Translate

24 maggio, 2021

Piccoli seminaristi nella metà degli anni 1920 in Italia Ma quanta tenerezza, e bellezza questa si ch'è la vera appartenenza a Cristo

 Piccoli seminaristi nella metà degli anni 1920 in Italia

Ma quanta tenerezza, e bellezza questa si ch'è la vera appartenenza a Cristo.

Ed è una carezza tenera, come tenera era l'età di Rolando, come teneri erano i suoi sentimenti, come tenera e dolce era la sua affezione a Cristo e alla sua Chiesa, ma è anche una carezza forte, come forte era la sua fede e la sua determinazione a essere sacerdote di Cristo, cioè testimone di Dio nel mondo, di fronte ad ogni uomo
Oh Dio, Misericordioso, che scegli piccoli, per confondere i potenti del modo, ti ringraziamo per il dono, di questi piccoli uomini, che portano, con orgoglio l'Abito Talare.
Con Cristo per Cristo ed in Cristo, ieri, oggi e così, sia per sempre Amen.







Giù le mani dal Santo Crocifisso!!!!!!

É una sensazione orrenda, il solo pensiero che il Santo Crocifisso, non ci sia più, nella aule scolastiche e nei luoghi pubblici, mi fa rabbrividire e mi fa vergognare d'essere italiana, perché noi italiani, dobbiamo rispettare il Credo di tutti, ma gli altri non rispettano il nostro Credo.
Giù le mani dal Santo Crocifisso!!!!!!



Maria Madre della Chiesa

Maria Madre della Chiesa


Nome: Maria Madre della Chiesa
Titolo: Madre dei fedeli e dei pastori della Chiesa
Ricorrenza: 24 maggio
Tipologia: Commemorazione
Patrona di:Porto ViroTeolo




Il giorno 11 febbraio 2018 su volontà di Papa Francesco la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha iscritto nel Calendario romano generale, al lunedì dopo Pentecoste, la celebrazione di Maria Madre della Chiesa con il grado di memoria.

Papa Paolo VI, rivolgendosi ai padri conciliari del Vaticano II, dichiarò che Maria Santissima è la Madre della Chiesa.

La Vergine Maria è la Madre di tutti gli uomini e specialmente dei membri del Corpo Mistico di Cristo, poiché è la Madre di Gesù per l'Incarnazione. Gesù stesso lo confermò dalla Croce prima di morire, dandoci sua Madre come nostra madre nella persona di San Giovanni dicendo: "Donna, ecco tuo figlio!". E poi: "Ecco tua madre!". La Madonna sottolinea il decreto «accettò il testamento di amore del Figlio suo ed accolse tutti gli uomini, impersonati dal discepolo amato, come figli da rigenerare alla vita divina, divenendo amorosa nutrice della Chiesa che Cristo in croce, emettendo lo Spirito, ha generato. A sua volta, nel discepolo amato, Cristo elesse tutti i discepoli come vicari del suo amore verso la Madre, affidandola loro affinché con affetto filiale la accogliessero».

Dobbiamo avere lo stesso atteggiamento del discepolo amato. Ecco perché la pietà della Chiesa verso la Beata Vergine è un elemento intrinseco del culto cristiano. Adempiendo così la profezia della Vergine, che ha detto: "Tutte le generazioni mi chiameranno beata".

Perché Maria è la madre della Chiesa?

Maria è la Madre della Chiesa perché, essendo la Madre di Cristo, è anche la madre dei fedeli e dei pastori della Chiesa, che formano con Cristo un unico Corpo Mistico.

Perché chiamiamo Maria Mediatrice e Cooperatrice della Redenzione?

Chiamiamo Maria Mediatrice e Cooperatrice della Redenzione perché, con la sua materna carità e la sua collaborazione nel Sacrificio di Cristo, ha partecipato alla nostra riconciliazione, che si applica ai fratelli di suo Figlio che sono ancora pellegrini con la sua costante e amorevole intercessione.

Quale culto paga la Chiesa alla Beata Vergine?

