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15 agosto, 2024

Assunzione della Beata Vergine Maria

 Assunzione della Beata Vergine Maria

autore: Guido Reni anno: 1627 titolo: Assunzione di Maria luogo: Chiesa di Santa Maria Assunta a Castelfranco Emilia

Nome: Assunzione della Beata Vergine Maria
Titolo: Maria assunta in Cielo
Ricorrenza: 15 agosto
Tipologia: Solennità


Gesù salendo al cielo aveva lasciato la sua Madre a guida della Chiesa nascente perché fosse a tutti di conforto. La lasciò fin tanto che la vide necessaria a guidare e raddolcire le pene degli Apostoli e dei discepoli, ma appena vide che la sua missione era compiuta, le fece risuonare all'orecchio le parole: Veni, mater mea: Veni, coronaberis (Vieni, madre mia, vieni: sarai coronata).

Maria che tanto e così ardentemente aveva desiderato di unirsi in Paradiso al suo Divin Figliuolo, ebbe un sussulto: il suo vergine cuore, inondato di nuovo amore e di nuova speranza, con un palpito più forte spezzò il fragile velo del corpo che teneva ancora la sua anima prigioniera su questa terra e spirò di puro amor di Dio. Era a Gerusalemme e fu sepolta nell'orto degli Ulivi.

Morte della Vergine
titolo Morte della Vergine
autore Caravaggio anno 1604

Narra la tradizione che al transito della Beata Vergine erano presenti tutti gli Apostoli, eccetto San Tommaso. Ma come la sua mancanza di fede nella resurrezione di Gesù gli aveva permesso di mettere la sua mano nel costato del Salvatore, così ora la sua assenza era stata disposta da Dio perchè gli Apostoli potessero constatare l'Assunzione della Vergine. Difatti, all'arrivo di Tommaso, gli Apostoli gli furono attorno raccontandogli il beato transito della Madonna, e quando egli espresse il desiderio di vederla ancora una volta, sia pure nel sepolcro, tutti gioirono perché dava anche ad essi occasione di rinnovare il loro doloroso, ma pur amoroso addio alla Madre. Si recarono quindi tutti insieme al sepolcro, ma invece del corpo di Maria trovarono rose e gigli dai quali emanavano fragranze ineffabili di Paradiso. Maria, l'arca santa, il tabernacolo del Verbo fatto carne, era stata dagli Angeli assunta in cielo. Questa è l'origine della festa odierna che è una delle più antiche in onore della SS. Vergine. L'Assunzione segna l'ingresso trionfale di Maria in cielo, la sua glorificazione, la sua incoronazione nella corte celeste.

Maria trionfa oggi in cielo della triplice vittoria del figlio suo: Gesù ha trionfato del peccato, della concupiscenza e della morte: e la SS. Vergine associata al trionfo del Figlio, canta oggi vittoria sul peccato per la sua Immacolata Concezione; vittoria sulla concupiscenza per la sua verginale maternità; vittoria sulla morte per la sua risurrezione e gloriosa assunzione al cielo.

«Con la sua morte, Maria, dice S. Giovanni Damasceno, dà gloria a Dio accettando la distruzione del suo essere come condizione della natura umana da lui creata; acquista per sè grandi meriti umiliandosi fino all'annientamento; dà a noi l'esempio della sottomissione che dobbiamo avere al Creatore». Oltre a questo, S. Alfonso dice che la SS. Vergine accettò la morte anche per imitare il suo Divin Figliuolo, che si era degnato di morire per amor nostro. Perciò S. Bernardino da Siena, tutto pieno di gioia per tanta festività, commentando il passo: Surge Domina, tu et arca sanctificationis tuae, grida al Signore: «Sì, o Gesù, ascenda al cielo anche la tua SS. Madre santificata dalla tua concezione».

Così, come Gesù è nostro Salvatore, Maria è dispensatrice di grazie; Gesù nostro mediatore, e Maria nostra mediatrice; Gesù redentore, Maria corredentrice; Gesù via, verità, vita, Maria vita, dolcezza e speranza nostra; Gesù e Maria come sono uniti nella loro opera per la nostra salvezza, così in cielo sono uniti nella medesima gloria immortale.

