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Meditazione sul Vangelo di Mt 22, 34-40
La strada per trovare Dio.
Con la centralità dell’amore, la fede cristiana ha preso quello che era il nucleo della fede di Israele e allo stesso tempo ha dato a questo nucleo nuova profondità e ampiezza. Per questo motivo, nel vangelo di oggi, Gesù riassume tutta la legge ed i profeti nel primo comandamento – «amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la mente» – e nel secondo comandamento – «amerai il prossimo tuo come te stesso».
È davvero possibile amare Dio, malgrado non lo si veda? E, d’altra parte, si può comandare di amare? In queste domande sono evidenziate due obiezioni contro il duplice comandamento dell’amore. Nessuno ha mai visto Dio: come si può amarlo? E, inoltre, l’amore non può essere “a comando”; fin dei conti, esso è un sentimento che si può avere o meno, ma che non ci si può dare o togliere di proposito. La Scrittura pare sostenere la prima obiezione, quando afferma: «Se uno dicesse: “Io amo Dio”, e odiasse suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede» (1Gv 4,20). Ciò che è messo in risalto è l’inseparabile relazione tra l’amore verso Dio e l’amore verso il prossimo. Entrambi sono così strettamente intrecciati che affermare di amare Dio diventa menzogna se l’uomo si chiude al suo prossimo o addirittura lo odia. Il testo evangelico va interpretato nel senso che l’amore verso il prossimo è una strada per andar incontro anche a Dio, e che chiudere gli occhi di fronte alle necessità del prossimo ci rende ciechi anche di fronte a Dio.
Venerdì 19 Agosto
S. Giovanni Eudes; S. Sisto III; B. Guerrico
20.a del Tempo Ordinario
Ez 37,1-14; Sal 106; Mt 22,34-40
Rendete grazie al Signore, il suo amore è per sempre
Insegnami, Signore, i tuoi sentieri, guidami nella tua fedeltà ed istruiscimi.
(Salmo 24,4)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 106)
Rit: Rendete grazie al Signore, il suo amore è per sempre.
Lo dicano quelli che il Signore ha riscattato,
che ha riscattato dalla mano dell’oppressore
e ha radunato da terre diverse,
dall’oriente e dall’occidente,
dal settentrione e dal mezzogiorno.
Alcuni vagavano nel deserto su strade perdute,
senza trovare una città in cui abitare.
Erano affamati e assetati,
veniva meno la loro vita.
Nell’angustia gridarono al Signore
ed egli li liberò dalle loro angosce.
Li guidò per una strada sicura,
perché andassero verso una città in cui abitare.
Ringrazino il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini,
perché ha saziato un animo assetato,
un animo affamato ha ricolmato di bene.
Insegnami, Signore, i tuoi sentieri, guidami nella tua fedeltà ed istruiscimi.
(Salmo 24,4)