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06 dicembre, 2022

San Nicola di Bari

 San Nicola di Bari


Nome: San Nicola di Bari
Titolo: Vescovo
Nascita: III secolo , Pàtara, Turchia
Morte: IV secolo, Licia, Turchia
Ricorrenza: 6 dicembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Memoria liturgica
Luogo reliquie:Basilica di San Nicola


San Nicola fu uno dei più illustri santi che fiorirono nella Chiesa orientale nel secolo IV. Nativo di Patara nella Licia, dimostrò fin da bambino di essere predestinato a grandi cose. Prestissimo si innamorò della vita religiosa, e si ritirò in un monastero nelle vicinanze di Mira.

Mirabili furono quivi i suoi slanci d'amore al Signore ed il progresso quotidiano nella virtù. Praticava la carità materiale e spirituale verso il prossimo, e di lui rimase celebre il seguente fatto.

Morte e ascensione di san Nicola
autore Gentile da Fabriano anno 1425 circa titolo San Nicola lancia tre palline d'oro nella stanza di tre povere ragazze


Trovandosi tre giovanette in grave pericolo di perdere l'innocenza, non potendo a causa della loro povertà trovare un onesto collocamento, per tre notti consecutive Nicola si portò vicino a quella casa, ed ogni volta vi gettò dalla finestra una borsa contenente il necessario per la dote di una figlia.

La sua grande devozione lo spinse a visitare la Terra Santa. Durante il viaggio, quando la nave su cui era montato si trovava in alto mare, si scatenò una tempesta tale che i marinai disperavano della salvezza.

San Nicola salva i marinai
titolo San Nicola salva i marinai
autore Icona Greca anno XX secolo


Ma Nicola, rassicuratili, si mise in ginocchio: ed il mare divenne calmo e si arrivò felicemente in porto. Ritornato dal pellegrinaggio, trovò vacante la sede episcopale di Mira, capitale della Licia. Nicola, già celebre per i suoi miracoli e per la sua vita esemplare, fu eletto ad occupare quella sede, e la resse sapientemente per molti anni. Fu grande benefattore dei poveri, padre degli orfani, sostegno delle vedove.

Durante la persecuzione di Diocleziano, fu deportato e confinato. Restituita la libertà alla Chiesa, il santo vescovo ritornò tra il suo popolo. Partecipò al Concilio Ecumenico di Nicea ed ebbe parte assai attiva nella confutazione di Ario, che sosteneva che la natura del Figlio non fosse uguale a quella del Padre.

Morte e ascensione di san Nicola
autore Beato Angelico anno 1437 titolo Morte e ascensione di san Nicola


Il Signore lo preavvisò della prossima sua morte ed il Santo, raccomandatosi alle preci del suo buon popolo, radunò il clero, e prese a recitare il salmo: "In manus tuas Domine commendo spiritum meum”, e col sorriso sulle labbra, spirò. Era l'anno 342.

Dopo la morte di San Nicola, le reliquie rimasero fino al 1087 nella Cattedrale di Myra.

A Mira le sue reliquie furono venerate finché non sopraggiunse l'invasione mussulmana. Allora vennero poste in salvo da 62 soldati, devoti corsari della città di Bari. E il 9 maggio del 1087, con immensi onori, furono poste nella celebre, vetusta cattedrale del grande porto pugliese, e Bari divenne il più importante centro del culto di San Nicola.

Traslazione delle reliquie di San Nicola
titolo Traslazione delle reliquie di San Nicola
autore Anonimo russo anno XIX secolo


PRATICA. Perdoniamo le offese e preghiamo per coloro che ci fanno soffrire.

PREGHIERA. O Signore, che hai voluto onorare il tuo vescovo Nicola con insigni miracoli, fa' che per la sua intercessione siamo liberati dalle pene del fuoco eterno.

MARTIROLOGIO ROMANO. San Nicola, vescovo di Mira in Licia nell'odierna Turchia, celebre per la sua santità e la sua intercessione presso il trono della grazia divina.

Approfondimento


I protestanti, come si sa, non ammettono il culto dei santi. Tuttavia, c'è un santo che è popolare anche e soprattutto nei paesi protestanti, benché non tutti sian capaci di riconoscere, sotto le fattezze e l'abbigliamento del bonario Babbo Natale, uno dei santi più celebri della Chiesa cattolica: San Nicola.

