Rotterdam è stato un importante obiettivo dell'attacco tedesco #inquestogiorno 10 maggio 1940. L ' esercito olandese ha offerto una resistenza feroce e i tedeschi non sono riusciti a conquistare la città. Il 14 maggio, il generale tedesco Schmidt ha dato un ultimatum al comandante olandese: se Rotterdam non si fosse arreso nello stesso pomeriggio, la città sarebbe stata bombardata.Anche prima che l'ultimatum fosse scaduto, gli aerei tedeschi hanno iniziato a lanciare le loro bombe sul centro di Rotterdam. Quando il fumo si è sgomberato, circa 80,000 persone erano senzatetto e circa 850 erano morte.La Germania ha minacciato di bombardare anche Utrecht. I Paesi Bassi non avevano altra scelta che arrendersi. In un edificio scolastico a sud di Rotterdam, il generale Winkelman ha firmato l'accordo di capitolazione il 15 maggio. Con la sua firma, i Paesi Bassi si sono ufficialmente arresi.Il 15 maggio 1940, soldati tedeschi entrarono ad Amsterdam.Foto: il centro città rovinato di Rotterdam, 23 maggio 1940; truppe SS su Dam Square (Amsterdam). Amsterdam, 15 maggio 1940. Raccolta fotografica: NIOD, Amsterdam (Beeldbank WO2)
Ⓒ Blog Site official di Canzano Barbara sono una ragazza disabile, dalla nascita. Sono devota a Maria Regina della Famiglia apparsa nel maggio 1944 a Ghiaie di Bonate (Bg) ad Adelaide Roncalli a soli sette anni. Scopo mantenere viva la Memoria. Sono devota al GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE
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10 maggio, 2021
10 maggio 1940 L'occupazione dei Paesi Bassi - Olanda
Pensiero del 10 maggio 2021
Lo Spirito Santo lo attendiamo continuamente e continuamente viene. Non stanchiamoci d'invocarLo perché la Sua Presenza ci è indispensabile. Lui è il Dono più grande da chiedere.
dice il Signore, e anche voi date testimonianza.
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 149)
Rit: Il Signore ama il suo popolo.
Cantate al Signore un canto nuovo;
la sua lode nell’assemblea dei fedeli.
Gioisca Israele nel suo creatore,
esultino nel loro re i figli di Sion.
Lodino il suo nome con danze,
con tamburelli e cetre gli cantino inni.
Il Signore ama il suo popolo,
incorona i poveri di vittoria.
Esultino i fedeli nella gloria,
facciano festa sui loro giacigli.
Le lodi di Dio sulla loro bocca.
Questo è un onore per tutti i suoi fedeli.
Esortava perciò i suoi uomini a non temere l’attacco delle nazioni, ma a tenere impressi nella mente gli aiuti che in passato erano venuti loro dal Cielo e ad aspettare ora la vittoria che sarebbe stata loro concessa dall’Onnipotente.
II Maccabei 15,8
09 maggio, 2021
L’OMELIA DEL CARDINALE MARCELLO SEMERARO
L’OMELIA
Il Cardinale Marcello Semeraro, alla presenza di vescovi e sacerdoti provenienti dalle varie diocesi, ha dato subito lettura della disposizione di Papa Francesco: “Accogliendo il desiderio del cardinale Francesco Montenegro, e di molti altri fratelli nell’episcopato e di molti fedeli, concediamo che il venerabile Rosario Livatino, laico e martire che nel servizi della giustizia fu testimone credibile del Vangelo, d’ora in poi possa chiamarsi beato”.
La data di oggi non è stata scelta a caso. Era il 9 maggio del 1993 quando San Giovanni Paolo II ad Agrigento pronunciò la sua famosa “invettiva” contro la mafia: «Dio ha detto una volta: non uccidere. Non può l’uomo, qualsiasi uomo, qualsiasi umana agglomerazione, mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio».
Il Cardinale Semeraro nell’omelia della Messa di Beatificazione ha commentato: “Rosario Livatino si è collocato come un bambino svezzato in braccio a sua madre. Mi piace pensare cosi al senso di quelle lettere, Sub Tutela Dei. Il beato scriveva queste parole, scriveva in pagine particolari e qualche volta l’ha scritto sovrastato dal segno della croce. I giusti si pongono sotto la croce – ha detto ancora il Cardinale Prefetto nell’omelia -, cioè sotto la tutela della protezione di Dio. Ed è questo che è accaduto a Livatino, è morto perdonando come Gesù i suoi uccisori. Nelle sue parole risentiamo il lamento di Dio. Il pianto del giusto che la liturgia del Venerdì santo pone sulle labbra di Gesù Crocifisso. Ma questo lamento non è un rimprovero, è un invito sofferto a riflettere sulle proprie azioni e a convertirsi”.