PRATICA. Facciamo l'atto di accettazione della morte.

PREGHIERA. Supplichiamo la tua clemenza, o Signore Dio nostro, affinché, mentre celebriamo l'Assunzione della Madre tua, veniamo liberati, per sua intercessione, da tutti i mali che ci minacciano.

MARTIROLOGIO ROMANO. Solennità dell’Assunzione della beata Vergine Maria, Madre di Dio e Signore nostro Gesù Cristo, che, completato il corso della sua vita terrena, fu assunta anima e corpo nella gloria celeste. Questa verità di fede ricevuta dalla tradizione della Chiesa fu solennemente definita dal papa Pio XII.

ICONOGRAFIA


Nell'iconografia l’immagine di Maria Assunta in Cielo è in genere strutturata in tre parti sovrapposte. Maria è collocata nella parte superiore in piedi mentre è trasportata da angeli spesso musicanti, a volte è inscritta in una mandorla formata dagli stessi angeli come nel capolavoro del Pinturicchio. Possono accompagnarla gli arcangeli Michele e Gabriele, più raramente Cristo, a terra gli apostoli circondano il sepolcro vuoto con gli occhi rivolti alla scena. L'esempio più classico è sicuramente quello di Guido Reni che creò varie versioni di Maria Assunta.

Assunzione della Vergine Maria
titolo Assunzione della Vergine Maria
autore Guido Reni anno 1617


Assunzione della Vergine Maria
titolo Assunzione della Vergine Maria
autore Alessandro Turchi anno 1631-35


Assunzione della Vergine
titolo Assunzione della Vergine
autore Ambito di Federico Zuccari anno XVI sec


Assunzione della Vergine
titolo Assunzione della Vergine
autore Simon Vouet anno 1644-49


Assunzione della Vergine
titolo Assunzione della Vergine
autore Pinturicchio anno XV sec.


Talora sono presenti alcuni santi come in una Sacra Conversazione o l’apostolo Tommaso in atto di ricevere la cintola dalla Vergine stessa. Rubens aggiunse il nuovo motivo delle due donne che raccolgono le rose, forse Marta e Maria, personificazioni della vita attiva e di quella contemplativa. Esse simboleggiano, secondo un autore della Controriforma, il corpo e l’anima della Madonna.

Assunzione della Vergine
titolo Assunzione della Vergine
autore Pieter Paul Rubens anno 1625-1626


Un terzo elemento della composizione è costituito da Dio padre a volte circondato da cherubini e serafini che si appresta ad accogliere la Vergine.

✝ Pensiero del 15 agosto 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro Rosario Angelo, dai un bacio alla Madonna, da parte mia, oggi, viene ricordata la sua Assunzione Celeste e dai un bacio a tutti in Cielo. Ti ringrazio di cuore.

Barbara


Versetto del Giorno

E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola.

Efesini 5:25-26


Memoria


Nel 2003 in questo giorno, moriva Janny Brandes Brilleslijper



14 agosto, 2024

San Massimiliano Maria Kolbe

 San Massimiliano Maria Kolbe


Nome: San Massimiliano Maria Kolbe
Titolo: Sacerdote e martire
Nome di battesimo: Rajmund Kolbe
Nascita: 8 gennaio 1894, Zdu?ska Wola, Polonia
Morte: 14 agosto 1941, Campo di concentramento di Auschwitz, Polonia
Ricorrenza: 14 agosto
Tipologia: Memoria liturgica
Protettore:
radioamatori
Beatificazione:
17 ottobre 1971, Roma, papa Paolo VI
Canonizzazione:
10 ottobre 1982, Roma, papa Giovanni Paolo II


Padre Kolbe è l'eroico frate francescano conventuale che nel campo di concentramento di Auschwitz offrì la propria vita per salvare quella di un padre di famiglia, Francesco Gaiowniczek, condannato a morire di fame come rappresaglia per la fuga di un detenuto.