La Chiesa rende alla Vergine un culto singolare, iniziato all'inizio della Chiesa e durerà per sempre, secondo le parole profetiche di Maria: "Tutte le generazioni mi chiameranno benedetta". L'amore che i fedeli pagano a Maria come Madre, cercando di amarla come il Signore che Gesù ama, è ciò che noi conosciamo come Pietà filiale.



Pensiero del 24 maggio 2021

Maria è nostra Madre perché è il Figlio che ce l'ha donata. Sotto la Croce riceve ciascuno di noi come figlio. E come ha saputo avere cura di Gesù, si prende ora, cura di noi.

24 Maggio

Di te si dicono cose gloriose, città di Dio!

Vergine felice,
che hai generato il Signore;
beata Madre della Chiesa
che fai ardere in noi
lo Spirito del tuo Figlio Gesù Cristo.

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 86)
Rit: Di te si dicono cose gloriose, città di Dio!

Sui monti santo egli l’ha fondata;
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.

Di te si dicono cose gloriose, città di Dio!
Si dirà di Sion: «L'uno e l'altro in essa sono nati
e lui, l'Altissimo, la mantiene salda».

Il Signore registrerà nel libro dei popoli:
«Là costui è nato».
E danzando canteranno:
«Sono in te tutte le mie sorgenti».


Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!

(Giovanni 19: 25, 34)

23 maggio, 2021

1992 : 23 maggio come oggi morivano il Magistrato Giovanni Salvatore Augusto Falcone la compagna Francesca Morvillo e la scorta

 1992 : 23 maggio come oggi morivano il Magistrato Giovanni Salvatore Augusto Falcone la compagna Francesca Morvillo e la scorta

ore 17.57:48 

“L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno,
è saper convivere con la propria paura 
non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo,
altrimenti non è più coraggio ma incoscienza”.

Giovanni Falcone



Ventinove anni fa





BEATO ROLANDO MARIA RIVI SEMINARISTA MARTIRE LE DOMENICHE

BEATO ROLANDO MARIA RIVI SEMINARISTA MARTIRE


I

Un terribile inverno scese e avvinghiò la Terra

Nella morsa terribile del gelo gemette l'Umanità

Grandezza e voglia di vivere parvero non aver scampo

Padrone dissoluto in lungo e in largo fu l'Inferno

Le Idee assassine scarrozzarono indisturbate ovunque.



II

Di Rolando il cuore dinanzi al Cristo

Con letizia e paura e lo sguardo fisso

Fisso e accusatore sugli assassini certi

Semplicità e coraggio dinanzi al mondo

Testimone indiscusso tu, piccolo fanciullo.

Dalla tua piccola comunità parli ancor oggi

Dinanzi al mondo stanno i valori dell'Umanità.

Or ti porto nel cuore ragazzo caro ai pensieri miei

E nei cuori ancor vivi di chi conobbe la tua bontà

E regni il tuo esempio fra di noi sempre…


III

Della tua umanità e fede una piccola culla

Una piccola e calda culla nella famiglia

La vita poteva cambiare solo dinanzi al Cristo

Fedele testimone papà Roberto verso il futuro

Il grande casolare scandiva il tempo in preghiera.

Mamma Albertina e nonna Anna splendide luci

Sempre il rosario fra le mani e nel cuore le preci

Alla Madonna affidavano i cari Rino, Adolfo e Lina

Sotto il manto della Speranza li avrebbero riabbracciati

In quella famiglia e nella Fede vedesti la Luce.


IV

La neve imbiancava intorno colli e case…

E scese sul tuo capo il Battesimo divino

Nella tua cara Pieve alla Madonna innanzi

La Vergine del Carmine dal rosso manto dorato

Dal dolce e intenso volto, oh Rolando Maria.

Ti avviasti così lungo il cammino della vita

Esempi e insegnamenti orme preziose ai tuoi passi

Il fuoco della gioia e della spensieratezza ardente

Il bene degli amici e compagni nel tuo cuore

Serio e riflessivo, aperto e gioviale, studioso sempre…


Beato Rolando Maria Rivi, tu che sei nelle braccia di GESÙ E della Santissima MADRE, prega, per tutti i sacerdoti e per le vocazioni. DIO mandi tanti santi sacerdoti, che ne abbiamo tanto bisogno!






