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01 novembre, 2022

1° novembre: è la festa di Tutti i Santi

1° novembre: è la festa di Tutti i Santi

BEATO ANGELICO (The Forerunners of Christ with Saints and Martyrs Artist – The National Gallery, London)

QUAL È IL SIGNIFICATO DI QUESTA FESTA?

Festeggiare tutti i santi è guardare coloro che già posseggono l’eredità della gloria eterna. Quelli che hanno voluto vivere della loro grazia di figli adottivi, che hanno lasciato che la misericordia del Padre vivificasse ogni istante della loro vita, ogni fibra del loro cuore. I santi contemplano il volto di Dio e gioiscono appieno di questa visione. Sono i fratelli maggiori che la Chiesa ci propone come modelli perché, peccatori come ognuno di noi, tutti hanno accettato di lasciarsi incontrare da Gesù, attraverso i loro desideri, le loro debolezze, le loro sofferenze, e anche le loro tristezze. Questa beatitudine che dà loro il condividere in questo momento la vita stessa della Santa Trinità è un frutto di sovrabbondanza che il sangue di Cristo ha loro acquistato. Nonostante le notti, attraverso le purificazioni costanti che l’amore esige per essere vero amore, e a volte al di là di ogni speranza umana, tutti hanno voluto lasciarsi bruciare dall’amore e scomparire affinché Gesù fosse progressivamente tutto in loro. È Maria, la Regina di tutti i Santi, che li ha instancabilmente riportati a questa via di povertà, è al suo seguito che essi hanno imparato a ricevere tutto come un dono gratuito del Figlio; è con lei che essi vivono attualmente, nascosti nel segreto del Padre. (Scritto da Antonio Sanfrancesco, tratto da Famiglia Cristiana)

COSA DICE IL MARTIROLOGIO ROMANO?

Con la Solennità di tutti i Santi uniti con Cristo nella gloria in un unico giubilo di festa la Chiesa ancora pellegrina sulla terra venera la memoria di coloro della cui compagnia esulta il cielo, per essere incitata dal loro esempio, allietata dalla loro protezione e coronata dalla loro vittoria davanti alla maestà divina nei secoli eterni.


COS’È LA COMUNIONE DEI SANTI?

«La nostra partecipazione alla redenzione del Cristo», ha scritto don Divo Barsotti, «implica una partecipazione all’uomo della vita divina, di una grazia però che non è un bene esclusivo e non lo diviene mai, ma tanto più si partecipa quanto più anche diviene comune. Ora, proprio per questo motivo, la comunione delle cose sante diviene naturalmente e necessariamente la Comunione dei santi. Se la grazia di Dio non si comunica all’uomo che aprendo l’uomo ad una universale comunione, ne viene precisamente che, quanto più l’uomo partecipa di questi doni divini, tanto più anche comunica con gli altri uomini, vive una comunione di amore con tutti quelli che partecipano ai medesimi beni.  Per la carità di Dio l’uomo non si apre soltanto a Dio, non entra in comunione soltanto con la divinità, ma acquista una sua trasparenza onde l’anima può comunicare con tutte le altre anime, può vivere un rapporto di amore anche con tutti i fratelli. Il peccato ci ha divisi, ci ha opposti gli uni agli altri e ci ha separati, ci ha reso opachi, impenetrabili all’amore; la grazia invece ci dona questa nuova trasparenza, ci dona questa nuova possibilità di comunione di amore. Ed è questo precisamente allora l’effetto della grazia divina: che cioè noi viviamo la vita di tutti e tutti vivono della nostra medesima vita; non c’è più nulla di proprio che non sia, anche qui, di tutti. Quanto più noi siamo ricchi e partecipiamo agli altri i nostri beni, tanto più dell’altrui bene noi viviamo. Un santo tanto più è santo quanto più è privo di ogni difesa nel suo amore, quanto meno è chiuso nella sua ricchezza».

COSA DICE IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA SULLA COMUNIONE DEI SANTI?

