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30 luglio, 2024

✝ Pensiero del 30 luglio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, dall'Amore di Cristo, siamo stati creati, e grazie, alla TUA Credibilità di Uomo e di Magistrato, siamo stati protetti e lo saremo per sempre.

Barbara


Versetto del Giorno

Io, sono il tuo consolatore.
Chi sei tu perché tema uomini che muoiono ed un figlio dell'uomo che avrà la sorte dell'erba?

Isaia 51:12


Memoria

Era il 30 luglio 1905. Nel convento dei cappuccini di Canicattì volava in Cielo il venerabile padre Gioacchino La lomia.





29 luglio, 2024

Santa Maria di Betania

 Santa Maria di Betania


Nome: Santa Maria di Betania
Titolo: Sorella di Lazzaro e Marta
Nascita: I secolo, Betania
Morte: I secolo, Betania
Ricorrenza: 29 luglio
Tipologia: Commemorazione


Maria sorella di Marta e Lazzaro secondo il Vangelo di Giovanni, unse i piedi di Gesù e li asciugò con i capelli in una casa a Betania. Ora anche Luca descrive un'unzione (Le 7, 36-50) non dice il nome della donna, ma afferma che è una peccatrice e che cosparge i piedi del Maestro di olio asciugandoli poi con i capelli, mentre il Signore sta cenando con un certo Simone. Sia Marco che Matteo la citano, affermando che era presente a Betania, nella casa di Simone, come Luca, ma non dicono il nome della donna (Mt 26, 6-13; Mc 14, 3-9). Maria di Betania sedeva ascoltando il Signore, che era amata da lui, e che mostrava di ricambiare il suo amore ungendogli i piedi e asciugandoli con i capelli. Secondo il racconto occidentale, si recò in Provenza con Marta e Lazzaro; secondo le tradizioni orientali, andò con loro a Cipro. Come si è visto, in Gv 11, 1-44 vi è un racconto completo della risurrezione di Lazzaro da parte di Gesù.

MARTIROLOGIO ROMANO. Commemorazione dei santi Lazzaro, fratello di santa Marta, che il Signore pianse morto e risuscitò, e di Maria, sua sorella, che, mentre Marta era indaffarata nei suoi molteplici servizi, seduta ai piedi del Signore ascoltava la sua parola.

San Lazzaro di Betania

 San Lazzaro di Betania

autore: Juan de Flandes anno: 1510 titolo: Resurrezione di Lazzaro luogo: Museo del Prado, Madrid


Nome: San Lazzaro di Betania
Titolo: Fratello di Marta e Maria
Nascita: I secolo circa, Giudea
Morte: I secolo circa, Marsiglia
Ricorrenza: 29 luglio
Tipologia: Commemorazione


Lazzaro, fratello di Marta e di Maria, che diede ospitalità a Gesù, era di stirpe regale. Suo padre fu governatore della Siria e delle città poste sulle rive del Mediterraneo. Quando Gesù passava facendo del bene e curando ogni malattia, Lazzaro si era ritirato a Betania con le sue sorelle e qui fu preso da una grave malattia. Le sorelle, sapendo che Gesù era vicino, mandarono a dirgli che Lazzaro era ammalato. Ma Gesù rispose: «Questa non è infermità da morirne, ma è a gloria di Dio, affinché per essa il Figlio di Dio sia glorificato». Siccome Gesù voleva bene a Marta, a Maria sua sorella ed a Lazzaro, quand'ebbe udito che questi era infermo, si recò in Giudea, ma dovette trattenersi ancora due giorni in quel luogo.

Quindi andò a Betania. Marta, sentendo che Gesù veniva, gli andò incontro; mentre Maria stava seduta in casa. E Marta disse a Gesù: «Signore, se tu eri qui, mio fratello non sarebbe morto». Gli andò incontro pure Maria, la quale si gettò ai piedi di Gesù e gli disse: «Signore, se tu fossi stato qui, non sarebbe morto mio fratello».