Pentecoste

 Pentecoste



Nome: Pentecoste
Titolo: L'effusione dello Spirito Santo
Ricorrenza: 23 maggio
Tipologia: Solennità

Asceso Gesù al cielo, gli Apostoli si radunarono nel cenacolo e con Maria Vergine si prepararono a ricevere il Consolatore promesso. Persecuzioni d'ogni genere, calunnie, eresie, scismi, si scatenarono in ogni tempo contro la Chiesa, contro il Papa, ma essa assistita, confortata e aiutata dallo Spirito Santo, ha resistito impavidamente.

Morirono i persecutori, i malvagi ministri di Satana, si spensero le diverse sette antireligiose, ma la Chiesa, opera di Dio, rimase, come « torre ferma che non crolla mai».

PRATICA. Invochiamo in questa giornata i doni dello Spirito Santo.

PREGHIERA. O Signore, che quest'oggi con l'illustrazione dello Spirito Santo hai ammaestrato i cuori dei fedeli, dà a noi di gustare per mezzo dello Spirito ciò che è bene e di godere sempre della Sua consolazione

OFFERTA. Sulla via dolorosa che conduce al Calvario io Ti chiedo, o Gesù, di divenirti compagno. Insegnami come si abbraccia la Croce e come quando si cade sotto il suo peso, ci si possa rialzare. Aiutami Tu, o Gesù Crocifisso, a vedere nel dolore un disegno d'amore e Tu che hai lasciato il Cielo per salvare la Terra ricordami sempre che sulla Terra io sono in attesa del Cielo!

Fa che io impari da Te come si ama per ben soffrire e come si soffre per ben amare.

Dammi l'Amore che rende fecondo il dolore e fa che il dolore alimenti ed accresca l'Amore! Nutrimi di Te perché io vivo con Te nel tempo e nell'eternità!

Ma Tu che hai voluto cibarti della Volontà del Padre, fa che anch'io mi alimenti di essa in ogni attimo della mia giornata.

Con Te al Padre, m'immedesimi  sulla Croce, offro la mia sofferenza per quanti non lo conoscono ancora ed imploro alla messa copiosa gli operai necessari.

Valga la mia piccola offerta unita alla Tua a rendere valida la loro fatica, perché venga presto il Tuo Regno. Signore, su tutta la Terra!


MARTIROLOGIO ROMANO. Giorno di Pentecoste, in cui si conclude il tempo sacro dei cinquanta giorni di Pasqua e, con l’effusione dello Spirito Santo sui discepoli a Gerusalemme, si fa memoria dei primordi della Chiesa e dell’inizio della missione degli Apostoli fra tutte le tribù, lingue, popoli e nazioni.

« ...Vi dico la verità, è meglio per voi che me ne vada, perché se io non vado, non verrà a voi il Consolatore; quando sarò andato, ve lo manderò e venendo, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio ». Così aveva detto Gesù agli Apostoli poco tempo prima di salire al cielo.

Come nella creazione dell'uomo cooperarono tutte le tre Persone della SS. Trinità, così pure nella redenzione doveva cooperare il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Già aveva cooperato il Padre con la preparazione remota e col mandare il suo unico Figlio; aveva cooperato Gesù Cristo con la sua passione e morte: ora doveva cooperare lo Spirito Santo, col vivificare, sostenere e santificare le anime.

Asceso Gesù al cielo, gli Apostoli si radunarono nel cenacolo e con Maria Vergine si prepararono a ricevere il Consolatore promesso.

All'alba del decimo giorno un forte rumore scosse la casa, e in un attimo tutte le 120 persone che si trovavano radunate nell'ampia sala attorno a Maria, si inginocchiarono tremanti ed ecco che sopra le loro teste comparve un globo di fuoco dividendosi in tante fiammelle che andarono a posarsi su ciascuno, mentre una candida colomba aleggiava sul capo di Maria. « Repleti sunt omnes Spiritu Sancto, et coeperunt loqui variis linguis ». « Furono tutti ripieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare diverse lingue».

