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14 febbraio, 2024

✝ Pensiero del 14 Febbraio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, l'AMORE, è un DONO, e TU hai donato la TUA VITA, PER TUTTI NOI.

GRAZIE DI CUORE

Barbara

Versetto del Giorno

«L'amore, non fa nessun male, al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore».

Romani 13:10

Buon INIZIO DI QUARESIMA A TUTTI

e buon San Valentino

MERCOLEDÌ DELLE CENERI - Festa

L’origine di questa celebrazione risale all’antica forma penitenziale. Originariamente, infatti, il sacramento della penitenza non veniva celebrato con le modalità attuali, ma aveva una forte dimensione pubblica, e la celebrazione “delle ceneri” costituiva il rito che dava inizio al cammino di penitenza dei fedeli, che sarebbero stati assolti dai loro peccati nella celebrazione mattutina del Giovedì Santo. Col tempo, il gesto dell’imposizione delle ceneri si è esteso a tutti i fedeli, non solo ai pubblici penitenti. Dalla Bibbia ricaviamo il duplice significato della cenere: in primo luogo, è segno della debole e fragile condizione dell’uomo. In secondo luogo, la cenere rappresenta anche il segno esterno di chi si pente del proprio peccato e decide di riprendere il cammino verso il Signore. La semplice ma coinvolgente liturgia del Mercoledì delle Ceneri conserva questo duplice significato espresso nelle formule di imposizione: “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai” e “Convertitevi e credete al Vangelo”.

Meditazione del Vangelo – Mt 6,1-6.16-18

Il padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

All’inizio del tempo di Quaresima, la liturgia ci offre un brano collocato al centro del Discorso della Montagna. L’insegnamento di Gesù ai discepoli riguarda la ‘nuova giustizia’ nei rapporti tra l’uomo e Dio. Gesù fa riferimento a tre pratiche religiose molto importanti nella vita del popolo d’Israele: l’elemosina, la preghiera e il digiuno. Egli non contesta queste azioni, ma la perdita del loro significato originario di ricerca personale di Dio. Fare l’elemosina voleva esplicitare la disponibilità ad aiutare il prossimo, la solidarietà verso gli altri destinatari, anche loro, delle promesse del Dio d’Israele; voleva riconoscere che quanto ricevuto è un dono del Signore, da gestire responsabilmente nel contesto dell’alleanza fra Dio e il suo popolo. La preghiera è l’espressione più diretta del rapporto personale con Dio. Questo stesso rapporto con Dio è spesso cercato attraverso il digiuno come espiazione per i peccati commessi, cioè riconoscendo i propri limiti umani, e come conversione. Si tratta dunque di tre azioni in cui l’uomo avvia un dialogo con il Signore, che deve essere il vero e unico referente. L’ostentazione di questi atti nei confronti degli altri, invece, evidenzia l’affermazione di se stessi nei loro confronti, di una presunta migliore giustificazione nel rapporto con Dio attraverso una immagine pubblicizzata della propria pietà. Non è più il Signore il destinatario della propria azione, bensì l’uomo cui si impone una falsa superiorità, anche nel rapporto con il Signore. Invece, nel porsi in relazione con il Signore, Gesù insegna che la sobrietà e soprattutto l’interiorità del gesto, “nel segreto”, sono l’unico modo di dialogare. È questo lo stile del discepolo che non dovrà cadere nella tentazione orgogliosa di annunciare quanto v’è di straordinario nel Regno dei Cieli con un’ostentazione fine solo a se stessa, ma che, invece, dovrà testimoniare “nel quotidiano, nell’abituale, nel nascosto, dando così segno della vera obbedienza e della verità autentica” (Bonhoeffer).


Il Mercoledì delle Ceneri, la cui liturgia è marcata storicamente dall’inizio della penitenza pubblica, che aveva luogo in questo giorno, e dall’intensificazione dell’istruzione dei catecumeni, che dovevano essere battezzati durante la Veglia pasquale, apre ora il tempo salutare della Quaresima.
Lo spirito comunitario di preghiera, di sincerità cristiana e di conversione al Signore, che proclamano i testi della Sacra Scrittura, si esprime simbolicamente nel rito della cenere sparsa sulle nostre teste, al quale noi ci sottomettiamo umilmente in risposta alla parola di Dio. Al di là del senso che queste usanze hanno avuto nella storia delle religioni, il cristiano le adotta in continuità con le pratiche espiatorie dell’Antico Testamento, come un “simbolo austero” del nostro cammino spirituale, lungo tutta la Quaresima, e per riconoscere che il nostro corpo, formato dalla polvere, ritornerà tale, come un sacrificio reso al Dio della vita in unione con la morte del suo Figlio Unigenito. È per questo che il Mercoledì delle Ceneri, così come il resto della Quaresima, non ha senso di per sé, ma ci riporta all’evento della Risurrezione di Gesù, che noi celebriamo rinnovati interiormente e con la ferma speranza che i nostri corpi saranno trasformati come il suo.
Il rinnovamento pasquale è proclamato per tutta l’umanità dai credenti in Gesù Cristo, che, seguendo l’esempio del divino Maestro, praticano il digiuno dai beni e dalle seduzioni del mondo, che il Maligno ci presenta per farci cadere in tentazione. La riduzione del nutrimento del corpo è un segno eloquente della disponibilità del cristiano all’azione dello Spirito Santo e della nostra solidarietà con coloro che aspettano nella povertà la celebrazione dell’eterno e definitivo banchetto pasquale. Così, dunque, la rinuncia ad altri piaceri e soddisfazioni legittime completerà il quadro richiesto per il digiuno, trasformando questo periodo di grazia in un annuncio profetico di un nuovo mondo, riconciliato con il Signore.

Mercoledì 14 Febbraio

MERCOLEDÌ DELLE CENERI (f)

SS. CIRILLO E METODIO, patr. Europa (f); S. Antonino 

Gl 2,12-18; Sal 50; 2Cor 5,20 – 6,2; Mt 6,1-6.16-18 

Perdonaci, Signore: abbiamo peccato 


Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore.

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

(Salmo 95,8)

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 50)
Rit: Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra

e la mia bocca proclami la tua lode.


Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore.

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

(Salmo 95,8)

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