Giovanni Paolo II, nell'elevarlo agli onori degli altari, il 10 ottobre 1982, lo ha proclamato «patrono del nostro difficile secolo», un esempio di pace e di fraternità in una società sconvolta dall'odio e dall'egoismo.

Kolbe nacque a SudunzskaWola, una cittadina del centro industriale di Lodz, l'8 gennaio 1894. I suoi genitori erano operai tessili. Kolbe da ragazzo conobbe il senso liberatorio e insieme opprimente di povertà e lavoro. E quell'esperienza non fu estranea ad alcune scelte che lo portarono ad abbracciare la Regola di san Francesco tra i minori conventuali di Leopoli (1907) e poi a dar vita a una istituzione che aveva proprio, in povertà e lavoro, caratteristiche tipicamente francescane, un sicuro fondamento, e cioè le «Città dell'Immacolata»: «Niepokalanów», in Polonia, e «Mugenzai No Sono», in Giappone.

Nell'ideale francescano Kolbe innestò poi la propria fiducia nella possibilità offerta dai mezzi che la tecnica in quel tempo stava mettendo a disposizione. E a chi gli faceva osservare che su di essi già il diavolo aveva allungato le sue sordide zampacce, egli rispondeva: «Ragione di più per svegliarci e metterci all'opera per riconquistare le posizioni perdute».

Quando ne ebbe l'opportunità, dimostrò la bontà e la lungimiranza dei propri progetti. E ciò avvenne in Polonia, dove ritornò nel 1919, dopo aver conseguito a Roma la laurea in teologia.

A pochi chilometri da Varsavia diede vita nel 1927 a «Niepokalanów» (Città dell'Immacolata) i cui cittadini, tutti frati, si dedicavano, vivendo in rigorosa povertà, all'apostolato per mezzo della stampa. E furono autori di un consistente boom editoriale che ancor oggi sorprende. Il «Cavaliere dell'Immacolata», la prima di una catena di riviste, fondato nel 1922 dopo un periodo iniziale di stasi, decollò raggiungendo le cinquantamila copie. In seguito si affermò come settimanale con settecentocinquantamila copie (addirittura un milione nel 1938).

L'Immacolata, cui padre Kolbe ha intitolato gran parte delle sue riviste, era il suo chiodo fisso. In tempi non troppo felici per la chiesa e per il mondo, Kolbe vedeva nella Madonna l'ideale capace di scuotere le coscienze, di ridare fiato al cristianesimo; un ideale, comunque, per il quale combattere le sante battaglie della fede. Per questo, ancor prima di essere ordinato sacerdote, aveva istituito a Roma, il 16 ottobre 1917, la Milizia dell'Immacolata, uno strumento per far conoscere e vivere la devozione alla Madre di Cristo, ancor oggi vivo e prosperoso.

Nel 1930 partì missionario per il Giappone a fondarvi un'altra Città dell'Immacolata, animata dallo stesso spirito e dagli stessi ideali. Tornato definitivamente in Polonia, dopo un paio di altri viaggi «missionari» nello stesso Giappone e in altri paesi dell'oriente, padre Kolbe si dedicò interamente alla sua opera.

La Seconda guerra mondiale lo sorprese a capo del più importante complesso editoriale della Polonia.

Il 19 settembre 1939 fu arrestato dalla Gestapo, che lo deportò prima a Lamsdorf (Germania), poi nel campo di concentramento di Amlitz. Rilasciato l'8 dicembre 1939, tornò a Niepokalanów, riprendendo l'attività interrotta. Arrestato di nuovo nel 1941 fu rinchiuso nel carcere di Pawiak a Varsavia, e poi deportato nel campo di concentramento di Auschwitz, dove con uno straordinario atto d'amore chiuse una vita tutta spesa al servizio degli altri.

Nel campo viveva una legge secondo la quale, per la fuga di uno, dieci del blocco, venivano condannati a morire di fame in un oscuro sotterraneo. Quando all'appello della sera risultò che uno mancava un grande timore invase l'animo di tutti i prigionieri...

Il Comandante scelse con un cenno della mano chi doveva morire e ad un tratto si sentì un grido: «Addio! addio! mia povera sposa, addio miei poveri figli...era il sergente Francesco Gajowniczek.

