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19 marzo, 2022

19 Marzo Festa del Papà

 19 Marzo Festa del Papà




In questa foto bella e toccante, il Beato Rosario Angelo Livatino, con l'amato papà, l'avvocato Vincenzo Livatino.






Era il 19 marzo 1994

 Era il 19 marzo 1994.

Un uomo armato entra in Chiesa e chiede: “Chi è don Peppe?”. Don Giuseppe Diana si gira e risponde: “Sono io”. L'uomo tira fuori la pistola dalla cintola e spara quattro colpi, al volto e al petto.
Per don Peppe, che cade in una pozza di sangue, non c'è niente da fare.
Muore a 36 anni il prete che aveva osato sfidare apertamente la camorra dei casalesi.



BUONA FESTA DEL PAPÀ!

 BUONA FESTA DEL PAPÀ!

A tutti i papà. Di ieri, oggi e domani.
A tutti quei papà che con amore crescono i propri figli, sbagliando, imparando. A quei papà che fanno sacrifici, che guardano il proprio figlio camminare di spalle, che aspettano un suo sorriso. A tutti quei papà che stringono a sé i propri bambini, a chi ha perso i propri figli ma li custodirà per sempre nel cuore.
A chi lotta per i propri figli, a chi ride, piange e si rimbocca le maniche. A chi è vittima della guerra, a chi non riesce ad arrivare a fine mese, a chi è costretto a prendere delle scelte che mai avrebbe voluto prendere. A chi ce l'ha fatta. A chi sta ancora lottando.
Auguri a tutti i papà, di tutto il mondo.

Federica Pannocchia



San Giuseppe

 San Giuseppe

autore: Guido Reni anno: 1635 titolo: San Giuseppe col bambino luogo: Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo
Nome: San Giuseppe
Titolo: Sposo della Beata Vergine Maria
Nascita: I sec. a.C., Betlemme
Morte: I sec. d.C., Nazareth
Ricorrenza: 19 marzo
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Solennità


S. Giuseppe, il più grande dei Santi che la Chiesa veneri dopo la SS. Vergine, era di stirpe reale, ma decaduta. La sua vita sublime rimase nascosta e sconosciuta: nessuno storico scrisse le sue memorie, ma della santità di lui abbiamo le più belle testimonianze nella Sacra Scrittura.

Iddio nei suoi arcani disegni aveva destinato Giuseppe ad essere il nutrizio del Salvatore Gesù Cristo, e sposo e custode della Vergine Madre.

Maria trovò in Giuseppe il compagno fedele che l'assistè, la consolò, la difese.

Il Vangelo ci fa vedere come da S. Giuseppe fosse ignorato il grande prodigio che lo Spirito S. aveva operato in Maria. Di fronte a questo fatto si trovò fortemente angustiato. E poiché tanta era la carità e la venerazione che egli nutriva per la sua santa sposa, aveva divisato in cuor suo di rimandarla occultamente. E già stava per eseguire il suo proposito, quando al Signore piacque rivelare per mezzo di un Angelo al suo servo fedele il grande mistero della Incarnazione.

E quando il desiderato delle genti, il figlio di Dio venne ad abitare fra gli uomini, S. Giuseppe, con la SS. Vergine, fu il primo ad adorarlo.

Quando il triste re di Giudea, Erode, ordinò che tutti i bambini del territorio di Betlemme al di sotto dei due anni fossero uccisi senza eccezione, Giuseppe, avvertito dall'Angelo in sogno, sorse prontamente, e presi Maria e il Bambino, fuggì in Egitto.

Morto Erode, S. Giuseppe fu avvertito nuovamente dall'Angelo di far ritorno, ed egli, premuroso, rimpatriò. Temendo però di Archelao, succeduto nel trono al padre Erode, fu da Dio avvertito di stabilirsi in Galilea. Si ritirò a Nazaret, dove ricco di meriti, si spense fra le braccia di Gesù e di Maria. Per questo S. Giuseppe è il grande protettore dei moribondi e dei padri.

PRATICA. Impariamo da S. Giuseppe la fedeltà a Dio.

