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06 agosto, 2024

✝ Pensiero del 06 agosto 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro Rosario Angelo, Oggi. siete nella Gloria di Dio, ma Immagino, il TUO DOLORE, nella perdita Papa Paolo VI....


Dai un abbraccio al Giudice Gaetano Costa, anche da parte mia.

Barbara


Versetto del Giorno

Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso.

I Corinzi 2:2



Memoria


Nel 1980 moriva, in questo giorno, il Procuratore Gaetano Costa



Martedì – 18.a Tempo Ordinario – TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE (FESTA)

Meditazione sul Vangelo di Mc 9,2-10

Ascoltiamo il Figlio di Dio.

Dopo essere stato riconosciuto da Pietro come il Cristo che avrebbe salvato Israele, Gesù delude tutte le attese di coloro che lo aspettavano come un Messia trionfante, annunciando, invece, la sua futura morte e risurrezione, e suscitando così la reazione scandalizzata del primo tra gli Apostoli. Perciò, onde aiutare i discepoli almeno ad accogliere nella fede il mistero della croce, Gesù porta con sé, “su un alto monte”, Pietro, Giacomo e Giovanni e fa loro vivere l’esperienza della sua trasfigurazione, anticipando così la sua gloriosa risurrezione. Gli Apostoli sono invitati ad ascoltare Gesù che Dio rivela essere il suo Figlio amato. Pietro, che sul Tabor, preso dallo spavento, se ne uscì con una frase certamente inadeguata, decenni dopo, nella lettera a lui attribuita, mostra d’aver capito che la cosa più importante dell’evento della Trasfigurazione non è ciò che egli ha visto, ma ciò che ha udito: la voce di Dio Padre che parlava al Figlio e ha chiesto ai discepoli di ascoltarlo. L’insegnamento del primo Papa è valido anche oggi, per tutti noi, ogni qualvolta nella preghiera incontriamo il Signore. Perciò, nella Santa Messa non dobbiamo fermare tutta la nostra attenzione sull’aspetto esterno della celebrazione eucaristica, quanto piuttosto sul mistero che si celebra in essa. Così, quando preghiamo da soli, dovremmo essere più attenti a ciò che vorrebbe e potrebbe dirci Dio manifestandoci la sua volontà, piuttosto che a tutto ciò che gli diciamo noi per chiedergli, arrogantemente, di fare lui la nostra volontà. Per non rifare anche noi lo sbaglio di Pietro che voleva bloccare l’evento della Trasfigurazione alla sola esperienza estetica, ricordiamoci che l’unica tenda o capanna capace di “trattenere” Dio è il nostro cuore, se esso è umile come quello di Maria santissima, capace di “custodire e meditare tutte le parole” di salvezza che Dio continua a proporci nella Chiesa. Allora, anche per noi – come per l’apostolo Pietro – la Trasfigurazione, da momento straordinario ed unico, diventerà l’esperienza quotidiana della voce del Padre divino che, invitandoci ad ascoltare il Figlio, ci indica come e da chi troveremo il coraggio e la forza di portare ogni giorno la nostra croce dietro Gesù, certi, come

Lui, della futura nostra risurrezione. Poi, “scendendo a valle”, saremo capaci di scorgere il volto glorioso del Figlio anche nei nostri fratelli sfigurati dal male e dalla sofferenza.

La Trasfigurazione non era destinata agli occhi di chiunque. Solo Pietro, Giacomo e Giovanni, cioè i tre discepoli a cui Gesù aveva permesso, in precedenza, di rimanere con lui mentre ridava la vita ad una fanciulla, poterono contemplare lo splendore glorioso di Cristo. Proprio loro stavano per sapere, così, che il Figlio di Dio sarebbe risorto dai morti, proprio loro sarebbero stati scelti, più tardi, da Gesù per essere con lui al Getsemani. Per questi discepoli la luce si infiammò perché fossero tollerabili le tenebre della sofferenza e della morte. Breve fu la loro visione della gloria e appena compresa: non poteva certo essere celebrata e prolungata perché fossero installate le tende! Sono apparsi anche Elia e Mosè, che avevano incontrato Dio su una montagna, a significare il legame dei profeti e della Legge con Gesù.
La gloria e lo splendore di Gesù, visti dai discepoli, provengono dal suo essere ed esprimono chi egli è e quale sarà il suo destino. Non si trattava solo di un manto esterno di splendore! La gloria di Dio aspettava di essere giustificata e pienamente rivelata nell'uomo sofferente che era il Figlio unigenito di Dio.


Martedì 6 Agosto

Trasfigurazione del Signore (f); B. Maria Francesca di Gesù

18.a del Tempo Ordinario

Dn 7,9-10.13-14 opp. 2Pt 1,16-19; Sal 96; Mc 9,2-10

Il Signore regna, il Dio di tutta la terra

Questi è il Figlio mio, l'amato: «In lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo!».

(Matteo 17,5)


SALMO RESPONSORIALE (Salmo 96)
Rit: Il Signore regna, il Dio di tutta la terra.

Il Signore regna: «Esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono».

I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria.

Perché tu, Signore,
sei l'altissimo su tutta la terra,
eccelso su tutti gli dèi.

Questi è il Figlio mio, l'amato: «In lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo!».

(Matteo 17,5)



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