La comunione dei santi è precisamente la Chiesa. Ecco cosa dice: «Poiché tutti i credenti formano un solo corpo, il bene degli uni è comunicato agli altri. […] Allo stesso modo bisogna credere che esista una comunione di beni nella Chiesa. Ma il membro più importante è Cristo, poiché è il Capo. […] Pertanto, il bene di Cristo è comunicato a tutte le membra; ciò avviene mediante i sacramenti della Chiesa». 

«L’unità dello Spirito, da cui la Chiesa è animata e retta, fa sì che tutto quanto essa possiede sia comune a tutti coloro che vi appartengono».

Il termine «comunione dei santi» ha pertanto due significati, strettamente legati: «comunione alle cose sante (sancta) e «comunione tra le persone sante (sancti)». «Sancta sanctis!» – le cose sante ai santi – viene proclamato dal celebrante nella maggior parte delle liturgie orientali, al momento dell’elevazione dei santi Doni, prima della distribuzione della Comunione. I fedeli (sancti) vengono nutriti del Corpo e del Sangue di Cristo (sancta) per crescere nella comunione dello Spirito Santo e comunicarla al mondo.

Infografica sulla festività di Ognissanti

RIFLESSIONE

La nostra idea di Chiesa ha spesso i limitati orizzonti della sua sola realtà terrena. Le celebrazioni di questi giorni d’inizio novembre ci permettono di scorgere gli aspetti ultraterreni della sua natura. «La liturgia ci apre gli occhi sulla Chiesa nella sua triplice maniera di esistere:

1) la Chiesa “militante “: nel suo stato attuale di combattimento che, sulla terra, cammina nella fede;

2) la Chiesa “purgante “: nel suo stato di attesa che, in “purgatorio”, desidera nella speranza;

3) la Chiesa “trionfante “: nel suo stato di gloria che, in cielo, regna in pienezza nella carità.

Le prime due sono incamminate verso l’ultima, la sola che sussisterà in eterno. Combattimento e attesa spariranno. Non resterà che la gloria. La Chiesa gloriosa non è solamente futura. Il nostro avvenire esiste già. È composto dagli angeli e dai santi già riuniti, in nostro nome, nel cuore del Padre, del Figlio e dello Spirito. Ormai sappiamo dove andiamo, orientati verso Dio, la nostra strada ne riceve il suo senso (cioè la sua direzione, la sua ragione d’essere). Guardando i santi, sappiamo chi saremo domani» 

(cfr. P. Daniel Ange).

VIVERE QUESTO GIORNO: Solleviamo spesso, in questa giornata, il nostro pensiero al Paradiso, nostra futura è vera patria.

PREGHIERA: O Dio eterno ed onnipotente, che ci permetti di venerare i meriti di tutti i tuoi Santi in una unica solennità, ti preghiamo che, moltiplicati gli intercessori, ci conceda la desiderata abbondanza della tua propiziazione.


Tutti i Santi

  Tutti i Santi

autore: Albrecht Dürer anno: 1511 titolo: Adorazione della Santissima Trinità luogo: Kunsthistorisches Museum a Vienna

Nome: Tutti i Santi
Titolo: Solennità di Ognissanti
Ricorrenza: 1 novembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Solennità
Patroni di:RovettaLombriasco


La festa di oggi ha per oggetto la glorificazione di tutti i Santi che sono in cielo: Angeli, Martiri, Confessori, Vergini. La sua origine viene dalla commemorazione di tutti i martiri che fin dal secolo quarto si faceva in alcune chiese particolari.

Bonifacio IV nel secolo sui chiese ed ottenne dall'imperatore Foca il Pantheon che Marco Agrippa aveva dedicato a Giove Vendicatore e lo consacrò dedicandolo a Maria SS. Regina di tutti i Martiri. Il tempio venne chiamato S. Maria ad Martires e nella Chiesa di Roma fu stabilita la festa della dedicazione per il giorno 13 maggio.

Terminata l'epoca della persecuzione, si senti il bisogno di presentare all'imitazione dei fedeli anche le anime che si erano santificate nelle condizioni di tempo e di luogo comuni a tutti. Con questo nuovo indirizzo, la festa di tutti i Martiri venne trasportata dal 13 maggio al I novembre, e dedicata a tutti i Santi del paradiso.