Gesù disse: «Dove l'avete posto?». Gli risposero: «Vieni e vedi». Allora Gesù, di nuovo fremendo in se stesso, giunse al sepolcro... e disse: «Togliete la pietra». Gli disse Marta, la sorella del morto: «Signore, già puzza, perché è di quattro giorni». E Gesù a lei: «Non t'ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?». Levarono dunque la pietra. E Gesù dopo aver ringraziato il Padre, a gran voce gridò: «Lazzaro, vieni fuori». E Lazzaro usci dal sepolcro. A causa di questo fatto molti credettero in Gesù.

Lazzaro poi assistette alla dolorosa passione di Gesù, e dopo l'Ascensione del Signore, quando i discepoli si dispersero, con le sorelle Marta e Maria ed un certo Massimo fu imbarcato su una nave senza vele, senza timone e senza remi: guidati però dal Signore giunsero a Marsiglia. Qui Lazzaro convertì e battezzò molti pagani e resse, quale vescovo, la chiesa di quella città. Morì in età molto avanzata ricco di meriti e di virtù.

PRATICA. - Accresciamo la nostra speranza nel Paradiso, nostra vera ed eterna patria.

PREGHIERA. - Sii propizio, o Signore, alle nostre suppliche, e per intercessione del tuo beato Lazzaro, usaci perpetua misericordia.

MARTIROLOGIO ROMANO. Commemorazione dei santi Lazzaro, fratello di santa Marta, che il Signore pianse morto e risuscitò, e di Maria, sua sorella, che, mentre Marta era indaffarata nei suoi molteplici servizi, seduta ai piedi del Signore ascoltava la sua parola.

Santa Marta di Betania

 Santa Marta di Betania


Nome: Santa Marta di Betania
Titolo: Vergine
Nascita: I Secolo, Israele
Morte: 29 luglio 84, Marsiglia, Francia
Ricorrenza: 29 luglio
Tipologia: Commemorazione
Patrona di:
VarisellaTalana


Era sorella di Lazzaro e di Maria. Era questa una famiglia molto distinta e caritatevole che Gesù molto amava e sovente onorava con la sua presenza.

A Marta era affidata la cura delle faccende domestiche. Ella mostrava ogni impegno per servire bene Gesù, e S. Luca narra che una volta, vedendo che la sorella Maria non l'aiutava nelle sue faccende, si lamentò dolcemente col Maestro Divino dicendo:

« Signore, non t'importa che la mia sorella mi lasci sola a servire? ». Ma Gesù, pur non biasimando la sua sollecitudine, le disse: « Marta, Marta, tu ti affanni e t'inquieti di troppe cose. Una sola cosa è necessaria ».

Cristo nella casa di Marta e Maria
autore Alessandro Allori anno 1605 titolo Cristo nella casa di Marta e Maria


Alla morte del fratello Lazzaro le due sorelle rimasero molto contristate e non c'era chi potesse consolarle nel loro dolore. Fosse almeno stato presente Gesù! Egli, avvisato, non era ancora ritornato. Ma quattro giorni dopo, ecco arrivare il Maestro. « Marta, narra l'evangelista S. Giovanni, appena seppe della venuta di Gesù, gli andò incontro, mentre Maria se ne stava in casa a piangere. Disse a Gesù: Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto. Ma anche ora so che tutto quello che domanderai a Dio, te lo concederà. Gesù le disse: Tuo fratello risorgerà. Rispose Marta: Lo so che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno. E Gesù: Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se morto vivrà e chi vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo? Ella rispose: Si, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il figliuolo di Dio vivo, che sei venuto in questo mondo ».

Gesù, per rinfrancare la fede di Marta e di Maria e per mostrare ai Giudei ch'egli era veramente padrone della vita e della morte, giunto al sepolcro, disse ai circostanti: « Togliete la pietra ». E a Marta che gli osservava: « Signore, già puzza, perchè da quattro giorni è lì ». Gesù rispose: « Non ti ho detto che se credi. vedrai la gloria di Dio? ». Gesù richiamò in vita Lazzaro, e « molti Giudei, conchiude l'Evangelista, venuti da Maria e da Marta, avendo visto quanto aveva fatto Gesù, credettero in Lui ». Non si può certo descrivere la gioia delle due sorelle nel riavere vivo il loro amato fratello che tanto avevano pianto. Esse per tutta la vita serbarono al Redentore la più viva gratitudine.

