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07 aprile, 2024

✝ Pensiero del 07 Aprile 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, oggi, è il giorno della Misericordia, il giorno dell'amore infinito del Signore, aiutaci ad amare come Lui, e come hai fatto anche TU. Grazie di cuore. Barbara

Versetto del Giorno

Sia dunque che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio.

I Corinzi 10:31

Memoria

Nel 1995, il 07 aprile, dopo una lunga malattia, veniva accolto in cielo e baciato dalla Vergine Maria, padre Candido Maffeis, detto anche il PADRE DELLA MISERICORDIA.





06 aprile, 2024

Memoria della morte di Pierina Eugenia Morosini

 


Memoria

Nel 1957, sabato 06 aprile, all'ospedale Maggiore di Bergamo, (l'attuale ospedale Papa Giovanni XXIII), verso le ore 11.00, veniva, accolta tra le braccia, del suo amato Gesù Pierina Eugenia Morosini.

Il parere del medico che la visitò al momento del ricovero non lasciava dubbi: «Abbiamo qui una nuova Maria Goretti»

✝ Pensiero del 06 Aprile 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, il TUO volto, illumina, le mie giornate. Grazie di cuore.

Barbara


Versetto del Giorno

Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà.

Giovanni 12:26

Memoria

Nel 1957, sabato 06 aprile, all'ospedale Maggiore di Bergamo, (l'attuale ospedale Papa Giovanni XXIII), verso le ore 11.00, veniva, accolta tra le braccia, del suo amato Gesù Pierina Eugenia Morosini.



05 aprile, 2024

Memoria dell'onomastico dell'Avvocato Vincenzo Livatino

 Memoria dell'onomastico dell'Avvocato Vincenzo Livatino



Auguri di cuore ci protegga da lassù, ne abbiamo bisogno grazie di cuore


Barbara

San Vincenzo Ferreri

 San Vincenzo Ferreri

autore: Alonso Cano anno: 1644 titolo: San Vincenzo Ferrer Predicazione



Nome: San Vincenzo Ferreri
Titolo: Sacerdote
Nascita: 23 gennaio 1350, Valencia, Spagna
Morte: 5 aprile 1419, Vannes, Francia
Ricorrenza: 5 aprile
Tipologia: Commemorazione
Canonizzazione:
3 giugno 1455, Roma, papa Callisto III


S. Vincenzo Ferreri nacque a Valenza nella Spagna il 23 gennaio 1350 da Guglielmo Ferreri e Costanza Miguel. Prima ancora che nascesse, la madre aveva avuto un segno della futura grandezza di lui: perciò lo tenne sempre come dono speciale di Dio e come tale lo andava educando. Frequentò le prime scuole nella natia Valenza, ove studiò la grammatica e la dialettica; in questa, per felice disposizione del suo carattere, superò tutti i condiscepoli.

A 17 anni vestì l'abito di S. Domenico, mostrandosi per tutta la vita un modello di osservanza religiosa. Per l'elevatezza del suo ingegno, venne tosto designato a maestro di filosofia dei suoi condiscepoli di Valenza. A 28 anni conseguiva la laurea di dottore. Il cardinal Pietro De Luna lo ebbe carissimo e lo volle con sè in importanti uffici. Rifiutò però ripetutamente le dignità ecclesiastiche che di continuo gli venivano offerte.

Spinto da celeste visione, domandò ed ottenne titolo e facoltà di missionario apostolico per cui, novello Paolo, si diede a evangelizzare tutti i paesi più importanti d'Europa: Spagna, Francia, Inghilterra, Italia, Germania; i principi e i vescovi andavano a gara per averlo. La predicazione fu il campo dove impiegò il suo grande ingegno e profuse l'ardente suo zelo: la sua fu una vita veramente apostolica, poiché in mezzo a tante fatiche, viaggi e predicazioni, non smorzò mai il rigore con cui trattava se stesso.

Molto si adoperò per l'estinzione dello scisma d'Occidente e per far convocare un concilio generale a questo scopo: concilio che fu poi convocato nel 1417, a Costanza, e nel quale venne eletto Papa, con unanime consenso, Martino V. A lui Vincenzo rese prontamente omaggio della dovuta ubbidienza come al solo pastore legittimo.

Oltre che essere un uomo di grande zelo S. Vincenzo era pure un uomo di pari virtù: era solito dire di sé; « Io sono un servo inutile e un povero religioso: tutta la mia vita non è che fetore, io non sono che corruzione nel corpo e nell'anima ». Digiunava tutti i giorni eccetto la domenica, e vegliava buona parte della notte in orazione. Il demonio, invidioso di tanta virtù, cercò coi più formidabili assalti di indurlo a peccare, ma fu tutto inutile, essendo egli forte della preghiera e della devozione a Maria SS. Immacolata.

