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27 novembre, 2022

✝ Pensiero del 27 novembre 2022

 

S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Rosario, ti penso, e il mio volto s’illumina d’immenso

Barbara

Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
I Giovanni 4:8

I PRIMA DOMENICA D'AVVVENTO

Buon inizio d'avvento a tutti, camminiamo verso la luce della stella cometa che ci porterà da Gesù e la Sacra Famiglia di Nazareth.

Domenica – 1.a Avvento
Meditazione sul Vangelo di Mt 24, 37-44
Il Principe della Pace.
Conformemente al tempo liturgico di preparazione alla celebrazione della nascita di Gesù, che sarà chiamato Principe della Pace, Isaia afferma che le Nazioni non si prepareranno più per la battaglia ed useranno il metallo a scopi più utili e necessari, che inaugureranno un periodo di pace. Il Vangelo ci invita a concentrare l’attenzione sulla sofferenza di Gesù, sulla croce e sulla profezia riguardante la distruzione del tempio che, come ci dice Giovanni, era il tempio del suo corpo, e che in tre giorni sarebbe stato ricostruito.
“La preghiera deve essere associata ad opere di carità. Quando vedo anime che cercano seriamente di capire la preghiera e sono accigliate quando pregano – perché sembra che non osino lasciare che la loro mente si muova per paura di perdere un po’ della loro gioia e della loro devozione spirituale – capisco quanto poco intendano il modo in cui viene raggiunta l’unione; pensano che l’intera questione risieda in queste cose. Assolutamente no! Sono le opere che il Signore vuole! Egli desidera che se vediamo una persona malata alla quale possiamo portare un po’ di sollievo ne abbiamo compassione e non temiamo di perdere questa devozione; se la persona sta soffrendo, anche noi lo facciamo; e che, se necessario, digiuniamo perché l’altro possa mangiare – non tanto per il suo bene, ma perché si sa che è ciò che Dio vuole. Sforzatevi di fare la volontà dei vostri amici in tutto, anche quando agendo in questa maniera perderete i vostri diritti; dimenticate il vostro bene per il loro, indipendentemente da quanta resistenza venga opposta dalla vostra natura; quando si presenta l’occasione cercate di accettare di lavorare, di modo da sollevare il vostro vicino dal farlo. Guardate quanto è costato al nostro Sposo averci amato; per liberarci dalla morte ha sofferto la morte più dolorosa, quella sulla croce”. (Santa Teresa di Gesù, Il Castello Interiore, Le dimore V, 311-12).

Domenica 27 Novembre                                      

S. Virgilio; S. Laverio; B. Bernardino da Fossa

1,a d'Avvento

Is 2,1-5; Sal 121; Rm 13,11-14a; Mt 24,37-44

Andiamo con gioia incontro al Signore

Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.

(Salmo 84,8)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo121)
Rit: Andiamo con gioia incontro al Signore.

Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!

È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.

Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi.

Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: «Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene.

Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.

(Salmo 84,8)

✝🧡Don Antonio Maffucci (FSCB) ✝🧡

✝🧡Don Antonio Maffucci (FSCB) ✝🧡

27 novembre 2020 - 27 novembre 2022 due anni senza don Antonio Maffucci FSCB
REQUIEM AETERNAM
Réquiem aetérnam dona eis, Dómine,
et lux perpétua lúceat eis.
Requiéscant in pace. Amen.

L'ETERNO RIPOSO
L'eterno riposo dona a don Antonio, o Signore,
e splenda a Lui la luce perpetua.
Riposi in pace. Amen.

La Madonna, lo prese per mano insieme a Gesù ed al Beato Rolando Maria Rivi.