Molto probabilmente Marta fu presente al Calvario con sua sorella Maria, e con lei vide il Salvatore risorto. Dopo l'Ascensione di Gesù al cielo, Marta, con la sorella Maria ed il fratello Lazzaro, fu dai Giudei gettata in mare, perchè venisse sommersa dalle onde; ma la nave miracolosamente protetta e guidata giunse incolume nel golfo di Marsiglia. In questa città S. Marta fondò una comunità di vergini che governò santamente, finchè ricca di meriti, il 29 luglio dell'84, passò al gaudio sempiterno. Le sue reliquie si venerano a Tarascona, sul Rodano.

Marta fu anche nota per aver sconfitto un drago, la Tarasca, che aveva terrorizzato gli abitanti di Tarascona. Metà bestia e metà pesce, il mostro era intento a divorare un uomo, quando fu annientato da Marta, armata di aspersorio e acquasantiera.

PRATICA. Il rimprovero del Maestro fatto a Marta ci porti ad attendere con maggior cura alle cose spirituali.

PREGHIERA. Esaudiscici, Dio nostro Salvatore, affinchè, come ci rallegriamo della festa della tua beata vergine Marta, così veniamo ammaestrati nella vera devozione.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di santa Marta, che a Betania vicino a Gerusalemme accolse nella sua casa il Signore Gesù e, alla morte del fratello, professò: «Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

ICONOGRAFIA


Nell’ iconografia tradizionale Santa Marta è ritratta quasi sempre in veste monacale con il famoso drago Tarasca ai suoi piedi, il secchiello e l'aspersorio nelle mani.

Secondo la leggenda, Marta con la sorella e il fratello per fuggire alla persecuzioni raggiunsero la costa francese. Dopo essere approdati, si separarono. Marta andò verso nord tra paludi e foreste. Presso un guado sul Rodano viveva la Tarasca, un mostro temuto dagli abitanti della zona.

La Santa ammansì la Tarasca mostrandole la Croce e irrorandola, mediante l'aspersorio, con l'acqua benedetta contenuta nel secchiello; il drago ammansito, seguì poi docilmente S. Marta che, tenendolo legato alla propria cintura, lo condusse nella città di Nerluc, che poi prese il nome di Tarascona, dove gli abitanti lo fecero a pezzi.

Santa Marta
titolo Santa Marta
autore Carlo Mercurio anno secolo XVII


Santa Marta
titolo Santa Marta
autore Ambito lombardo anno Secolo XVII

✝ Pensiero del 29 luglio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro Rosario Angelo, il DONO DI TE STESSO, tramite, il TUO SACRIFICIO, è il significato di quant'era importante l'Essere Umano. Ti ringrazio di cuore.

Barbara


Versetto del Giorno

La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.

