“Siamo venuti per adorarlo”. I primi a pronunciare questa frase sono stati i Magi, che si misero in cammino guidati da una stella, una luce o un’ispirazione interiore irresistibile al punto da lasciare comodità e sicurezze. Le loro parole suonarono come una minaccia alle orecchie di Erode, il quale rimase turbato. La domanda dei Magi: “Dov’è il re dei Giudei?” va ripetendosi in ogni angolo della terra e lungo tutti i secoli. Dov’è la felicità? Dov’è la sicurezza? Dov’è la fedeltà? Dov’è la risposta a tutti questi interrogativi del cuore? La stella della verità si nasconde, ma la fede semplice, l’abbandono alla Parola di Dio ci guiderà verso la risposta così come condusse i Magi alla grotta. Quale sorpresa! Il Re è nato in una grotta, la madre è una giovane donna, il padre del Re un uomo maturo dai capelli d’argento che, assorto, contempla il Bambino. Eccolo il Re, un neonato sottomesso a tutte le necessità della condizione umana: povertà, fame, freddo, insicurezza materiale. La luce interiore illumina questi ricercatori, che lo accolgono così come si presenta, lo adorano e gli offrono i doni preparati per Lui. Dove cerco il mio re? Sono capace di riconoscerlo quando si presenta nella mia vita? Ho delle pretese che mi impediscono di trovarlo nella quotidianità e semplicità della Vita? I Magi offrirono i segni della loro riconoscenza al loro re, offrirono il meglio di sé. Cosa so offrire io? «Tornarono per un’altra strada». Incontrare il proprio Re non lascia indifferenti nelle proprie incertezze e paure. La vita di chi ha incontrato Cristo non può essere più la stessa di prima: tornare per un’altra strada significa operare un cambiamento di rotta. Significa accettare pienamente Gesù nella sua veste di umiltà e semplicità. Una vita nuova.
Una stella ha guidato i Magi fino a Betlemme perché là scoprissero “il re dei Giudei che è nato” e lo adorassero.
Matteo aggiunge nel suo Vangelo: “Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono”.
Il viaggio dall’Oriente, la ricerca, la stella apparsa ai Magi, la vista del Salvatore e la sua adorazione costituiscono le tappe che i popoli e gli individui dovevano percorrere nel loro andare incontro al Salvatore del mondo. La luce e il suo richiamo non sono cose passate, poiché ad esse si richiama la storia della fede di ognuno di noi.
Perché potessero provare la gioia del vedere Cristo, dell’adorarlo e dell’offrirgli i loro doni, i Magi sono passati per situazioni in cui hanno dovuto sempre chiedere, sempre seguire il segno inviato loro da Dio.
La fermezza, la costanza, soprattutto nella fede, è impossibile senza sacrifici, ma è proprio da qui che nasce la gioia indicibile della contemplazione di Dio che si rivela a noi, così come la gioia di dare o di darsi a Dio. “Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia”.
Noi possiamo vedere la stella nella dottrina e nei sacramenti della Chiesa, nei segni dei tempi, nelle parole sagge e nei buoni consigli che, insieme, costituiscono la risposta alle nostre domande sulla salvezza e sul Salvatore.
Rallegriamoci, anche noi, per il fatto che Dio, vegliando sempre, nella sua misericordia, su chi cammina guidato da una stella ci rivela in tanti modi la vera luce, il Cristo, il Re Salvatore.
Sabato 6 Gennaio
EPIFANIA DEL SIGNORE (s)
S. Carlo da Sezze
Is 60,1-6; Sal 71; Ef 3,2-3.5-6; Mt 2,1-12
Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra
Abbiamo visto la sua stella in oriente e siamo venuti per adorare il Signore.
(Matteo 2,2)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 71)
Rit: Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.
O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.
Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E domini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.
I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.
Perché egli libererà il misero che invoca
ed il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.
Abbiamo visto la sua stella in oriente e siamo venuti per adorare il Signore.
(Matteo 2,2)
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