Per quanto sia grande il numero dei Santi di cui la Chiesa celebra la festa nel corso dell'anno, è certo molto più grande il numero di coloro dei quali non conosce il nome, le virtù, i meriti. Quante anime sante di tutte le età, di tutte le condizioni sociali, presso tutti i popoli! Santi nella gerarchia ecclesiastica, nei deserti, nei monasteri, tra i professionisti, tra gli operai, tra le donne di casa, tra i poveri, tra gli ammalati! Quanti servi fedeli di Dio nascosti nell'oscurità di una vita umile e sconosciuta! Quante anime grandi pur tra le occupazioni più basse e più comuni! Santi che Dio ha pienamente ricompensati! Era quindi giusto che la Chiesa li celebrasse ed onorasse, e ciò fece con l'istituzione della presente solennità.

In tal modo, tra quella immensa folla di cui parla l'evangelista S. Giovanni, « che nessuno può contare, di tutte le genti,_ tribù e popoli e lingue che stanno davanti al trono e davanti all'Agnello, rivestiti di bianche vesti, con le palme nelle mani » noi veneriamo quei virtuosi che nell'oscurità della loro condizione e tra privazioni di ogni sorta condussero una vita innocente e santa; quelli che non si sono lasciati abbagliare dalle cose del mondo, ma le hanno stimate nella loro realtà; rendiamo omaggio a quelle persone che pur tra gli splendori e gli onori mondani si sono conservate umili e pure; veneriamo quelli che si son fatti santi seguendo con purità di cuore le massime del Vangelo; onoriamo i nostri fratelli, che nella stessa casa, con le stesse regole di vita, con le medesime passioni, con le stesse tentazioni ed ostacoli, hanno raggiunto il cielo ed ora godono perfetta felicità. Certo, questa folla immensa che noi oggi festeggiamo, questa turba innumerevole di eroi che hanno raggiunto la mèta, pur passando attraverso le difficoltà della vita presente, devono essere per noi di grande consolazione e di incitamento ad imitarli.

PRATICA. Solleviamo spesso, in questa giornata, il nostro pensiero al Paradiso, nostra futura è vera patria.

PREGHIERA. O Dio eterno ed onnipotente, che ci permetti di venerare i meriti di tutti i tuoi Santi in una unica solennità, ti preghiamo che, moltiplicati gli intercessori, ci conceda la desiderata abbondanza della tua propiziazione.

MARTIROLOGIO ROMANO. Solennità di tutti i Santi uniti con Cristo nella gloria: oggi, in un unico giubilo di festa la Chiesa ancora pellegrina sulla terra venera la memoria di coloro della cui compagnia esulta il cielo, per essere incitata dal loro esempio, allietata dalla loro protezione e coronata dalla loro vittoria davanti alla maestà divina nei secoli eterni.

✝ Pensiero del 01 novembre 2022

 ✝


S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Io, ho passato una notte tranquilla e serena, senza botti e ne petardi, ringraziando Dio, la Beata Vergine Maria e tutti i Santi, che in ogni tempo, furono graditi a Dio.

TI AMO E TI RINGRAZIO ROSARIO
Barbara
L a vera santità, è interiore.... è l'unione profondo, con il SIGNORE, è l'abbandono totale alla sua volontà.

Santa Solennità 


Martedì – 31.a Tempo Ordinario – OGNISSANTI – P

Meditazione sul Vangelo di Mt 5,1-12a

Siate santi.

I testi che la liturgia ci propone sono quanto mai incoraggianti. La prima lettura ci presenta una moltitudine immensa di persone che gode la visione beatifica di Dio. Perciò la santità e la salvezza sono dono del Signore alla portata di tutti, purché ogni uomo si impegni a vivere come autentico figlio di Dio il programma evangelico delle beatitudini.