II Corinzi 13:13


Lunedì – 17.a Tempo Ordinario – Ss. Marta, Maria e Lazzaro

Meditazione di Vangelo – Gv 11,19-27
Una fede che si irrobustisce nella prova.
Oggi abbiamo la possibilità di rivalutare santa Marta e di riconoscere in lei il modello del discepolo chiamato a credere in Cristo, anche nel momento della prova. La sua professione di fede, infatti, anticipa il credo della Chiesa nel Signore Risorto. La morte dell’amico Lazzaro che Gesù – come gli rimprovera amichevolmente Marta – avrebbe potuto impedire, diventa l’evento dal quale partire per “glorificare Dio e suo Figlio”, Gesù Cristo, ed ottenere che “i discepoli credano in Lui”. Anche in questo viene anticipata la fede fondante della Chiesa nel Signore crocifisso e risorto. Marta ha già un inizio di fede: crede che Gesù, in quanto uomo di Dio avrebbe potuto allontanare la morte dal fratello Lazzaro, come avevano fatto Elia ed Eliseo nell’Antico Testamento. E credeva, come insegnavano i farisei del tempo, che Lazzaro sarebbe risorto «nell’ultimo giorno». Gesù s’inserisce in questo nucleo di fede e chiede all’amica e discepola di credere prima ancora che il fratello esca dalla tomba, che Lui è già, “al presente”, «la risurrezione e la vita». Di crederlo anche di fronte all’evidenza della morte, in modo da «vedere [in tutto ciò] la gloria di Dio». È quanto chiede anche a noi la Chiesa, quando perdiamo una persona cara. Non dobbiamo trattenere le lacrime, dato che Gesù ha pianto davanti alla tomba dell’amico; abbiamo anche il diritto, come hanno fatto Marta e Maria, di chiedere conto al Signore di quello che ci è accaduto, ma poi dobbiamo credere in Lui e affidargli i nostri cari defunti perché con Lui abbiano «la risurrezione e la vita».
Marta, sorella di Maria, corse incontro a Gesù quando venne per risuscitare il fratello Lazzaro e professò la sua fede nel Cristo Signore: «Io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo» (Gv 11, 27). Accolse con premura nella sua casa di Betania il divino Maestro, che la esortò a unire al servizio di ospitalità l'ascolto della sua parola (Lc 10, 38-42; Gv 12, 1).
Commenta Sant'Agostino: "Marta, tu non hai scelto il male; Maria ha però scelto meglio di te". Ciononostante Maria, considerata il modello evangelico delle anime contemplative già da S. Basilio e S. Gregorio Magno, non sembra che figuri nel calendario liturgico: la santità di questa dolce figura di donna è fuori discussione, poiché le è stata confermata dalle stesse parole di Cristo; ma è Marta soltanto, e non Maria né Lazzaro, a comparire nel calendario universale, quasi a ripagarla delle sollecite attenzioni verso la persona del Salvatore e per proporla alle donne cristiane come modello d'operosità.
Nella casa di Betania il Signore Gesù ha sperimentato lo spirito di famiglia e l'amicizia di Marta, Maria e Lazzaro, e per questo il Vangelo di Giovanni afferma che egli li amava. Marta gli offrì generosamente ospitalità, Maria ascoltò docilmente le sue parole e Lazzaro uscì prontamente dal sepolcro per comando di Colui che ha umiliato la morte.
La tradizionale incertezza della Chiesa latina circa l'identità di Maria - la Maddalena a cui Cristo apparve dopo la sua resurrezione, la sorella di Marta, la peccatrice a cui il Signore ha rimesso i peccati che decise l'iscrizione della sola Marta il 29 luglio nel Calendario Romano, ha trovato soluzione in studi e tempi recenti, come attestato dall'odierno Martirologio Romano che commemora in quello stesso giorno anche Maria e Lazzaro.
Pertanto, considerando l'importante testimonianza evangelica da essi offerta nell'ospitare in casa il Signore Gesù, nel prestargli ascolto cordiale, nel credere che egli è la risurrezione e la vita, il 26 gennaio 2021 Papa Francesco ha disposto che il 29 luglio figuri nel Calendario Romano Generale la memoria dei santi Marta, Maria e Lazzaro.

Lunedì 29 Luglio 
S. Marta, Maria e Lazzaro (m); S. Olaf
17.a del Tempo Ordinario
1Gv 4,7-16; Sal 33; Gv 11,19-27 opp. Lc 10,38-42
Hai dimenticato Dio che ti ha generato

Io sono la luce del mondo, dice il Signore; chi segue me, avrà la luce della vita.

(Giovanni 8:12)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 33)
Rit: Gustate e vedete com'è buono il Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

L'angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com'è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.

Temete il Signore, suoi santi:

«Nulla manca a coloro che lo temono.
I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene».

Io sono la luce del mondo, dice il Signore; chi segue me, avrà la luce della vita.

(Giovanni 8:12)

28 luglio, 2024

Memoria Nel 1914, in questo giorno, Inizio della Prima Guerra Mondiale.