Ammirabile discesa d'amore, meravigliosa opera dello Spirito: quale cambiamento, quale rigenerazione produsse!

Gli Apostoli, che ancora pensavano a un regno temporale del Messia, son diventati spirituali; da deboli e timidi pieni di forza e coraggio, poiché la grazia dello Spirito Santo li ha resi giusti, fedeli, umili, vincitori del mondo.

E mentre prima si erano nascosti ed avevano abbandonato il Maestro nella passione, ora si dividono il mondo, predicano a tutti Gesù risorto, rinfacciano a tutti i loro peccati ed i vizi e non risparmiano neppure gli stessi crudeli imperatori, e anche nei più atroci tormenti non cessano di predicare Gesù.

S. Pietro, che pur costituito da Gesù capo della Chiesa, era stato vinto da una semplice servetta ed aveva rinnegato Gesù, ora dà inizio alla predicazione e converte subito 3.000 Giudei. Da quel giorno lo zelo degli Apostoli non conobbe confini.

E quella Chiesa fondata da Gesù, che sembrava essere travolta dalla bufera che accompagnò la sua morte, colla venuta dello Spirito Santo si rianima, si fortifica, esce da quelle mura, cominciando a far proseliti e stendendo le sue tende dall'uno all'altro mare.

Persecuzioni di ogni genere, calunnie, eresie, scismi, si scatenarono in ogni tempo contro la Chiesa, contro il Papa, ma essa assistita, confortata e aiutata dallo Spirito Santo, ha resistito impavidamente.

Morirono i persecutori, i malvagi ministri di Satana, si spensero le diverse sette antireligiose, ma la Chiesa, opera di Dio, rimase, come « torre ferma che non crolla mai ».

PRATICA. Invochiamo in questa giornata i doni dello Spirito Santo.

PREGHIERA. O Signore, che quest'oggi con l'illustrazione dello Spirito Santo hai ammaestrato i cuori dei fedeli, dà a noi di gustare per mezzo dello Spirito ciò che è bene e di godere sempre della Sua consolazione

OFFERTA. Sulla via dolorosa che conduce al Calvario io Ti chiedo, o Gesù, di divenirti compagno. Insegnami come si abbraccia la Croce e come quando si cade sotto il suo peso, ci si possa rialzare. Aiutami Tu, o Gesù Crocifisso, a vedere nel dolore un disegno d'amore e Tu che hai lasciato il Cielo per salvare la Terra ricordami sempre che sulla Terra io sono in attesa del Cielo!

Che io impari da Te come si ama per ben soffrire e come si soffre per ben amare.

Dammi l'Amore che rende fecondo il dolore e fa che il dolore alimenti ed accresca l'Amore! Nutrimi di Te perché io vivo con Te nel tempo e nell'eternità!

Ma Tu che hai voluto cibarti della Volontà del Padre, fa che anch'io mi alimenti di essa in ogni attimo della mia giornata.

Con Te al Padre, sulla medesima Croce, offro la mia sofferenza per quanti non lo conoscono ancora ed imploro alla messa copiosa gli operai necessari.

Valga la mia piccola offerta unita alla Tua a rendere valida la loro fatica, perché venga presto il Tuo Regno. Signore, su tutta la Terra!


MARTIROLOGIO ROMANO. Giorno di Pentecoste, in cui si conclude il tempo sacro dei cinquanta giorni di Pasqua e, con l’effusione dello Spirito Santo sui discepoli a Gerusalemme, si fa memoria dei primordi della Chiesa e dell’inizio della missione degli Apostoli fra tutte le tribù, lingue, popoli e nazioni.





Pensiero del 23 maggio 2021


Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.

O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che ed è arido,
sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.

Dona ai tuoi fedeli,
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.



Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra

Vieni, Santo Spirito,
riempi i cuori dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del tuo amore.

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 103)
Rit: Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore.

L’amore di Dio è stato effuso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito, che ha stabilito in noi la sua dimora.
(Romani 5,5; 8,11)

22 maggio, 2021

Franco Battiato - Inedito da "Se hai una montagna di neve tienila all'om...