Dio fece molti miracoli per mezzo di lui, a conferma della sua santa vita e predicazione.

Dopo tante fatiche, avendo speso tutte le sue forze per il servizio di Dio, andò a ricevere il premio degli Apostoli il 5 aprile del 1419. Fu canonizzato nel 1453 da Callisto III, al quale, ancor giovanetto, Vincenzo predicatore aveva profetizzato il pontificato e la propria canonizzazione per mezzo suo.

PRATICA. Facciamo frutto della parola divina.

PREGHIERA. Dio, che ti sei degnato illustrare la tua Chiesa coi meriti e la predicazione del tuo confessore Vincenzo, concedi a noi, tuoi servi, di essere ammaestrati dai suoi esempi e di essere liberati per il suo patrocinio da tutte le avversità.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Vannes, nella Bretagna minore, san Vincénzo Ferréri, dell'Ordine dei Predicatori, Confessore, il quale, potente per le opere e per la predicazione, convertì a Cristo molte migliaia di infedeli.

ICONOGRAFIA



San Vincenzo Ferreri
titolo San Vincenzo Ferreri
autore seguace di G.B.Gaulli anno sec.XVII



Nell'iconografia di San Vincenzo Ferreri viene spesso raffigurato in compagnia di angeli e con l'abito domenicano (saio bianco e mantello nero), con l'indice della mano rivolto verso il cielo e con la fiamma dello Spirito Santo ardente sul capo o a volte sulla mano. Quasi sempre stringe una croce o regge un giglio.


San Vincenzo predica al popolo
titolo San Vincenzo predica al popolo
autore Guglielmo Borremans anno 1722



Nei molteplici dipinti, affreschi e statue a lui dedicati spesso è raffigurato come angelo dell'apocalisse. Raffigurato con le ali e regge la tromba e a volte il libro della Bibbia aperto al versetto di Apocalisse di Giovanni: «Timete Deum et date illi honorem quia venit hora judici eius» ('Temete Dio e dategli onore poiché è giunta l'ora del suo giudizio').


San Vincenzo predica alle folle
titolo San Vincenzo predica alle folle
autore Saverio De Musso anno XVIII sec.



San Vincenzo
titolo San Vincenzo
autore Giuseppe Antonio Luchi detto il Diecimino anno 1756



San Vincenzo Ferreri
titolo San Vincenzo Ferreri
autore Antonio Magnoni anno 1745



San Vincenzo Ferreri
titolo San Vincenzo Ferreri
autore Juan Masip anno 1445/1450



San Vincenzo Ferreri
titolo San Vincenzo Ferreri
autore Graziani E. junior anno sec. XVIII

✝ Pensiero del 05 Aprile 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, fai tanti auguri di cuore, al tuo amato papà Vincenzo, oggi, è il suo onomastico, ed a Canicattì, c'è grande festa, dai un bacio grande alla tua amata mamma Rosalia.

Barbara

Versetto del Giorno

Viene la superbia, verrà anche l'obbrobrio, mentre la saggezza è presso gli umili.

Proverbi 11:2


Memoria dell'onomastico dell'Avvocato Vincenzo Livatino

04 aprile, 2024

Nel 1957 il 04 aprile, veniva aggredita fisicamente Pierina Eugenia Morosini

 Nel 1957 il 04 aprile, veniva aggredita fisicamente Pierina Eugenia Morosini



Festa della Beata Pierina: pellegrinaggio virtuale al luogo del Martirio

San Francesco Marto

 San Francesco Marto


Nome: San Francesco Marto
Titolo: Veggente di Fatima
Nome di battesimo: Francisco de Jesus Marto
Nascita: 11 giugno 1908, Aljustrel, Portogallo
Morte: 4 aprile 1919, Aljustrel, Portogallo
Ricorrenza: 4 aprile
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
13 maggio 2000, Fátima, Portogallo, papa Giovanni Paolo II
Canonizzazione:
13 maggio 2017, Fátima, Portogallo, papa Francesco


Francisco Marto, fratello di Jacinta e assieme a lei e alla cugina Lucia testimone delle apparizioni della Madonna a Fatima nel 1917, nacque ad Aljustrel in Portogallo l'11 giugno 1908 ed era, come descritto dai genitori Manuel Pedro Marto e Olimpia de Jesus, un bambino “paziente, gentile e riservato, incline alla contemplazione”. Obbediente, tendeva a isolarsi e non cercava mai la lite, amava la natura e aveva un grande cuore. Durante la sua prima apparizione la Madonna gli predisse che sarebbe andato in cielo molto presto e fino ad allora avrebbe dovuto recitare molti rosari, cosa che puntualmente fece. A motivo delle sue esperienze mistiche subì molteplici umiliazioni da parte dei compagni e di un maestro che lo accusava di essere un “falso veggente”.