23 novembre, 2022

Kathinka Rebling 23 novembre 2020 23 novembre 2022

 Kathinka Rebling 23 novembre 2020 23 novembre 2022

Due anni senza di te, la luce, della tua anima risplenda nei cuori dei tuoi cari, che hai dovuto lasciare su questa Terra.
Kathinka Rebling era una violinista e musicologa tedesca



22 novembre, 2022

Santa Cecilia

 Santa Cecilia

autore: Simon Vouet anno: 1626 titolo: Santa Cecilia luogo: Museo di Arte Blanton, Austin
Nome: Santa Cecilia
Titolo: Vergine e martire
Nascita: II Secolo, Roma
Morte: 22 novembre 230, Roma
Ricorrenza: 22 novembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Memoria liturgica


Sotto l'impero di Alessandro Severo era stata proibita ogni persecuzione contro i cristiani e la Chiesa godette un periodo di tranquillità e di pace. Ma a turbare il mite gregge di Cristo sorse presto il tristo prefetto di Roma, Almachio.

Essendosi assentato l'imperatore dalla capitale, egli ne approfittò per sfogare il suo odio contro i cristiani scatenando contro di loro una terribile persecuzione.

Fra le sue vittime più illustri, va ricordata S. Cecilia, nobilissima vergine romana. Nacque ella da ricchissima famiglia alle falde del Gianicolo, e quivi fra agi e comodità fu educata dai più rinomati maestri di Roma.

Fattasi segretamente cristiana, andava ogni giorno più distaccando il suo cuore dalle cose terrene.

Estasi di Santa Cecilia
autore: Bernardo Cavallino anno: 1645
titolo: Estasi di Santa Cecilia


Costretta a sposarsi, durante le feste del matrimonio, mentre tutti l'attorniavano per festeggiarla e cantavano inni pagani, essa in cuor suo cantava un cantico di amore al suo mistico e vero sposo, Gesù Cristo. Quando fu sola con Valeriano gli disse: « Sappi che io sono cristiana e già da molto tempo ho consacrato a Gesù tutto il mio cuore... Egli solo è il mio sposo, e tu devi rispettare il mio corpo, perché io ho sempre vicino a me un Angelo del Signore che mi custodisce e mi difende ».

Valeriano rispose: « Io crederò a quanto mi dici e farò quello che tu desideri, se potrò vedere questo Angelo che ti custodisce ». E Cecilia: « Nessuno può vedere l'Angelo del Signore, se non è battezzato. Va' dunque dal santo vescovo Urbano, fatti istruire nella religione cristiana, fatti battezzare, e poi ritorna e vedrai quanto desideri ». Valeriano andò, si fece istruire ed il Vescovo, vedendo le sue buone disposizioni e la mirabile trasformazione che la grazia aveva operato in lui, lo battezzò.

Santi Cecilia e Valeriano
autore: Lelio Orsi anno: XVI sec
titolo I Santi Cecilia e Valeriano


Ritornato presso la sua santa sposa, entrando nella stanza, vide un Angelo di bellissimo aspetto, che teneva in mano due corone intrecciate di rose e di gigli. A tale vista Valeriano comprese che una di quelle corone era preparata per lui se fosse rimasto sempre fedele a Gesù Cristo.

Quindi non solo promise di custodire intatta la purezza della sua castissima sposa, ma si fece ferventissimo cristiano ed istruì e fece battezzare anche suo fratello Tiburzio. Continuava intanto la persecuzione: Valeriano ed il fratello Tiburzio furono decapitati, mentre Cecilia fu condannata a morire asfissiata nella sua stessa camera da bagno.

I soldati eseguirono l'ordine, ma aperta la camera dopo un giorno e una notte trovarono la Santa sana e salva come se avesse respirata aria purissima. Comandò allora Almachio che un littore le troncasse il capo. Andò il littore, vibrò ben tre colpi, ma non riuscì a staccare completamente la testa dal busto, per cui terrorizzato si allontanò lasciando la Santa in una pozza di sangue.

Martirio di Santa Cecilia
autore: Orazio Riminaldi anno: 1620-1625
titolo Martirio di Santa Cecilia


I fedeli accorsi, raccolsero con pannolini il sangue della Martire, come preziosa reliquia e soccorsero Cecilia che visse ancora tre giorni, pregando ed incoraggiando gli astanti ad essere forti nella fede.

Finalmente, consolata dal Papa Urbano a cui donò la propria casa affinchè fosse trasformata in chiesa, placidamente spirò, e andò a cantare eternamente le lodi al suo amato sposo Gesù.