 Memoria

Nel 1914, in questo giorno, Inizio della Prima Guerra Mondiale.


Il conflitto ebbe inizio il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell'Impero austro-ungarico al Regno di Serbia in seguito all'assassinio dell'arciduca ed erede al trono Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia, avvenuto il 28 giugno 1914 a Sarajevo per mano di Gavrilo Princip, studente bosniaco facente parte della Mano Nera (organizzazione terroristica serba). A causa del gioco di alleanze formatesi negli ultimi decenni del XIX secolo, la guerra vide schierarsi le maggiori potenze mondiali, e le rispettive colonie, in due blocchi contrapposti: da una parte gli Imperi centrali (Impero tedesco, Impero austro-ungarico e Impero ottomano), dall'altra gli Alleati, rappresentati principalmente da Francia, Regno Unito, Impero russo (fino al 1917), Impero giapponese e Regno d'Italia (dal 1915). Oltre 70 milioni di uomini furono mobilitati in tutto il mondo (60 milioni solo in Europa), di cui oltre 9 milioni morirono; si registrarono anche milioni di vittime civili, non solo per i diretti effetti delle operazioni di guerra, ma anche per le conseguenti carestie ed epidemie

Le prime operazioni militari del conflitto videro la fulminea avanzata dell'esercito tedesco in Belgio e nel nord della Francia, azione fermata però dagli anglo-francesi nel corso della prima battaglia della Marna nel settembre 1914; il contemporaneo attacco dei russi da est infranse le speranze tedesche in una guerra breve e vittoriosa, e il conflitto degenerò in una logorante guerra di trincea, che si replicò su tutti i fronti e perdurò fino al termine delle ostilità. A mano a mano che procedeva, la guerra raggiunse una scala mondiale con la partecipazione di molte altre nazioni, come Giappone, Bulgaria, Romania, Portogallo e Grecia; determinante per l'esito finale fu, nel 1917, l'ingresso in guerra degli Stati Uniti d'America a fianco degli Alleati.




✝ Pensiero del 28 luglio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, Amare il prossimo, ed essere credibile agli occhi, degli altri e soprattutto agli occhi di Dio, come lo sei stato TU.

Barbara

Versetto del Giorno

Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso.

Matteo 19:18b-19


Memoria

Nel 1914, in questo giorno, Inizio della Prima Guerra Mondiale.

27 luglio, 2024

✝ Pensiero del 27 luglio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro Rosario Angelo, il TUO SGUARDO, è l'immenso, che guida il mio cammino, insieme a Cristo ed alla Beata Vergine Maria.

Barbara

Versetto del Giorno

Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino.

Salmo 119:105



26 luglio, 2024

Memoria Nel 1964, in questo giorno a Napoli, si svolgeva la Prima Comunione, di Rosario Angelo, il Giudice Livatino.

 Memoria

Nel 1964, in questo giorno a Napoli, si svolgeva la Prima Comunione,




di Rosario Angelo, il Giudice Livatino.


Santi Anna e Gioacchino

 Santi Anna e Gioacchino

autore: Giovanni Carnovali anno: 1826 titolo: Educazione della Vergine luogo: Chiesa di San Bartolomeo Apostolo, Almenno San Bartolomeo

Nome: Santi Anna e Gioacchino
Titolo: Genitori della Vergine Maria
Ricorrenza: 26 luglio
Tipologia: Commemorazione
Patroni di:
VillongoGarzigliana


S. Anna nacque a Betlemme in umile dimora, e fu predestinata da Dio ad andare sposa a Gioachino. Entrambi erano della stirpe di David. I due sposi scelti dal Cielo a darci l'Immacolata da tanti anni sospiravano un figlio e pregavano con lacrime l'Onnipotente affinché esaudisse i loro desideri. Come l'antica Anna, madre di Samuele, effondeva presso il Signore le sue preci e faceva voto di consacrargli interamente il figlio che le avrebbe mandato, così la madre di Maria prometteva di consacrare a Dio la prole che le avrebbe concesso... continua

Avanzata ormai d'età e sterile, il suo stato era allora considerato come un castigo del cielo, come un'esclusione dal partecipare alla nascita del Messia. Tanto che Gioacchino, giunto in tarda età senza prole, venne allontanato dal tempio di Gerusalemme dallo scriba Ruben, perché non era consentito accedervi a chi non avesse procreato.

