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26 marzo, 2023

buon onomastico al Giudice Paolo Borsellino che di secondo nome fa Emanuele.

 Oggi, la chiesa celebra, sant'Emanuele, tanti auguri di cuore di buon onomastico al Giudice Paolo Borsellino che di secondo nome fa Emanuele.

Auguri di cuore.


25 marzo, 2023

Annunciazione del Signore

 Annunciazione del Signore

autore: Luca Giordano anno: tra il 1672 e il 167 titolo: Annunciazione luogo: New York, Metropolitan Museum of Art

Nome: Annunciazione del Signore
Titolo: L'annuncio del concepimento verginale
Ricorrenza: 25 marzo
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Solennità


Il mistero che la S. Chiesa celebra oggi è l'Annuncio dell'Arcangelo Gabriele a Maria, che Ella era stata dal Signore scelta fra tutte le donne ad essere la Madre di Dio, e l'incarnazione del Verbo nel suo seno purissimo.

Anticamente la festa odierna era designata anche col nome di « Concezione di Cristo », « Annunciazione del Signore ». Ciò dimostra che era celebrata più come festa del Signore che della 'Madonna; solo col passare del tempo prese man mano spiccato carattere mariano. Oggi è considerata quasi esclusivamente come festa della SS. Vergine.

« Questo giorno, scrive il Guéranger, è grande negli annali dell'umanità; è grande agli occhi medesimi di Dio, perché celebra l'anniversario del più grande avvenimento che siasi compiuto nel tempo. Quest'oggi il Verbo divino, per mezzo del quale il Padre ha creato tutte le cose, s'è fatto carne nel seno d'una Vergine ed ha abitato in mezzo a noi ».

Questo mistero era già stato preannunciato fin dal Paradiso terrestre, indi più esplicitamente ripetuto e specificato dai Profeti. Isaia, quale segno della Redenzione, all'empio Acaz dice: « Ecco una Vergine concepirà e partorirà un figlio ed Emmanuele sarà il suo Nome ». Più innanzi dice ancora: « Dalla radice di Jesse germinerà una verga e un fiore spunterà da essa ».

Venuta poi la pienezza dei tempi, il tempo accettevole e propizio della Redenzione, mentre la purissima Vergine nazaretana innalza le sue più ferventi preci per accelerare la venuta del Messia, le appare uno dei più fulgidi Arcangeli del Paradiso, Gabriele, e con sommo rispetto e devozione la saluta: « Ave, piena di grazia, il 'Signore è teco, benedetta tu fra le donne ». Udendo queste cose Maria si turba e pensa che specie di saluto sia questo. L'Angelo per rassicurarla le dice: « Non temere, Maria, poiché hai trovato grazia presso Dio; ecco concepirai nel seno e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo e il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà fine ». E Maria, che già ha consacrato la sua verginità a Dio, non comprendendo ciò, dice all'Angelo: « Come avverrà questo se io non conosco uomo? ». Rispondendo l'Angelo le dice: « Lo Spirito Santo verrà in te e la virtù dell'Altissimo ti adombrerà. E per questo quello che nascerà da te sarà santo e sarà chiamato figlio dell'Altissimo... poiché nulla è impossibile a Dio ». E Maria dice: « Ecco la serva del Signore, sia fatto di me secondo la tua parola ». E l'Angelo si parte da lei.

In quel momento il Figlio di Dio scese in lei, prese carne e pur rimanendo vero Dio, cominciò ad essere anche vero uomo, per poi un giorno patire e morire, a fine di salvarci riaprendoci il Paradiso e meritandoci le grazie per bene operare.

Come ogni data relativa agli eventi dell'infanzia di Gesù, anche quella del 25 marzo per l'Annunciazione fu stabilita in riferimento a quella del Natale e viene rinviata se coincide con una domenica di Quaresima o altre solennità del tempo pasquale.

PRATICA. Credere sempre più nei privilegi mariani, particolarmente in quelli che formano l'aureola più fulgida di Maria, la sua perpetua Verginità e la divina Maternità.

