Translate

02 settembre, 2021

Pensiero del 02 settembre 2021

 Meditazione sul Vangelo di Lc 5,1-11

Sulla scena del mondo.

Questi primi capitoli del Vangelo di Luca sono emozionanti perché raccontano i primi tratti della vita pubblica e dell’azione di Gesù. La scena di questa pagina è un grande spettacolo che si svolge sulla riva del lago: i pescatori lavano le reti, Gesù sale sulla barca e da lì – come da un pulpito – parla alla gente sull’anfiteatro della spiaggia. Poi la pesca miracolosa, la dichiarazione di indegnità espressa da Pietro, e la chiamata alla missione. Gesù è sulla scena del mondo.

Improvvisamente, la vita e la missione di Gesù si spalancano sulle rive del lago. L’azione di Gesù e la sua parola si aprono alla folla nello spazio più grande possibile; dalla barca di Pietro la voce del Signore rimbalza sulle onde del mare della vita, amplificandosi e raggiungendo tutti. Nello stesso tempo, l’attenzione di Gesù viene a concentrarsi su una persona, Simon Pietro. E’ il passaggio fondamentale e decisivo della sua vita: Gesù gli conquista il cuore. Dopo una notta di lavoro senza alcun risultato, Gesù invita Pietro a prendere il largo e a gettare nuovamente le reti. Anche se questo gli sembra assurdo, Pietro si fida del Maestro e subito dopo può verificare il miracolo dell’abbondanza dei pesci. E’ sbigottito e ammirato, e non può che riconoscere la grandezza di Gesù e la sua propria indegnità. Cade in ginocchio davanti al Signore, ammette il proprio nulla e attesta la grandezza del Maestro. Si apre una strada dentro il suo cuore, che è ormai predisposto ad accogliere la nuova chiamata. Gesù rivolge l’invito solo a Simone: “Non temere, d’ora in poi sarai pescatore di uomini”. Ma a seguire il Signore è tutto l’equipaggio della barca: Giacomo e Giovanni, ed evidentemente anche Andrea. Uno risponde, gli altri seguono, attratti dallo stesso invito e trascinati dalla risposta del primo. Questo è già un segno dell’autorevolezza che Pietro esercita verso i suoi compagni di lavoro e che continuerà ad esercitare nel gruppo dei Dodici e poi nella comunità della Chiesa. Dalla pesca nel lago, si apre l’orizzonte alla chiamata a seguire Gesù e a collaborare con lui nella grande missione della Chiesa per la salvezza degli uomini.

02 Settembre 

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza

Venite dietro a me, dice il Signore, vi farò pescatori di uomini.

(Matteo 4,19)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 97)
Rit: Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!

Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.

Venite dietro a me, dice il Signore, vi farò pescatori di uomini.

(Matteo 4,19)

01 settembre, 2021

Nel 1944 i tedeschi requisiscono il seminario di Marola I Genitori di Rolando

Nel 1944 i tedeschi requisiscono il seminario di Marola

 I Genitori di Rolando: «Togliti l'Abito Talare! Adesso che sei ritornato dal Seminario».

Rolando: «Io, l'Abito Talare! Io tengo, non faccio del male, a nessuno, e poi IO SONO DI GESÚ!».
(Beato Rolando Maria Rivi)




Pensiero del 01 settembre 2021

 Gesù, è DIO che si fa vicino, si china su di noi, per condurci alla salvezza ch'è guarigione totale. Nella suocera di Simone, è rappresentato ciascuno di noi.

Meditazione sul Vangelo di Lc 4,38-44

Un giorno normale.

Per la prima volta vediamo Gesù entrare nella casa di Pietro, rifugio ospitale durante la sua lunga permanenza a Cafàrnao. Qui egli compie il primo miracolo di guarigione fisica, semplice come la sparizione della febbre che tiene a letto la suocera di Pietro. Non è nemmeno necessario che Gesù tocchi la donna, basta il suo comando autorevole per operare la guarigione, così come era avvenuto per la liberazione dell’indemoniato.