San Francesco

Ma non c'è dubbio. Il cappuccio foderato di pelliccia del nordico Babbo Natale, non è altro che la mitria del barbuto vescovo orientale. Infatti, in Germania, in Romania, in Svizzera e in tanti altri stati europei, Babbo Natale si chiama Nikolaus, e il 6 dicembre è festa grande per i ragazzi. Nikolaus, con la gerla colma di doni, ha varcato l'Oceano sulle navi dei coloni olandesi, e in America è diventato "Santa Claus", re della tradizione natalizia, e anche pubblicitaria del Nuovo Mondo.

Questo non è l'unico segno della popolarità di San Nicola, uno dei santi più venerati in Oriente e in Occidente. Per tutto l'alto medioevo, egli è stato, per la sua delicata carità, qualcosa di simile a ciò che San Francesco è stato ed è ancora per l'evo moderno. E spesso appare vicino a San Francesco nelle pitture delle chiese francescane.

Numerose leggende narrano i particolari della sua vita: "Nicola trasse il suo nascimento da ricche e sante persone. Il primo die che fue bagnato, stette per se medesimo ritto nel bacino, e due dì della settimana, cioè il mercoledì e il venerdì, solamente una volta per die prendeva il latte. E fatto giovane, evitava le dissoluzioni e le vanità e usava la chiesa maggiormente". Non seguì però la carriera ecclesiastica. Salì alla cattedra vescovile per soprannaturale ispirazione dei vescovi riuniti in Concilio, che decisero di eleggere il primo che entrasse in chiesa e avesse il nome di Nicola. Fu presto noto per i suoi prodigi: "Uno die, alquanti marinai pericolavano nel mare. Feciono questa orazione con lacrime: `Niccolaio, servo di Dio, se vere sono le cose le quali udiamo di te, piacciati che noi ora le proviamo'. Incontanente apparve e disse: 'Ecco, io sono presente', e cessò la tempesta".

Storie di San Nicola
titolo Storie di San Nicola
autore Beato Angelico anno 1437


Perciò i marinai lo considerano loro protettore, ma soprattutto è patrono degli scolari. Tra le molte leggende è infatti celebre quella dei tre scolaretti che un feroce macellaio di Mira aveva sgozzato e messo in salamoia, come porcellotti. Il Santo compì la strepitosa resurrezione dei tre fanciulli, convertendo, per giunta, anche il macellaio.

L'episodio ha dato origine a canti popolari, poco noti ma spesso suggestivi, dei quali citiamo quello raccolto e riportato da Gerard de Nerval nelle Figlie del fuoco

I tre bambini resuscitati


San Nicola resuscita tre fanciulli messi in salamoia
autore Gentile da Fabriano anno 1425 circa titolo San Nicola resuscita tre fanciulli messi in salamoia (Storie di S. Nicola di Bari)


C'erano una volta tre bambini
che andavano a spigolare in un campo.

Arrivano una sera da un macellaio
"Macellaio, potresti ospitarci?"
"Entrate, entrate, piccoli,
c'è posto senz'altro."

Erano appena entrati,
che il macellaio li ha ammazzati,
li ha fatti a pezzettini,
li ha messi a salare come maialini.

San Nicola dopo sette anni,
San Nicola arrivò in quel campo.
Se ne andò dal macellaio
"Macellaio, potresti ospitarmi?"

"Entrate, entrate, San Nicola,
posto ce n'è, non ne manca davvero"
Era appena entrato,
che chiese da cena.


San Nicola e i tre bambini



"Volete un pezzo di prosciutto?"
"Non ne voglio, mi sembra brutto"
"Volete un pezzo di vitello?"
Non ne voglio, non è bello!

Voglio proprio il salamino,
che sta a salare da sette anni!
Quando il macellaio lo senti,
fuori dalla porta se ne fuggi.

"Macellaio, macellaio, non fuggire,
pentiti, Dio ti perdonerà."
San Nicola posò tre dita
sull'orlo del salatoio.