Ma ad un tratto un uomo, anzi, un numero esce con passo deciso dalle file e va diritto verso il Comandante del campo. Chi è lei? Cosa vuole? Come osa infrangere la ferrea disciplina ed affrontare il terribile Capo?

«Sono un sacerdote cattolico polacco; sono anziano, voglio prendere il suo posto, perché egli ha moglie e figli».

Il Comandante, meravigliato, parve non riuscire a trovare la forza per parlare e stranamente accettò quella proposta...

Padre Kolbe insieme agli altri condannati fu avviato verso il blocco 11. Qui le vittime furono denudate e rinchiuse in una piccola cella, in cui dovevano morire di fame e di sete. Ma da questo tetro luogo, invece di pianti e disperazione, questa volta si udirono preghiere e canti. Padre Kolbe li guidava, attraverso il cammino della croce, alla vita eterna.

Rimase nel bunker per due settimane, quando le SS decisero di svuotare la cella della morte. Erano rimasti in vita solo quattro uomini, tra cui Padre Massimiliano.

Venne ucciso con un'iniezione di acido fenico, perché la cella, che egli aveva trasformato in cenacolo di preghiera e che condivideva con gli altri condannati, serviva per altre vittime. «Porse lui stesso, con la preghiera sulle labbra, il braccio al carnefice», raccontò un testimone.

Lo trovarono qualche ora dopo, «appoggiato al muro, con la testa inclinata sul fianco sinistro e il volto insolitamente raggiante. Aveva gli occhi aperti e concentrati in un punto. Lo si sarebbe detto in estasi». Era la vigilia dell'Assunta, di una festa della Madre di Dio, che egli aveva sempre amato, chiamandola con il nome di «dolce mamma».

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di san Massimiliano Maria (Raimondo) Kolbe, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali e martire, che, fondatore della Milizia di Maria Immacolata, fu deportato in diversi luoghi di prigionia e, giunto infine nel campo di sterminio di Auschwitz vicino a Cracovia in Polonia, si consegnò ai carnefici al posto di un compagno di prigionia, offrendo il suo ministero come olocausto di carità e modello di fedeltà a Dio e agli uomini.

✝ Pensiero del 14 agosto 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro Rosario Angelo, TU, sei un esempio, esemplare di come solo l'amore crea. Ti ringrazio di cuore.

Barbara


Versetto del Giorno

Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi t'invoca.

Salmo 86:5





13 agosto, 2024

✝ Pensiero del 13 agosto 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro Rosario Angelo, I tuoi genitori, ti hanno donato la vita, per volontà di Dio, e TU, hai donato la TUA VITA, per loro.

Barbara


Versetto del Giorno

Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?

Romani 8:32


12 agosto, 2024

Memoria Nel 1930, in questo giorno, ricorre la nascita, di Padre Candido Maffeis, il Padre della Misericordia.

 Memoria


Nel 1930, in questo giorno, ricorre la nascita, di Padre Candido Maffeis, il Padre della Misericordia.

Auguri di cuore

✝ Pensiero del 12 agosto 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro Rosario Angelo, TU, per me, sei la stella più luminosa dell'universo.

Barbara


Versetto del Giorno

Tutti i profeti gli rendono questa testimonianza:«Chiunque crede in lui ottiene la remissione dei peccati per mezzo del suo nome».

Atti degli Apostoli 10:43


Memoria


Nel 1930, in questo giorno, ricorre la nascita, di Padre Candido Maffeis, il Padre della Misericordia.


11 agosto, 2024

✝ Pensiero del 11 agosto 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro Rosario Angelo, dolce stella, illumina la mia vita, e custodiscimi nel tuo Universo.


Barbara


Versetto del Giorno

Amarezza è nel cuore di chi trama il male, gioia hanno i consiglieri di pace.

Proverbi 12:20

10 agosto, 2024

✝ Pensiero del 10 agosto 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro Rosario Angelo, chi, ha vissuto nell'ascolto della Parola di Dio, ha seminato solo buoni frutti. Pace, Amore, Credibilità, Legalità e Giustizia.