PREGHIERA. Dio, che con ineffabile provvidenza, ti sei degnato eleggere il beato Giuseppe a sposo della tua Santissima Madre, fa' che venerandolo in terra qual nostro protettore meritiamo di averlo intercessore in cielo.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nella Giudèa il natale di san Giuséppe, Sposo della beatissima Vergine Maria, Confessore, il quale dal Sommo Pontefice Pio nono, secondo i voti e le preghiere di tutto l'Orbe cattolico, fu dichiarato Patrono della Chiesa universale.

✝ Pensiero del 19 marzo 2022

 ✝

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Buona festa del PAPÁ, a quelli vivi a quelli defunti, ed ai Padri Spirituali.

Il MIO PENSIERO, VA ANCHE A QUEI PADRI, CHE HANNO DOVUTO PERDERE, TROPPO PRESTO, I LORO AMATI FIGLI.

Buona solennità di San Giuseppe di Nazareth 

 Patrono della Chiesa Universale

Meditazione sul Vangelo di Mt 1,16.18-21.24

San Giuseppe è uomo di fede e speranza incrollabili.

Giuseppe è l’uomo giusto, sposo di Maria, cui Dio affidò la cura di suo Figlio. Un uomo buono che, sebbene non comprendesse il mistero del concepimento verginale di Gesù, tuttavia non volle recar danno a Maria. Dio stesso offrì a quest’uomo di fede e di buon cuore, le indicazioni di cui necessitava per realizzare la missione che gli aveva affidato.

Giuseppe fu uomo giusto, cui Dio poté affidare ciò che più amava: «Suo Figlio, Gesù, del quale Giuseppe si prese cura con la sollecitudine del migliore dei padri, e la sempre vergine Maria, che da buon marito amò teneramente». Uomo giusto che la Chiesa propone ai genitori cristiani come modello. Giuseppe, come Abramo, è uomo di fede e speranza incrollabili, che si fida della Parola di Dio ed è sempre pronto a fare ciò che Dio gli chiede, od attraverso prodigiose rivelazioni, o nelle circostanze della vita: «Accoglie Maria, perché un angelo glielo dice in sonno: va’ a Betlemme, perché Cesare vuol sapere quanti sono i suoi sudditi; va’ in Egitto, perché Erode vuole uccidere il bambino. L’uomo di fede scopre i progetti di Dio nei modi di manifestarsi molto vari che Egli ha; sebbene non capisca, ubbidisce con prontezza all’angelo, accetta la spiegazione di suo Figlio, quando decide di rimanere nel Tempio, perché doveva occuparsi delle cose del Padre suo». (Lc 2,49). Né Giuseppe né Maria compresero quella risposta, ma non pretesero in alcun modo di intromettersi. Giuseppe, uomo di Dio, giusto, fu scelto da Dio come custode dei suoi tesori più preziosi, perché Egli trovò in lui un servitore fedele e sollecito, che poté mettere a difesa della sua famiglia. Giuseppe compì la sua missione come capo della famiglia di Nazareth, ebbe cura che suo Figlio crescesse in saggezza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. Dal cielo, Giuseppe continua ad essere il protettore della Chiesa e noi cristiani continuiamo ad affidargli le nostre intenzioni e, soprattutto, la nostra anima nell’ora della morte.

Sabato 19 Marzo 
S. GIUSEPPE, sposo della B.V. Maria (s) – P

B. Andrea Gallerani
In eterno durerà la sua discendenza
2Sam 7,4-5.12-14a.16; Sal 88; Rm 4,13.16-18.22; Mt 1,16.18-21.24a (opp. Lc 2,41-51)

Lode e onore a te, Signore Gesù.
oppure (nel tempo pasquale):
Alleluia, alleluia, alleluia.

Beato chi abita nella tua casa, Signore:
«Senza fine canta le tue lodi».
 (Salmo 83,5)

Lode e onore a te, Signore Gesù.
oppure (nel tempo pasquale):
Alleluia, alleluia, alleluia.

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 88)
Rit: In eterno durerà la sua discendenza.

Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».

«Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide, mio servo.
Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono».

«Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza”.
Gli conserverò sempre il mio amore,
la mia alleanza gli sarà fedele».

Lode e onore a te, Signore Gesù.
oppure (nel tempo pasquale):
Alleluia, alleluia, alleluia.

Beato chi abita nella tua casa, Signore:
«Senza fine canta le tue lodi».
 (Salmo 83,5)

Lode e onore a te, Signore Gesù.
oppure (nel tempo pasquale):
Alleluia, alleluia, alleluia.