CREDIBILITÁ
Poi il Cardinale Semeraro invita tutti a riflettere su una parola in particolare, la credibilità. “C’è una parola di Rosario su cui vorrei riflettere e possa aiutarci a comprendere non soltanto la sua vita ma anche la sua santità e il suo martirio – sottolinea il Cardinale – una parola sul ruolo del giudice in una società che cambia. L’indipendenza del giudice è nella sua credibilità che riesce a conquistare nel travaglio delle sue decisioni e in ogni momento delle sue attività. La parola è credibilità. È Gesù l’uomo credibile ed è credibile non soltanto perché predicava ma perché agiva coerentemente. Quella del Signore era una vita trasparente limpida, una vita affidabile. È proprio la credibilità la condizione posta da Gesù per essere suoi amici. La giustizia sostenuta dalla credibilità, perché per la giustizia ci si spende. La credibilità è lo specchio della giustizia. Perché la credibilità e la giustizia o stanno insieme o cadono insieme. L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri. Il nostro beato lo fu nel martirio, la sua morte non è solo un sacrificio ed è anche più dell’uccisione di un magistrato cattolico. Livatino è il testimone della giustizia del Regno di Dio. Seppure dunque Livatino è un eroe dello Stato e della legalità è anche martire di Cristo. La chiesa noi qui ad Agrigento lo onora come martire”.
Share on FacebookShare on TwitterShare on PinterestShare on LinkedinIl Cardinale Marcello Semeraro, alla presenza di vescovi e sacerdoti provenienti dalle varie diocesi, ha dato subito lettura della disposizione di Papa Francesco: “Accogliendo il desiderio del cardinale Francesco Montenegro, e di molti altri fratelli nell’episcopato e di molti fedeli, concediamo che il venerabile Rosario Livatino, laico e martire che nel servizi della giustizia fu testimone credibile del Vangelo, d’ora in poi possa chiamarsi beato”.
La data di oggi non è stata scelta a caso. Era il 9 maggio del 1993 quando San Giovanni Paolo II ad Agrigento pronunciò la sua famosa “invettiva” contro la mafia: «Dio ha detto una volta: non uccidere. Non può l’uomo, qualsiasi uomo, qualsiasi umana agglomerazione, mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio».
Il Cardinale Semeraro nell’omelia della Messa di Beatificazione ha commentato: “Rosario Livatino si è collocato come un bambino svezzato in braccio a sua madre. Mi piace pensare cosi al senso di quelle lettere, Sub Tutela Dei. Il beato scriveva queste parole, scriveva in pagine particolari e qualche volta l’ha scritto sovrastato dal segno della croce. I giusti si pongono sotto la croce – ha detto ancora il Cardinale Prefetto nell’omelia -, cioè sotto la tutela della protezione di Dio. Ed è questo che è accaduto a Livatino, è morto perdonando come Gesù i suoi uccisori. Nelle sue parole risentiamo il lamento di Dio. Il pianto del giusto che la liturgia del Venerdì santo pone sulle labbra di Gesù Crocifisso. Ma questo lamento non è un rimprovero, è un invito sofferto a riflettere sulle proprie azioni e a convertirsi”.
CREDIBILITA’
Poi il Cardinale Semeraro invita tutti a riflettere su una parola in particolare, la credibilità. “C’è una parola di Rosario su cui vorrei riflettere e possa aiutarci a comprendere non soltanto la sua vita ma anche la sua santità e il suo martirio – sottolinea il Cardinale – una parola sul ruolo del giudice in una società che cambia. L’indipendenza del giudice è nella sua credibilità che riesce a conquistare nel travaglio delle sue decisioni e in ogni momento delle sue attività. La parola è credibilità. È Gesù l’uomo credibile ed è credibile non soltanto perché predicava ma perché agiva coerentemente. Quella del Signore era una vita trasparente limpida, una vita affidabile. È proprio la credibilità la condizione posta da Gesù per essere suoi amici. La giustizia sostenuta dalla credibilità, perché per la giustizia ci si spende. La credibilità è lo specchio della giustizia. Perché la credibilità e la giustizia o stanno insieme o cadono insieme. L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri. Il nostro beato lo fu nel martirio, la sua morte non è solo un sacrificio ed è anche più dell’uccisione di un magistrato cattolico. Livatino è il testimone della giustizia del Regno di Dio. Seppure dunque Livatino è un eroe dello Stato e della legalità è anche martire di Cristo. La chiesa noi qui ad Agrigento lo onora come martire”.
