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27 novembre, 2021

Beata Vergine della Medaglia Miracolosa

 Beata Vergine della Medaglia Miracolosa


Nome: Beata Vergine della Medaglia Miracolosa
Titolo: Apparizione
Ricorrenza: 27 novembre
Tipologia: Commemorazione
Patrona di:Taggia
Sito ufficiale:www.chapellenotredamedelamedaillemiraculeuse.comLa Beata Vergine Maria della Medaglia Miracolosa dal 1894 si festeggia, al termine d'una novena, il 27 novembre alle ore 17, ovvero, come recita la supplica «proprio nel giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia». La novena perpetua di norma si tiene ogni sabato, o almeno al 27 di ogni mese, con la recita integrale del rosario: tre corone, almeno fino all'introduzione dei misteri luminosi, voluti da Giovanni Paolo II nel 2002, poiché i 15 misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi corrisponderebbero ai 15 anelli che la Madonna portava durante l'apparizione a suor Labouré.La Madonna apparve a Santa Caterina Labourè presso la Rue du Bac a Parigi (Francia - 1830):

Allora si fece sentire una voce che mi disse: "Fate coniare una medaglia su questo modello; tutte le persone che la porteranno, riceveranno grandi grazie specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia... ".

Riguardo i raggi che provengono dalle mani di Maria, la Vergine stessa rispose:

"Sono il simbolo delle Grazie che io spargo sulle persone che me le domandano".

Pertanto è bene portare la medaglia e pregare la Madonna, chiedendo grazie soprattutto spirituali!

A Medjugorje la Regina della Pace ha nominato la medaglia miracolosa in un messaggio dato a Marija presso la Croce blu il 27 Novembre del 1989.


La Vergine Maria le disse: "Desidero che in questi giorni preghiate in modo particolare per la salvezza delle anime. Oggi è il giorno della Medaglia Miracolosa e desidero che preghiate in particolare per la salvezza di tutti coloro che portano la Medaglia. Desidero che la diffondiate e la portiate perché si salvi un gran numero di anime, ma in particolare desidero che preghiate".





SUPPLICA ALLA MADONNA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA





Da recitarsi alle 17 del 27 novembre, festa della Medaglia Miracolosa, in ogni 27 del mese e in ogni urgente necessità.

O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia.

Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest'ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione. Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all'unisono col tuo. Lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà per portar ogni giorno la propria croce dietro a Lui. Questa è l'ora tua, o Maria, l'ora della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l'ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fai, o Madre, che quest'ora, che ti ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a venirci a visitare e a portarci il rimedio di tanti mali, fai che quest'ora sia anche l'ora nostra: l'ora della nostra sincera conversione, e l'ora del pieno esaudimento dei nostri voti.

Tu che hai promesso, proprio in quest'ora fortunata, che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia: volgi benigna i tuoi sguardi alle nostre suppliche. Noi confessiamo di non meritare le tue grazie, ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi dunque pietà di noi.

Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l'amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia. O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i tuoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti.

Ma specialmente permetti, o Maria, che in quest'ora solenne ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli, che sono a noi più cari. Ricordati che anch'essi sono tuoi figli, che per essi hai sofferto, pregato e pianto. Salvali, o Rifugio dei peccatori, affinché dopo di averti tutti amata, invocata e servita sulla terra, possiamo venirti a ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Cosi sia. Salve Regina.
O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia.
Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest'ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione. Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all'unisono col tuo. Lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà per portar ogni giorno la propria croce dietro a Lui. Questa è l'ora tua, o Maria, l'ora della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l'ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fai, o Madre, che quest'ora, che ti ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a venirci a visitare e a portarci il rimedio di tanti mali, fai che quest'ora sia anche l'ora nostra: l'ora della nostra sincera conversione, e l'ora del pieno esaudimento dei nostri voti.
Tu che hai promesso, proprio in quest'ora fortunata, che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia: volgi benigna i tuoi sguardi alle nostre suppliche. Noi confessiamo di non meritare le tue grazie, ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi dunque pietà di noi.
Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l'amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia. O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i tuoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti.
Ma specialmente permetti, o Maria, che in quest'ora solenne ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli, che sono a noi più cari. Ricordati che anch'essi sono tuoi figli, che per essi hai sofferto, pregato e pianto. Salvali, o Rifugio dei peccatori, affinché dopo di averti tutti amata, invocata e servita sulla terra, possiamo venirti a ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Cosi sia. Salve Regina
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Pensiero del 27 novembre 2021

 Meditazione sul Vangelo di Lc 21,34-36

Come sentinelle.