FRANCO BATTIATO - LE NOSTRE ANIME Ep.2

FRANCO BATTIATO - LE NOSTRE ANIME Ep.1

Santa Rita da Cascia

Santa Rita da Cascia

Nome: Santa Rita da Cascia
Titolo: Vedova e religiosa
Nascita: 23 Ottobre 1381, Roccaporena
Morte: 27 gennaio 147-1457, Cascia
Ricorrenza: 22 maggio
Tipologia: Commemorazione
Patrona di:CasciaBorgocarbonara
Sito ufficiale:Santa Rita da Cascia




Nacque Rita a Rocca Porena, paesello nei pressi di Cascia nell'Umbria, l'anno 1381.

Sotto la vigile cura dei genitori la bimba cresceva giudiziosa e pia, come un fiore di serra, con particolar tendenza alla solitudine ed alla preghiera.

Era suo vivo desiderio di consacrare a Dio la sua verginità, ma i genitori vollero che si sposasse. Lo sposo era burbero e collerico, ma Rita, armata di pazienza, tutto seppe sopportare, ricambiando bene per male, senza che in diciott'anni di matrimonio la concordia venisse infranta in quella casa.

Uomini pessimi le trucidarono il 'consorte. Ella, anzichè pensare a farne vendetta, pregava Dio per quegli infelici, non solo, ma si studiava di istillare nei suoi due figliuoli l'eroismo del perdono cristiano. Scorgendo che crescevano tuttavia bramosi della vendetta pregò istantemente il Signore che li volesse prendere in cielo prima che avessero tempo a macchiarsi di sangue. Dio l'esaudì.

Libera da ogni cura di famiglia, pregò di essere accolta nel monastero delle Agostiniane. Per ben due volte ricevette un brusco diniego, finché il Signore volle appagare il suo desiderio con un prodigio.

Stando nel cuore della notte in orazione, le comparvero S. Giovanni Battista, S. Agostino e S. Nicola da Tolentino, che le rivolsero parole di conforto, la invitarono a seguirli e miracolosamente la introdussero nel monastero. Quelle vergini, ammirate e commosse, non esitarono più a riceverla per loro consorella.

Non tardò molto la buona vedova a divenire lo specchio di ogni virtù. Ubbidiva colla semplicità di una fanciulla; la Superiora le ordinò un giorno di innaffiare un legno secco ed ella non esitò un istante a farlo.

Rita era l'innamorata del Crocifisso. La passione di Gesù era la sua meditazione prediletta e ne rimaneva così infiammata da versar abbondanti lacrime.

Un giorno, mentre pregava con più intenso fervore e supplicava l'amato Gesù ad associarla alla sua passione, un raggio di luce partì dal Crocifisso, si riflettè sul capo di Rita, poi una spina si staccò dal capo adorabile di Gesù e venne a trafiggere la sua fronte; vi produsse una profonda ferita seguita da un'insanabile piaga, che rimase fino alla morte; piaga che oltre ad acuti dolori esalava un grande fetore, per cui ella per non infastidire le sorelle amava restare solitaria e conversare con Dio.

Gesù la faceva davvero patire a sua imitazione. L'ultima sua malattia durò quattro anni: anni di acuto e lento martirio, che fornirono la misura della sua eroica pazienza e insaziabile brama di patire. Gesù, con un miracolo, mostrò quanto gli fosse caro il suo patire.

Era un rigidissimo inverno; il gelo e la neve erano abbondanti. Rita pregò una donna di Rocca Porena che andasse al suo antico orto e le portasse ciò che v'era di maturo e di fiorito. Si credette scherzasse: però, passando di là, quella signora scorse due freschi fichi ed una bella ed olezzante rosa era un regalo del suo Gesù.

Vicina a morire udì Gesù e la sua santa Madre che la invitavano alla celeste dimora, alla quale volò il 22 maggio del 1439.

I fedeli la chiamano la « Santa degli impossibili ».

PRATICA. Gesù comanda ad ogni cristiano di perdonare e pregare per i propri nemici: ecco il vero eroismo!