Si racconta che a chi gli chiedesse cosa avrebbe voluto fare da grande, egli rispondesse “voglio morire e andare in cielo!”.

Morì, come la sorella, di febbre spagnola il 4 aprile 1919 dopo aver preso, secondo suo grande desiderio, la sua prima e ultima Comunione. Beatificato assieme a Jacinta il 13 maggio 2000 da Giovanni Paolo II, è stato canonizzato da Papa Francesco il 13 maggio 2017. Il suo corpo riposa nella Basilica di Nostra Signora del Rosario di Fatima.

✝ Pensiero del 04 Aprile 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, Sei stato uomo credibile grazie all'amore che hai donato a tutti noi, ed adesso sei il nostro angelo, ci custodisci dal cielo. Grazie di cuore.

Barbara

Versetto del Giorno

Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua».

Marco 8:34


Memoria

Nel 1919 il 04 aprile, moriva in Pace il piccolo Veggente di Fatima, Francisco Jesus Marto.


Nel 1957 il 04 aprile, veniva aggredita fisicamente Pierina Eugenia Morosini



03 aprile, 2024

I miei genitori Santi - Gianna e Pietro Molla


Memoria
Oggi, nel 2010, (era il SABATO SANTO), salva, al Cielo il Marito di Santa Gianna Beretta molla Pediatra e madre di famiglia

✝ Pensiero del 03 Aprile 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, stella mia, illumina, il mio sentiero di vita.

Barbara


Versetto del Giorno

Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni.

I Timoteo 6:12

Memoria

Oggi, nel 2010, (era il SABATO SANTO), salva, al Cielo il Marito di Santa Gianna Beretta molla Pediatra e madre di famiglia




02 aprile, 2024

✝ Pensiero del 02 Aprile 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, hai amato, così tanto il diritto, che l'hai applicato, con rispetto, con Amore verso il prossimo, credibilità e giustizia.

Barbara


Versetto del Giorno

Egli ama il diritto e la giustizia, della sua grazia è piena la Terra.

Salmo 33:5

Memoria alle 21.30 del 02 aprile 2005, saliva al cielo, papa Giovanni Paolo II

01 aprile, 2024

Lunedì dell'Angelo

 Lunedì dell'Angelo

autore: Andrea Mantegna anno: 1426 titolo: Marie al sepolcro


Nome: Lunedì dell'Angelo
Titolo: L'angelo incontra le donne
Ricorrenza: 1 aprile
Tipologia: Commemorazione


Il Lunedì dell'Angelo, comunemente chiamato “pasquetta” è il giorno immediatamente successivo alla Pasqua, diventato festività civile nel dopoguerra per prolungare le ferie pasquali. È festivo, oltre che in Italia, in quasi tutta l'Europa e in diversi altri Paesi.

Il suo nome è rappresentativo del fatto che in questo giorno si ricorda un evento narrato nel Vangelo, l'incontro dell'angelo con le donne giunte al Sepolcro in cui era stato posto Gesù dopo la sua crocifissione, dove erano andate per imbalsamare il Suo corpo con degli oli aromatici.

Leggiamo in   Marco 16, 1-3 “Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. Dicevano tra loro: -Chi ci farà rotolare via la pietra dall'ingresso del sepolcro? -.”

Passione e della Crocifissione, videro il masso scostato e il sepolcro vuoto, e fecero il loro incontro sovrannaturale con l'angelo che annunciò la resurrezione del Cristo, sebbene Luca e Giovanni parlino di due angeli.

(Mc 16, 5-7) “Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”.

Questo evento è la prova di quanto la parola del Messia fosse veritiera, Egli era davvero il Figlio di Diorisorto dalla morte per tornare al Padre dopo aver sacrificato la sua vita per i nostri peccati.

Su questo luogo di culto tanto significativo per i cristiani, a Gerusalemme, sorge oggi la Basilica del Santo Sepolcro.

✝ Pensiero del 01 Aprile 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, tanti Auguri a TE, che ci proteggi, tutto l'anno.

Barbara


Versetto del Giorno

Io sono l'Alfa e l'Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente!

Apocalisse 1:8


Lunedì dell’Angelo – Ottava di Pasqua 

Meditazione del Vangelo di Mt 28,8-15

Con timore e gioia grande.