Nella giornata di Gesù descritta dall’evangelista Luca, sono segnati quattro tempi: la preghiera e la parola nella sinagoga; la permanenza nella casa di Pietro con la guarigione della suocera e l’accenno al pranzo che segue; la gente che fa ressa alla porta al calar del sole, quando finisce il giorno di sabato; infine, dopo il riposo della notte, Gesù esce di casa e va a pregare e viene nuovamente raggiunto dalle folle. Un giorno normale, che ci fa intravvedere Gesù all’opera su tutti i fronti e in tutte le modalità. Lo scopo della vita di Gesù è evidentemente la missione. In tutte le dimensioni della sua vita e in tutti i luoghi Gesù è consapevole di un compito da svolgere. Egli dice espressamente: «Per questo sono stato mandato». La coscienza di essere mandato e il suo permanente rapporto con il Padre segnano tutte le ore e le azioni della sua giornata. Di fronte a Lui le persone non rimangono indifferenti o passive, ma esprimono di volta in volta meraviglia, come nella sinagoga; domandano, come per la guarigione della suocera, e arrivano fino a pressarlo alla porta di casa, tentando anche di trattenerlo. Alla missione di Gesù corrisponde l’attesa dell’uomo che si apre a lui. Si raggiunge un punto di incontro vivacissimo. Sembra che tutto il mondo possa accorrere qui dove Dio è venuto a salvare. Finalmente gli uomini possono riconoscere colui che li salva e al quale si possono affidare. In questo piccolo borgo sulla riva del lago, si inaugura un cardine decisivo della storia di Dio con l’uomo. Questo permette anche di sciogliere l’ambiguità che si era insinuata nella comunità cristiana dei Corinti: «È Dio stesso a salvarci, e nessun altro, e a Lui stesso dobbiamo decisamente riferirci».

01 Settembre

Confido nella fedeltà di Dio, in eterno e per sempre

Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione.

(Luca 4,18)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 51)
Rit: Confido nella fedeltà di Dio, in eterno e per sempre.

Come olivo verdeggiante nella casa di Dio,
confido nella fedeltà di Dio
in eterno e per sempre.

Voglio renderti grazie in eterno
per quanto hai operato;
spero nel tuo nome, perché è buono,
davanti ai tuoi fedeli.

Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione.

(Luca 4,18)


1939: 01 settembre come oggi inizio della Seconda Guerra Mondiale

 1939: 01 settembre come oggi inizio della Seconda Guerra Mondiale


Data1 set 1939 – 2 set 1945
EsitoVittoria finale degli Alleati

1 settembre 1939 | L ' esercito tedesco invase la Polonia senza alcuna dichiarazione di guerra. L ' attacco iniziò la seconda guerra mondiale.
9 mesi e 14 giorni dopo i primi polacchi divennero prigionieri di un nuovo campo di concentramento creato nei territori polacchi occupati annessi al Terzo Reich: Auschwitz.
Guarda la nostra lezione online sulla storia del campo: http://lekcja.auschwitz.org/en_1/
&
Ascolta il nostro podcast sui dettagli del processo decisionale che ha portato alla creazione del campo Auschwitz: https://anchor.fm/.../On-Auschwitz-1-The.../a-a5k4gp7






31 agosto, 2021

Trentatré anni, senza ❤ Rebekka Lientje Rebling-Brilleslijper Lin Jaldati ❤ Lin Jaldati --- 13 dicembre 1912 31 agosto 1988

 Il tuo ricordo, è indelebile nella nostre menti. Ciao cara Lin

Riposa in pace!
trentatré anni, senza Rebekka Lintje Lien Lin Jaldati Rebling

❤ Rebekka Lientje Rebling-Brilleslijper Lin Jaldati ❤
Lin Jaldati --- 13 dicembre 1912 31 agosto 1988

Ventiquattro anni, senza LADY DIANA SPANCER L'UNICA VERA PRICIPESSA

 Ventiquattro anni, senza LADY DIANA SPANCER L'UNICA VERA PRICIPESSA




A me, piace ricordarla così, abbracciata ai suoi figli

Pensiero del 31 agosto 2021

 Anche in noi sorge la domanda: «Chi sei Tu Gesù?». La fede della Chiesa ci sostiene: «Tu sei il Signore, il Figlio di DIO venuto a salvarci».