Il primo disse: "Ho dormito bene!"
Il secondo disse: "lo pure!"
Rispose il terzo: "Credevo d'esser già in paradiso!"



san Nicola


EPISODI DI CARITÀ


Ancor più suggestivi sono gli innumerevoli episodi di carità del Santo. "Un suo vicino" narra la Legenda Aurea "pervenuto a grandissima povertà, tre sue figliole vergini ordinò di mettere al peccato, così che di quella vituperosa mercatanzia potesse nutrire sé e le sue figliuole. San Nicola sentendo quella così scellerata intenzione, mosso da zelo di pietà, tolse una massa d'oro, e così legata in un panno, di notte tempo la gettò segretamente per la finestra, e andò via di celato". L'uomo poté così maritare la prima figlia, e il misterioso dono si ripete finché tutte e tre le ragazze furono onestamente accasate. Solo allora, il padre, appostatosi, poté riconoscere in San Nicola lo sconosciuto benefattore.

In tempo di carestia, ottiene dai marinai delle navi frumentarie dell'imperatore una parte del carico, e distribuisce il grano ai bisognosi, senza che poi gli esattori possano riscontrare nessuna mancanza.

Appare in sogno a Costantino e impedisce l'esecuzione di tre ufficiali ingiustamente condannati. Ma più spesso, San Nicola è il protettore dei bambini, sempre pronto ad esaudire le preghiere dei genitori a lui devoti.

Doni preziosi; episodi di carità: fanciulli beneficiati. Ecco ciò che spiega l'universale popolarità di San Nicola, e perché lo si ritrovi oggi con le sembianze di Babbo Natale: per ricordare, oltre tutte le apparenze superficiali, il dovere delle carità e il comandamento dell'amore, quell'Amore che nel Natale la sua espressione più alta.

L'AUDIO-VIDEO



✝ Pensiero del 06 dicembre 2022

 

SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B. V. M.
GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Rosario, Amami anche se non mi conosci….

Barbara

Versetto del Giorno
Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo suo fratello in necessità gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l'amore di Dio?
I Giovanni 3:17

Martedì – 2.a Avvento – SAN NICOLA

Nicola nacque probabilmente a Pàtara di Licia in Turchia, verso il 270 da una ricca famiglia nobile. Usava dei suoi beni per soccorrere bambini orfani di famiglie povere, per evitare che venissero sfruttati o cadessero nella criminalità. Il Vescovo di Mira lo volle ammirandone la carità e la fedeltà allo spirito evangelico, lo consacrò presbitero e, in seguito, Nicola fu a sua volta acclamato Vescovo dalla popolazione. Intervenne al Concilio di Nicea nel 325, dove contribuì a difendere la vera fede dall’eresia ariana. La devozione verso di lui si diffuse dapprima in Asia Minore e poi in 0ccidente.Verso la fine dell’XI secolo, quando i saraceni dominavano l’Asia Minore e la Puglia passò sotto il dominio normanno, un manipolo di marinai baresi trafugò le spoglie di Nicola. Dal 29 settembre 1089 la salma di Nicola riposa nella cripta della basilica innalzata in suo onore nel capoluogo pugliese. Dalle antiche immagini che lo ritraggono abbigliato delle rosse vesti episcopali mentre elargisce doni ai poveri orfanelli, è derivata la tradizionale figura natalizia anglosassone di “Santa Claus” (Babbo Natale).

Meditazione sul Vangelo di Mt 18,12-14

La tenerezza di Dio.

Inizia il “libro della consolazione” di Isaia con l’annuncio di liberazione e l’invito a prepararsi per il grande viaggio dove Dio stesso farà da guida al suo popolo. La fede di coloro che hanno creduto nella fedeltà dell’amore di Dio è stata premiata. Nella parabola del Vangelo, che segue quella del bimbo come modello del Regno dei cieli, Matteo continua il suo discorso, mostrando come Dio si curi anche del “più piccolo” degli esseri umani.