Attraverso le prove della vita, il credente va incontro al Signore. Se vuol essere certo di essere trovato fedele fino al momento di comparire davano a lui, dovrà anzitutto chiedere il dono della vigilanza e vigilare con la preghiera. È questo lo strumento di cui Gesù ci invita a servirci, per resistere nella prova ed essere pronti nel momento della piena instaurazione del Regno di Dio.

Gli avvertimenti di Gesù suonano particolarmente forti e carichi di tensione. Il suo intento è quello di offrirci la possibilità di condurre un’esistenza serena, ma nella fervente attesa che arrivi il giorno del Signore, in cui a ciascuno verrà chiesto di presentarsi al cospetto del Padre ed offrire quanto ha saputo mettere a frutto dei doni che certamente il Signore gli ha donato. E perché ognuno possa dire: “ecco Signore, non mi sono fatto catturare dal laccio del male, mi sono mantenuto allenato per potergli sfuggire, come una lepre sfugge alla trappola. Così io, con la preghiera e una condotta di vita evangelica che tu mi hai donato di vivere, sono qui davanti a te come immagine somigliante di Cristo che, per essere obbediente a te e offrirmi la salvezza – mostrando così il volto dell’amore -, non ha esitato a consegnarsi nelle mani di chi l’ha ucciso sulla croce”.

27 Novembre

A lui la lode e la gloria nei secoli
Dn 7,15-27; Dn 3,82-87; Lc 21,34-36

Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo.

(Luca 21,36)

SALMO RESPONSORIALE (Daniele 3)
Rit: A lui la lode e la gloria nei secoli.

Benedite, figli dell’uomo, il Signore.
Benedite, figli d’Israele, il Signore.

Benedite, sacerdoti del Signore, il Signore.
Benedite, servi del Signore, il Signore.

Benedite, spiriti ed anime dei giusti, il Signore.
Benedite, santi ed umili di cuore, il Signore.

Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo.

(Luca 21,36)



Oggi un anno senza don Antonio Maffucci FSCB

Oggi, un anno, senza don Antonio Maffucci FSCB



 A don Antonio Maffucci (FSCB)

O Vergine Maria, che chiamasti a te, don Antonio Maffucci (FSCB), alba del 27 novembre, nel giorno, della MEDAGLIA MIRACOLOSA, e donandosi totalmente al Signore, come fece quarantuno anni fa, nel sacerdozio, mettendosi al servizio della Chiesa ed a noi giovani, nell’insegnamento.
Donategli, l’eterna letizia, che si merita, ed illuminate il suo cammino nell’Eterno, per vostra intercessione, fate che Lui, possa, l’elargire tante Grazie dal Cielo e fate che il dolore, si trasformi in gioia, per sua perpetua memoria e cosi sia, per sempre Amen.

Canzano Barbara


Nella giornata della Medaglia Miracolosa, di un anno fa.
Caro don Antonio, lei resterà sempre con noi, ci protegga, insieme a Cristo, alla Vergine Maria ed al piccolo Beato Rolando Maria Rivi, seminarista e martire.


REQUIEM AETERNAM
Réquiem aetérnam dona eis, Dómine,
et lux perpétua lúceat eis.
Requiéscant in pace. Amen.

L'ETERNO RIPOSO
L'eterno riposo dona a don Antonio, o Signore,
e splenda a Lui la luce perpetua.
Riposi in pace. Amen.