Meditazione sul Vangelo di Lc 4,31-37

“Taci, esci da costui”.

Gesù è venuto a “rovinare” il demonio immondo. E la sua parola e la sua opera rappresentano l’annuncio gioioso della salvezza: sono cioè il segno che in Lui si avvera la figura del Messia e la vittoria sul male, a cominciare da chi lo personifica più concretamente: satana. Il vertice di questa vittoria sarà raggiunto sulla croce e nella risurrezione. Siamo anche noi, a cominciare dal battesimo, inseriti nella vittoria di Gesù. Purtroppo, però, possiamo acconsentire ancora alla presenza dello spirito del male; vuol dire che ci sottraiamo alla vittoria pasquale di Cristo. Ogni peccato è come un richiamare e fare spazio al demonio.

L’evangelista Luca presenta Gesù quale maestro e, insieme, annota l’enorme impressione che egli suscita nella gente. L’evangelista dice che essi erano stupiti del suo insegnamento: “perché la Sua parola era pronunciata con autorità” e alla fine, evidenzia ancora il suo interesse per la Parola, facendo dire alla gente: “Che parola è mai questa? Con autorità e potenza comanda agli spiriti impuri e questi escono”, meglio sarebbe dire: fuggono! In Luca non si distingue tra insegnamento e cacciata dello spirito impuro, le due attività, infatti, si intrecciano e, con evidenza, appare come la parola di Gesù si faccia evento, ed evento di salvezza, perché è liberazione dalla radicalità del male, anzi, da colui che detiene il potere del male, il demonio. La liberazione che Gesù porta è veramente perfetta. C’era, infatti, un uomo nella sinagoga, che aveva lo spirito di un demonio impuro, il quale reagisce con violenza alla parola di Gesù: “Che abbiamo a che fare con te Gesù nazareno? Sei venuto a rovinarci? So chi sei: il Santo di Dio”. Si dà subito per vinto. A Gesù, infatti, basta un comando in tono di minaccia per dominarlo, gli dice: “Taci ed esci da costui!”. Quanto segue rivela la potenza liberatrice di Gesù. Il demonio getta quell’uomo in mezzo all’assemblea e se ne esce “senza fargli alcun male”. Dove c’è Gesù non ci può essere il demonio e dove non c’è il demonio non ci può essere alcun male: tutto è salvezza. E questo, non perché Gesù si sia presentato in qualità di esorcista, ma unicamente perché è il Santo di Dio, che allontana da sé tutto quanto è impuro, nel senso più vasto del termine, cioè quanto non dice relazione a Dio. L’insegnamento è chiaro: chi accoglie la Parola di Gesù è una persona libera e salva.

31 Agosto

Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi

Un grande profeta è sorto tra noi, Dio ha visitato il suo popolo.

(Luca 7,16)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 26)
Rit: Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi.

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.

Un grande profeta è sorto tra noi, Dio ha visitato il suo popolo.

(Luca 7,16)

30 agosto, 2021

Pensiero del 30 agosto 2021

 Non si può piacere a tutti, lo dice Gesù che un profeta non è ben accetto nella sua patria. Quindi, impariamo ad offrire a DIO le contrarietà della vita, abbandonandoci alla Sua Volontà.

Meditazione sul Vangelo di Lc 4,16-30

“Oggi si è adempiuta questa Scrittura”.