Due scenari diversi, segnati da due incontri diversi. Il primo si apre nel segno del timore e di una grande gioia; lo stesso evento che spaventa e paralizza i soldati (Mt 28,4) ha sulle donne un effetto elettrizzante, che mette loro le ali ai piedi. In questo contesto avviene l’incontro con il Risorto, in cui s’intrecciano benedizione e adorazione. Il Maestro che ha debellato una volta per tutte il virus letale della morte ribadisce la promessa già annunciata nell’ultima cena (Mt 26,32) e ricordata dallo strano messaggero apparso alle donne (Mt 28,7): “Dite ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno”. L’arrivo di Gesù in Galilea aveva inaugurato la sua missione in Israele (Mt 4,12), il ritorno del Risorto aprirà il nuovo scenario della evangelizzazione universale (Mt 28,18). La Galilea non è il luogo di un ritrovo intimo tra amici, per quanto umanamente sbalorditivo e festoso, dopo una vicenda traumatica. Nulla sarà più come prima: quando tutto sembrava finito, tutto ricomincia in un modo nuovo. Un compito straordinario di evangelizzazione sarà affidato a quel manipolo di persone smarrite e confuse, ma lui precederà tutti in Galilea. Come dire: quando ogni fedele discepolo del Maestro s’incammina verso il luogo da cui s’irradia il vangelo, non abbia timore, perché Lui è già là. Il secondo scenario è di segno completamente opposto. Anche qui un incontro, un annuncio, una promessa. Ma tutto suona terribilmente umano, troppo umano. Menzogne, bustarelle, meschinità, connivenze. Fino al limite dell’autogoal più clamoroso: la sentinella che dichiara di dormire in servizio e descrive un evento che non ha visto! Uno spaccato di un sottobosco politico-diplomatico-religioso, con un sottinteso ammiccante e disgustoso che continua a circolare in ogni epoca e sotto tutte le latitudini: l’ingiustizia si può sempre coprire e “aggiustare” con un po’ di complicità. Il contrasto tra la fede pulita delle donne, fondata sulla verità e pronta alla testimonianza, e l’incredulità spregiudicata dei capi, sicuri di poter umiliare con la menzogna la credulità dei semplici, non poteva essere più netto e provocatorio. Un bivio anche per la nostra vita.

In questo primo giorno della settimana che segue la grande festa, è la vita quotidiana della fede che comincia. Una fede che non si accorda spontaneamente alla vita passata. Perché, se quello che noi cantiamo e diciamo a Pasqua è vero, è solamente quando il Cristo risuscitato fa sapere ai suoi che egli resta con loro e per loro fino all'ultimo giorno che tutti gli uomini riscoprono il significato della vita.
I fatti di Pasqua che gli evangelisti hanno vissuto e riassunto nella loro narrazione sono una testimonianza. Testimonianza contestata nella loro epoca, come oggi.
San Matteo parla di Maria di Magdala e dell'altra Maria, che incontrano un angelo al levarsi del giorno vicino alla tomba. Quando gli obbediscono e lasciano la tomba, il Cristo risuscitato va ad incontrarle. Conferma egli stesso la missione che li aspetta: «
Andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno».

Ed è anche presso la tomba vuota che si sviluppano la nuova opposizione - che contesta la risurrezione - e il rifiuto di credere. Mentre le due donne sono in cammino, le guardie si recano in città dai loro capi. Questi sanno che è inutile sigillare e sorvegliare la tomba di Gesù, perché nessuna potenza terrestre può resistere od opporsi all'opera di Dio. Pertanto, poiché non possono accettare la verità della Pasqua, danno al mondo una spiegazione. Spiegazione che può trarre in inganno solo coloro che si rifiutano di incontrare il Signore.

Lunedì 01 aprile 2024
Ottava di Pasqua [LUNEDI’ DELL’ANGELO]

S. Maria Egiziaca; S. Ugo di Grenoble
At 2,14.22-32; Sal 15; Mt 28,8-15
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio

Alleluia, alleluia.
Questo è il giorno fatto dal Signore:

«Rallegriamoci ed esultiamo».

(Salmo 117,24)

Alleluia.

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 15)
Rit: Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu,
solo in te è il mio bene».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
«Nelle tue mani è la mia vita».


Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli ínferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.


Alleluia, alleluia.
Questo è il giorno fatto dal Signore:

«Rallegriamoci ed esultiamo».

(Salmo 117,24)

Alleluia.