Gioacchino cacciato dal tempio
titolo Gioacchino cacciato dal tempio
autore Gaudenzio Ferrari anno 1508 - 1510


Gioacchino si ritirò nel deserto, tra i pastori. Mentre era separato da Anna un angelo le sarebbe apparso e le avrebbe annunciato l'imminente concepimento di un figlio: lo stesso angelo sarebbe apparso contemporaneamente in sogno anche a Gioacchino. I due si ricongiunsero alla Porta Aurea di Gerusalemme scambiandosi un affettuoso bacio e in quell'istante si narra si ebbe l'Immacolata Concezione di Maria.

Incontro di Anna e Gioacchino alla Porta d'Oro
titolo Incontro di Anna e Gioacchino alla Porta d'Oro
autore Giotto anno 1303-1305 circa


Anna seppe così pazientare e soffrire la ignominia e il compatimento delle donne nazaretane e Iddio le preparò la più grande consolazione, eleggendola a genitrice della Madre del Salvatore.

I due si ritirarono in disparte per pregare e ottenere da Dio la grazia che arrivò con l'annuncio di un angelo: « Anna, il Signore ha ascoltato la tua preghiera e tu concepirai e partorirai e si parlerà della tua prole in tutto il mondo »

« Veramente beata, e mille volte beata sei tu, o Anna, esclama il Damasceno, che hai messo al mondo quella bambina che Dio ricolmò di beatitudine, Maria, che il suo nome stesso rende singolarmente veneranda; la quale ha prodotto Cristo, il fiore di vita: la Vergine, la cui nascita fu gloriosa, e il suo parto sarà ancor più sublime. Noi pure, o beatissima donna, ci felicitiamo con te d'aver avuto il privilegio di darci la speranza di tutti i cuori, la prole cioè della promessa. Sì, sei beata, e beato è il frutto del tuo seno. Le anime pie glorificano il tuo germe, ed ogni lingua celebra con gioia la tua maternità. E certo, è degno, sommamente degno, lodare colei che Dio favorì di un oracolo e diede a noi il meraviglioso frutto, donde è uscito il grazioso Gesù ».

La santità di Anna fu certamente in rapporto con la sua dignità. La fede, l'amore vivissimo a Dio, l'intima unione con Lui, l'esattissima osservanza della legge divina, la purità, la carità, la prudenza, la fortezza, tutte le virtù si intrecciarono in lei. La santità eccelsa della figlia doveva pure esser per lei un continuo stimolo per crescere ogni giorno nella virtù. E se la Vergine, col visitare S. Elisabetta e col trattenersi con lei per tre mesi, riempì di benedizioni quella casa, chi può mai dire quanto abbondantemente fosse ricolma di grazia Anna, che per più anni visse con la Vergine e l'ebbe soggetta ed ubbidiente?

Maria contava tre anni ed allora Anna con Gioachino, suo santo sposo, condusse la figliuola al Tempio e l'abbandonò nelle mani di Dio.

Fu grande dolore per lei, ma lo seppe sopportare con la serenità dei giusti che vedono in tutti gli eventi un disegno della Provvidenza per il bene delle anime.

La missione a lei assegnata era ormai compiuta ed ella spirava in Gerusalemme tra le braccia della figlia benedetta. Pare che morisse all'età di 69 anni.

PREGHIERA Doloroso fu per Anna il distacco dall'eletta figliuola, ma seppe compierlo prontamente. Sappiamo anche noi lasciar liberi i figli di seguire la via per cui Dio li chiama.

PREGHIERA. Dio, che ti sei degnato di conferire alla beata Anna la grazia di diventare madre della Genitrice dell'Unigenito Figlio tuo, concedici propizio, che mentre ne celebriamo la festa, siamo soccorsi dal suo patrocinio.