Anche oggi il nuovo popolo di Dio, la Chiesa sofferente ha bisogno di essere consolata. C’è un popolo disperso che aspetta ogni giorno di essere radunato. Se non mi sentissi immedesimato in questo mistero ecclesiale, non potrei ascoltare le parole di consolazione che il Signore dice al cuore di chi ama. «Parlate al cuore di Gerusalemme» significa dunque: parlatevi gli uni gli altri, cuore a cuore, voi che siete la Gerusalemme nuova, e scambiatevi l’annuncio della salvezza; scambiatevi la consolazione della mia presenza. Ciò comporta un arduo lavoro per sgombrare e appianare le vie di comunicazione, per eliminare le scabrosità del deserto. Il Signore vuole venire a noi per vie diritte. Abbiamo bisogno del suo aiuto, che egli, cioè, spiani il nostro terreno scabroso, raddolcisca i nostri tratti scoscesi, abbassi le cime del nostro orgoglio e colmi le frane delle nostre depressioni. «Ogni uomo – infatti – è come l’erba», ha un’estrema fragilità nativa, ma la parola del nostro Dio dura sempre. È questa Parola che dobbiamo pronunciare accostandoci gli uni al cuore degli altri. Il Vangelo ci ricorda che la potenza e la dolcezza di Dio, che si è manifestata nel suo Figlio fatto uomo, deve continuare a manifestarsi in coloro che nel Cristo sono diventati uomini nuovi. Un amore che vuole tutti salvi e non si rassegna a perdere nessuno. Il buon pastore ha novantanove pecore nell’ovile, buone, docili, ben nutrite, ma non si dà pace, perché una s’è smarrita. Dio viene a cercarmi; non solo, ma vuole mettere anche me alla ricerca degli altri. Perché se manco io o se manca qualcun altro la gioia che scaturisce dalla comunione d’amore non è completa. Riesco a vivere la Parola di Dio che mi chiede di parlare al cuore dei fratelli e far loro sperimentare la tenerezza di Dio? Sono cosciente che il Padre con passione mi cerca oppure penso di essere io a cercare Dio? Ho mai sperimentato l’abbraccio gioioso del Padre nel celebrare il Sacramento della penitenza?

Martedì 6 Dicembre 
S. Nicola (m); S. Asella; S. Obizio
2.a di Avvento
Is 40,1-11; Sal 95; Mt 18,12-14
Ecco, il nostro Dio viene con potenza

Il giorno del Signore è vicino:

«Egli viene a salvarci».

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 95)
Rit: Ecco, il nostro Dio viene con potenza.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome,
annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.

In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine.

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.

Esultino davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.

Il giorno del Signore è vicino:

«Egli viene a salvarci».

04 dicembre, 2022

Nella Memoria della nascita terrena, della Monaca di Monza, al secolo Marianna de Leyva

 Accadde oggi Il 4 dicembre nel 1575 nasceva a Milano Marianna de Leyva, che fu protagonista di uno scandalo che sconvolse la Monza del tempo. Ricca e aristocratica, Marianna fu costretta a prendere i voti dal padre, ma ebbe 3 figli da un giovane nobile che uccise 3 persone per coprire la tresca, raccontata dal Manzoni nei promessi sposi.

I due furono scoperti e lui venne condannato e assassinato, mentre la monaca di Monza fu murata viva per 13 anni.



Santa Barbara

Santa Barbara

Nome: Santa Barbara
Titolo: Martire
Nascita: III Secolo, Nicomedia,Turchia
Morte: III Secolo-IV Secolo, Nicomedia,Turchia
Ricorrenza: 4 dicembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Memoria facoltativa


Santa Barbara nacque in Nicomedia attuale İzmit in Turchia ed ebbe a padre Dioscoro, crudelissimo persecutore dei cristiani. Essendo educata nelle lettere, conobbe la sublima storia dei misteri cristiani, e con tutto l'amor del verginal suo cuore ricevette la grazia del battesimo. Per tener presente l'augusto mistero della SS. Trinità, fece aprire una terza finestra nella torre del suo castello per elevarsi meglio a Dio, e ne provava tutta la dolcezza. Il padre accortosi di ciò, chiese spiegazione, e Barbara non esitò a spiegargli il mistero della Croce.

Santa Barbara
autore Giovanni Battista Salvi anno sec. XVII titolo Santa Barbara


La torre però divenne ben presto la sua prigione a causa di un padre oscuramente geloso della sua bellezza.