Barbara



Versetto del Giorno

Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato.

Galati 6:7



09 agosto, 2024

Memoria Nel 1942, in questo giorno, moriva in una Camera a gas, Edith Stein ad Auschwitz.

 Memoria


Nel 1942, in questo giorno, moriva in una Camera a gas, Edith Stein ad Auschwitz.

Memoria Nel 1939, in questo giorno, si svolgeva, il Matrimonio tra Janny Brilleslijper e Bob Brandes

 Memoria


Nel 1939, in questo giorno, si svolgeva, il Matrimonio tra Janny Brilleslijper e Bob Brandes

La loro Memoria, sia benedetta.
Auguri di cuore.

✝ Pensiero del 09 agosto 2024


SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B. V. M.
GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, Dio, ci ha creati, per amore, e per amore, è morto per donarci la vita eterna, e TU, hai voluto morire, per proteggerci Grazie di cuore.
Barbara

Versetto del Giorno
Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura».
Marco 16:15

Memoria
Nel 1939, in questo giorno, si svolgeva, il Matrimonio tra Janny Brilleslijper e Bob Brandes

Memoria
Nel 1942, in questo giorno, moriva in una Camera a gas, Edith Stein ad Auschwitz.


08 agosto, 2024

✝ Pensiero del 08 agosto 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro Rosario Angelo, essere delle persone Credibili, ci porterà dritti, nelle braccia di Cristo, per godere del suo Amore Eterno.

Barbara



Versetto del Giorno

Come dista l'oriente dall'occidente, così allontana da noi le nostre colpe.

Salmo 103:12


07 agosto, 2024

Buon onomastico al procuratore Gaetano Costa

 Buon onomastico al procuratore Gaetano Costa



Auguri di cuore

✝ Pensiero del 07 agosto 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro Rosario Angelo, l'amore con l'amore si paga e TU, l'hai pagato ha doro prezzo.


Barbara


Versetto del Giorno

Io sono la porta: «Se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà ed uscirà e troverà pascolo».

Giovanni 10:9



06 agosto, 2024

Memoria Nel 1980 moriva, in questo giorno, il Procuratore Gaetano Costa

 Memoria

Nel 1980 moriva, in questo giorno, il Procuratore Gaetano Costa




Onore e Rispetto

Trasfigurazione del Signore

 Trasfigurazione del Signore

autore: Raffaello Sanzio anno: 1520 titolo: Trasfigurazione luogo: Pinacoteca Vaticana, Città del Vaticano


Nome: Trasfigurazione del Signore
Titolo: Gesù rivela ai tre discepoli diletti il Corpo del Vero Uomo
Ricorrenza: 6 agosto
Tipologia: Festa


Il Divin Redentore Gesù aveva già predicato per due anni il Vangelo dell'amore per tutta la Palestina, e si era già scelti i dodici Apostoli, ma la Buona Novella non era ancora stata compresa che in piccola parte: i suoi discepoli medesimi restavano ancora dubbiosi e tiepidi.

Per confermare nella fede almeno i più amati fra gli Apostoli, prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, li condusse sulla cima del Tabor ed innanzi ad essi si trasfigurò. Il suo viso divenne risplendente come il sole e le sue vesti candide come la neve. Ed apparvero Mosè ed Elia che conversavano con lui. Pietro allora prese la parola e disse a Gesù: «È bene per noi lo star qui; se vuoi facciamo qui tre tende: una per Te, una per Mosè ed una per Elia». Mentre ancora parlava una lucida nuvola li avvolse e da essa si udì una voce che diceva: «Questo è il mio Figliuolo diletto nel quale mi sono compiaciuto: ascoltatelo». Udendo tale voce i discepoli caddero bocconi a terra e furono presi da gran timore, ma Gesù, accostatosi a loro, li toccò dicendo: «Levatevi e non temete»; ed essi alzati gli occhi non videro che Gesù. Egli poi nello scendere dal monte ordinò di non parlare a nessuno di quella visione, prima che il Figliuol dell'Uomo fosse risuscitato dai morti.