26 novembre, 2021

Un undici anni senza Yara Gmbirasio caro angelo, proteggici da lassù

 Giglio di primavera

Giglio di Primavera, che emani, la tua essenza, nell'immensità celeste, brillando in ogni stella.
Accarezza, i nostri cuori, inebriandoli, con il tuo dolce Sorriso.
Signore, ascolta la nostra preghiera, innalza il tuo sguardo misericordioso, facendo finalmente giustizia ad Yara Gambirasio. L'Angelo di Brembate.
Per i suoi Amici Signore, prepara un bicchiere di latte caldo con molto zucchero perché l'amarezza può rapire ed uccidere la speranza.
Per chi resta Signore, prepara un pane caldo e nutriente perché alzarsi ogni mattino sarà più faticoso.
Per la sua mamma, per il suo papà, per i suoi fratelli, per la sua famiglia scolastica (Le Suore Orsoline di San Girolamo in Somasca di Bergamo) ed a gli Amici che neppure sapeva d'avere,
pronuncia una parola come solo Tu sai donare.
Per me non chiedo nulla Signore perché ho Te ho la Madonna ho tutto.
Un undici anni, senza Yara Gmbirasio, caro angelo, proteggici da lassù.



Pensiero del 26 novembre 2021

 Dio, ci dà il tempo affinché la nostra vita, porti frutto, ma anche perché possiamo imparare ad avere, il giusto discernimento, per leggere i segni del tempo.

Nella Memoria di Revolving hearts Yara Gambirasio Revolving hearts

Meditazione sul Vangelo di Lc 21,29-33

Quello che davvero conta.

Nel segno del tema portante di questi ultimi giorni dell’anno liturgico, il Vangelo di oggi pone davanti ai nostri occhi la grande realtà della venuta del Regno di Dio tra gli uomini. Essa riempie di gioia il cuore del cristiano. Cristo ha portato a tutti gli uomini la salvezza offrendo loro un Regno eterno, di beatitudine e di pace. I nostri trionfi e i nostri fallimenti, le nostre gioie e le nostre fatiche passeranno, ma le sue parole, cioè il Regno che egli ha instaurato con la sua passione, morte e risurrezione.

La Chiesa è sacramento di salvezza, in quanto membri di essa dobbiamo sentirci impegnati, in prima persona, nella sua azione missionaria ed evangelizzatrice all’interno e all’esterno. Il Regno di Cristo è vicino. Annunciamolo a tutti! Le attrazioni e le sollecitazioni dell’ambiente in cui viviamo sono momentanee. Le passioni che dimorano nel nostro cuore, e che ci legano verso i falsi valori terreni invece di elevare il nostro sguardo al cielo, passeranno. Avrà fine perfino il bisogno di vigilare sulle proprie pecore, per dirigerle verso buoni pascoli, di far tornare quelle che si sono allontanate, di curare quelle malate. Le sue parole non passeranno. Ripartiamo, dunque, dall’essenziale. Un saggio dell’antica storia cinese andava ogni giorno al mercato e guardava tutto, ma non comprava mai niente. La gente divenne curiosa per questo suo modo di fare e cominciò a chiedergli perché facesse così. Il saggio rispose: “Vado a vedere tutte quelle cose per sentire la mia felicità di non aver bisogno di nessuna di esse. Ho l’essenziale nel mio cuore!”. Quando si ha l’essenziale dentro di sé, non c’è bisogno di niente in più. Tutto è relativo, “tutto passa” e solo Dio resta. Non dimentichiamolo mai.

26 Novembre

A lui la lode e la gloria nei secoli
Dn 7,2-14; Cant. Dn 3,75-81; Lc 21,29-33

Risollevatevi ed alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.

 (Luca 21,28)

SALMO RESPONSORIALE (Daniele 3)
Rit: A lui la lode e la gloria nei secoli.

Benedite, monti e colline, il Signore.
Benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore.

Benedite, sorgenti, il Signore.
Benedite, mari e fiumi, il Signore.

Benedite, mostri marini e quanto si muove nell’acqua, il Signore.
Benedite, uccelli tutti dell’aria, il Signore.

Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

Risollevatevi ed alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.

 (Luca 21,28)

25 novembre, 2021

Giornata di Ringorgamento 07- 25 novembre

  Giornata di Ringorgamento 07- 25 novembre


Preghiera di lode e ringraziamento

di San Francesco d'Assisi

 

Onnipotente, santissimo, altissimo, sommo Dio,
Padre santo e giusto,
Signore Re del cielo e della terra,
ti rendiamo grazie per il fatto stesso che tu esisti,
ed anche perché con un gesto della tua volontà,
per l'unico tuo Figlio e nello Spirito Santo,
hai creato tutte le cose visibili ed invisibili
e noi, fatti a tua immagine e somiglianza,
avevi destinato a vivere felici in un paradiso
dal quale unicamente per colpa nostra
siano stati allontanati. 