Lettera Apostolica Papa Francesco
Queste le parole di Papa Francesco con le quali il Santo Padre ha iscritto il servo di Dio Rosario Angelo Livatino nel numero dei Beati della Chiesa.
Aldo Moro e Peppino Impastato uccisi 43 anni fa: simboli della lotta per la libertà
Il 9 maggio 1978 la mafia uccideva a Cinisi, Giuseppe Impastato
Il 9 maggio 1978 la mafia uccideva a Cinisi, Giuseppe Impastato, meglio conosciuto come Peppino, che per anni ha denunciato le attività illecite di Cosa Nostra.
Aldo Moro Terziario domenicano
Aldo Moro Terziario domenicano |
Maglie, Lecce, 23 settembre 1916 – Roma, 9 maggio 1978 ‘La Chiesa dovrebbe preoccuparsi della causa di beatificazione di Aldo Moro’. E’ stato questo uno dei passaggi dell’omelia vescovo di Caserta, mons. Raffaele Nogaro nella funzione della Domenica delle Palme 2008, che ha officiato in una Cattedrale particolarmente affollata per la solennita’ della ricorrenza. Nogaro ha ricordato l’anniversario del rapimento dello statista e l’uccisione dei cinque uomini della scorta. In proposito il Vescovo si e’ chiesto ‘perche’ la Chiesa, che si preoccupa di interessarsi di altre cause ugualmente sentite, non promuove la giusta causa di beatificazione di Aldo Moro’, definito ‘uno dei piu’ alti esempi di misericordia’. Il prelato, prossimo a lasciare per raggiunti limiti d’eta’ la Diocesi di Caserta, ha proseguito ricordando di aver conosciuto a Roma l’esponente della Democrazia Cristiana rapito e ucciso dalle Brigate Rosse e di essere rimasto ‘impressionato dal particolare che ogni suo gesto fosse improntato alla solidarieta’ e all’uguaglianza, alla santita”. Nei giorni della sua prigionia Moro, ha spiegato Nogaro, scriveva: ”Io perdono tutti’. Come Gesu’, uomo di misericordia assoluta’. Etimologia: Aldo = vecchio, inteso come esperto, saggio, dal longobardo |
Aldo Moro nacque a Maglie, in
Puglia, nel 1916 e meglio di chiunque altro seppe condurre la
propria attività politica all'insegna della moderazione, del
dialogo e della ricerca del compromesso e dell'accordo tra le
diverse parti politiche. |
Sant'Isaia
Sant'Isaia
Isaia, profeta ebreo, nacque attorno all’anno 765 a.c dal padre Amoz e visse in un periodo di forti tensioni dal punto di vista sociale e politico, sotto minaccia di un’invasione assira in Israele.
Nel 740 a.C., anno in cui morì il re Ozio, Isaia ebbe nel tempio di Gerusalemme una visione nella quale il Signore lo inviava ad annunciare al popolo la rovina di Israele. Sacerdote della tribù di Levi, Isaia è uno dei cinque più importanti profeti di cui si parla nella Bibbia. Ciò che di importante si può dire circa la vita del profeta Isaia è che, differentemente da quanto accada per altri profeti, in Isaia prevale l’aspetto poetico, politico e visionario dell’essere un profeta.
Il suo peso politico, in maniera particolare, fece sì da renderlo un personaggio molto noto al suo tempo grazie soprattutto ai suoi continui e costanti tentativi di impedire alleanze militari, dietro il sostegno dell’unica strada possibile: la fiducia in Dio. La sua attività profetica, invece, fu quella di costante impegno nel denunziare il degrado morale diffuso tra il popolo a causa della prosperità del paese.
Del profeta Isaia si perde ogni traccia attorno al 700 a.C. e secondo quanto detto dalla tradizione ebraica fu molto probabilmente arrestato e successivamente condannato a morte sotto Manasse. I vangeli apocrifi, diversamente, ritengono che venne torturato e che il suo corpo venne squarciato in due parti.
MARTIROLOGIO ROMANO. Commemorazione di sant’Isaia, profeta, che, nei giorni di Ozia, Iotam, Acaz ed Ezechia, re di Giuda, fu mandato a rivelare al popolo infedele e peccatore la fedeltà e la salvezza del Signore a compimento della promessa fatta da Dio a Davide. Presso i Giudei si tramanda che sia morto martire sotto il re Manasse.
Pensiero del 09 maggio 2021
Amare non è solo un sentimento, ma un cammino che dura tutta una vita Amare è riconoscere l'altro, rispettarlo, essere paziente...........Lasciamoci riempire da DIO con il Suo Amore, con il Dono del Suo Spirito e scopriremo cos'è l'Amore vero. Impareremo ad amare come ama Gesù.