Il brano paolino ci parla oggi della “parusia”, della resurrezione dei morti, del cielo. In quel terribile momento ci troveremo tutti faccia a faccia, i vivi e i morti, tutti. Il dominio del Signore, che in quel giorno si manifesterà in pienezza, si rivela però già nella semplicità della sua predicazione nella sinagoga: Gesù parla apertamente, insegna con autorità e non arretra di un passo, nemmeno quando i suoi compaesani vogliono gettarlo dal precipizio: «ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò».

Com’è strano: mentre ai tempi dell’apostolo delle genti riempiva di consolazione il cuore dei cristiani – «confortatevi a vicenda con queste parole», scrive Paolo -, oggi la “parusia”, la seconda venuta del Signore, suscita più che altro panico. Sembra quasi che il nostro povero cuore, sovraccarico della zavorra che lo trattiene ancorato sulla terra, non voglia librarsi verso il cielo. Eppure, sarebbe tanto facile sollevarsi! Basterebbe sciogliere gli “ormeggi”, lasciare cader le sacche dei beni terreni cui siamo affezionati, e il nostro cuore inizierebbe la sua dolce ascensione verso il Signore. Ma c’è la zavorra del denaro, quella dell’egoismo, quella della sensualità… e una lunga serie di lacci. Quale di queste ci trattiene di più? In effetti, non è questo ciò che importa, perché occorre che ci liberiamo di tutti quanti questi impedimenti per poterci librare leggeri verso il Signore. Spesso esitiamo, fatichiamo a gettare queste zavorre, perché le consideriamo le nostre sicurezze. Ci pare preferibile la sicurezza del nostro angusto fazzoletto di terra rispetto all’ignota immensità del cielo sconfinato. Ma la nostra fede ci rivela che non saremo liberi fino a che non troveremo il coraggio di spiccare il volo verso il Signore. Forse, possiamo cominciare, abituandoci a guardare più spesso verso il cielo, a considerare di più questa terza dimensione della nostra esistenza, troppo frequentemente solo bidimensionale. Gesù, il magistero della Chiesa, i santi ci dicono che il cielo non è qualcosa di etereo, ma è concreto: significa stare con Dio. Gesù oggi dice chiaramente che il Padre celeste lo ha consacrato per liberarci e donare a noi la sua grazia e il suo amore misericordioso. In effetti, Dio è già sceso dal cielo, ed è venuto a darci il modo da salire lassù per stare in sua compagnia per l’eternità!

30 Agosto

Il Signore viene a giudicare la terra

Lo Spirito del Signore è sopra di me; mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.

(Luca 4,18)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 95)
Rit: Il Signore viene a giudicare la terra.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi.
Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli.

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.

Davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.

Lo Spirito del Signore è sopra di me; mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.

(Luca 4,18)

29 agosto, 2021

È morto Ed Asner: aveva interpretato Papa Giovanni XXIII nell’omonima serie tv

 

È morto Ed Asner: aveva interpretato Papa Giovanni XXIII nell’omonima serie tv

Nel 2002 è stato protagonista della miniserie tv «Papa Giovanni», diretta da Giorgio Capitani, in cui ha interpretato papa Giovanni XXIII da anziano.




Riposi in pace!

Oggi, sarebbe stato il compleanno di Michael Jackson.


Oggi, sarebbe stato il compleanno di Michael Jackson.

Michael Jackson - Dirty Diana | Oggi sarebbe stato il compleanno di Michael Jackson


Michael Jackson - Dirty Diana
Oggi, sarebbe stato il compleanno di Michael Jackson.
Un grande ballerino del Pop

Martirio di San Giovanni Battista

 Martirio di San Giovanni Battista

autore Fausto Raineri anno XIX sec. titolo Decollazione del Battista

Nome: Martirio di San Giovanni Battista
Titolo: La richiesta di Salome
Ricorrenza: 29 agosto
Tipologia: Memoria liturgica




Nell'anno xv del regno di Tiberio Cesare, Giovanni Battista dal deserto venne alle rive del Giordano, nelle vicinanze di Gerico, per predicarvi il battesimo di penitenza, in preparazione alla venuta del Messia. Tutta Gerusalemme e i paesi circonvicini andavano in massa ad ascoltarlo e molti si convertivano alle sue parole, confessando i loro peccati e ricevendo il battesimo di penitenza.