PREGHIERA. O Signore, che ti sei degnato di conferire a Rita tanta grazia da amare i suoi nemici e da portare nel cuore e in fronte i segni della tua carità e della tua passione, deh! concedici per l'intercessione e i meriti di lei di amare i nostri nemici e contemplare dolori della tua santa passione, così che conseguiamo il premio promesso agli amanti.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Cascia, in Umbria, santa Rita Vedova, Monaca dell'Ordine degli Eremiti di sant'Agostino, la quale, dopo le nozze del secolo, amò unicamente l'eterno sposo Cristo.





Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O' eccelsa Taumaturga del mondo cattolico, o' gloriosa S. Rita da Cascia, come sale bel la a te, dal nostro cuore, la preghiera in questo giorno, dedicato dalla Chiesa, alla tua solennità.

In quest'ora solenne in cui, mille e mille cuori, a te si rivolgono fidenti e pieni di santa speranza nella tua celeste protezione, anch'io unisco la mia umile preghiera perché dal Cuore Sacratissimo di Gesù, per i meriti della sua Madre Immacolata, mi ottenga le grazie di cui ho bisogno.

O gran Santa della Chiesa di Dio, non sarà possibile che la mia fiducia, nel tuo patrocinio, resti delusa! Non sei tu che i popoli chiamano la Santa degli impossibili, l'Avvocata dei casi disperati? Ed io appunto mi trovo in tante infelici condizioni per le mie colpe! Tu non vorrai allontanare da me il tuo sguardo: non sarà per me chiuso il tuo cuore; che anzi sono certo che sperimenterò la tua potente intercessione. Capisco, che ne sono indegno per i miei peccati; ebbene si rifulgerà la tua celeste carità, il tuo grande amore, ottienimi la salvezza dell'anima mia.

È questa la grazia che principalmente domando a Dio, per la tua intercessione in questo giorno sacro al tuo Natale in Paradiso; e con questa le altre grazie necessarie al mio stato.

O buona Santa Rita, appaga i miei voti, ascolta i miei gemiti, asciuga le mie lacrime, ed anche io proclamerò al mondo, che chi vuol grazia e la domanda a Dio, per mezzo di Santa Rita da Cascia, sicuramente sarà esaudito.

In questo giorno di gloria, in cui maggiore e più viva si ridesta la comune fiducia nel tuo patrocinio, ti prego di ottenere da Dio la benedizione, che imploro su me, sui presenti, sul Vicario di Gesù Cristo, sul cattolico Episcopato e Sacerdozio, sui tuoi Religiosi Confratelli e Consorelle, che formano l’eletta figliolanza del grande Sant'Agostino, sui benefattori del tuo Monastero di Cascia, sui promotori del tuo culto, sugli infermi, sui poveri, sui derelitti, sui peccatori, su tutti ed anche sulle Anime sante del Purgatorio.

O Santa Rita, Sposa amabilissima di Gesù Crocifisso, dal quale avesti in dono una delle spine della sua sacratissima corona, in questo giorno del tuo trionfo, aiutami e la tua protezione non mi venga mai meno nella vita e nel punto della mia morte. Amen.

Tre Padre nostro, Ave e Gloria.
D) Segnasti o Signore, la Tua serva Rita.
R) Col suggello della tua carità e della tua passione.


Orazione

O Dio, che Ti degnasti elargire a Santa Rita tanta grazia da amare i nemici, e da portare in cuore e in fronte i segni della Tua carità e passione, per l'intercessione ed i meriti di lei, Ti preghiamo concedici di perdonare i nostri nemici, e di meditare i dolori della Tua passione così che noi otteniamo il premio promesso ai miti e piangenti. Amen.


Pensiero del 22 maggio 2021

Seguimi..........lo dice a Pietro, a Giovanni, a Rita, a ciascuno di noi. Stare con Lui per diventare come Lui, ascoltando la Sua Parola, nutrendoci del Suo Corpo ed accogliendo la Sua Misericordia.