Si racconta a questo proposito che, durante una lunga assenza del padre, la ragazza sia riuscita a fuggire fortunosamente dalla prigione. Girovagando nel bosco, trovò poi rifugio nella capanna di un pastore ma, tradita, venne consegnata nelle crudeli mani del padre, il quale, per punirla, la denunciò come cristiana alle autorità e la fece imprigionare, assistendo con inaudita impassibilità alle torture cui venne sottoposta.

Martirio di Santa Barbara
autore Jacopo da Empoli anno circa 1603 titolo Martirio di Santa Barbara


Un padre davvero snaturato. Il giudice che la processò infierì sulla sua rara grazia condannandola ad attraversare il paese completamente ignuda; nel giorno fissato però, una nube densa e nera, mandata miracolosamente dal cielo, avvolse il suo corpo proteggendola da sguardi indiscreti. I carnefici tentarono quindi di ustionarla, ma le fiamme accese ai suoi fianchi si spensero subito; le vennero poi tagliati i seni, venne colpita alla testa con un martello. Quando venne mandata a morte, fu il padre stesso a farle da carnefice: con un colpo di spada vibrato con insana ferocia, il reprobo genitore decapitò la figlia. Ma quando la testa di Barbara cadde sanguinolenta al suolo, un fulmine a ciel sereno si abbatté sull'uomo, incenerendolo all'istante. La morte improvvisa, inviata come punizione dal cielo, fece giustizia dell'atroce delitto "cosi narra la tradizione", mandando sicuramente all'inferno l'anima del padre crudele, prima che avesse il tempo di pentirsene.

Santa Barbara con il padre colpito dal fulmine
titolo Santa Barbara con il padre colpito dal fulmine
autore Francesco Soderini anno Francesco Soderini


Da allora la vergine Barbara, martirizzata per la fede e la purezza nel secolo III, è invocata dai cristiani contro i pericoli dei fulmini, delle armi, delle «male morti», delle morti improvvise, e delle morti senza il perdono di Dio.

Barbara è la protettrice dei lavoratori che hanno a che fare con il fuoco e le armi da fuoco: pompieri, artiglieri e pirotecnici, lavoratori che rischiano la vita, con la possibilità di morire improvvisamente, senza il conforto dei sacramenti. È entrato nel linguaggio comune il termine «santabarbara» per indicare il deposito di munizioni nelle caserme o sulle navi. La torre chiusa e squadrata, che viene rappresentata per antica tradizione accanto all'effigie della santa, assomiglierebbe infatti, per alcuni, a una polveriera.

Il suo nome è stato incluso nel ristretto gruppo dei quattordici «santi ausiliatori», cosi detti perché i fedeli sono soliti invocare in particolare la loro intercessione. Gli altri tredici, in ordine alfabetico, sono: Acacio, Biagio, Caterina, Ciriaco, Cristoforo, Dionigi, Egidio, Erasmo, Eustachio, Giorgio, Margherita, Pantaleone e Vito.

PRATICA. - Dobbiamo ricevere con rassegnazione le cose avverse, perchè tutte ci vengono da Dio per nostro bene.

PREGHIERA. - Soffrite per amor di Dio le persecuzioni dei famigliari.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Nicomédia la passione di santa Bàrbara, Vergine e Martire, la quale, nella persecuzione di Massimino, dopo orribili torture nel carcere, dopo il bruciamento colle fiaccole, il taglio delle mammelle ed altri tormenti, compì il martirio percossa colla spada.




✝ Pensiero del 04 dicembre 2022

 ✝

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Rosario, tienimi, salda nell’AMORE.


Barbara


Versetto del Giorno

Voglio cantare al Signore finché ho vita, cantare al mio Dio finché esisto.