18 marzo, 2022

I PROMESSI SPOSI OPERA MODERNA - 39. Padre Nostro

I PROMESSI SPOSI OPERA MODERNA - 22. Amore che...

I PROMESSI SPOSI OPERA MODERNA - 17. La Bambola col velo

Nella giornata della Memoria delle Vittime del Covid-2 18 marzo

 Signore, Gesù Cristo, hai percorso città e villaggi “curando ogni malattia e infermità.” Al tuo comando, i malati venivano guariti.

Vieni ora in nostro aiuto, nel corso della pandemia da coronavirus, affinché possiamo sperimentare il tuo amore che guarisce.
Guarisci coloro che sono ammalati per il virus. Possano riacquistare forza e salute grazie a un'assistenza sanitaria di qualità.
Guariscici dalla nostra paura, che impedisce alle nazioni di lavorare insieme e ai vicini di aiutarsi reciprocamente.
Guariscici dal nostro orgoglio, che può farci presumere invulnerabilità rispetto a una malattia che non conosce confini.
Signore, Gesù Cristo, hai percorso città e villaggi “curando ogni malattia e infermità.” Al tuo comando, i malati venivano guariti.
Vieni ora in nostro aiuto, nel corso della pandemia da coronavirus, affinché possiamo sperimentare il tuo amore che guarisce.
Signore, Gesù Cristo, guaritore di tutti, resta al nostro fianco in questo tempo di incertezza e di dolore.
Sii accanto a coloro che ci hanno lasciati a causa del virus. Possano riposare con te, nella tua pace eterna.
Sii accanto alle famiglie dei malati e delle vittime. Nella loro preoccupazione e sofferenza, difendili dalla malattia e dalla disperazione. Possano fare esperienza della tua pace.
Sii accanto ai medici, agli infermieri, ai ricercatori e a tutti i professionisti della salute che, correndo rischi per sé, cercano di curare ed aiutare le persone colpite. Possano conoscere la tua protezione e la tua pace.
Sii accanto ai leader di tutte le nazioni. Concedi loro lungimiranza per agire con carità e vera sollecitudine per il benessere delle persone che sono chiamati a servire. Dà loro saggezza per investire in soluzioni a lungo termine, che aiutino a prepararsi ad eventuali future epidemie o a prevenirle. Possano essere abitati dalla tua pace, mentre lavorano insieme, per conseguirla sulla terra.
Che siamo a casa o all'estero, circondati da molte persone che soffrono per questa malattia o solo da poche, Signore, Gesù Cristo, resta con noi, mentre resistiamo e piangiamo, mentre perseveriamo e ci prepariamo.
Al posto della nostra ansia, donaci la tua pace.
Signore, Gesù Cristo, guariscici.

18 marzo



✝ Pensiero del 18 marzo 2022

 

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Nella giornata della Memoria delle Vittime del Covid-2

La mia preghiera, va a tutte le Vittime del Covid-2, ed anche a quelle che si sono salvate.

MEMORIA E SPERANZA

Meditazione sul Vangelo di Mt 21,33-43.45-46

Non scartare l’unica sicurezza della vita: Gesù.     