PREGHIERA. Dio, che hai voluto che il tuo Verbo all'annuncio dell'Angelo prendesse carne nel seno della Beata Vergine Maria, concedi a noi tuoi devoti che mentre la crediamo veramente Madre di Dio, siamo aiutati dalla sua intercessione presso di te.

MARTIROLOGIO ROMANO. Annunciazione della beatissima Vergine Maria, Madre di Dio.

PROVERBIO. Per l'Annunziata la rondine è ritornata.

ICONOGRAFIA


Il tema dell'Annunciazione Mariana è stato molto sfruttato nella Storia dell'Arte; tante sono infatti le rappresentazioni che possiamo oggi ammirare e che risalgono a diverse epoche e stili.
Ma gli elementi presenti in ognuna di esse e comuni ad ognuna sono la figura di Maria e quella dell'Angelo, affiancati talvolta alla Colomba, ovvero lo Spirito Santo.

LE DIVERSE OPERE


La prima rappresentazione di questo momento tanto importante riportato nei vangeli risale al III secolo ed è un affresco in una catacomba romana che vede la donna seduta e l'angelo dinanzi a lei.
Nell'iconografia che è seguita negli anni la seduta è diventata via via un trono, uno scranno o un baldacchino; quest'ultimo nell'arte bizantina del Medioevo ha di fatto inserito, con la sua maestosità, Maria in una dimensione divina.

Dal VI secolo poi spesso è rappresentata in piedi a parlare con il messaggero divino in segno di rispetto per averne saggiamente compreso l'importanza.

Allo stesso tempo la raffigurazione di una tenda in molte opere ha un significato non solo decorativo ma può essere di rivelazione, nei templi le immagini sacre erano infatti celate da un drappo fino alla rivelazione ai fedeli. O anche può sottolineare l'autorità di Maria richiamando l'iconografia imperiale romana in cui i drappi erano posti alle spalle dei sovrani.

Persino la posizione delle mani della Madonna assume un significato diverso. Al mento come segno di riflessione, con il palmo verso l'esterno a suggerire un'iniziale riserva, con il dorso sul petto a indicare il suo consenso o la sua fiduciosa accoglienza.

L'ANGELO


L'angelo Gabriele, raffigurato in piedi o in ginocchio, reca spesso tra le mani un giglio, emblema di purezza e simbolo per eccellenza della maternità virginale della Madonna come nell'olio su tela di Tiziano risalente al 1535, o uno scettro, simbolo del bastone di comando che Dio, imperatore celeste, affida al suo speciale ambasciatore.


Annunciazione
titolo Annunciazione
autore Tiziano Vecellio anno 1539



In alcune opere l'angelo Gabriele non è da solo, ma in compagnia di altri angeli, soprattutto dalla seconda metà del 1500. Saltuariamente si aggiungono la figura di Dio che osserva dall'alto, la quale assieme alla colomba, quindi allo Spirito Santo, sta a sottolineare l’intervento della Trinità nel momento del concepimento.

Ne vediamo un bellissimo esempio nell'Annunciazione del Pinturicchio, del 1500, che racchiude tutti i simboli ripresi dagli altri artisti, compreso un piccolo Gesù Bambino che plana verso il grembo materno.


Annunciazione
titolo Annunciazione
autore Pinturicchio anno 1500



IL LEGGIO


Altro elemento che si aggiunge all'iconografia dell'Annunciazione è il leggio, o comunque un libro, per riprendere il racconto dei Vangeli che vuole Maria intenta a leggere il salterio, ovvero il libro dei Salmi, nel momento in cui riceve il messaggero. Questo elemento viene introdotto sotto l'influsso della spiritualità francescana che sottolinea la pietà di Maria piuttosto che la sua regalità ed è un riferimento alla sua preghiera e al raccoglimento preparatori alla venuta di Dio.

LA COLOMBA


Infine ecco la colomba che rappresenta come detto lo Spirito Santo, raffigurata soprattutto, dal XII secolo, mentre si dirige verso Maria attraverso un raggio di luce. Questa figura la troviamo nella Bibbia solo nel racconto del Battesimo di Cristo, ma dal Concilio di Nicea sarà riconosciuta come rappresentazione valida dello Spirito Santo.