Questo bellissimo tratto del Santo Vangelo è preso da S. Matteo, ma lo si trova pure in S. Luca ed in S. Marco. Gesù prende con sé, e vuole testimoni della sua gloria: Pietro, il discepolo dal cuore ardente e generoso fino all'eroismo; colui che pochi giorni prima era stato costituito capo della Chiesa. Giacomo, il fratello di Giovanni, impetuoso e fedele che voleva sedere alla destra di Gesù, per cui si disse disposto a bere lo stesso calice amaro della passione. Giovanni, prediletto perché il più giovane ed il più innocente. Tutti e tre li vedremo in seguito seguire il Maestro nell'Orto degli Ulivi, recarsi per primi al sepolcro, predicare con zelo ardente la fede, e dare la vita per il loro Maestro.

La trasfigurazione pone Gesù al di sopra di Mosè ed Elia, le due figure preminenti dell'Ebraismo. Diverse montagne sono state identificate come il sito della Trasfigurazione; per esempio, il Monte Hermon. Il Monte Tabor è più vicino al centro delle attività di Gesù, e quindi il Vescovo Cirillo di Gerusalemme scrisse nell'anno 348 che preferiva il Monte Tabor al Monte Hermon. Così il Monte Tabor fu accettato come il sito della trasfigurazione di Cristo.

PRATICA. Il Padre sul Tabor ha proclamato: «Questo è il mio Figlio diletto, lui ascoltate». Ascoltiamo questo Maestro Divino quando ci parla per mezzo della Chiesa o dei suoi ministri.

PREGHIERA. Dio, che nella gloriosa Trasfigurazione del tuo Unigenito hai confermato i misteri della fede con la testimonianza dei padri e, con voce partita da nube luminosa, hai meravigliosamente proclamata la perfetta adorazione dei figli, concedici, propizio, di poter divenire coeredi del Re della gloria e partecipi della sua medesima gloria.

MARTIROLOGIO ROMANO. Festa della Trasfigurazione del Signore, nella quale Gesù Cristo, il Figlio Unigenito, l’amato dell’Eterno Padre, davanti ai santi Apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, avendo come testimoni la legge ed i profeti, manifestò la sua gloria, per rivelare che la nostra umile condizione di servi da lui stesso assunta era stata per opera della grazia gloriosamente redenta e per proclamare fino ai confini della terra che l’immagine di Dio, secondo la quale l’uomo fu creato, sebbene corrotta in Adamo, era stata ricreata in Cristo.

✝ Pensiero del 06 agosto 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro Rosario Angelo, Oggi. siete nella Gloria di Dio, ma Immagino, il TUO DOLORE, nella perdita Papa Paolo VI....


Dai un abbraccio al Giudice Gaetano Costa, anche da parte mia.

Barbara


Versetto del Giorno

Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso.

I Corinzi 2:2



Memoria


Nel 1980 moriva, in questo giorno, il Procuratore Gaetano Costa



Martedì – 18.a Tempo Ordinario – TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE (FESTA)

Meditazione sul Vangelo di Mc 9,2-10

Ascoltiamo il Figlio di Dio.