Salmo 104:33


Nella Memoria della nascita terrena, della Monaca di Monza, al secolo Marianna de Leyva


Domenica – 2.a Avvento
Meditazione sul Vangelo di Mt 3,1-12
L’attrattiva della bellezza.
La liturgia introduce il secondo personaggio che domina la scena dell’Avvento, Giovanni Battista. Egli arriva con l’irruenza del profeta e la provocazione di chi annuncia cose definitive. Non rimane altro tempo per la conversione. La forma fisica della sua figura, il vestito, il cibo, la voce, la riva del fiume sono lo sfondo nel quale risuona un appello ultimativo. Il suo invito e il suo annuncio raccolgono tutta l’urgenza dell’Antico Testamento e ci fanno volgere lo sguardo e il passo verso Cristo.
La scena descritta nel Vangelo si pone in un vivo contrasto con la descrizione del Messia venturo che viene proposta nella prima lettura. Il Vangelo fa risuonare l’urgenza della conversione con la voce irruente del Battista e la minaccia del suo richiamo. Arriverà il Messia a distruggere il male, a tagliare le piante sterili e a bruciarle nel fuoco. La prospettiva è quella di un mondo che finisce, non attraverso la misericordia che anticipa e sollecita la conversione, ma attraverso lo sradicamento repentino e violento del male. La prima lettura è – per così dire – più evangelica. Il profeta Isaia non minaccia lo sradicamento dell’albero, ma una nuova fioritura dal vecchio tronco di Iesse. Il Messia è ripieno dello Spirito del Signore e di tutti i suoi doni e farà un’azione di giustizia per i poveri e gli oppressi; basteranno la sua parola e il soffio delle sue labbra a eliminare il violento e l’empio. Ne uscirà un mondo nuovo di pace e bellezza, descritto con immagini ideali che rimarranno nei secoli. A quale delle due descrizioni corrisponde Gesù, quella presentata da Isaia o quella del Battista? Sono ambedue immagini estreme, che si ritrovano solo parzialmente nel Messia di Nazaret. Certamente Gesù giudica e toglie il male, come dice il Battista. Certamente costruisce un mondo nuovo, come descrive Isaia. Gesù aggiunge di suo la novità inimmaginabile del suo personale coinvolgimento. La violenza del male va a scaricarsi su di Lui, conducendolo al sacrificio della croce. La bellezza del mondo nuovo riappare nella sua benevolenza verso i peccatori e i malati, e nello splendore della risurrezione. Gesù ci attrae con la sua bellezza. Come dice di Lui Jacopone da Todi: «Tanto è bello che me trae tutto».

Domenica 4 Dicembre 
S. Giovanni Damasceno (mf); S. Barbara; B. Adolfo Kolping
2.a di Avvento
Is 11,1-10; Sal 71; Rm 15,4-9; Mt 3,1-12
Vieni, Signore, re di giustizia e di pace

Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

 (Luca 3,4.6)


SALMO RESPONSORIALE (Salmo 71)
Rit: Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
ed abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E domini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole germogli il suo nome.
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra
e tutte le genti lo dicano beato.

Preparate la via del Signore, raddrizza te i suoi sentieri! Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

(Luca 3,4.6)



03 dicembre, 2022

Giornata internazionale sulla disabilità

 Giornata internazionale sulla disabilità 

La disabilità, non è contagiosa ma ignoranza sì!


 

San Francesco Saverio

San Francesco Saverio

autore: Claudio Coello anno: sec. XVII titolo: San Francesco Saverio

Nome: San Francesco Saverio
Titolo: Sacerdote
Nome di battesimo: Francisco de Jasso Azpilicueta Atondo y Aznares de
Nascita: 7 aprile 1506, Navara, Spagna
Morte: 3 dicembre 1552, Isola di Sancian, Cina
Ricorrenza: 3 dicembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Memoria liturgica
Protettore:marinaimissionarimissioni


Il giorno 7 aprile dell'anno 1506, nel castello di Saverio, nella Navarra, nasceva colui che Urbano VIII chiamerà « l'Apostolo delle Indie », S. Francesco Saverio.

Fin dall'adolescenza si applicò con amore appassionato allo studio delle lettere, nelle quali conseguì ottimi risultati. Già professore di Filosofia nel collegio di S. Barbara in Parigi, si incontrò per provvidenza di Dio con S. Ignazio di Loyola. Questi gli ripeteva instancabilmente la sentenza evangelica: « Che giova all'uomo acquistare il mondo intero, se poi perde la sua anima? ».