✝ Pensiero del 25 marzo 2023

 ✝

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro Rosario Angelo, TU hai fatto la VOLONTÁ DI DIO, fino alla fine, aiutaci ad essere fedeli alla sua volontà come ha fatto la Vergine Maria.


Barbara

Versetto del Giorno

Cantando le tue lodi, esulteranno le mie labbra e la mia vita, che tu hai riscattato.

Salmo 71:23


Eccomi, si faccia di me, ciò, che Dio desideri.


Sabato – 4.a Quaresima – ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE
La Chiesa ha sottolineato con la liturgia attuale il carattere mariano di questa festa, che negli antichi libri liturgici romani si celebrava come solennità del Signore. Possiamo senz’altro ritenere che essa sia antica quanto il culto e la devozione alla Santa Vergine. Il contenuto dell’Annunciazione riguarda il Messia e, al tempo stesso, l’intimo rapporto tra Madre e Figlio. È a motivo di questo intimo rapporto che Maria verrà chiamata “Madre di Dio”. «Nel momento dell’Annunciazione, Maria è la più alta espressione dell’attesa di Dio e del Messia nell’Antico Testamento, è la sintesi e il punto culminante dell’attesa messianica ebraica. È così che la vede san Luca nel “Magnificat”. A causa della grazia della sua nascita senza macchia e della sua consacrazione verginale a Dio, Maria è stata, nei confronti della luce della fede, d’una ricettività eccezionalmente squisita e delicata. Grazie a ciò, ella ha indicato, nella sua persona, l’apertura fondamentale e sempre più precisa in cui doveva sbocciare l’attesa dell’Antico Testamento per Jahvè-Salvatore» (E. Schillebeeckx).
Meditazione sul Vangelo di Lc 1,26-38
Maria disse: “Ecco, sono la serva del Signore”.
Carlo aveva auto una storia difficile: aveva dovuto arrangiarsi per crescere, senza padre, senza il sostegno familiare. Studiò, diventò educatore in una comunità per disabili, scoprì la fede, si sposò. E, d’accordo con la moglie, accolse degli handicappati in casa. Bella storia? Certo, ma Carlo portava i segni di un’infanzia difficile e cercava di nascondere, dietro a un “fare” sicuro, quelle vecchie ferite che gli rendevano difficili le relazioni. Che cosa gli è mancato? Forse quella fiducia che ha portato Maria a dire di sì all’angelo. «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». In disponibilità di Maria è assoluta. Rischiava la lapidazione inflitta alle donne incinte fuori dal matrimonio, ma si era sempre fidata di Dio. Forse aveva attraversato difficoltà, come tutti, ma ne aveva cercato la soluzione nella Parola. Più volte il vangelo insiste sul fatto che lei «meditava gli eventi nel cuore», confrontava le cose e le parole con la parola di Dio. Forse assomigliamo a Carlo: ci siamo arrangiati per diventare persone decenti, ma non sappiamo rendere felici le persone attorno a noi perché non siamo sereni. Cerchiamo la bella figura piuttosto che la fiducia nella Vita. Eppure siamo chiamati come Maria a lasciare che la Parola si incarni nella nostra carne.

Sabato 25 Marzo
ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE (s); S. Lucia Filippini
4.a di Quaresima
Is 7,10-14; 8,10c; Sal 39; Eb 10,4-10; Lc 1,26-38
Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà

Lode e onore a te, Signore Gesù.
oppure (nel tempo pasquale):
Alleluia, alleluia, alleluia.

Il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria.

Lode e onore a te, Signore Gesù.
oppure (nel tempo pasquale):
Alleluia, alleluia, alleluia.
(Giovanni 1,14)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 39)
Rit: Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo».

«Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».

Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.

Non ho nascosto la tua giustizia
dentro il mio cuore,
la tua verità e la tua salvezza
ho proclamato.

Lode e onore a te, Signore Gesù.
oppure (nel tempo pasquale):
Alleluia, alleluia, alleluia.

Il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria.