 

E ti rendiamo grazie, perché,
come per il Figlio tuo ci creasti,
così a causa del vero e santo amore
con il quale ci hai amati,
hai fatto nascere lo stesso vero Dio e vero uomo
dalla gloriosa sempre vergine beatissima santa Maria
e hai voluto che per mezzo della croce,
del sangue e della morte di lui
noi fossimo liberati dalla schiavitù del peccato. 

 

E ti rendiamo grazie, perché
lo stesso tuo Figlio ritornerà nella gloria
della sua maestà,
per mandare nel fuoco eterno
gli empi che non fecero penitenza
e non vollero conoscere il tuo amore
e per dire a quelli che ti conobbero,
adorarono, servirono
e si pentirono dei loro peccati. 

 

Venite Benedetti del Padre mio:
entrate in possesso del regno
che è stato preparato per voi,
fin dalla creazione del mondo! (Mt. 25, 34). 

 

E poiché noi, miseri e peccatori,
non siamo nemmeno degni di nominarti
ti preghiamo e ti supplichiamo,
perché il Signore nostro Gesù Cristo,
il Figlio che tu ami
e che a te basta sempre e in tutto,
per il quale hai concesso a noi cose così grandi,
insieme con lo Spirito Santo Paraclito,
ti renda grazie per ogni cosa
in modo degno e a te gradito. 

 

E umilmente preghiamo in nome del tuo amore
la beatissima Maria sempre vergine,
i beati Michele, Gabriele, Raffaele
e tutti gli angeli,
i beati Giovanni Battista e Giovanni evangelista,
Pietro e Paolo,
i beati patriarchi, profeti, innocenti,
apostoli, evangelisti, discepoli,
martiri, confessori, vergini,
i beati Elia ed Enoc,
e tutti i santi che furono, che sono e che saranno,
perché, come essi possono fare,
rendano grazie a te,
per tutto il bene che ci hai fatto,
o sommo Dio, eterno e vivo,
con il Figlio tuo diletto,
Signore nostro Gesù Cristo
e con lo Spirito Paraclito
nei secoli dei secoli.
Amen.

 

La violenza non è solo fisica. La violenza è:

 La violenza non è solo fisica. La violenza è:

• Tu non esci • Dammi il telefono • Togliti quel rossetto • vestiti meglio • pettinati meglio • truccati di più • Non vai da tua madre • Le tue amiche sono poco di buono • Stai zitta • Non vali niente • Tu non lavori pensa ai figli • In palestra no • Non combini mai nulla di buono • controllarti le spese• Non starti vicino nel momento del bisogno, ma pretendere che tu ci sia sempre quando ha bisogno lui....
La violenza è lui : • Che ti tradisce • Che ti umilia • Che non si prende cura della famiglia • Che non ti fa mai un complimento • Che il sesso è un obbligo • Che ti rifiuta • Che ti imbarazza • Che ti guarda e tu hai paura di parlare. La violenza è il giudice che dà 18 anni di carcere ad un uomo per aver sfigurato per sempre la sua bellissima ex donna incinta della loro bambina.. L'ultima di una serie infinita di ingiustizie che uccidono donne già morte umiliandole ancora una volta."
•IoCiSono •NoAllaViolenzaSulleDonne•

#NONUNADIMENO #NOALLAVIOLENZA FISICA E PSICOLOGICA

Pensiero del 25 novembre 2021

 Meditazione sul Vangelo di Lc 21,20-28

I segni dei tempi.

Nell’Antico Testamento alcuni brani possono renderci più comprensibile l’immagine della liberazione che attendiamo con la venuta definitiva di Gesù Cristo. Possiamo certo immaginare che, durante l’esodo di Israele, quando gli israeliti, con Mosè alla guida, uscirono dall’Egitto, essi erano pieni di gioia perché si sentivano liberi dall’oppressione dei loro padroni egizi. La liberazione produce una sensazione di euforia e di pienezza che è difficile spiegare, quando non si è vissuto in condizioni analoghe.