L’essere cristiano non è questione di ideologia o di condotta morale, ma più ancora è questione di quel che costituisce il nostro essere più profondo. C’è identità tra essere-vivere da cristiano ed essere-vivere da figlio di Dio. La fede e la nuova nascita a figli di Dio ci rende «simili a lui», ma tale somiglianza sarà piena e completa soltanto nella futura esperienza escatologica di Dio, quando «lo vedremo così come egli è». E questa è la «speranza in lui» che permea l’esistenza cristiana, nella sua permanente tensione verso il compimento ultimo. Cristo è il santo per eccellenza, la fonte di ogni santità. Chi pone tutta la sua speranza in lui, purifica se stesso e partecipa della sua santità. La radice di ogni santità sta, quindi, nella persona stessa di Cristo: l’unione e la somiglianza a lui costituisce la santità del cristiano. Nella festa liturgica che celebriamo oggi impariamo che l’unica creatura capace di ricevere la vita divina è l’uomo, creato ad immagine di Dio. Per questa ragione, soltanto l’uomo può essere chiamato «santo», in quanto può ricevere la vita divina e diventare addirittura figlio di Dio. Nel cristiano, se così si potesse dire, circola «sangue divino». E questa partecipazione misteriosa, ma reale, alla vita stessa di Dio è ciò che costituisce la santità cristiana. La festa di Ognissanti celebra, dunque, la dignità altissima già presente nel cristiano e la speranza meravigliosa che Cristo ha dischiuso a chi crede in lui e partecipa della sua vita. Chiediamoci: cosa dice a me la parola di Dio di questo giorno? Sento rivolto a me stesso l’imperativo del libro del Levitico: «Siate santiperché io, il Signore, Dio vostro, sono santo» (Lv 19,1)? C’è in me il desiderio del cielo e della vita eterna?

Martedì 01 Novembre 
TUTTI I SANTI (s); S. Cesario; S. Licinio
31.a del Tempo Ordinario
Ap 7,2-4.9-14; Sal 23; 1Gv 3,1-3; Mt 5,1-12a
Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore

Venite a me, voi tutti che siete stanchi ed oppressi, ed io vi darò ristoro.

(Matteo 11,28)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 23)
Rit: Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore.

Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.

Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.

Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi ed oppressi, ed io vi darò ristoro.

(Matteo 11,28)

31 ottobre, 2022

Il TEDEUM ITALIANO LATINO

 Il TEDEUM ITALIANO LATINO

Noi ti lodiamo, Dio *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.
Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.
TE DEUM
Te Deum laudámus: * te Dóminum confitémur.
Te ætérnum Patrem, * omnis terra venerátur.
Tibi omnes ángeli, *
tibi cæli et univérsæ potestátes:
tibi chérubim et séraphim *
incessábili voce proclamant:
Sanctus, * Sanctus, * Sanctus *
Dóminus Deus Sábaoth.
Pleni sunt cæli et terra * maiestátis glóriæ tuae.
Te gloriósus * Apostolórum chorus,
te prophetárum * laudábilis númerus,
te mártyrum candidátus * laudat exércitus.
Te per orbem terrárum *
sancta confitétur Ecclésia,
Patrem * imménsæ maiestátis;
venerándum tuum verum * et únicum Fílium;
Sanctum quoque * Paráclitum Spíritum.
Tu rex glóriæ, * Christe.
Tu Patris * sempitérnus es Filius.
Tu, ad liberándum susceptúrus hóminem, *
non horruísti Virginis úterum.
Tu, devícto mortis acúleo, *
aperuísti credéntibus regna cælórum.
Tu ad déxteram Dei sedes, * in glória Patris.
Iudex créderis * esse ventúrus.
Te ergo, quæsumus, tuis fámulis súbveni, *
quos pretióso sánguine redemísti.
ætérna fac cum sanctis tuis * in glória numerári.
Salvum fac pópulum tuum, Dómine, *
et bénedic hereditáti tuæ.
Et rege eos, * et extólle illos usque in ætérnum.
Per síngulos dies * benedícimus te;
et laudámus nomen tuum in sæculum, *
et in sæculum sæculi.
Dignáre, Dómine, die isto *
sine peccáto nos custodíre.
Miserére nostri, Dómine, * miserére nostri.
Fiat misericórdia tua, Dómine, super nos, *
quemádmodum sperávimus in te.
In te, Dómine, sperávi: *
non confúndar in ætérnum.

28 ottobre, 2022

28 ottobre 1944 | Un trasporto di 1.308 prigioniere ebree lasciò #Auschwitz campo di II-Birkenau. Sono stati trasferiti al KL Bergen-Belsen. Molto probabilmente tra loro c'erano le sorelle Anne e Margot Frank.