MARTIROLOGIO ROMANO Memoria dei santi Gioacchino e Anna, genitori dell’immacolata Vergine Maria Madre di Dio, i cui nomi sono conservati da antica tradizione cristiana.

✝ Pensiero del 26 luglio 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beat

Caro Rosario Angelo, TU, hai ascoltato sempre la Parola del Signore e con Amore, l'hai messa in pratica, donando tutto te stesso.

Oggi, si fa Memoria, della TUA Santa Comunione. Auguri dolcissimo Amore mio.

Barbara

Versetto del Giorno

Poiché il Signore vostro Dio, è clemente e misericordioso e non distoglierà lo sguardo da voi, se voi farete ritorno a lui.

II Cronache 30:9


Memoria

Nel 1964, in questo giorno a Napoli, si svolgeva la Prima Comunione, di Rosario Angelo, il Giudice Livatino.


25 luglio, 2024

San Giacomo il Maggiore

 San Giacomo il Maggiore


Nome: San Giacomo il Maggiore
Titolo: Apostolo
Nascita: Betsaida
Morte: 43 circa, Gerusalemme
Ricorrenza: 25 luglio
Tipologia: Commemorazione


S. Giacomo il Maggiore fu uno dei dodici Apostoli. Perchè i Samaritani non avevano voluto ricevere i discepoli mandati da Gesù, Giacomo, col fratello Giovanni, si accostò al Divino Maestro e gli disse: « Signore, vuoi che diciamo al fuoco di discendere dal cielo a consumarli? ».

Ma Gesù benignamente rispose: « Non sapete di che spirito siete. Il Figlio dell'uomo non è venuto a perder le anime, ma a salvarle ». E S. Giacomo mostrò poi d'aver fatto frutto dell'eloquente lezione.

Nacque in Galilea circa dodici anni prima di Gesù. Era fratello di S. Giovanni, figlio di Zebedeo pescatore in Betsaida, sul lago di Tiberiade e di Salome, discepola di Gesù. L'appellativo « maggiore » gli venne dal fatto che la sua chiamata fu antecedente a quella dell'altro S. Giacomo, figlio di Alfeo, che fu detto perciò « minore ».

Chiamato all'apostolato da Gesù stesso, lo segui generosamente, abbandonando le reti e la barca del padre. Questa generosità gli fruttò una speciale benevolenza da parte del Divin Maestro sì da aver parte alle più intime confidenze di Lui: assistette con S. Pietro e S. Giovanni alla risurrezione della figlia di Giàiro, alla tua Trasfigurazione, partecipando pure molto da vicino all'agonia di Gesù nell'orto del Getsemani.

Essendo anch'egli uomo soggetto alle miserie, con S. Giovanni, come narra il Vangelo, consigliò sua madre Salome di domandare a Gesù che essi potessero entrare nel suo regno, e sedere alla destra e alla sinistra di Lui. Ed il Divin Maestro volto a loro disse: « Potete voi bere il calice che sto per bere, ed essere battezzati col battesimo col quale io sarò battezzato? ».

« Si, lo possiamo », risposero in fretta i due Apostoli. Ma Gesù replicò che in effetto essi avrebbero bevuto il suo calice, ma quanto all'essere collocati nei primi posti nel regno dei cieli era cosa spettante al Padre suo.

Disceso lo Spirito Santo nella Pentecoste, S. Giacomo fu uno dei più zelanti predicatori del Vangelo. tanto da spingersi fino in Spagna. Quivi lasciò un'impronta tale che molti secoli dopo, quando i Mori invasero quella terra mettendola a ferro e a fuoco, S. Giacomo era universalmente invocato e più di una volta fu veduto un guerriero celeste su di un cavallo bianco che faceva terribile strage degli infedeli.

Dalla Spagna tornato in Gerusalemme verso il 43, per ordine del re Erode Agrippa che voleva rendersi grato ai Giudei, fu fatto incarcerare e poi decapitare.