Lode e onore a te, Signore Gesù.
oppure (nel tempo pasquale):
Alleluia, alleluia, alleluia.
(Giovanni 1,14)


21 marzo, 2023

Un ricordo, anche per Luigi Tenco, che oggi, avrebbe compiuto gli anni.

 Un ricordo, anche per Luigi Tenco, che oggi, avrebbe compiuto gli anni.



21 marzo Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie".

 Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie".




Ricordiamoci, di ricordare, tutte le Vittime della Mafia.

365 giorni all'anno

21 marzo Giornata internazionale sulla Discriminazione

 21 marzo

Giornata internazionale sulla Discriminazione
«All discrimination - whatever form it takes - is evil and that the world can go to pieces because of it».
«Tutte le discriminazioni - qualunque forma assuma - sono il male e il mondo può andare a pezzi per questo».
(Janny Brandes-Brilleslijper)



19 marzo, 2023

Tanti auguri di cuore, di buon onomastico a don Giuseppe Puglisi.

 Tanti auguri di cuore, di buon onomastico a don Giuseppe Puglisi.

Con il suo sorriso, illumina la Chiesa.



19 marzo 1994 19 marzo 2023

19 marzo 1994 19 marzo 2023
Da lassù, ci protegga, caro Padre.
E tanti auguri di cuore, a don Giuseppe Diana.



San Giuseppe di Nazareth Sposo della Beata Vergine Maria di Cristo

 San Giuseppe di Nazareth Sposo della Beata Vergine Maria di Cristo


Nome: San Giuseppe
Titolo: Sposo della Beata Vergine Maria
Nascita: I sec. a.C., Betlemme
Morte: I sec. d.C., Nazareth
Ricorrenza: 19 marzo e 20 marzo
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Solennità


S. Giuseppe, il più grande dei Santi che la Chiesa veneri dopo la SS. Vergine, era di stirpe reale, ma decaduta. La sua vita sublime rimase nascosta e sconosciuta: nessuno storico scrisse le sue memorie, ma della santità di lui abbiamo le più belle testimonianze nella Sacra Scrittura.

Iddio nei suoi arcani disegni aveva destinato Giuseppe ad essere il nutrizio del Salvatore Gesù Cristo, e sposo e custode della Vergine Madre.

Maria trovò in Giuseppe il compagno fedele che l'assistette, la consolò, la difese.

Il Vangelo ci fa vedere come da S. Giuseppe fosse ignorato il grande prodigio che lo Spirito S. aveva operato in Maria. Di fronte a questo fatto si trovò fortemente angustiato. E poiché tanta era la carità e la venerazione che egli nutriva per la sua santa sposa, aveva divisato in cuor suo di rimandarla occultamente. E già stava per eseguire il suo proposito, quando al Signore piacque rivelare per mezzo di un Angelo al suo servo fedele il grande mistero della Incarnazione.

E quando il desiderato delle genti, il figlio di Dio venne ad abitare fra gli uomini, S. Giuseppe, con la SS. Vergine, fu il primo ad adorarlo.

Quando il triste re di Giudea, Erode, ordinò che tutti i bambini del territorio di Betlemme al di sotto dei due anni fossero uccisi senza eccezione, Giuseppe, avvertito dall'Angelo in sogno, sorse prontamente, e presi Maria e il Bambino, fuggì in Egitto.

Morto Erode, S. Giuseppe fu avvertito nuovamente dall'Angelo di far ritorno, ed egli, premuroso, rimpatriò. Temendo però di Archelao, succeduto nel trono al padre Erode, fu da Dio avvertito di stabilirsi in Galilea. Si ritirò a Nazaret, dove ricco di meriti, si spense fra le braccia di Gesù e di Maria. Per questo S. Giuseppe è il grande protettore dei moribondi e dei padri.

PRATICA. Impariamo da S. Giuseppe la fedeltà a Dio.

PREGHIERA. Dio, che con ineffabile provvidenza, ti sei degnato eleggere il beato Giuseppe a sposo della tua Santissima Madre, fa' che venerandolo in terra qual nostro protettore meritiamo di averlo intercessore in cielo.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nella Giudèa il natale di san Giuséppe, Sposo della beatissima Vergine Maria, Confessore, il quale dal Sommo Pontefice Pio nono, secondo i voti e le preghiere di tutto l'Orbe cattolico, fu dichiarato Patrono della Chiesa universale.