22 Maggio

Gli uomini retti, Signore, contempleranno il tuo volto

Manderò a voi lo Spirito di verità, dice il Signore;
egli vi guiderà a tutta la verità.

(Giovanni 16,7.13)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 10)
Rit: Gli uomini retti, Signore, contempleranno il tuo volto.

Il Signore sta nel suo tempio santo,
il Signore ha il trono nei cieli.
I suoi occhi osservano attenti,
le sue pupille scrutano l’uomo.

Il Signore scruta giusti e malvagi,
egli odia chi ama la violenza.
Giusto è il Signore, ama le cose giuste;
gli uomini retti contempleranno il suo volto.

Anche i giovani faticano e si stancano, gli adulti inciampano e cadono; ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi.

(Isaia 40,30-31)




21 maggio, 2021

Oggi sarebbe stato il compleanno di Yara Gambirasio

 Oggi sarebbe stato il compleanno di Yara Gambirasio

Auguri di cuore!

Per i suoi Amici Signore, prepara un bicchiere di latte caldo con molto zucchero perché l'amarezza può rapire ed uccidere la speranza.

Per chi resta Signore, prepara un pane caldo e nutriente perché alzarsi ogni mattino sarà più faticoso.

Per la sua mamma, per il suo papà, per i suoi fratelli, per la sua  famiglia scolastica (Le Suore Orsoline di San Girolamo in Somasca di Bergamo) ed a gli Amici che neppure sapeva d'avere,

 pronuncia una parola come solo Tu sai donare.

Per me, non chiedo nulla Signore perché ho Te ho la Madonna ho tutto.

Canzano Barbara



Ⓒ Blog Site official di Canzano Barbara : 21 MAGGIO 1945 CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI BERGEN-B...

Ⓒ Blog Site official di Canzano Barbara : 21 MAGGIO 1945 CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI BERGEN-B...:   21 MAGGIO 1945 CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI BERGEN-BELSEN 21 maggio 1945 Campo di concentramento di Bergen-Belsen Le combattenti della resis...



Pensiero del 21 maggio 2021

 Per tre volte Gesù, chiede a Pietro se Lo ama come a riscattare il triplice tradimento. Verrebbe da dire ch'è LUI che si è adeguato a Pietro piuttosto che Pietro a Gesù. Ma è proprio questo adeguamento divino a dare speranza al discepolo che conosciuta la sua infedeltà, avrà la fiducia della sequela al Maestro, fino alla fine.

21 Maggio

Il Signore ha posto il suo trono nei cieli

Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa;
vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

(Giovanni 14,26)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 102)
Rit: Il Signore ha posto il suo trono nei cieli.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.

Il Signore ha posto il suo trono nei cieli
e il suo regno domina l’universo.
Benedite il Signore, angeli suoi,
potenti esecutori dei suoi comandi.


 Per fede, egli lasciò l’Egitto, senza temere l’ira del re; infatti rimase saldo, come se vedesse l’invisibile.

(Ebrei 11,27)



20 maggio, 2021

Salve Regina (Al Bano Carrisi, La Mía Opera 2009)


    A U G U R I DI C U O R E D'UN  B U O N   C O M P L E AN NO

AD A L B A NO

Pensiero del 20 maggio 2021

 Com'è bello, sapere che Gesù ha pregato per i suoi discepoli, ma anche per tutti coloro che crederanno in Lui. Siamo stati creati, per sperimentare l'Amore di DIO e, donarlo agli altri perché il desiderio di Gesù è che l'umanità sia una cosa sola con Lu nell'Amore.

20 Maggio

 Proteggimi, o Dio: «In te mi rifugio».

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 15)
Rit: Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

Prego anche per quelli che crederanno alla loro parola.

19 maggio, 2021

Sergio Rivi, cugino del beato Rolando Maria

 Sergio Rivi, cugino del Beato Rolando Rivi Martire e Vicepresidente del Comitato Amici di Rolando Rivi.

Sergio Rivi è stato un protagonista coraggioso e instancabile del cammino di fede e di grazia che ha portato al riconoscimento del martirio e alla Beatificazione, il 5 ottobre 2013 nel Palazzetto dello Sport di Modena, gremito di oltre seimila persone.