Nessuno può sentirsi liberato se non ha mai provato in alcun modo l’amarezza della mancanza di libertà, o dei propri limiti o difetti. Sebbene la liberazione cristiana sia soprattutto interiore, non si limita solo agli aspetti spirituali. Gesù ci offre una liberazione integrale, che comprende tutto l’essere umano. Liberazione dal male e dal peccato, e pure, nella vita eterna, dalla morte, dal dolore, e da ogni tristezza o ingiustizia che viviamo in questo mondo. Ma è una liberazione che si può desiderare solo nella misura in cui siamo maturati nel mistero del dolore e del male nel mondo. Gesù ci incoraggia ad essere fedeli, perché solo chi sarà fedele vedrà la propria liberazione. Ciascuno può prepararsi per il momento nel quale giungerà ad incontrare personalmente Dio. Sarà questo il momento del suo incontro personale con il Padre. Potrà mai il mondo offrirci una simile prospettiva di beatitudine e felicità incorruttibile?

25 Novembre 

A lui la lode e la gloria nei secoli
Dn 6,12-28; Cant. Dn 3,68-74; Lc 21,20-28

Risollevatevi ed alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.

(Luca 21,28)

SALMO RESPONSORIALE (Daniele 3)
Rit: A lui la lode e la gloria nei secoli.

Benedite, rugiada e brina, il Signore.
Benedite, gelo e freddo, il Signore.

Benedite, ghiacci e nevi, il Signore.
Benedite, notti e giorni, il Signore.

Benedite, luce e tenebre, il Signore.
Benedite, folgori e nubi, il Signore.

Benedica la terra il Signore,
lo lodi e lo esalti nei secoli.

Risollevatevi ed alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.

(Luca 21,28)

24 novembre, 2021

Pensiero del 24 novembre 2021

 Meditazione sul Vangelo di Lc 21,12-19

La mia vita sei Tu, Signore..

Il vangelo di Luca prosegue nel presentare Gesù tutto intento a mettere sull’avviso i suoi discepoli – quelli di ieri come quelli di oggi -, sentendo vicina l’ora della sua passione e della sua morte. Sebbene possa preoccuparci l’annuncio delle persecuzioni o delle catastrofi nel futuro, Gesù ci promette che in tutto ciò non cesserà di assisterci con la sua provvidenza. Nei momenti di difficoltà, Dio concede ai suoi, in modo speciale, i doni della fortezza e della scienza. Così sperimentarono i primi apostoli. Dopo aver parlato con coraggio davanti al Sinedrio, ed essere stati zittiti, «se ne andarono lieti di essere stati oltraggiati per amore del nome di Gesù» (At 5,41).

La vita del cristiano ha un senso solo in relazione a quella di Gesù. Dall’annuncio della sua nascita, dai primi giorni della sua nascita fino al termine, la sua vita fu piena di persecuzioni e di conflitti. L’invidia, l’orgoglio e l’ipocrisia erano ciò che muoveva i suoi avversari, sempre più abili e astuti dei suoi ammiratori. Nelle vicissitudini di ogni giorno, può darsi che non ci capiti di soffrire tanto. Tuttavia, nell’impegno quotidiano, il compimento dei nostri doveri, i problemi e le responsabilità che possono andar crescendo, possono arrivare ad opprimerci. Ed è allora che dobbiamo ricordare le parole del Maestro e trovare nuova forza per il domani. Se Dio è il motore e la presenza costante ed illuminante della nostra esistenza, tutto il resto non potrà separarci da lui. Vivere e soffrire per causa del suo nome, rende più intensa la felicità, e più accettabile la sofferenza. Perché non siamo soli, dobbiamo solo imparare a scoprire Dio vicino a noi.

24 Novembre

A lui la lode e la gloria nei secoli

Dn 5,1-6.13-14.16-17.23-28; Cant. Dn 3,62-67; Lc 21,12-19

Sii fedele fino alla morte, dice il Signore, e ti darò la corona della vita.

(Apocalisse 2,10)

SALMO RESPONSORIALE (Daniele 3)
Rit: A lui la lode e la gloria nei secoli.

Benedite, sole e luna, il Signore.
Benedite, stelle del cielo, il Signore.

Benedite, piogge e rugiade, il Signore.
Benedite, o venti tutti, il Signore.

Benedite, fuoco e calore, il Signore.
Benedite, freddo e caldo, il Signore.

Sii fedele fino alla morte, dice il Signore, e ti darò la corona della vita.