* Negli anni in cui la solennità cade nella domenica di Quaresima la festa viene spostata il 20 marzo


✝ Pensiero del 19 marzo 2023

 


SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B. V. M.
GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Il Giudice Rosario Angelo, i suoi occhi, emanano luce d’eternità.

Barbara

Versetto del Giorno
Beato chi è fedele ai suoi insegnamenti e lo cerca con tutto il cuore.
Salmo 119:2

Buona festa a tutti papà, a quelli defunti ed anche a quei papà che purtroppo, hanno perso troppo presto i loro figli.


SOLENNITÁ DI SAN GIUSEPPE

La memoria del natale di san Giuseppe si è diffusa tra il XIV e il XV secolo. Tra i suoi promotori nel nostro paese, va ricordato principalmente san Bernardino da Siena, che ne elogiò la fedeltà e l’obbedienza silenziosa ed adorante alla volontà di Dio Giuseppe, uomo “giusto” nel senso biblico, è l’ultimo patriarca che riceve le rivelazioni del Signore attraverso l’umile via dei sogni. Come il Giuseppe dell’Antico Testamento, il falegname di Nazaret è l’uomo che Dio ha voluto come custode e sostegno di Maria e Gesù. Pilastro della famiglia terrena del Redentore, Giuseppe congiunge Gesù, re messianico, alla discendenza di Davide. Sposo di Maria e padre putativo, guida la Sacra Famiglia nella fuga e nel ritorno dall’Egitto, rifacendo il cammino dell’Esodo. Pio IX lo ha dichiarato patrono della Chiesa universale, e Giovanni XXIII ha inserito il suo nome nel Canone romano. È Patrono della Chiesa, Famiglia di Dio, e di ogni famiglia cristiana.
Meditazione sul Vangelo di Mt 1,16.18-21.24
Tu lo chiamerai Gesù.
«Maria darà alla luce un figlio e tu gli metterai nome Gesù». Anche così si esprimeva la paternità di un uomo al tempo di Gesù: mettendo il nome. Dare il nome è dare identità, riconoscimento, perfino personalità al piccolo tutto nuovo che arriva in famiglia. Oggi il nome è decisione comune dei genitori, a volte sono coinvolti nella scelta anche i fratellini. Per Giuseppe dare il nome a Gesù deve essere stato davvero fondamentale, un modo semplice e profondo per riconoscere quel figlio che non era suo. La mamma genera il figlio nella carne, portandolo, sentendolo, imparando a conoscerlo in quei nove mesi che trascorre nella sua pancia, sconvolgendo ritmi, forme, dimensioni del corpo, dei pensieri, delle emozioni. Per il papà è più lungo e complicato, anche oggi, riconoscere il figlio: la percezione è che se ne stia lontano fino al momento fortissimo della nascita. Dare il nome é un altro modo per generare: «Ti riconosco personalità e dignità, sei persona uguale a me nel valore, ma diversissima da me nelle caratteristiche e nella storia che stai cominciando». Per madre e padre la fatica e la bellezza è accogliere il mistero di un altro che non è sé, non è proprietà, non è del tutto conoscibile. È l’esperienza di Maria e Giuseppe, di ogni papà o mamma e di ogni educatore che accompagna un altro nella nascita, nella vita, nell’incontro con Gesù. Sposo di colei che sarebbe stata Madre del Verbo fatto carne, Giuseppe è stato prescelto come “guardiano della parola”. Eppure non ci è giunta nessuna sua parola: ha servito in silenzio, obbedendo al Verbo, a lui rivelato dagli angeli in sogno, e, in seguito, nella realtà, dalle parole e dalla vita stessa di Gesù.
Anche il suo consenso, come quello di Maria, esigeva una totale sottomissione dello spirito e della volontà. Giuseppe ha creduto a quello che Dio ha detto; ha fatto quello che Dio ha detto. La sua vocazione è stata di dare a Gesù tutto ciò che può dare un padre umano: l’amore, la protezione, il nome, una casa.
La sua obbedienza a Dio comprendeva l’obbedienza all’autorità legale. E fu proprio essa a far sì che andasse con la giovane sposa a Betlemme e a determinare, quindi, il luogo dell’Incarnazione. Dio fatto uomo fu iscritto sul registro del censimento, voluto da Cesare Augusto, come figlio di Giuseppe. Più tardi, la gioia di ritrovare Gesù nel Tempio in Giuseppe fu diminuita dal suo rendersi conto che il Bambino doveva compiere una missione per il suo vero Padre: egli era soltanto il padre adottivo. Ma, accettando la volontà del Padre, Giuseppe diventò più simile al Padre, e Dio, il Figlio, gli fu sottomesso. Il Verbo, con lui al momento della sua morte, donò la vita per Giuseppe e per tutta l’umanità. La vita di Giuseppe fu offerta al Verbo, mentre la sola parola che egli affida a noi è la sua vita.
Domenica 19 Marzo 
S. GIUSEPPE, sposo della B.V. Maria (s); B. Andrea Gallerani
4.a di Quaresima (anno A)