L'eroica confessione della sua fede convertì il soldato che l'aveva condotto ai giudici, il quale perciò ebbe anch'egli la grazia di morire martire. Il suo corpo, mèta di continui pellegrinaggi, riposa nella basilica di Compostela in Spagna.

Il Cammino di Santiago di Compostela è legato alla presenza della tomba di Giacomo e al suo ritrovamento, che risale al IX secolo. Sebbene l'Apostolo venne decapitato in Palestina nell'anno 44 d.C. dal re Erode Agrippa I, la Legenda Aurea racconta che i suoi discepoli, con una barca guidata da un angelo, ne trasportarono il corpo in Galizia, regione dove Giacomo si spinse per evangelizzare le popolazioni di cultura celtica, per poi seppellirlo in un bosco vicino a Iria Flavia, il porto romano più importante della zona.

PRATICA. In ogni sventura vediamo noi pure la mano di Dio che ci porge il calice, e diciamo prontamente: «O Signore, sia fatta sempre la tua santa volontà».

PREGHIERA. O Signore, santifica e custodisci il tuo popolo, affinchè, muniti dell'assistenza del tuo apostolo Giacomo, possiamo piacerti con una degna vita, e servirTi con tranquillità di spirito.

MARTIROLOGIO ROMANO Festa di san Giacomo, Apostolo, che, figlio di Zebedeo e fratello di san Giovanni evangelista, fu insieme a Pietro e Giovanni testimone della trasfigurazione del Signore e della sua agonia. Decapitato da Erode Agrippa in prossimità della festa di Pasqua, ricevette, primo tra gli Apostoli, la corona del martirio.

ICONOGRAFIA


San Giacomo viene raffigurato come un uomo maturo e severo, spesso vestito come un pellegrino, con una semplice tunica, con il bordone che rappresenta la fede e la bisaccia per le provviste.

San Giacomo il Maggiore
titolo San Giacomo il Maggiore
autore Lorenzo Lotto anno 1512


Ma il suo attributo principale, come pellegrino, è la conchiglia, simbolo stesso del pellegrinaggio a Santiago di Compostela. Veniva usata per raccogliere le offerte e i pellegrini l’appuntavano sulla veste per attestare di essere stati a Santiago.

San Giacomo il Maggiore
titolo San Giacomo il Maggiore
autore Giuseppe Vermiglio anno ca. 1620


Altre volte è rappresentato con un libro, simbolo della predicazione del Vangelo e la spada, che fu lo strumento del suo martirio a Gerusalemme.

San Giacomo il Maggiore
titolo San Giacomo il Maggiore
autore Jusepe de Ribera anno 1634

✝ Pensiero del 25 luglio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, il Sangue, che hai versato, per tutti noi, come quello di Gesù, inebria la Chiesa e dona, coraggio a tutti noi. Grazie di cuore.

Barbara

Versetto del Giorno

Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete».

Giovanni 6:35


24 luglio, 2024

Memoria Nel 1840, in questo giorno, muore Madre Giuditta Cittadini.

 Memoria





Nel 1840, in questo giorno, muore Madre Giuditta Cittadini.

✝ Pensiero del 24 luglio 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, TU, hai voluto, cadere, per abbracciare tutti noi e proteggerci!

Dai un abbraccio mio cugino Mirko, che oggi, avrebbe compiuto gli anni.

Ti ringrazio di cuore.

Barbara


Versetto del Giorno

Non credere d'essere saggio, temi il Signore e sta lontano dal male.
Salute sarà per il tuo corpo ed un refrigerio per le tue ossa.

Proverbi 3:7-8


Memoria

Nel 1840, in questo giorno, muore Madre Giuditta Cittadini.


23 luglio, 2024

✝ Pensiero del 23 luglio 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, TU, hai camminato sempre a testa alta, con credibilità, hai svolto sempre il TUO dovere di Uomo come Magistrato e come Figlio.

Barbara


Versetto del Giorno

Se infatti c'è la buona volontà, essa riesce gradita secondo quello che uno possiede e non secondo quello che non possiede.

II Corinzi 8:12