(Apocalisse 2,10)

23 novembre, 2021

Pensiero del 23 novembre 2021

Confidiamo, sempre nell'amore sapiente del Signore, che conosce i tempi ed i momenti di tutto.

Meditazione sul Vangelo di Lc 21,5-11

I segni dal cielo.

Gesù scorge alcuni che ammirano la bellezza del tempio e non può fare a meno di offrire un insegnamento che è anche una profezia. Sa quel che accadrà, perché gli uomini gli hanno voltato le spalle. Il suo sguardo e il suo pensiero sono totalmente rivolti all’attesa di ciò che avverrà di lì a breve tempo. Si preoccupa perciò di mettere in guardia i suoi discepoli, affinché dopo la sua morte non si lascino fuorviare dagli ingannatori. Egli era venuto a portare la pace, a consolare gli afflitti, a sfamare gli affamati, a guarire gli infermi mostrando agli uomini come Dio è vicino a loro, soprattutto nelle difficoltà della vita. Ricevette, tuttavia, odio e disapprovazione, incomprensione e persecuzione.

Gesù predice la distruzione di Gerusalemme, mentre alcuni parlavano delle meraviglie del Tempio, della sua altezza, delle sue pietre… Le sicurezze umane, la grandezza e la bellezza delle opere dell’uomo non sono eterne. Predicendo la caduta della nazione ebraica, Gesù sembra stia avvertendo anche noi della vanità e della fragilità di tutto ciò che è costruito dalla mano dell’uomo, compreso quel che ai nostri occhi può apparire indistruttibile. Per quanto la scienza, la tecnologia e la medicina progrediscano, la vita dell’uomo continua ad essere fragile. «Come l’erba sono i giorni dell’uomo, come il fiore del campo, così egli fiorisce. Lo investe il vento e più non esiste e il suo posto non lo riconosce» (Salmo 102, 15-16). E le sue opere, non portano forse il segno della fragilità del loro autore? Per questo, la superbia e i sentimenti di grandezza non sono più che una chimera, agli occhi di un Dio che osserva la convulsa e tragica storia del mondo. Paradossalmente, solo ciò che è piccolo, nascosto, ciò che si fa per amore resiste. Solo l’amore ci rende immortali, solo chi ama edifica opere perenni. Quando la vita si costruisce con le pietre vive fatte di comprensione, di carità e di sacrificio, resisteranno al passar del tempo, e giungeranno a vedere l’eternità. Saranno opere degne di ammirazione, come lo sono le vite degli uomini e delle donne santi.

23 Novembre 2021

A lui la lode e la gloria nei secoli
Dn 2,31-45; Cant. Dn 3,57-61; Lc 21,5-11

Sii fedele fino alla morte, dice il Signore, e ti darò la corona della vita.

(Apocalisse 2,10)

SALMO RESPONSORIALE (Daniele 3)

Rit: A lui la lode e la gloria nei secoli.

Benedite, opere tutte del Signore, il Signore.
Benedite, angeli del Signore, il Signore.

Benedite, cieli, il Signore.
Benedite, acque tutte, che siete sopra i cieli, il Signore.

Benedite, potenze tutte del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

Sii fedele fino alla morte, dice il Signore, e ti darò la corona della vita.

(Apocalisse 2,10)

Un anno senza Kantinka Rebling

 Un anno senza Kantinka Rebling

23 NOVEMBRE 2020 - 23 NOVEMBRE 2021 Requiem



22 novembre, 2021

Santa Cecilia

 Santa Cecilia

autore: Simon Vouet anno: 1626 titolo: Santa Cecilia luogo: Museo di Arte Blanton, Austin

Nome: Santa Cecilia
Titolo: Vergine e martire
Nascita: II Secolo, Roma
Morte: 22 novembre 230, Roma
Ricorrenza: 22 novembre
Tipologia: Memoria liturgica
Luogo reliquie:Basilica di Santa Cecilia in Trastevere

Sotto l'impero di Alessandro Severo era stata proibita ogni persecuzione contro i cristiani e la Chiesa godette un periodo di tranquillità e di pace. Ma a turbare il mite gregge di Cristo sorse presto il tristo prefetto di Roma, Almachio.

Essendosi assentato l'imperatore dalla capitale, egli ne approfittò per sfogare il suo odio contro i cristiani scatenando contro di loro una terribile persecuzione.