La nostra vita è un grande campo in cui molti lavorano, arano, seminano, raccolgono. I primi sono i genitori, i nonni, i fratelli e le sorelle, gli insegnanti, i preti, le suore, i catechisti, gli amici, la gente che incontriamo. Ciascuno lascia la sua traccia più o meno buona, più o meno determinante. Abbiamo una nostra coscienza, un’anima che nessuno può rubarci, ma siamo costruiti da tante piccole e grandi forze. Una delle più importanti è quella che ci aiuta a trovare il senso della vita, il perché, quella che ci aiuta a dare alla nostra esistenza la direzione della felicità, quella vera. Si tratta di fondare la vita su una roccia sicura, su una pietra che regge tutto. Gesù era questo per il popolo di Israele, ma la gente lo ha scalzato, lo ha scartato, anzi lo ha messo in croce credendo di averlo eliminato. Capita così anche oggi. Abbiamo sbalzato Dio dall’ orizzonte della nostra vita credendo di esserci liberati da una realtà ingombrante e ci accorgiamo che non siamo più in grado di capire chi siamo. Quanto più Dio si allontana nel tempo e nella storia, tanto più cresce il bisogno di fonti di senso. Non trovandole più in Dio, queste fonti di senso, l‘uomo le inventa, le costruisce, le cerca nella sfera immanente delle sue azioni e del suo mondo. È proprio vero che quando si eclissa Dio, spuntano gli idoli, la religiosità diventa superstizione, l’uomo smarrisce il senso della sua dignità e del suo destino. Perché spesso siamo annoiati, scontenti, senza ideali, infelici? Perché stiamo male? Perché nonostante tutto ci vada bene, sentiamo di non essere contenti? Proviamo a vedere che posto abbiamo lasciato a Dio nella nostra vita. Se lo abbiamo scartato, non ci possiamo meravigliare. Siamo stati fatti a sua immagine e se non la ristabiliamo in noi e fuori di noi, non avremo mai la felicità. Ma la pietra scartata diventerà ancora la pietra angolare, quella su cui poggia tutto l’edificio della nostra vita.

Questa è la speranza di cui il cristiano vive, questa è la speranza che può dare nuova vita al mondo distratto d'oggi.

Venerdì 18 Marzo 
S. Cirillo di Gerusalemme; S. Frediano; S. Edoardo
2.a di Quaresima
Ricordiamo, Signore, le tue meraviglie
Gen 37,3-4.12-13 17-28; Sal 104; Mt 21,33-43.45-46

Lode e onore a te, Signore Gesù.
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna.
Lode e onore a te, Signore Gesù.

 (Giovanni 3,16)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 104)
Rit: Ricordiamo, Signore, le tue meraviglie.

Il Signore chiamò la carestia su quella terra,
togliendo il sostegno del pane.
Davanti a loro mandò un uomo,
Giuseppe, venduto come schiavo.

Gli strinsero i piedi con ceppi,
il ferro gli serrò la gola,
finché non si avverò la sua parola
e l’oracolo del Signore ne provò l’innocenza.

Il re mandò a scioglierlo,
il capo dei popoli lo fece liberare;
lo costituì signore del suo palazzo,
capo di tutti i suoi averi.

Lode e onore a te, Signore Gesù.
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna.
Lode e onore a te, Signore Gesù.

 (Giovanni 3,16)

BUON COMPLEANNO SERVO DI DIO don Tonino Bello, Vescovo_Venerabile

 BUON COMPLEANNO, SERVO DI DIO!

«Cantate la speranza. E se io non potrò immergermi nel vostro concerto, posso darvene ancora l’intonazione».
(don Tonino Bello, Vescovo_Venerabile)



17 marzo, 2022

✝ Pensiero del 17 marzo 2022

 

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Meditazione sul Vangelo di Lc 16,19-31

Non chiedere prove, sono solo fughe.

Non ci capita una volta sola di stare a pensare al nostro futuro, come a un tempo in cui si appianeranno tutte le cose, in cui tutto lo storto che c’è si raddrizzerà, tutte le ingiustizie saranno riparate, tutte le cattiverie punite e le bontà premiate.  Si girerà la fortuna, dice il poveraccio al riccone che ostenta superiorità e disprezzo! Non è giusto che nel mondo ci sia chi vive nell‘abbondanza e chi muore di fame, ci sarà un ristabilimento del progetto di Dio che gli uomini per cattiveria hanno stravolto! Non ci sarà più lo squilibrio del fatto che il 20% degli uomini controlli e abbia a sua completa disposizione l‘80% dei beni della terra e ne faccia quel che vuole condannando gli altri alla fame. L’aspirazione è giusta, ma non deve far crescere dentro l’animo del povero la voglia di vendetta e nell’uomo onesto la decisione di non far nulla in attesa del mondo di là. La parabola del ricco che muore di indigestione e di attacchi di colesterolo e del povero Lazzaro che muore di stenti, ci ricorda questa situazione. Hanno vissuto una vita molto diversa ed oggi nell’eternità si trovano in posizioni ribaltate. È il povero Lazzaro che sta in alto, che ha raggiunto quella felicità cui da sempre aspirava, e il riccone si trova nell’indigenza, raccoglie i frutti del fallimento che aveva continuamente seminato durante la vita. Sperava di cambiare prima o poi, ma alla fine la vita ha deciso per lui, si è ritrovato con la sola compagnia dei suoi soldi che di là proprio non servono, serve solo essersi abituati a confidare nelle braccia del Padre e quelle sicuramente le trovi sempre pronte a riceverti. Questo è il premio: «non dobbiamo aspettarci nessuna rivendicazione, nessuna offerta di pan per focaccia, ma la certezza di essere amati da Dio. E questo colma ogni attesa ed ogni sofferenza umana. Questo non è frutto di miracoli o di magie, d'apparizione di morti che vengano a convincerci dell’aldilà. C'abitueremmo anche a quelli, ce ne vorrebbe uno ogni giorno a dirci che stiamo sbagliando e non gli crederemmo.