 28 ottobre 1944 | Un trasporto di 1.308 prigioniere ebree lasciò #Auschwitz campo di II-Birkenau. Sono stati trasferiti al KL Bergen-Belsen. Molto probabilmente tra loro c'erano le sorelle Anne e Margot Frank.




Fu solo alla fine dell'ottobre 1944 che si riunì con Anne e Margot.

"Siamo arrivati a Bergen-Belsen nella tempesta. . . . . . Lì abbiamo trovato Anne e sua sorella Margot di nuovo. . . . . . Il padre e la madre non c'erano più. Erano tutti soli", ha detto.

"Forse è stato un "complesso gemello" ad attirare la nostra attenzione alle ragazze di Frank. . . . . Avevamo una sorta di sentimenti materni per loro", scrisse nelle sue memorie.

Janny Brandes-Brillelijper 

Santi Simone e Giuda

 Santi Simone e Giuda


Nome: Santi Simone e Giuda
Titolo: Apostoli
Ricorrenza: 28 ottobre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Festa


S. Simone fu soprannominato Cananeo o Zelote per distinguerlo da S. Pietro e da S. Simone, che succedette a S. Giacomo il Minore nella sede vescovile di Gerusalemme... continua

S. Giuda, soprannominato Taddeo per non confonderlo col traditore del Signore, era figlio di Cleofa e di Maria, cugina della Beatissima Vergine... continua

PRATICA. A imitazione dei due Apostoli, professiamo e difendiamo la fede cattolica senza rispetto umano.

PREGHIERA. O Dio, che per mezzo dei tuoi beati Apostoli Simone e Giuda ci hai concesso di giungere alla conoscenza del tuo nome, concedici di celebrare con frutto la loro gloria eterna e di trarne profitto.

MARTIROLOGIO ROMANO. Festa dei santi Simone e Giuda, Apostoli: il primo era soprannominato Cananeo o Zelota, e l'altro, chiamato anche Taddeo, figlio di Giacomo, nell'ultima Cena interrogò il Signore sulla sua manifestazione ed egli gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui».

✝ Pensiero del 28 ottobre 2022

S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Vieni, ad abitare nel mio cuore, insieme a Gesù ed alla Beata Vergine Maria, io lo desidero.

 Imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova.

Isaia 1:17

 Venerdì – 30.a Tempo Ordinario – SS. SIMONE E GIUDA TADEO (Apostolo buono) Apostoli (f)