Lode e onore a te, Signore Gesù.
oppure (nel tempo pasquale):
Alleluia, alleluia, alleluia.

Beato chi abita nella tua casa, Signore: «Senza fine canta le tue lodi».(Salmo 83,5)
Lode e onore a te, Signore Gesù.
oppure (nel tempo pasquale):
Alleluia, alleluia, alleluia.

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 88)
Rit: In eterno durerà la sua discendenza.

Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».

«Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide, mio servo.
Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono».

«Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza”.
Gli conserverò sempre il mio amore,
la mia alleanza gli sarà fedele».

Lode e onore a te, Signore Gesù.
oppure (nel tempo pasquale):
Alleluia, alleluia, alleluia.

Beato chi abita nella tua casa, Signore: «Senza fine canta le tue lodi».

(Salmo 83,5)


Lode e onore a te, Signore Gesù.
oppure (nel tempo pasquale):
Alleluia, alleluia, alleluia.

18 marzo, 2023

In memoria di tutte vittime del Covid-2

 Signore Padre buono e misericordioso,

ascolta la preghiera delle tue figlie e dei tuoi figli
in questo tempo oscurato
dalle ombre della malattia e della morte.
La Pasqua di Cristo, verso la quale siamo incamminati,
illumini il nostro pellegrinare.
Donaci occhi, mente e cuore
per sostenere le famiglie, soprattutto le più provate;
per prenderci cura dei bambini, accompagnare i giovani,
dare forza ai genitori e custodire gli anziani.
Dona guarigione agli ammalati, pace eterna a chi muore.
Indica ai governanti la via per decisioni sagge
e appropriate alla gravità di quest’ora.
Dona forza ai medici, agli infermieri,
agli operatori sanitari,
a chi si occupa dell’ordine pubblico e della sicurezza,
affinché siano generosi, sensibili e perseveranti.
Illumina i ricercatori scientifici,
rendi acute le loro menti ed efficaci le loro ricerche.
Lo Spirito del Risorto sostenga la nostra speranza.
Per la forza del suo Amore, o Padre,
rendi ciascuno artigiano di giustizia,
di solidarietà e di pace, esperto di umanità.
Donaci il gusto dell’essenziale, del bello e del bene,
e i gesti di tutti profumino di carità fraterna
per essere testimoni del Vangelo della gioia,
fino al giorno in cui ci introdurrai,
con la beata Vergine Maria, san Giuseppe e tutti i santi,
al banchetto eterno del Regno. Amen.

08 marzo, 2023

✝ Pensiero del 08 marzo 2023

 

SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B. V. M.
GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Dietro a dei grandi uomini, c'è sempre una grande Donna, AUGURI DI CUORE, alla signora Rosalia Corbo

Barbara

Versetto del Giorno
E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito.
I Corinzi 12:13

Oggi, 8 marzo, festa della donna. Auguri a tutte le Donne, vive e defunte.