La Parola di Dio invece è sempre tra noi e fa crescere ogni giorno di più la speranza di poterlo godere nell’infinito che c'attende.

Giovedì 17 Marzo 
S. Patrizio; S. Geltrude; B. Corrado
2.a di Quaresima
Beato l’uomo che confida nel Signore
Ger 17,5-10; Sal 1; Lc 16,19-31

Lode e onore a te, Signore Gesù.

Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono e producono frutto con perseveranza.

Lode e onore a te, Signore Gesù.

(Luca 8,15)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 1)
Rit: Beato l’uomo che confida nel Signore.

Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.

È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:

«Le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene».


Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.

Lode e onore a te, Signore Gesù.

Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono e producono frutto con perseveranza.

Lode e onore a te, Signore Gesù.

(Luca 8,15)

16 marzo, 2022

✝ Pensiero del 16 marzo 2022

 

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Nessuno dei suoi, comprende le parole di Gesù, e Lui è solo con il Padre verso Gerusalemme.

Meditazione sul Vangelo di Mt 20,17-28

La corsa ai ministeri è sempre una tentazione.

È molto interessante vedere nelle varie campagne elettorali la corsa al seggio, a vincere le elezioni. È giusto, è necessario avere chi governa, chi si mette a fare leggi, ad interpretare le necessità della gente, a dare sicurezza alla vita pubblica, a costruire uno stato di diritto contro le sopraffazioni, spendersi per il bene comune, affrontare con coraggio tutto quello che occorre per far convergere le energie delle persone al bene di tutti, ma forse la nostra vita pubblica ci dà anche tanti esempi di una politica non disinteressata, di corsa al potere senza ideali se non quelli del proprio tornaconto, dell’affermazione di una ideologia indipendentemente dai veri problemi delle persone. La stessa cosa può capitare nella chiesa, nella stessa parrocchia. La corsa ai posti di prestigio, ad esposizione continua per primeggiare, è di tutte le strutture. Così si stava comportando anche il gruppetto degli apostoli che da alcuni anni seguivano continuamente Gesù Cristo. Ha parlato di Regno, di nuovo mondo, di una società in cui avrà il sopravvento la bontà. I discepoli si sono scaldati il cuore, ma è cresciuto anche l’interesse a occupare qualche sedia in questo famoso Regno di Dio. È meglio portarsi avanti, pensa la mamma dei figli di Zebedeo. Se non ci penso io al futuro di questi figli, loro se ne stanno lì buoni a far niente, tanto ci sono sempre io che li mantengo. Questi miei figli ti stanno dietro dall’inizio, vorrai trovare loro un posto buono, garantito, sicuro, di livello? Gesù avrà sorriso per questo intervento materno per il futuro dei figli, che anche oggi fanno molte mamme per i loro. La risposta però è deludente per le mire di questa povera mamma. Sì, ci sono due posti molto importanti, molto in evidenza: «Accanto alla croce». Il Regno di Dio è fatto diversamente: «il più grande è servo di tutti, il più importante si deve fare schiavo degli altri». Il Papa ha come titolo “servo dei servi”. Le parole si possono sprecare, ma il Vangelo è chiaro: «Seguire Gesù vuol dire farsi servo come Lui, dichiararsi disponibile agli altri come Lui, caricarsi di sofferenze non nostre, non meritate, per alleviare quelle degli altri come Lui».

Solo così possiamo sperare in un mondo diverso, possiamo offrire speranza a tutti.