Fra le sue vittime più illustri, va ricordata S. Cecilia, nobilissima vergine romana. Nacque ella da ricchissima famiglia alle falde del Gianicolo, e quivi fra agi e comodità fu educata dai più rinomati maestri di Roma.

Fattasi segretamente cristiana, andava ogni giorno più distaccando il suo cuore dalle cose terrene.

Estasi di Santa Cecilia
autore: Bernardo Cavallino anno: 1645
titolo: Estasi di Santa Cecilia


Costretta a sposarsi, durante le feste del matrimonio, mentre tutti l'attorniavano per festeggiarla e cantavano inni pagani, essa in cuor suo cantava un cantico di amore al suo mistico e vero sposo, Gesù Cristo. Quando fu sola con Valeriano gli disse: « Sappi che io sono cristiana e già da molto tempo ho consacrato a Gesù tutto il mio cuore... Egli solo è il mio sposo, e tu devi rispettare il mio corpo, perché io ho sempre vicino a me un Angelo del Signore che mi custodisce e mi difende ».

Valeriano rispose: « Io crederò a quanto mi dici e farò quello che tu desideri, se potrò vedere questo Angelo che ti custodisce ». E Cecilia: « Nessuno può vedere l'Angelo del Signore, se non è battezzato. Va' dunque dal santo vescovo Urbano, fatti istruire nella religione cristiana, fatti battezzare, e poi ritorna e vedrai quanto desideri ». Valeriano andò, si fece istruire ed il Vescovo, vedendo le sue buone disposizioni e la mirabile trasformazione che la grazia aveva operato in lui, lo battezzò.

Santi Cecilia e Valeriano
autore: Lelio Orsi anno XVI sec
titolo I Santi Cecilia e Valeriano


Ritornato presso la sua santa sposa, entrando nella stanza, vide un Angelo di bellissimo aspetto, che teneva in mano due corone intrecciate di rose e di gigli. A tale vista Valeriano comprese che una di quelle corone era preparata per lui se fosse rimasto sempre fedele a Gesù Cristo.

Quindi non solo promise di custodire intatta la purezza della sua castissima sposa, ma si fece ferventissimo cristiano ed istruì e fece battezzare anche suo fratello Tiburzio. Continuava intanto la persecuzione: Valeriano ed il fratello Tiburzio furono decapitati, mentre Cecilia fu condannata a morire asfissiata nella sua stessa camera da bagno.

I soldati eseguirono l'ordine, ma aperta la camera dopo un giorno e una notte trovarono la Santa sana e salva come se avesse respirata aria purissima. Comandò allora Almachio che un littore le troncasse il capo. Andò il littore, vibrò ben tre colpi, ma non riuscì a staccare completamente la testa dal busto, per cui terrorizzato si allontanò lasciando la Santa in una pozza di sangue.

Martirio di Santa Cecilia
autore: Orazio Riminaldi anno 1620-1625
titolo Martirio di Santa Cecilia


I fedeli accorsi, raccolsero con pannolini il sangue della Martire, come preziosa reliquia e soccorsero Cecilia che visse ancora tre giorni, pregando ed incoraggiando gli astanti ad essere forti nella fede.

Finalmente, consolata dal Papa Urbano a cui donò la propria casa affinchè fosse trasformata in chiesa, placidamente spirò, e andò a cantare eternamente le lodi al suo amato sposo Gesù.

PRATICA. Facciamo qualche atto di riparazione per le numerose bestemmie contro Dio.

PREGHIERA. O Dio, che ci allieti con l'annua solennità della tua beata Cecilia vergine e martire, fa' che, mentre la veneriamo, ne seguiamo anche i santi esempi.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di santa Cecilia, vergine e martire, che si tramanda abbia conseguito la sua duplice palma per amore di Cristo nel cimitero di Callisto sulla via Appia. Il suo nome è fin dall’antichità nel titolo di una chiesa di Roma a Trastevere.