09 Maggio
Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
(Giovanni 14,23)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 97)
Rit: Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!
Non temere se un uomo arricchisce, se aumenta la gloria della sua casa. Quando muore, infatti, con sé non porta nulla né scende con lui la sua gloria.
(Salmo 49,17-18)
«Si
dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi
per il figlio delle sue viscere?
Anche
se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò
mai. Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani».
(Isaia
49:15-16)
08 maggio, 2021
Pensiero del 08 maggio 2021
Se il mondo ci odia è perché apparteniamo a Gesù ed allora non dobbiamo preoccuparci. L'odio che deve intimorirci sono le tenebre del peccato quando prendono sopravvento in noi. Scegliamo l'alleanza con Gesù, diventiamo suoi servitori e nulla temeremo.
cercate le cose di lassù,
dove è Cristo, seduto alla destra di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 99)
Rit: Acclamate il Signore, voi tutti della terra.
Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.
Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.
Perché buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.
Non temere la sentenza della morte, ricordati di chi ti ha preceduto e di chi ti seguirà.
(Siracide 41,3)
07 maggio, 2021
7 MAGGIO 1945: FINISCE LA SECONDA GUERRA MONDIALE
7 MAGGIO 1945: FINISCE LA SECONDA GUERRA MONDIALE
Pensiero del 07 maggio 2021
La vita cristiana è scuola d'Amore vero e Gesù è il Maestro e l'Amico vero da cui imparare. Se vogliamo vivere relazioni vere chiediamo a LUI che ci guarirà, ci consolerà e c'aiuterà ad amare gli altri ogni giorno sempre di più. Così rimarremmo nella Suo Amicizia.
07 Maggio
Ti loderò fra i popoli, Signore
Vi ho chiamato amici, dice il Signore,
perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio
l’ho fatto conoscere a voi.
(Giovann 15,15)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 56)
Rit: Ti loderò fra i popoli, Signore.
Saldo è il mio cuore, o Dio,
saldo è il mio cuore.
Voglio cantare, voglio inneggiare:
svégliati, mio cuore,
svegliatevi, arpa e cetra,
voglio svegliare l’aurora.
Ti loderò fra i popoli, Signore,
a te canterò inni fra le nazioni:
grande fino ai cieli è il tuo amore
e fino alle nubi la tua fedeltà.
Innàlzati sopra il cielo, o Dio,
su tutta la terra la tua gloria.
Per questo mi affatico e lotto, con la forza che mi viene da lui e che agisce in me con potenza.
(Colossesi 1,29)
06 maggio, 2021
Sulla sua tomba fu collocata un’epigrafe in latino - composta da don Antonio Ubiali
Sulla sua tomba fu collocata un’epigrafe in latino - composta da don Antonio Ubiali - «A memoria senza fine di Caterina Cittadini, Fondatrice del Monastero delle Orsoline in Somasca: stupenda per pietà, integrità ed austerità di vita e per saggezza. Alla Croce di Gesù affissa col cuore e vivendo per Lui, continuò, instancabile ad educare le compagne e le ragazze a virtù benché consumata dalla lunga malattia. Morì nel bacio del Signore, il 5 maggio 1857, all'età di 56 anni, lasciando una grande di sé».
In
ricordo delle virtù di Caterina, la sua dedizione alla Croce del
Signore, l’impegno nel formare a virtù compagne e fanciulle e il
rimpianto lasciato.
Ciò che Caterina aveva tanto desiderato
avvenne dopo la sua morte: il 14 dicembre dello stesso anno il
Vescovo di Bergamo Mons. Pietro Luigi Speranza emette il Decreto di
erezione canonica dell’Istituto. È un giorno, questo, in cui
Caterina fu protagonista perché il suo spirito viveva nelle donne
che avevano condiviso la sua vocazione. Così è il destino dei
Santi: gustare nell’al di là, nella luce di Dio, il premio delle
loro fatiche.
Pensiero del 06 maggio 2021
Rimanere per essere nella gioia piena. Ma la Gioia piena è nella Croce gloriosa, in quel restare nonostante, perché l'amore che si radica in Cristo nella fedeltà alle scelte fatte resta per sempre.
06 Maggio
Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
ed io le conosco ed esse mi seguono.
(Giovanni 10,27)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 95)
Rit: Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.
Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
È stabile il mondo, non potrà vacillare!
Egli giudica i popoli con rettitudine.
Godolia giurò a loro ed ai loro uomini e disse loro: “Non temere gli ufficiali dei Caldei; rimanete nella terra e servite il re di Babilonia e vi troverete bene”.
(II Re 25,24)