Di Simone e Giuda abbiamo poche notizie: del primo, la Sacra Scrittura consegna soltanto il nome. Per distinguerlo da Simon Pietro, gli evangelisti gli danno il soprannome di “zelota”, per l’appartenenza al partito dei tradizionalisti ebraici, o “cananeo”, per le origini (Cana). Probabilmente subentrò a Giacomo come vescovo di Gerusalemme, negli anni della distruzione della città santa. Giuda è detto Taddeo (che significa “magnanimo”) o fratello di Giacomo, e non va confuso con l’Iscariota, l’apostolo traditore. Nell’ultima cena rivolse a Gesù la domanda: “Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?”, che permette al Maestro di offrire la lezione dell’amore mistico: l’autentica manifestazione di Dio è riservata a chi lo ama e osserva la sua parola. Di entrambi sappiamo che, come gli altri apostoli del Signore, obbedendo al mandato di Cristo, dopo la Pentecoste, intrapresero insieme la missione di evangelizzazione oltre i confini della Palestina, forse nelle regioni del nord Africa, o nell’impero persiano, predicando e guarendo fino al martirio per la fede in Cristo.
Meditazione sul Vangelo di Lc 6, 12-19
Annunciare il Vangelo con la vita.
Simone, detto lo Zelota o il Cananeo, è citato come decimo o undicesimo nell’elenco degli apostoli, secondo che si consideri la versione di Luca o quella di Marco. Giuda, chiamato Taddeo, fratello di Giacomo il minore, occupa l’ultimo posto della lista; tuttavia, è autore di una delle lettere del Nuovo Testamento. Come avviene anche per altri apostoli, dopo la Pentecoste non si hanno più loro notizie certe. La tradizione afferma che vennero martirizzati e seppelliti in Persia.
Sin dalla sua nascita la Chiesa ha conosciuto le più atroci persecuzioni. Lo stesso Gesù e i suoi dodici Apostoli, infatti, versarono il sangue pur di rimanere fedeli alla volontà di Dio. Le fondamenta della prima comunità cristiana tremarono già nella notte del tradimento di Giuda Iscariota. Ma essa è sempre stata vittoriosa grazie agli undici Apostoli rimasti fedeli dopo la morte del Maestro. Se ciascuno di loro non avesse testimoniato Cristo con la vita, se ognuno di loro non avesse messo tutto il proprio impegno per lavorare fino alla morte e fino a versare il proprio sangue per il trionfo della Chiesa, non sarebbero stati anch’essi autentici traditori, perfino più colpevoli dello stesso Giuda? Tuttavia, fu proprio la loro intimità con Cristo a convincerli dei suoi insegnamenti, ed Egli diede loro la forza di seguirli fino alle estreme conseguenze. Osservando la situazione del mondo di oggi è opportuno prendere il vangelo e imparare questa lezione che Gesù offrì ai suoi apostoli: «Siate semplici come colombe e astuti come serpenti». Semplici agli occhi del Padre, di fronte alla verità, nei confronti della nostra stessa vita, in rapporto al Creato… Ma astuti, capaci di lottare con i mezzi più efficaci allo scopo di estendere il suo Regno. Contempliamo da vicino il meraviglioso esempio di fede che ci offre Maria, la nostra Madre del cielo. Anche Lei dovette risvegliare la propria fede per radunare gli apostoli dispersi e attendere con loro la venuta dello Spirito Santo, incoraggiandoli a lasciare la paura nel cenacolo e ad uscire nelle piazze e per le strade a predicare.

Venerdì 28 Ottobre                                        

SS. SIMONE E GIUDA, apostoli (f); S. Ferruccio

30.a del Tempo Ordinario

Ef 2,19-22; Sal 18; Lc 6,12-19

Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio

Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore; ti acclama il coro degli apostoli.

Salmo responsoriale (Salmo 18)

Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.

I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.

Senza linguaggio, senza parole, senza che si oda la loro voce, per tutta la terra si diffonde il loro annuncio ed ai confini del mondo il loro messaggio.

Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore; ti acclama il coro degli apostoli.





24 ottobre, 2022

Buon compleanno ad Janny Brandes Brilleslijper

 Buon compleanno ad Janny Brandes Brilleslijper

Oggi, sarebbe stato il suo compleanno.
Auguri di cuore, dolce Creatura.
La sua luce, illumini il mondo.



21 ottobre, 2022

Beato Padre Puglisi: 21 ottobre memoria liturgica di don Pino: ecco le ...

Beato Padre Puglisi: 21 ottobre memoria liturgica di don Pino: ecco le ...: Il 21 ottobre ricorre nel calendario della Chiesa cattolica la memoria liturgica del Beato padre Pino Puglisi, proclamato martire il 25 magg...

Oggi, la chiesa, diocesana di Palermo, celebra don Giuseppe Puglisi

 Oggi, la chiesa, diocesana di Palermo, celebra don Giuseppe Puglisi





Sacerdote diocesano

Oggi, la Chiesa, celebra, Sant'Orsola.

 Oggi, la Chiesa, celebra, Sant'Orsola.

Tanti auguri di buon onomastico ala Beata Caterina Orsola Cittadini.
Fondatrice delle Suore Orsoline in Somasca
Insegnavate educatrice degli orfani ed Educande.
Auguri di cuore, ci protegga da lassù



20 ottobre, 2022

Buon compleanno a Mother Dolores Hart O. S. B.

 Buon compleanno a Mother Dolores Hart O. S. B.

Tanti auguri di cuore.
Dio, la benedica.



Nella Memoria, della nascita terrena dell'Avv. Vincenzo Livatino, papà del Giudice Rosario Angelo.

 Nella Memoria, della nascita terrena dell'Avv. Vincenzo Livatino, papà del Giudice Rosario Angelo.

Tanti cari Auguri di cuore e ci protegga tutti noi dal cielo, insieme alla sua cara famiglia.