San Francesco Saverio
autore Bartolomé Esteban Murillo anno circa 1670 titolo San Francesco Saverio


Coll'aiuto della grazia il santo fondatore dei Gesuiti lo indusse a riflettere bene su ciò, facendogli comprendere la verità e l'importanza di questa massima, tanto che egli abbandonando ogni progetto mondano, si diede con tutte le sue energie alla causa santa del Signore, sotto l'esperta guida di S. Ignazio. Frattanto Francesco divenne diacono e finalmente, dopo due mesi di aspre penitenze, potè celebrare con indicibile effusione di cuore, la sua prima Messa.

In questo frattempo Giovanni III, re del Portogallo, avendo udita la fama dei compagni di Ignazio, ne chiese alcuni per mandarli missionari nelle Indie orientali.

Ignazio saputo questo e illuminato dal cielo, scelse il Saverio, il quale accettò volentieri la missione affidatagli.

Ricevuta la benedizione papale, partì e arrivò felicemente a Goa, principale città delle Indie, che fu la prima a ricevere i frutti della parola di Francesco. Da Goa passò a Malacca, indi a Trovancore e nelle terre circostanti: dovunque l'apostolo infaticabile operava conversioni e prodigi.

Miracoli di San Francesco Saverio
autore Peter Paul Rubens anno 1617-1618 titolo Miracoli di San Francesco Saverio


Il suo zelo veramente non ebbe confini. Si spinse fin nel Giappone, dopo esser ritornato a Goa, per rivedere le cristianità già fondate, e colà pure il divino seme produsse molti buoni frutti.

Sebbene esausto di forze, concepì il progetto di inoltrarsi nella immensa Cina, e lo aveva quasi attuato, quando il Signore, contentandosi dell'eroico suo proposito, lo chiamò a sò nella gloria.

Questo Santo, tanto insigne, si distinse in tre virtù in modo particolare. Nel suo grande zelo : un unico desiderio aveva: saziare il Cuore di Gesù famelico di anime. Per questo ideale, non badò a sacrifici, a lacrime, ad umiliazioni, a dolori, a sangue. Si distinse ancora per l'ubbidienza eroica ch'egli abbracciò nonostante gli ordinasse di abbandonare i suoi cari, la famiglia e la terra natia, per andare solo, lontano, verso luoghi sconosciuti.

Fu eroico inoltre il suo spirito di sacrificio che lo portò ad un amor di Dio tanto grande da fargli spostare due costole dalla parte del cuore.

autore Giovan Battista Gaulli anno 1676 titolo Morte di San Francesco Saverio


Morì su uno scoglio arido e desolato di fronte alla Cina, avendo per unica compagnia e conforto un servo indigeno. Moltiplicandosi i miracoli ricevuti per sua intercessione, fu elevato agli onori degli altari e proclamato celeste protettore di tutte le missioni cattoliche.

PRATICA. Una preghiera e una offerta per le missioni cattoliche.

PREGHIERA. Signore, che per mezzo del tuo servo Francesco Saverio, hai voluto aggregare alla tua Chiesa nuovi popoli. concedi a noi di imitare nell'esempio delle virtù colui di cui ammiriamo i meriti. Bibl., CONNOR, Invoca il Saverio, Ed. Paoline.

MARTIROLOGIO ROMANO. San Francésco Savério, Sacerdote della Compagnia di Gesù e Confessore, Apostolo delle Indie, celeste Patrono della Congregazione e dell'opera della Propagazione della Fede e di tutte le Missioni; il quale si riposò in pace nel giorno precedente.

✝ Pensiero del 03 dicembre 2022

 


SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B. V. M.
GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Il mio volto, s’illumina, al solo pensiero di te.

Barbara

Battezzati, siamo operai mandati nel mondo da Dio.