PRATICA. Facciamo qualche atto di riparazione per le numerose bestemmie contro Dio.

PREGHIERA. O Dio, che ci allieti con l'annua solennità della tua beata Cecilia vergine e martire, fa' che, mentre la veneriamo, ne seguiamo anche i santi esempi.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di santa Cecilia, vergine e martire, che si tramanda abbia conseguito la sua duplice palma per amore di Cristo nel cimitero di Callisto sulla via Appia. Il suo nome è fin dall’antichità nel titolo di una chiesa di Roma a Trastevere.

Approfondimento


Santa Cecilia è nota per essere la patrona della musica un'affiliazione che le è stata attribuita grazie ad un brano della Passio nel quale, descrivendo il suo matrimonio si dice: Cantantibus organis, Cecilia virgo in corde suo soli Domino decantabat dicens: fiat Domine cor meum et corpus meum inmaculatum ut non confundar che tradotto sarebbe: «Mentre suonavano gli strumenti musicali, la vergine Cecilia cantava nel suo cuore soltanto per il Signore, dicendo: Signore, il mio cuore e il mio corpo siano immacolati affinché io non sia confusa». Fu così che da questo canto le venne attribuito l'appellativo di patrona della musica.

Già nel celebre dipinto di Raffaello L'estasi di Santa Cecilia, una volta posto nella Chiesa di San Luigi dei Francesi poi trasferito nella Pinacoteca Nazionale di Bologna, la vergine martire veniva raffigurata con un organo portativo in mano e con ai piedi «sparsi per terra instrumenti musici, che non sono dipinti, ma vivi e veri si conoscono».

Santa Cecilia
autore: Raffaello Sanzio anno: 1514 circa
titolo Estasi di santa Cecilia


L'AUDIO-VIDEO




22 Novembre: oggi la chiesa festeggia la memoria di Santa Cecilia

Santa Cecilia.

Cecilia è una delle sette donne martiri di cui si fa menzione nel i Canone Romano. Ad essa è dedicata una basilica in Trastevere a Roma. Il suo culto si diffuse dovunque, prendendo l’avvio da una “Passione” nella quale viene esaltata come modello di vergine cristiana. Cecilia venne poi sepolta nelle Catacombe di San Callisto, in un posto d’onore, accanto alla cosiddetta “Cripta dei Papi”.  Più tardi, Papa Pasquale I, grande devoto della santa, ne trasferì il corpo nella cripta della basilica trasteverina. Alla fine del ‘500, il sarcofago venne aperto, e il corpo della Santa apparve in eccezionale stato di conservazione, avvolto in un abito di seta e d’oro. Più tardiva è l’interpretazione del suo ruolo di ispiratrice e patrona della musica e del canto sacro.



✝ Pensiero del 22 novembre 2022


S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Attraversami il cuore, riempiendolo d’Amore e di Luce, anche la mia Memoria
Barbara

La vita e la storia c’insegnano che tutto passa....solo Dio resta.

Martedì – 34.a Tempo Ordinario – SANTA CECILIA
Meditazione sul Vangelo di Lc 21, 5-11
La pietra scartata.
Nella prima lettura, tratta dal libro di Daniele, vediamo descritta una statua enorme e splendida, distrutta da una pietra, di dimensioni modeste rispetto alla sua grandezza, ma staccatasi dalla montagna non per mano d’uomo. Tuttavia, proprio quella pietra diventerà una montagna che riempirà tutta la regione. Gesù, nel Vangelo, annuncerà che anche del tempio di Gerusalemme, orgoglio di ogni israelita, non rimarrà pietra su pietra. Le letture che oggi la liturgia ci propone hanno per protagoniste le pietre. Nella visione di Daniele, vediamo in azione il Signore della storia, che, facendo staccare un sasso dalla montagna, polverizza la gigantesca statua, simbolo del potere e del denaro, che, in ogni epoca, affascinano l’uomo rendendolo superbo ed idolatra, sprezzante verso Dio ed il prossimo, prigioniero del Nemico, che rovescia i comandamenti dell’amore: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Amerai il prossimo tuo come te stesso» (Mt 22, 57-40). Ma fin dalla caduta dell’uomo per opera del tentatore, il Padre, con il Figlio e lo Spirito Santo, ha pensato alla nostra redenzione: «il Dio del cielo farà sorgere un regno che non sarà mai distrutto». Gesù è quella “pietra” staccatasi dal monte non per mano d’uomo. Con la sua incarnazione, morte e risurrezione ha frantumato la vecchia mentalità che aveva deviato dalla Legge data da Dio a Mosè, appesantendola. La “pietra scartata dai costruttori” farà crollare, pietra su pietra, l’antico Israele, ma diventerà “testata d’angolo” della nuova Chiesa, che recupererà freschezza, riempiendo la terra del suo messaggio di pace e d’amore: ecco l’opera del Signore, una meraviglia ai nostri occhi!