Un giorno che Giovanni, come d'uso, battezzava ed istruiva i peccatori, anche Gesù di Nazareth venne alle rive del Giordano. Il Battista, alla vista di Gesù, interiormente illuminato, riconobbe in lui il Messia aspettato, onde non voleva battezzarlo, stimandosi indegno anche di sciogliergli i legacci dei calzari. Tuttavia Gesù insistè e Giovanni dovette accondiscendere. In quel tempo Erode Antipa, figlio di Erode il Grande, conviveva con Erodiade, moglie di suo fratello. Giovanni, all'udire tale mostruosità, riprese il re di quella colpa, dicendogli francamente che non gli era lecito vivere con la moglie di suo fratello. Erode, sdegnato e istigato da Erodiade, lo fece rinchiudere in una tetra prigione del castello di Macheronte. Non contenta Erodiade di vederlo in prigione, voleva anche farlo morire. Erode però si opponeva, temendo una sommossa, perché Giovanni era venerato dal popolo come un profeta.

Qualche tempo dopo, tuttavia, Erodiade ebbe l'occasione tanto desiderata e propizia per soddisfare il suo odio contro il Precursore di Cristo. Mentre Erode celebrava il suo compleanno e teneva un banchetto a tutta la corte, Salome, figliola di Erodiade e nipote di Erode, si presentò nella sala del convito e si pose a danzare. Ciò piacque a tutti, tanto che Erode le promise di concederle qualunque cosa avesse domandato, fosse anche la metà del regno. Salome a queste parole, non sapendo cosa domandare, corse da sua madre e questa le ordinò di chiedere la testa di Giovanni. Salome ritornò in fretta dal re e lo pregò di farle portare subito in un bacile la testa del santo Precursore. Erode, benché sorpreso ed afflitto da questa domanda, ordinò di accontentarla. La fanciulla come ebbe tra le mani quel sacrosanto capo, lo portò a sua madre, la quale, a tal vista, esultò di gioia e si dice che per vendicarsi della libertà con cui il Santo aveva disapprovato i suoi disordini, trafisse con un ago quella sacra lingua.

La morte del Battista avvenne tra la fine dell'anno 31 e il principio del 32 dopo la nascita di Gesù Cristo.

PRATICA. La castità trasforma gli uomini in angeli: e chi è casto, è un angelo ín carne (S. Ambrogio).

PREGHIERA. Nella veneranda festività del tuo santo Precursore e martire Giovanni Battista, deh! Signore, facci sentire gli effetti della tua misericordia.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria della passione di san Giovanni Battista, che il re Erode Antipa tenne in carcere nella fortezza di Macheronte nell'odierna Giordania e nel giorno del suo compleanno, su richiesta della figlia di Erodiade, ordinò di decapitare. Per questo, Precursore del Signore, come lampada che arde e risplende, rese sia in vita sia in morte testimonianza alla verità.


Pensiero del 29 agosto 2021

 Meditazione sul Vangelo di Mc 7,1-8.14-15.21-23

“La legge che ci libera”.

La legge del Signore è giusta, la legge del Signore è stupenda. Davanti alle altre nazioni che circondavano Israele, il popolo eletto si rese conto della predilezione che Dio aveva avuto per esso. Compresero così che essi erano una nazione eletta, santa, prediletta da Dio. La legge che il Signore ha dato al suo popolo serve affinché esso raggiunga la perfezione interiore, quella del cuore, come Gesù stesso spiega nel Vangelo. La perfezione della legge sta nella trasformazione interiore dell’uomo per mezzo della grazia.