Approfondimento


Santa Cecilia è nota per essere la patrona della musica un'affiliazione che le è stata attribuita grazie ad un brano della Passio nel quale, descrivendo il suo matrimonio si dice: Cantantibus organis, Cecilia virgo in corde suo soli Domino decantabat dicens: fiat Domine cor meum et corpus meum inmaculatum ut non confundar che tradotto sarebbe: «Mentre suonavano gli strumenti musicali, la vergine Cecilia cantava nel suo cuore soltanto per il Signore, dicendo: Signore, il mio cuore e il mio corpo siano immacolati affinché io non sia confusa». Fu così che da questo canto le venne attribuito l'appellativo di patrona della musica.

Già nel celebre dipinto di Raffaello L'estasi di Santa Cecilia, posto nella Chiesa di San Luigi dei Francesi, la vergine martire veniva raffigurata con un organo portativo in mano e con ai piedi «sparsi per terra instrumenti musici, che non sono dipinti, ma vivi e veri si conoscono».

Santa Cecilia
Preghiera a Santa Cecilia
"Aiutaci ad animare in modo degno la santa Liturgia, da cui sgorga la vita della Chiesa, consapevoli dell’importanza del nostro servizio" 🙏
Oggi si celebra la patrona dei musicisti
O Santa Cecilia,
che hai cantato con la tua vita e il tuo martirio,
le lodi del Signore e sei venerata nella Chiesa,
quale patrona della musica e del canto,
aiutaci a testimoniare,
con la nostra voce e con la voce dei nostri strumenti,
quella gioia del cuore
che viene dal fare sempre la volontà di Dio
e dal vivere con coerenza il nostro ideale cristiano.
Aiutaci ad animare in modo degno la santa Liturgia,
da cui sgorga la vita della Chiesa,
consapevoli dell’importanza del nostro servizio.
Ti doniamo le fatiche ed anche le gioie del nostro impegno,
perché tu le ponga nelle mani di Maria Santissima,
come canto armonioso di amore per Suo Figlio Gesù.
Amen.


Pensiero del 22 novembre 2021

Tutte le donazioni, anche le più grandi, non reggono a confronto d'un centesimo, dato con amore. Dio, vede e giudica il cuore.

Meditazione sul Vangelo di Lc 21,1-4

Dare tutto.

Gesù trascorre il periodo precedente alla Passione tra Gerusalemme e i suoi dintorni, e può dedicarsi all’orazione e alla predicazione nel Tempio. Conosce la gente del popolo, vede chi entra e chi esce, o semplicemente quelli che passano. La sua sensibilità lo porta a cogliere quello che gli altri a mala pena percepiscono. Non c’è situazione né persona che egli non conosca. La sua attenzione è rivolta specialmente verso i più poveri e più deboli, come la vedova povera che si avvicinò per depositare due monete nell’urna. Gesù percepisce e comprende le necessità e i problemi di ogni persona, in tutta la loro intensità, anche di quelle persone che intravvede per un solo istante senza averne una conoscenza personale.


Dare è proprio di chi è generoso. Ma ci sono molti modi di essere generosi. Alcuni danno pensando soprattutto a un “resto”, o al tempo “libero” che avanza. Questi pensano più a se stessi che a quel che vanno a fare, o a coloro che vorrebbero beneficiare. Altri danno senza star tanto a “misurare”, a far calcoli sulle conseguenze delle loro azioni. Lodando l’atteggiamento di chi dà il “tutto” di ciò che ha, e non quanto gli avanza, Gesù ci invita ad essere magnanimi nella nostra generosità. La logica e le ragioni del Vangelo non sono le stesse degli uomini. Il Maestro preferisce che la nostra carità vada a coloro che non possono ricambiarci il favore, piuttosto che a quelli che ce lo restituiranno. Dare senza aspettarsi di ricevere, dare senza pensare a se stessi, ma unicamente all’altro, e concentrarsi piuttosto su ciò che ancora resta da fare. È questa la generosità che Gesù desidera suscitare nel nostro cuore. È un dono di Dio arrivare, poco a poco, a far sì che il nostro cuore sia magnanimo, che cerchi sempre di dare con generosità.

22 Novembre

A te la lode e la gloria nei secoli

Vegliate e tenetevi pronti, perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.

(Matteo 24,42)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo da Daniele 3)

Rit: A te la lode e la gloria nei secoli.

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri,
benedetto il tuo nome glorioso e santo.

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso,
benedetto sei tu sul trono del tuo regno.

Vegliate e tenetevi pronti, perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.

(Matteo 24,42)