Martedì 22 Novembre 
S. Cecilia (m); Bb. Salvatore Lilli e c.; S. Benigno
34.a del Tempo Ordinario
Ap 14,14-19; Sal 95; Lc 21,5-11
Vieni, Signore, a giudicare la terra

Sii fedele fino alla morte, dice il Signore, e ti darò la corona della vita.

(Apocalisse 2,10)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 95)
Rit: Vieni, Signore, a giudicare la terra.

Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
È stabile il mondo, non potrà vacillare!
Egli giudica i popoli con rettitudine.

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.

Davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.

Sii fedele fino alla morte, dice il Signore, e ti darò la corona della vita.

(Apocalisse 2,10)

21 novembre, 2022

Festa della Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio - FESTA DELLE MONACHE DI CLAUSURA -

Festa della Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio - FESTA DELLE MONACHE DI CLAUSURA -





Presentazione della Beata Vergine Maria

 Presentazione della Beata Vergine Maria

autore: Sirani Giovanni Andrea anno: 1643 circa titolo: Presentazione della Vergine al Tempio luogo: Pinacoteca Nazionale, Bologna
Nome: Presentazione della Beata Vergine Maria
Titolo: Dedicazione di Maria al Signore
Ricorrenza: 21 novembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Memoria liturgica


Maria aveva raggiunta l'età di tre anni, ed i suoi genitori, secondo la promessa fatta, la portarono al tempio onde consacrarla al Signore.

Possiamo immaginare il loro dolore nel doversi separare da Colei che per tanto tempo avevano aspettato, per cui tanto avevano sospirato e pregato, e che formava l'unica consolazione e l'unico conforto della loro vecchiaia. Ma la fedeltà al voto doveva trionfare sull'amor naturale, ed essi si disposero al grande sacrifizio.

Maria invece, sebbene piccolina, appena seppe che doveva recarsi al tempio, ben volentieri acconsentì, per consacrarsi interamente al Signore e dimorare in mezzo alle vergini votate al ministero del tempio.

Consolata da questo pensiero, Maria insisté presso i genitori, affinché venisse sollecitata la partenza verso il monte santo, su cui si ergeva superbo e magnifico il tempio di Gerusalemme. E l'ora giunse: Maria si avviò verso la grande città.

Appena scorse da lontano il luogo della sua dimora innalzò i suoi occhi al cielo, ed adorò Colui che doveva incarnarsi nel suo seno.

Il Sommo Sacerdote all'apparire di quella fanciulla rimase estasiato. Quel volto più divino che umano, quegli occhi limpidi e affascinanti, quelle labbra socchiuse ad un sorriso, davano alla fanciulla un'espressione angelica. Il Sacerdote quasi non osava toccarla e solo alle preghiere dei genitori si decise a prendere la fanciulla e ad offrirla al Signore, Dio d'Israele.

E così Maria, docile alla voce celeste, dimentica del popolo e della casa paterna, offrì al suo Divino Sposo il sacrificio più puro, più gradito e più perfetto che abbia mai ricevuto la Divina Maestà dopo il sacrificio della croce.

