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S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_alla_Fede
01 settembre 1939 01 settembre 2022
ottantatré anni fa come oggi iniziava LA SECONDA GUERRA MONDIALE.
Meditazione sul Vangelo di Lc 5, 1-11
Signore, sono un peccatore.
Il quadro rappresentato da Luca è quello dell’incontro con Cristo e della sua proposta esigente che interpella la nostra vita. Nella vita di Pietro non sembra esserci spazio per la parola di Gesù, per un’interferenza nei suoi programmi, soprattutto quando si tratta della situazione in cui si sente sicuro, come è il suo mestiere di pescatore e la conoscenza del mare. “Non abbiamo preso nulla” (v.5), esclama con la sicurezza di chi sa che non c’è nessuna possibilità. Eppure, si fida e più di quanto sembrerebbe giusto. E lo stupore è grande per l’abbondanza della pesca. C’è una missione affidata, in Pietro a ciascuno di noi, e il Vangelo di oggi ce la ripropone: è la risposta che supera sempre ogni nostra sicurezza, ogni nostra capacità e si fida solo della Parola di Dio.
Gesù è la Parola feconda. Ogni volta che si obbedisce alla Parola, si sperimenta la realtà della Sua promessa. Per questo l’essenziale è giungere a questa obbedienza di fede. Nell’obbedienza Pietro scopre la potenza effettiva di colui che spera ciò che dice: cade in ginocchio e si scopre uomo peccatore. Davanti alla verità di Dio e al suo dono di misericordia, l’uomo scopre la sua verità. Dio può agire; la sua signoria è in grado di manifestarsi. Pietro si arrende di fronte allo sguardo di Gesù, getta la maschera, abbandona le proprie certezze per far spazio all’imprevisto di Dio, che invade la sua vita. “D’ora in poi…” (Lc 5,10 b). La notte della pesca senza successo si trasforma così nel giorno dell’abbondanza di Dio. Rimanere pescatori significa ora per Pietro, e in Pietro per tutti noi, incarnare nell’esperienza quotidiana la Parola che salva. Inaspettatamente si apre una breccia, un dubbio sorge nel cuore di Pietro: …e se avesse ragione? E in questo spazio si insinua la fede, che cambierà per sempre la sua esistenza. Riconoscersi peccatori è ammettere il proprio limite, rimettere in discussione le proprie certezze, è restituire nella propria esistenza il primato a Dio. Quante volte nelle nostre giornate, cediamo alla tentazione di non vedere la mano di Dio perché noi siamo troppo autosufficienti, troppo abili nei nostri campi. E ci priviamo della possibilità di farci pescatori dell’uomo, di farci partecipi con Dio di quanto è umanamente impossibile.
Giovedì 01 Settembre 2022
S. Egidio abate; S. Giosuè; B. Giuliana da Collalto
22.a del Tempo Ordinario
1Cor 3,18-23; Sal 23; Lc 5,1-11
Del Signore è la terra e quanto contiene
S. Egidio abate; S. Giosuè; B. Giuliana da Collalto
22.a del Tempo Ordinario
1Cor 3,18-23; Sal 23; Lc 5,1-11
Del Signore è la terra e quanto contiene
Venite dietro a me, dice il Signore, vi farò pescatori di uomini.
(Matteo 4,19)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 23)
Rit: Del Signore è la terra e quanto contiene.
Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.
Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.
Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Venite dietro a me, dice il Signore, vi farò pescatori di uomini.
(Matteo 4,19)