«Infatti – dice il libro del Deuteronomio – quale grande nazione ha gli déi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?». Questa Parola di Dio è un richiamo per la nostra coscienza. Riusciamo a percepire la presenza di Dio nella nostra esistenza? O siamo lontani dal poter dire con intima certezza che, sì, Dio ci è vicino ogni volta che l’invochiamo? Non solo. Siamo davvero persuasi che la legge del Signore è giusta? E “Legge del Signore” significa “tutti i comandamenti interpretati ed esplicitati secondo il magistero della Chiesa”. Rinnoviamo la nostra vocazione cristiana; essere cristiani è un privilegio e non, come taluni credono, un pesante fardello del quale non resta che liberarsi. La legge del Signore, cioè la legge dell’amore è una liberazione autentica. E’ vero, all’inizio è faticoso abituarsi, perché la nostra natura umana si sente più attratta dalle cose facili, comode e accattivanti. Ma solo l’amore ci rende veramente liberi. Gesù insegna che è “dal di dentro, cioè dal cuore degli uomini, che escono i propositi di male”. E la legge dell’Amore è l’unica in grado di estirpare dal nostro cuore le radici di tutti questi peccati. Cosa devo fare per vivere la legge di Dio, cioè i suoi comandamenti con gioia? Credere nella Parola di Dio, vivere la preghiera, accostarmi ai sacramenti e coltivare le virtù; e presto il giogo della legge divina si farà dolce e leggero.

29 Agosto

Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda

Per sua volontà il Padre ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature.

(Giacomo 1,18)

28 agosto, 2021

Sant' Agostino

 Sant' Agostino

autore Philippe de Champaigne anno 1645 - 1650 titolo Sant'Agostino

Nome: Sant' Agostino
Titolo: Vescovo e dottore della Chiesa
Nascita: 13 novembre 354, Tagaste, Africa
Morte: 28 agosto 430, Ippona, Africa
Ricorrenza: 28 agosto
Tipologia: Memoria liturgica
Sito ufficiale:www.augustinus.it




(LA) « Fecisti nos ad te et inquietum est cor nostrum, donec requiescat in te. »
(IT) « Ci hai creati per Te, [Signore,] e inquieto è il nostro cuore fintantoché non trovi riposo in Te. »

Agostino nacque a Tagaste in Africa da famiglia benestante. Il padre, Patrizio, era pagano, ma sua madre Monica era un'ardente cristiana.

Verso la fine dell'anno 370 si portò a Cartagine per studiare rettorica. Trovava nello studio un'attrattiva sì grande, che era costretto a farsi violenza per lasciarlo; ma le cognizioni che acquistava non gli servivano che a nutrire l'orgoglio.

I manichei, conosciuta la sua bramosia per gli studi, solleticarono la sua vanità e l'indussero ad abbracciare la loro dottrina. Nauseato però dalle loro ciance, li abbandonò e si recò a Roma. Da Roma andò a Milano, per insegnare eloquenza.

Monica, addolorata della partenza del figlio, lo raggiunse. Una sera il giovane si sentiva afflitto nello spirito e provava un grande bisogno di spargere lacrime. Si ritirò nel giardino, sotto la chioma di un ombroso fico, e diede libero sfogo al pianto. Sentiva la sua anima coperta di peccati e se ne rammaricava. Ad un certo momento gli parve di sentire nel giardino una cantilena come di fanciullo che diceva: Prendi e leggi, prendi e leggi! Aprì il libro delle lettere di S. Paolo e lesse: Non nei condii e nelle ubriachezze, non nelle morbidezze e nelle disonestà si trova la pace... Bastò questo perchè scosso dalla grazia divina si risolvesse a darsi senza riserva al servizio di Dio.

Ritornato in Africa, ad Ippona, si diede a vita ascetica. Qualche tempo dopo fu consacrato prete e poi vescovo.

Allora ebbe inizio la sua grande attività contro gli eretici. Ario, Nestorio, Donato, Pelagio tentavano di sfaldare la chiesa.