Intanto la Vergine, ritirata fra quelle mura, dava esempi sublimi di umiltà e modestia: sempre sorridente e gentile con le sue compagne, non faceva mai nulla che le potesse disgustare. La sua anima, sempre assorta in Dio, si intratteneva in lunghe orazioni e veglie, e non sapeva distaccarsi dalla contemplazione del suo Diletto.

Studiava molto le Sacre Scritture, imparò a tessere la seta e le altre stoffe per preparare gli abiti ai sacerdoti e gli indumenti per il tempio.

E così Maria, qual viola nascosta, trascorse circa undici anni nel ritiro.

PRATICA. Impariamo da Maria a consacrare le nostre forze al Signore e a servirlo con la massima fedeltà.

PREGHIERA. O Dio, che hai voluto che la Beata Maria sempre Vergine, abitacolo dello Spirito Santo, quest'oggi fosse presentata al tempio, deh! fa' che noi per sua intercessione meritiamo di essere presenti nel tempio della sua gloria.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria della Presentazione della beata Vergine Maria. Il giorno dopo la dedicazione della basilica di Santa Maria Nuova costruita presso il muro del tempio di Gerusalemme, si celebra la dedicazione che fece di se stessa a Dio fin dall'infanzia colei che, sotto l'azione dello Spirito Santo, della cui grazia era stata riempita già nella sua immacolata concezione, sarebbe poi divenuta la Madre di Dio.

L'AUDIO-VIDEO





✝ Pensiero del 21 novembre 2022

 

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Io sono solo tua

Barbara

Prima di darcela come Madre, Gesù ha indicato Maria come modello di discepolo da seguire

Santa Festa


Lunedì – 34.a Tempo Ordinario – PRESENTAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

La realtà della presentazione di Maria dovette essere molto modesta e insieme gloriosa. Fu infatti anche attraverso questo servizio al Signore nel tempio che Maria preparò il suo corpo, ma soprattutto la sua anima, ad accogliere il Figlio di Dio, attuando in se stessa la parola di Cristo: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano». Memoria mariana di origine devozionale, la presentazione di Maria ai Tempio si collega a una pia tradizione attestata dal protovangelo di Giacomo. La celebrazione liturgica, che risale al VI secolo in Oriente e al XIV secolo in Occidente, dà risalto alla prima donazione totale che Maria fece di sé, divenendo modello di ogni anima che si consacra al Signore.

Meditazione sul Vangelo di Lc 21, 1-4

Ha innalzato gli umili.

Gesù mette a nudo con parole severe l’ipocrisia degli scribi, di coloro che ostentano la propria bravura e generosità con gesti grandiosi che, tuttavia, sono privi di amore autentico verso il prossimo. Una vedova povera, invece, dona se stessa: tutti i suoi miseri averi, due spiccioli, il suo cuore.

Nel tempio, si sta svolgendo una scena abbastanza consueta per il pio israelita: alcune persone versano la loro elemosina nel tesoro. Ma «Gesù, alzati gli occhi, vide…». Il Signore alza lo sguardo, si apre a ciò che lo circonda, non è ripiegato su stesso, come a volte succede a noi, troppo presi dai nostri affari, per avere il tempo di accorgerci di quanto accade a chi ci cammina accanto. Egli vede, legge gli avvenimenti in profondità, non si ferma alle apparenze. Poco prima, come ci dice Luca negli ultimi versetti del capitolo 20, Gesù aveva visto arrivare degli scribi, che con grande pompa ostentavano la loro devozione. Ora, alcuni ricchi danno una cospicua offerta. Per la mentalità dell’epoca, la ricchezza era considerata segno visibile della benedizione divina. Possiamo immaginare, dunque, quanto compiacimento ci fosse nel loro gesto. Ma Gesù non si scompone, guarda oltre. Il suo orizzonte è il Magnificat: Dio “ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi” (cfr. Lc 1,5263). Egli disorienta i suoi ascoltatori, “innalzando” una vedova povera, la quale, mentre gli altri danno il superfluo senza autentica volontà di condivisione, getta nel tesoro due spiccioli, tutta la sua vita, confidando nella Provvidenza di Colui che ricolma di beni gli affamati.