Mercoledì 16 Marzo 
Ss. Ilario e Taziano; S. Eriberto; B. Giovanni Sordi
2.a di Quaresima
Salvami, Signore, per la tua misericordia
Ger 18,18-20; Sal 30; Mt 20,17-28

Lode e onore a te, Signore Gesù!

Io sono la luce del mondo, dice il Signore; chi segue me, avrà la luce della vita.

Lode e onore a te, Signore Gesù!

(Giovanni 8,12)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 30)
Rit: Salvami, Signore, per la tua misericordia.

Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.

Ascolto la calunnia di molti: «Terrore all’intorno!»,
quando insieme contro di me congiurano,
tramano per togliermi la vita.

Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori.

Lode e onore a te, Signore Gesù!

Io sono la luce del mondo, dice il Signore; chi segue me, avrà la luce della vita.

Lode e onore a te, Signore Gesù!

(Giovanni 8,12)

15 marzo, 2022

Don Camillo

 Esattamente 70 anni fa, il 15 marzo 1952, venne proiettato per la prima volta in Italia il primo film della saga guareschiana: “Don Camillo”.

Buon compleanno al film che ha dato inizio a questa splendida avventura.
Diteci nei commenti la vostra scena preferita di questo film.



✝ Pensiero del 15 marzo 2022

 

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Gesù, è l'unico Maestro, e noi suoi discepoli, figli d'un Unico Padre.

Meditazione sul Vangelo di Lc 6,36-38

I primi posti sono sempre ambiti.

La nostra società è una società dell’immagine. Se non si appare non si esiste. È la TV che decide se esistiamo o no per gli altri. Se appari lì, vuol dire che ci sei. I fatti devono apparire lì, le idee si diffondono lì. Un fatto visto in TV è tutto un’altra cosa dall’averlo solo letto o sentito. È una realtà di cui non si può fare a meno, ma che può anche creare suggestioni incontrollabili, personalità distorte, dare più importanza all’apparire che all‘essere. Pur senza TV, c’è sempre stato in noi uomini d’impulso a farsi vedere, l‘assillo della prima fila, la voglia di scrivere i nostri nomi sulle lapidi, sedere nei primi posti, farsi vedere, mettersi in mostra. Tribune adatte a realizzare questi sogni ce ne sono molte: politiche, culturali, di piazza, di spettacolo. Purtroppo c’è anche nella religione, ma il vangelo a questo riguardo è molto preciso. Amano i primi posti nei conviti e le prime file nelle sinagoghe; amano essere salutati nelle piazze… ma voi non siate così. Chi è il maggiore tra voi sarà vostro servitore. Non è per falsa umiltà. Se uno ha una responsabilità non deve nascondersi dietro un dito, non deve sottrarsi ai suoi compiti con la scusa di essere umile, di non voler calcare la scena. Ci sono momenti in cui l’autorità deve essere presente, ma la cosa che deve essere assolutamente visibile è che il centro è Gesù. È lui il Maestro, è lui il Salvatore, è la sua Parola che conta, è la sua vita che va imitata, è il suo Vangelo che deve stare al di sopra di ogni considerazione. Oggi anche nelle nostre Messe si torna a dare al libro della Parola il suo posto dignitoso, al Crocifisso il centro, al tabernacolo una posizione di assoluta luminosità. E stiamo parlando di semplici simboli. Quello che è più importante, però, è il cuore che deve avere sempre un centro, che è Lui. Purtroppo si comincia sempre bene e poi lentamente si va alla deriva come quando si è seduti in una ressa e lentamente qualcuno ti spinge, si appoggia e ti trovi seduto in terra, ti toglie il posto. Così anche noi lentamente togliamo il posto a Dio. Gesù è venuto a questo mondo proprio per rimettere Dio al centro, perché è solo Lui la nostra speranza.

Che dobbiamo sempre avere davanti.

Martedì 15 Marzo 
S. Zaccaria; S. Luisa de Marillac; B. Artemide Zatti
2.a di Quaresima
A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio
Is 1,10.16-20; Sal 49; Mt 23,1-12

Lode e onore a te, Signore Gesù!

Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore, e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.

Lode e onore a te, Signore Gesù!

(Ezechiele 18,31)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 49)
Rit: A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio.

Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici,
i tuoi olocausti mi stanno sempre davanti.
Non prenderò vitelli dalla tua casa
né capri dai tuoi ovili.

Perché vai ripetendo i miei decreti
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che hai in odio la disciplina
e le mie parole ti getti alle spalle?

Hai fatto questo e io dovrei tacere?
Forse credevi che io fossi come te!
Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa.
Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora;
a chi cammina per la retta via
mostrerò la salvezza di Dio.

Lode e onore a te, Signore Gesù!

Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore, e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.

Lode e onore a te, Signore Gesù!

(Ezechiele 18,31)

14 marzo, 2022

Il vescovo Mons. Francesco Beschi in alta Val Seriana e Val di Scalve


Pellegrinaggio pastorale in alta Val Seriana e Val di Scalve, intervista al vescovo Mons. Francesco Beschi 


✝ Pensiero del 14 marzo 2022

Meditazione sul Vangelo di Lc 6,36-38

C’è bisogno di gente dal cuore buono.

Il mondo è pieno di gente che non prende mai posizione, che si adatta a tutto, che non si interessa di niente, che passa sopra il male e il bene con assoluta indifferenza, che non si ribella a niente; potrebbero anche ammazzargli sotto gli occhi qualcuno o fare violenze, e lui si fa sempre e solo i fatti suoi oppure, al contrario, c’è gente che giudica tutti, che ha un veleno nel cuore che non può non riversare su tutti quelli che incontra. È l’immagine della cattiveria, del giudizio inappellabile, della acidità. Purtroppo non sono due categorie ben diverse di persone, perché spesso siamo noi che facciamo e l’una e l’altra cosa. Quanto invece sarebbe bello poter contare sempre su uno sguardo d’amore ed essere sempre questo sguardo d’amore sulla vita di tutti! Quanto piacerebbe a un ragazzo non essere guardato da un adulto come un pericoloso delinquente, come un perditempo, ma come una vita che si apre che ha bisogno del sorriso di tutti per essere convinto che val la pena di vivere, che la vita possiede un lato bello che è difficile, ma raggiungibile! Ogni persona, proprio solo perché è tale, ha sempre dentro il fascino del Creatore, la bellezza di una poesia e ha diritto di essere guardata con amore e non giudicata. Dice il vangelo: non giudicate e non sarete giudicati, non condannate e non sarete condannati. Perdonate e vi sarà perdonato, date e vi sarà dato. La bontà, il dono, il perdono sono contagiosi, creano attorno a noi e in noi bontà e perdono, sono una benedizione anche per la nostra stessa vita. Quando ti arrabbi invece, quando coltivi l’odio, ti cresce la bile, ti si alza la pressione, crei attorno a te zone di ostilità. Se vuoi trovare bontà, seminala, qualcuno sicuramente la raccoglierà, perché sembra un seme che scompare, ma ha sempre dentro la forza di Dio e prima o poi rispunta e si fa grande. È possibile pensare al mondo con occhi diversi, come quelli pieni di speranza che aveva Gesù? Lui è passato facendo sempre del bene a tutti e l’ha trovato pieno infinito in Dio.

Ed è una speranza sempre disponibile. Basta cercarla.

Lunedì 14 Marzo 
S. Matilde; S. Paolina; B. Giacomo Cusmano
2.a di Quaresima
Signore, non trattarci secondo i nostri peccati
Dn 9,4b-10; Sal 78; Lc 6,36-38

Lode e onore a te, Signore Gesù!

Le tue parole, Signore, sono spirito e vita; tu hai parole di vita eterna.

Lode e onore a te, Signore Gesù!

 (Giovanni 6,63.68)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 78)
Rit: Signore, non trattarci secondo i nostri peccati.

Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati:

«Presto ci venga incontro la tua misericordia,
perché siamo così poveri!».

Aiutaci, o Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome;
liberaci e perdona i nostri peccati
a motivo del tuo nome.

Giunga fino a te il gemito dei prigionieri;
con la grandezza del tuo braccio
salva i condannati a morte.

E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo,
ti renderemo grazie per sempre;
di generazione in generazione narreremo la tua lode.

Lode e onore a te, Signore Gesù!

Le tue parole, Signore, sono spirito e vita; tu hai parole di vita eterna.

Lode e onore a te, Signore Gesù!

 (Giovanni 6,63.68)