Auguri alla VERGINE MARIA

Mercoledì – 2.a Quaresima
Meditazione sul Vangelo di Mt 20,17-28
Di che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo Regno.
Da sempre un po’ di fastidio leggere di questa mamma preoccupata del successo dei figli. Gesù Cristo ha appena annunciato la sua passione, morte e risurrezione e questa donna sembra non saper fare altro che chiedere favori per i suoi “bambini”. È questo che provoca lo sdegno degli altri discepoli, che in realtà temono nelle avances della donna una sorta di sopruso che potrebbe essere fatto loro. Potremmo leggere in questa donna anche altro. Di fronte all’annuncio doloroso fatto da Gesù Cristo, lei rimane sulle ultime parole quelle della vittoria sulla morte, quelle della speranza, dell’impensabile. E lei povera mamma al seguito del maestro, ci crede così tanto da volere i suoi figli associati a quella vittoria, a quella gloria, a quel successo: la vittoria sulla morte. La risposta di Gesù – “Potete bere il calice che io sto per bere?” – provoca lo slancio dell’adesione e diventa annuncio profetico di una sequela che osa percorrere il cammino di fede sulle orme della passione per affondare anche in quelle della risurrezione. Mi piace pensare a quella mamma come alla prima mamma che chiede la salvezza per i figli. È lei il prototipo di tutti quei genitori che, chiedendo il battesimo per i figli, chiedono anche a Gesù di associarli alla sua vittoria.
La croce è sempre presente nel cuore di Gesù. È la meta della sua vita. Sarà un sacrificio liberamente offerto, e non solo un martirio: Gesù ben lo mostra annunciando con precisione ai suoi apostoli che cosa gli sarebbe accaduto. Certo, egli aggiunge che “il terzo giorno risusciterà”, ma si sente che ora è tutto rivolto alla passione che si avvicina. I sentimenti di Giacomo, di Giovanni e della loro madre appaiono molto umani. Questo bisogno di gloria, questo bisogno di apparire, esiste in ciascuno di noi. Il nostro io resta sempre più o meno occupato dal desiderio di dominare. Ma Gesù ci avverte come avverte Giacomo e Giovanni: se vogliamo essere con lui nella sua gloria, dobbiamo bere per intero il suo calice, cioè dobbiamo anche noi morire, fare la volontà del Padre, portare la nostra croce seguendo Gesù, senza cercare di sapere prima quale sia il nostro posto nel suo regno.
La reazione di sdegno degli altri dieci discepoli è anch’essa molto umana. E Gesù, seriamente, li invita a un rovesciamento totale di valori. Nella nuova comunità per la quale egli sta per dare la vita, il primo sarà l’ultimo, “appunto come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti”. Chiediamo la grazia di divenire servi, e servi davvero umili, pronti a soffrire e a sacrificarsi. Preghiamo Maria perché interceda per noi: ai piedi della croce, ciò che Maria chiede per i suoi figli è che abbiano parte, come lei e con lei, al sacrificio del suo Figlio

Mercoledì 8 Marzo 

S. Giovanni di Dio; S. Ponzio; S. Provino

2.a di Quaresima

Ger 18,18-20; Sal 30; Mt 20,17-28

Salvami, Signore, per la tua misericordia 


Lode ed onore a te, Signore Gesù.

Io sono la luce del mondo, dice il Signore;

chi segue me, avrà la luce della vita.

Lode ed onore a te, Signore Gesù

(Marco 10,45)


SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 30)

 Salvami, Signore, per la tua misericordia.

Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,

perché sei tu la mia difesa.

Alle tue mani affido il mio spirito;

tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele. 

 

Ascolto la calunnia di molti: “Terrore all'intorno!”,

quando insieme contro di me congiurano,

tramano per togliermi la vita. 

 

Ma io confido in te, Signore;

dico: “Tu sei il mio Dio,

i miei giorni sono nelle tue mani”.

Liberami dalla mano dei miei nemici

e dai miei persecutori. 

 

Lode ed onore a te, Signore Gesù.

Io sono la luce del mondo, dice il Signore;

chi segue me, avrà la luce della vita.

Lode ed onore a te, Signore Gesù

(Marco 10,45)