Lunedì 21 Novembre                                         

Presentazione della B.V. Maria (m); S. Agapio; S. Gelasio I

34.a del Tempo Ordinario

Ap 14,1-3.4b-5; Sal 23; Lc 21,1-4

Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore

Vegliate e tenetevi pronti, perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.

(Matteo 24,42)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 23)
Rit: Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore.

Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.

Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.

Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

Vegliate e tenetevi pronti, perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.

(Matteo 24,42)

20 novembre, 2022

✝ Pensiero del 20 novembre 2022

 

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Tu sei, l’Amore Universale, per rme.

Barbara


Gesù, è il RE alla maniera di Dio: «Servendo».


Santa Solennità


Domenica – NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO 

La regalità di Cristo è per noi oggetto di un atteggiamento di conoscenza, che implica fede, amore, fiducia e impegno quotino di coerenza. La sua maestà si realizza giorno per giorno, in modo misterioso, come in silenzio, attraverso la grazia che libera gli uomini e, attraverso loro, tutte le creature, dalla schiavitù del peccato, e le unisce a Lui in una libera e gioiosa obbedienza. L’origine della sua regalità è il sacrificio della croce. Concludendo l’anno liturgico con questa celebrazione, presentiamo a Cristo, come fosse un tributo accuratamente preparato, i frutti dell’anno che finisce, riconoscendo la sua presenza, il suo aiuto e la sua amicizia.

Meditazione sul Vangelo di Lc 23, 35-43

Gesù regna dalla croce.

La tragica scena di Gesù sulla croce e il dialogo con i due malfattori è una delle più emotive e più dolorose di tutta la Passione. La festa di Cristo Re ce la ripresenta con forza rinnovata, per rammentarci qual è la natura del trono dal quale regna Cristo. La croce è il luogo dove Gesù ci ha redenti. Sulla croce Dio è divenuto scandalo e silenzio. Egli, nei giorni della sua vita terrena, lasciò che gli uomini dicessero parole vane e senza senso. La risurrezione dimostrò a tutti che si sbagliavano e, tuttavia, per loro, che erano guidati dal maligno, Gesù rimaneva ancora un condannato, un fallito. “Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere”.

Quanto è stridente il contrasto tra la provocazione “scendi dalla croce e crederemo”, e le parole del ladrone pentito crocifisso insieme a Gesù “ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”. Per quelli, Gesù deve dimostrare quel che è, per il ladrone pentito, era sufficiente una parola per realizzare il desiderio più grande di tutta la sua vita. Sono frasi che rispecchiano due atteggiamenti di vita. Da una parte, quello di coloro che non credono e non pongono la loro fiducia in Dio. Quelli che si affidano soltanto alle certezze umane e vivono animati dal proprio egoismo e dal proprio orgoglio. Dall’altra parte, c’è l’atteggiamento di chi, umilmente, riconosce i propri errori. Chi sa di aver bisogno di Dio, impara da lui a soffrire, ad avere fede e ad amare nonostante i propri errori e peccati. Sappiamo che Gesù, risorgendo da morti, mantenne la sua parola: “oggi sarai con me nel paradiso”. Non è solo una frase detta per lenire l’angoscia nel momento di una morte tragica, e neppure una promessa nel delirio dell’agonia. Sono le parole di un vero Dio, che parla dal suo trono, manifestando la sua gloria e potenza. E come lui, anche tutti noi che ci accostiamo al Signore, con cuore umile e fiducioso, ripetendo le parole di colui che era stato un malfattore, “ricordati di me, Signore…”, abbiamo la speranza di risorgere ad una vita nuova e beata.

Domenica 20 Novembre                                         

S. Teonesto; S. Edmondo; B. Maria Fortunata Viti

NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO RE DELL’UNIVERSO (anno C)

2Sam 5,1-3; Sal 121; Col 1,12-20; Lc 23,35-43

Andremo con gioia alla casa del Signore

Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, di nostro padre Davide!

(Marco 11,9.10)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 121)
Rit: Andremo con gioia alla casa del Signore.

Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!

È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.

Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, di nostro padre Davide!

(Marco 11,9.10)