Nato a Castellarano il 25 febbraio 1939, Sergio, nella sua infanzia, aveva conosciuto personalmente Rolando, di otto anni più grande, poiché le loro famiglie, contadini mezzadri, vivevano insieme, con la nonna Anna, nella grande casa del Poggiolo, non lontano dalla Pieve di San Valentino. Di quel periodo Sergio ricordava sempre i divertentissimi giochi che Rolando, cui era legato da profondo affetto, organizzava per gli amici, come, in inverno, le gare di discesa sulla neve, usando come slitta una scala a pioli o come sci le doghe di una vecchia botte. “Rolando scendeva con in dosso la veste talare e sembrava che volasse”.

È stato Sergio Rivi, nel giorno della Beatificazione, a portare all’altare il prezioso reliquiario con una ciocca di capelli del Beato bagnata dal sangue del martirio. È stato lui, il 9 settembre 2014 in Piazza San Pietro a Roma, a consegnare a Papa Francesco, a nome di tutti gli amici di Rolando, un altro prezioso reliquiario in occasione del pellegrinaggio di ringraziamento per l’avvenuta Beatificazione. Gli amici che erano al suo fianco, mentre stringeva la mano di Papa Francesco, ricordano la sua commozione e il suo sorriso, coronamento della dedizione e dell’attesa di tutta una vita.

Informato della morte di Sergio Rivi, Monsignor Massimo Camisasca, Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, ha detto che il lavoro di Sergio, insieme a quello del Comitato Amici di Rolando Rivi, con il riconoscimento del martirio di Rolando e la sua Beatificazione è stato un “tesoro prezioso, non solo per la nostra Chiesa, ma anche per la Chiesa universale”. “Ora – ha proseguito Camisasca – gli chiediamo di continuare a lavorare dal cielo per la nostra conversione e per il compimento del processo di Canonizzazione di Rolando”.

Monsignor Luigi negri, Arcivescovo Emerito di Ferrara Comacchio e Presidente del Comitato Amici di Rolando Rivi, ha detto che “Sergio Rivi riempie il nostro cuore di un vuoto che sarà difficile colmare per la forza della sua testimonianza, per la capacità di tradurre in bene ogni circostanza della vita, per la semplice e profonda lealtà con cui ha vissuto”.

Commosso il dolore dei membri del Comitato Amici di Rolando Rivi per il distacco terreno dal caro amico, con cui hanno condiviso tanti momenti di impegno intenso per il riconoscimento della verità e perché la testimonianza di Rolando e il suo amore all’ideale possano brillare come esempio per tutti e in particolare per i giovani.

(Nella foto Sergio Rivi, a destra, stringe la mano di Papa Francesco in occasione del pellegrinaggio a Roma in ringraziamento per la Beatificazione).















Pensiero del 19 maggio 2021

 La salvezza non è una fuga dal mondo, consiste invece nella presa in carico di tutto ciò ch'è umano e condurlo alla piena fioritura in una esperienza di comunione che sconfessa la logica del peccato.

19 Maggio

Regni della terra, cantate a Dio

La tua parola, Signore, è verità:
consacraci nella verità.

 (Giovanni 17,17)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 67)
Rit: Regni della terra, cantate a Dio.

Oppure:
Sia benedetto Dio che dà forza e vigore al suo popolo.

Mostra, o Dio, la tua forza,
conferma, o Dio, quanto hai fatto per noi!
Per il tuo tempio, in Gerusalemme,
i re ti porteranno doni.

Regni della terra, cantate a Dio,
cantate inni al Signore,
a colui che cavalca nei cieli, nei cieli eterni.
Ecco, fa sentire la sua voce, una voce potente!
Riconoscete a Dio la sua potenza.

La sua maestà sopra Israele,
la sua potenza sopra le nubi.
Terribile tu sei, o Dio, nel tuo santuario.
È lui, il Dio d’Israele, che dà forza e vigore al suo popolo.
Sia benedetto Dio!

 Dico a voi, amici miei: «Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla».

(Luca 12,4)