Versetto del Giorno
Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.
Matteo 5:48

Sabato – 1.a Avvento – SAN FRANCESCO SAVERIO
Francisco Xavier nacque nel 1506 nella Navarra, in Spagna. Giovane soldato, combatté a Pamplona contro lo schieramento in cui militava il giovane Ignazio di Loyola. Si incontrarono poi da studenti a Parigi, e Francisco conobbe e fece proprio il carisma religioso di Ignazio, aiutandolo a fondare la Compagnia di Gesù. istruito a fondo da Ignazio stesso circa il metodo missionario della nascente congregazione, Francisco partì da Lisbona nel 1541 con la nomina papale di “nunzio apostolico” per le colonie portoghesi in India, dove giunse oltre un anno dopo. La sua prima terra di missione fu Goa, dove fu chiamato “il grande padre”. Scrisse un catechismo in portoghese, per agevolare il lavoro dei catechisti locali, e si dedicò alla predicazione e alla cura dei malati. Per dieci anni Francisco viaggiò in lungo e in largo attraversando le vaste regioni indiane e gettando coraggiosamente il seme della fede tra numerose popolazioni non ancora evangelizzate. Dopo aver predicato il Vangelo in Giappone, morì il 3 dicembre del 1552, a soli 46 anni, sull’isola di Sanchan, nel tentativo di raggiungere la Cina.
Meditazione sul Vangelo di Mt 9,35-38 -10,1.6-8
Operai nella messe del mondo!
Nei primi versetti (v. 35-36) il Vangelo di oggi ci presenta un brano di profonda bellezza: Gesù ha un cuore pieno di compassione e spende la propria vita nell’insegnare, annunciare e guarire l’uomo bisognoso e indifeso. Mostra così quale dovrà essere la missione di coloro ai quali Dio ha fatto il grande dono della chiamata personale a seguirlo da vicino. Nei versetti successivi Cristo lancia un appello ad ogni cristiano: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!”. Rispondere è un compito di noi tutti, pregando e sostenendo le vocazioni nella Chiesa.
Cristo annunzia il Vangelo in ogni città e villaggio: non ne trascura neppure uno! “Percorreva tutte le città ed i villaggi…”: una missione che non lo lascia indifferente. Alla situazione dell’umanità, “le folle stanche e sfinite come pecore senza pastore”, bisognosa dell’amore del Padre, Egli spalanca le profondità del suo cuore perché tutti possano trovare ristoro, consolazione e salvezza! Un amore che Cristo nutre per le anime, che palpita per ogni umana esistenza, un amore personale capace di ristorare, custodire e consolare nel suo cuore divino ogni cuore umano. Gesù continua a guidare, insegnare, e a farsi presente nei sacramenti per mezzo dei suoi sacerdoti. Abbiamo bisogno di sacerdoti santi: “Il mondo necessita e chiede sacerdoti che conoscano il suo male e soffrano con lui. Sacerdoti i cui occhi brillino come smeraldi a forza di speranza, come le pupille dei primissimi sacerdoti, che cominciarono l’opera della Chiesa dopo la morte di Cristo. Che abbiano l’anima posta in cielo ed i piedi sulla terra… le cui braccia possano sorreggere la croce dei propri fratelli insieme alla propria!”. Dio li sceglie ma chiede a ciascuno di noi di pregare perché mandi pastori che sappiano annunciare con generosità il Vangelo del Regno, ovunque ci sia un uomo “stanco e sfinito”. Mi sento partecipe della compassione di Gesù per gli uomini? Partecipo a questa compassione pregando per i sacerdoti, accettando e appoggiando la vocazione che Dio potrebbe donare anche a me o a chi mi è più vicino e caro?

Sabato 3 Dicembre 
S. Francesco Saverio (m); B. Giovanni Nepomuceno
1.a di Avvento
Is 30,19-21.23-26; Sal 146; Mt 9,35 – 10,1.6-8
Beati coloro che aspettano il Signore

Il Signore è nostro giudice, nostro legislatore, nostro re: «Egli ci salverà».
(Isaia 33,22)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 146)
Rit: Beati coloro che aspettano il Signore.

È bello cantare inni al nostro Dio,
è dolce innalzare la lode.
Il Signore ricostruisce Gerusalemme,
raduna i dispersi d’Israele.

Risana i cuori affranti
e fascia le loro ferite.
Egli conta il numero delle stelle
e chiama ciascuna per nome.

Grande è il Signore nostro,
grande nella sua potenza;
la sua sapienza non si può calcolare.
Il Signore sostiene i poveri,
ma abbassa fino a terra i malvagi.

Il Signore è nostro giudice, nostro legislatore, nostro re: «Egli ci salverà».

(Isaia 33,22)