Contro di essi combatterono i grandi Padri della Chiesa: Atanasio, Gregorio Nazianzeno, Cirillo di Gerusalemme, Cirillo di Alessandria, Giovanni Crisostomo, Ambrogio, Gregorio Magno, ma sopra tutti il grande Agostino. Ben duecentotrentadue sono le sue opere. Nell'anno 400 scrisse il De libero arbitrio per confutare le dottrine manichee. Nel 411 e 412 diresse un'epistola ai cattolici sull'Unità della Chiesa contro i Donatisti. Contro Pelagio scrisse il trattato Della natura e della grazia nel quale dimostra la necessità della grazia divina per sostenere la volontà indebolita dal peccato originale. A quest'opera si riannoda l'altra De gratia et libero arbitrio. Quando poi finalmente il Pelagianesimo veniva condannato da Papa Zosimo, S. Girolamo ormai vecchio, entusiasta per la grande vittoria riportata dai cattolici, per merito specialmente di S. Agostino, non esitò a scrivergli: Salve! Ti onora l'universo! I cattolici ti venerano e ti ammirano come il nuovo fondatore dell'antica fede!

Non vanno poi dimenticate le opere colossali: La Città di Dio e l'altro libro De Trinitate contro Ario.

Nell'anno 430, allorchè i Vandali invasa l'Africa assediavano Ippona, Agostino esalò l'ultimo respiro: era il 28 agosto.

Fu pure il fondatore degli Agostiniani e la sua è una delle quattro regole fondamentali dello stato religioso.

PRATICA. Leggiamo un tratto delle Lettere di San Paolo.

PREGHIERA. Sii propizio, Dío onnipotente, alle nostre suppliche, e poiché ci infondi la speranza, concedici benigno per intercessione del tuo beato confessore e vescovo Agostino, l'abbondanza della tua misericordia.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di sant'Agostino, vescovo e insigne dottore della Chiesa: convertito alla fede cattolica dopo una adolescenza inquieta nei princípi e nei costumi, fu battezzato a Milano da sant'Ambrogio e, tornato in patria, condusse con alcuni amici vita ascetica, dedita a Dio e allo studio delle Scritture. Eletto poi vescovo di Ippona in Africa, nell'odierna Algeria, fu per trentaquattro anni maestro del suo gregge, che istruì con sermoni e numerosi scritti, con i quali combatté anche strenuamente contro gli errori del suo tempo o espose con sapienza la retta fede.



Lettera di Sant'Agostino all'uomo per amare una donna in pienezza e per sempre



Lettera di Sant'Agostino
autore Cecco del Caravaggio anno 1610-1620
 titolo Sant'Agostino allo scrittoio


Giovane amico, se ami questo è il miracolo della vita.

Entra nel sogno con occhi aperti e vivilo con amore fermo.

Il sogno non vissuto è una stella da lasciare in cielo.

Ama la tua donna senza chiedere altro all'infuori dell'eterna domanda che fa vivere di nostalgia i vecchi cuori.

Ma ricordati che più ti amerà e meno te lo saprà dire.

Guardala negli occhi affinché le dita si vincolino con il disperato desiderio di unirsi ancora; e le mani e gli occhi dicano le sicure promesse del vostro domani. Ma ricorda ancora, che se i corpi si riflettono negli occhi, le anime si vedono nelle sventure.

Non sentirti umiliato nel riconoscere una sua qualità che non possiedi.

Non crederti superiore poiché solo la vita dirà la vostra diversa sventura.

Non imporre la tua volontà a parole, ma soltanto con l'esempio.

Questa sposa, tua compagna di quell'ignoto cammino che è la vita, amala e difendila, poiché domani ti potrà essere di rifugio.

E sii sincero giovane amico, se l'amore sarà forte ogni destino vi farà sorridere.

Amala come il sole che invochi al mattino.

Rispettala come un fiore che aspetta la luce dell'amore.

Sii questo per lei, e poiché questo deve essere lei per te, ringraziate insieme Dio, che vi ha concesso la grazia più luminosa della vita!