Dopo essere stato riconosciuto da Pietro come il Cristo che avrebbe salvato Israele, Gesù delude tutte le attese di coloro che lo aspettavano come un Messia trionfante, annunciando, invece, la sua futura morte e risurrezione, e suscitando così la reazione scandalizzata del primo tra gli Apostoli. Perciò, onde aiutare i discepoli almeno ad accogliere nella fede il mistero della croce, Gesù porta con sé, “su un alto monte”, Pietro, Giacomo e Giovanni e fa loro vivere l’esperienza della sua trasfigurazione, anticipando così la sua gloriosa risurrezione. Gli Apostoli sono invitati ad ascoltare Gesù che Dio rivela essere il suo Figlio amato. Pietro, che sul Tabor, preso dallo spavento, se ne uscì con una frase certamente inadeguata, decenni dopo, nella lettera a lui attribuita, mostra d’aver capito che la cosa più importante dell’evento della Trasfigurazione non è ciò che egli ha visto, ma ciò che ha udito: la voce di Dio Padre che parlava al Figlio e ha chiesto ai discepoli di ascoltarlo. L’insegnamento del primo Papa è valido anche oggi, per tutti noi, ogni qualvolta nella preghiera incontriamo il Signore. Perciò, nella Santa Messa non dobbiamo fermare tutta la nostra attenzione sull’aspetto esterno della celebrazione eucaristica, quanto piuttosto sul mistero che si celebra in essa. Così, quando preghiamo da soli, dovremmo essere più attenti a ciò che vorrebbe e potrebbe dirci Dio manifestandoci la sua volontà, piuttosto che a tutto ciò che gli diciamo noi per chiedergli, arrogantemente, di fare lui la nostra volontà. Per non rifare anche noi lo sbaglio di Pietro che voleva bloccare l’evento della Trasfigurazione alla sola esperienza estetica, ricordiamoci che l’unica tenda o capanna capace di “trattenere” Dio è il nostro cuore, se esso è umile come quello di Maria santissima, capace di “custodire e meditare tutte le parole” di salvezza che Dio continua a proporci nella Chiesa. Allora, anche per noi – come per l’apostolo Pietro – la Trasfigurazione, da momento straordinario ed unico, diventerà l’esperienza quotidiana della voce del Padre divino che, invitandoci ad ascoltare il Figlio, ci indica come e da chi troveremo il coraggio e la forza di portare ogni giorno la nostra croce dietro Gesù, certi, come

Lui, della futura nostra risurrezione. Poi, “scendendo a valle”, saremo capaci di scorgere il volto glorioso del Figlio anche nei nostri fratelli sfigurati dal male e dalla sofferenza.

La Trasfigurazione non era destinata agli occhi di chiunque. Solo Pietro, Giacomo e Giovanni, cioè i tre discepoli a cui Gesù aveva permesso, in precedenza, di rimanere con lui mentre ridava la vita ad una fanciulla, poterono contemplare lo splendore glorioso di Cristo. Proprio loro stavano per sapere, così, che il Figlio di Dio sarebbe risorto dai morti, proprio loro sarebbero stati scelti, più tardi, da Gesù per essere con lui al Getsemani. Per questi discepoli la luce si infiammò perché fossero tollerabili le tenebre della sofferenza e della morte. Breve fu la loro visione della gloria e appena compresa: non poteva certo essere celebrata e prolungata perché fossero installate le tende! Sono apparsi anche Elia e Mosè, che avevano incontrato Dio su una montagna, a significare il legame dei profeti e della Legge con Gesù.
La gloria e lo splendore di Gesù, visti dai discepoli, provengono dal suo essere ed esprimono chi egli è e quale sarà il suo destino. Non si trattava solo di un manto esterno di splendore! La gloria di Dio aspettava di essere giustificata e pienamente rivelata nell'uomo sofferente che era il Figlio unigenito di Dio.


Martedì 6 Agosto

Trasfigurazione del Signore (f); B. Maria Francesca di Gesù

18.a del Tempo Ordinario

Dn 7,9-10.13-14 opp. 2Pt 1,16-19; Sal 96; Mc 9,2-10

Il Signore regna, il Dio di tutta la terra

Questi è il Figlio mio, l'amato: «In lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo!».

(Matteo 17,5)


SALMO RESPONSORIALE (Salmo 96)
Rit: Il Signore regna, il Dio di tutta la terra.

Il Signore regna: «Esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono».

I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria.

Perché tu, Signore,
sei l'altissimo su tutta la terra,
eccelso su tutti gli dèi.

Questi è il Figlio mio, l'amato: «In lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo!».

(Matteo 17,5)



05 agosto, 2024

✝ Pensiero del 05 agosto 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro Rosario Angelo, se alzo, gli occhi al Cielo, vedo quant'è immenso l'Amore di Cristo e quanto è stato grande anche il TUO SACRIFICIO.


Dai un bacio, alla Madonna, perché oggi, si dice che sia il compleanno. Ti ringrazio di cuore.

Barbara


Versetto del Giorno

Lavatevi, purificatevi, togliete il male delle vostre azioni dalla mia vista. Cessate di fare il male.

Isaia 1:16