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14 settembre, 2023

✝ Pensiero del 14 settembre 2023

 ✝

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro ROSARIO ANGELO, oh, mio dolce cireneo, aiutami, insieme al Signore, alla Vergine Maria a portare la mia Croce. Grazie di cuore.

Barbara


Versetto del Giorno

Il fratello di umili condizioni si rallegri della sua elevazione e il ricco della sua umiliazione, perché passerà come fiore d'erba.

Giacomo 1:9-10


Festa dell’ESALTAZIONE DELLA CROCE


Giovedì – 23.a Tempo Ordinario FESTA DELL' ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE
Meditazione del Vangelo di Gv 3,13-17
Collocazione provvisoria.
La croce è posta in alto ma non alla fine del percorso. Ci sono ancora nel duomo vecchio di Molfetta il crocifisso e il cartello con la scritta “collocazione provvisoria”. Il vescovo Tonino da questo occasionale e singolare accostamento aveva tratto uno spunto di riflessione per dire che davvero la collocazione della croce è provvisoria fin quando non è dentro la vita. Dentro il cuore. Per lui, questa, non è stata solo una riflessione poetica. E neppure per noi può esserlo. Un’altra immagine aiuta a riflettere sulla esaltazione della croce. Lo stemma del vescovo Tonino rappresentava e rappresenta una croce sorretta da due ali. Aveva spiegato il motivo ricordando che questo era un segno distintivo del suo paese di origine. L’aveva forse scelto per dire che questo terribile strumento di tortura e di morte può essere trasformato dalla fede in un peso leggero? No, perché un cristiano, non può tradire Colui che ha vibrato di dolore per le frustate, gli sputi, le martellate, i chiodi, gli strappi, gli insulti. La croce è pesante, molto pesante. Come il Crocifisso il cristiano non rimuove l’esperienza lacerante del dolore, della sofferenza, della morte. Egli sa che il Crocifisso è il dolce peso, non la croce. Esaltare la croce significa collocarla in alto ma non alla fine del percorso. Non é la meta ma la quota altimetrica, indicata nella cartina topografica dell’anima, da raggiungere per arrivare poi alla cima piena di sole della montagna. È un passaggio in roccia, più del sesto grado superiore, che nessuno al mondo ha mai affrontato e può affrontare da solo. Neppure quel giorno sul Calvario il Crocifisso lo ha affrontato da solo. C’era una Presenza, c’è una Presenza. La croce si sarebbe ridotta allora e si ridurrebbe oggi a prova umanamente insopportabile, a momento di disperazione senza questa Presenza. La croce non è per incutere paura ma per far nascere e crescere la speranza. Esaltare la croce è dire che il Padre, con le lacrime agli occhi, aspetta, oggi come ieri, l’arrivo del figlio alla casa comune. Per un abbraccio eterno nella gioia.
NOTA: Quando questa festa ricorre in domenica, si proclamano le tre letture qui indicate; se la festa ricorre in settimana, si sceglie come prima lettura una delle due che precedono il Vangelo; il Salmo responsoriale è sempre lo stesso.
L’esaltazione della santa Croce ci fa conoscere un aspetto del suo cuore che solo Dio stesso poteva rivelarci: la ferita provocata dal peccato e dall’ingratitudine dell’uomo diventa fonte, non solo di una sovrabbondanza d’amore, ma anche di una nuova creazione nella gloria. Attraverso la follia della Croce, lo scandalo della sofferenza può diventare sapienza, e la gloria promessa a Gesù può essere condivisa da tutti coloro che desideravano seguirlo. La morte, la malattia, le molteplici ferite che l’uomo riceve nella carne e nel cuore, tutto questo diventa, per la piccola creatura, un’occasione per lasciarsi prendere più intensamente dalla vita stessa di Dio.
Con questa festa la Chiesa ci invita a ricevere questa sapienza divina, che Maria ha vissuto pienamente presso la Croce: la sofferenza del mondo, follia e scandalo, diventa, nel sangue di Cristo, grido d’amore e seme di gloria per ciascuno di noi.

Giovedì 14 Settembre    

Esaltazione della Santa Croce (f); S. Gabriele T.D.

23.a del Tempo Ordinario

Nm 21,4b-9 opp. Fil 2,6-11; Sal 77; Gv 3,13-17

Non dimenticate le opere del Signore!


Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perché con la tua croce hai redento il mondo.

 SALMO RESPONSORIALE (Salmo 77)

Rit: Non dimenticate le opere del Signore!

Ascolta, popolo mio, la mia legge,
porgi l’orecchio alle parole della mia bocca.
Aprirò la mia bocca con una parabola,
rievocherò gli enigmi dei tempi antichi.

Quando li uccideva, lo cercavano
e tornavano a rivolgersi a lui,
ricordavano che Dio è la loro roccia
e Dio, l’Altissimo, il loro redentore.

Lo lusingavano con la loro bocca,
ma gli mentivano con la lingua:
il loro cuore non era costante verso di lui
e non erano fedeli alla sua alleanza.

Ma lui, misericordioso, perdonava la colpa,
invece di distruggere.
Molte volte trattenne la sua ira
e non scatenò il suo furore.

Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perché con la tua croce hai redento il mondo.


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