Pensiero del 28 agosto 2021

 Cosa te ne fai d'una barca, se tutto l'anno la tieni ferma senza uscire mai? La vita è come una barca che devi cercare di saper guidare.......a volte la terra ed a riva. A volte uscirai e farai esperienze stupende, l'importante è osare.

Meditazione sul Vangelo di Mt 25,14-30

“A ciascuno secondo la sua capacità”.

Il brano evangelico di oggi ci ricorda che saremo giudicati in base all’impegno con il quale avremo messo a frutto i doni di Dio. Non verranno valutati tanto i risultati in assoluto, poiché i doni di Dio sono diversamente distribuiti. Risorgeremo, ma non tutti allo stesso modo e non tutti per uno stesso destino eterno. Dipende dalle opere che avremo compiuto, non per una predestinazione. Domandiamo al Signore che ci ottenga la grazia di servirlo fedelmente, senza pigrizia e incostanza, perché non sappiamo quando verrà il Cristo giudice che porrà fine a tutte le realtà terrene e vaglierà definitivamente tutti gli uomini.

Fino al versetto 18 compreso della parabola, si narra solo l’antefatto; ciò che conta viene dopo. E il versetto 19 è un richiamo alle precedenti parabole che parlano del “ritardo” della venuta del Signore. Ritorna, infatti, “solo dopo molto tempo”. Ma, appena tornato, egli chiede subito conto ai suoi servi, del denaro che aveva loro affidato “secondo le loro capacità”. Già questo dice che quel padrone tiene conto delle capacità di ciascuno e che non è uno che vuole esigere più di quello che i servi possono fare; ma dice anche che il ritorno segna la resa dei conti, il momento del giudizio e della ricompensa. I servi, dunque, dicono quello che hanno fatto e il padrone non prende per sé il denaro che hanno guadagnato, ma dà loro di più e li associa alla gioia della sua vita. Constatato questo, siamo ora in grado di capire quanto avviene con colui che aveva ricevuto solo una moneta d’oro. Qui risiede il culmine della parabola ed è centrato sulla sorte di colui che, pur avendo qualche capacità, non ha fatto nulla, si è solo preoccupato di conservare intatta la moneta ricevuta. Cerca di giustificarsi, e lo fa attaccando il padrone e accusandolo di essere un uomo duro. Ma noi sappiamo che non lo è stato con gli altri due. Infine, per scusarsi meglio, dice che ha fatto ciò perché preso dalla paura di lui. Il suo è davvero un atteggiamento da schiavo, egli non è mai riuscito a conoscere davvero il suo padrone. Ora, per chi non ha vissuto un’attiva attesa, per chi non è vissuto come terreno buono, c’è solo la condanna. E condanna è vivere lontani dal Signore, vivere fuori dalla Sua casa, vivere nei tormenti. E per l’ennesima volta, tale situazione viene descritta con l’immagine: “là sarà pianto e stridor di denti”.

28 Agosto

Il Signore viene a giudicare i popoli con rettitudine

Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore: «Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri».

(Giovanni 13,34)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 97)
Rit: Il Signore viene a giudicare i popoli con rettitudine.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
ed il suo braccio santo.

Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne.

Davanti al Signore che viene a giudicare la terra:
giudicherà il mondo con giustizia
ed i popoli con rettitudine.

Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore: «Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri».

(Giovanni 13,34)


27 agosto, 2021

1998: 27 agosto come oggi moriva Cornelis Teunis (Bob) Brandes-Brilleslijper

 1998: 27 agosto come oggi moriva Cornelis Teunis (Bob) Brandes-Brilleslijper

Ventitré anni fa

Coniuge di Marianne Janny Brandes-Brilleslijper



La vostra memoria, sia benedetta, ora e sempre. 

Le prime parole di Papa Giovanni Paolo I


Le prime parole di Papa Giovanni Paolo I

27 agosto 1978 27 agosto 2021

Quarantatré anni fa