31 marzo, 2024

Pasqua di Risurrezione del Signore

 Pasqua di Risurrezione del Signore

autore: Noël Coypel anno: 1700 titolo: La resurrezione di Cristo luogo: Museo delle Belle Arti, Francia

Nome: Domenica di Pasqua
Titolo: Risurrezione del Signore
Ricorrenza: 31 marzo
Tipologia: Solennità
Patrono di:
Cherasco


Alla sera del venerdì, appena Gesù aveva reso lo spirito un soldato per assicurarsi che era veramente morto gli aveva passato il cuore con una lancia. Giuseppe d'Arimatea, nobile decurione, e Nicodemo chiesero a Pilato il corpo adorabile di Gesù e, ottenutolo, lo avvolsero in una sindone con aromi e lo deposero in un sepolcro nuovo, scavato nel vivo sasso. Il giorno seguente i Principi dei Sacerdoti, ricordandosi che Gesù aveva detto che dopo tre giorni sarebbe risuscitato, domandarono a Pilato che ne facesse custodire il sepolcro per tre giorni, affinché, dicevano essi, non vengano i suoi discepoli a rapirne il corpo, e poi dicano ch'è risorto. Pilato acconsentì, e furono posti i soldati a guardia del sepolcro, e venne suggellata la pietra. Al terzo giorno, di buon mattino, si sentì un gran terremoto; un Angelo sfolgoreggiante di luce discese dal cielo, rovesciò la pietra del sepolcro e vi sedette sopra. Gesù vincitore della morte e dell'inferno era risorto come aveva promesso. Le guardie sbigottite caddero come morte, ma poi riavutesi, corsero in città a dar l'avviso dell'accaduta ai Principi dei Sacerdoti. Questi però diedero loro del denaro, affinché dicessero che mentre esse dormivano erano venuti i discepoli, e ne avevano portato via il corpo.

Al mattino presto (le donne) si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: "Bisogna che il Figlio dell'uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno"».

È ancora buio e le donne si recano al sepolcro di Gesù, le mani cariche di aromi. Vanno a prendersi cura del suo corpo, con ciò che hanno, come solo loro sanno. Sono quelle donne che l'avevano seguito dalla Galilea, sostenendolo con i loro beni in ciò che era necessario. Con lui avevano assaporato la ricchezza del «più che necessario», giorni di libertà felice, germogli di un mondo nuovo. Sono quelle che stavano sotto la croce. L'avevano guardato morire. E nessuno a soccorrerlo. Ora vanno al sepolcro: ciò che le muove non è un atto di fede nella divinità di Gesù, non una speranza segreta, ma un atto d'amore. Lo amano ancora, semplicemente, ma è ciò che rimette in marcia la vita: «non è possibile amare la divinità di Cristo se non amando prima la sua umanità» (Heidewick di Anversa).

Il racconto di Luca è di estrema sobrietà: «entrarono e non trovarono il corpo del Signore». Tutto si blocca, l'assenza del corpo di Gesù entra dolorosamente in loro come uno smarrimento, un vuoto pieno solo di domande. E alla desolazione si aggiunge paura: due uomini vestiti di lampi. Come è contrastata la fede di Pasqua! Quasi fossero doglie di parto. Si innesta su di una ferita, su di una assenza patita dolorosamente, su di una perdita.

Perché cercate tra i morti colui che è vivo?


Voi state cercando il vostro tesoro perduto, avete fame di colui che vi ha riempito di senso le vite.

Perché cercate colui che è vivo?


Bellissimo nome di Gesù: Lui è il vivente. Non solo è vivo adesso, come uno che non è più un morto, ma è il vivente, colui che continuamente vive, cui appartiene il vivere, l'autore della vita: la sua missione, la sua azione è germinare vita, fiorire vita.

Non è qui, è risuscitato, si è alzato.


I Vangeli raccontano la risurrezione di Gesù con i due verbi del mattino dell'uomo, svegliarsi e alzarsi. Come se i nostri giorni fossero una piccola risurrezione quotidiana, e la Pasqua un giorno senza più tramonto. Ma la tomba vuota non basta, gli angeli non bastano perché la fede venga alla luce: Ricordatevi come vi parlò: bisogna che io sia crocifisso e risorga... ed esse ricordarono le sue parole.
Adesso tutto esplode. Le donne ricordano, credono perché ricordano, credono non per le parole degli angeli, ma per la parola di Gesù. Credono prima di vedere. Non sono le apparizioni che fanno credere, né le vesti sfolgoranti, ciò che fa credere è sempre la sua Parola, Vangelo custodito anche nei giorni della perdita e dell'assenza. Le donne hanno conservato quelle parole perché le amano, perché nell'uomo si imprime e persiste solo ciò che ci sta davvero a cuore. Principio di ogni incontro con il Vivente è, anche per noi, la custodia amorosa della sua Parola.

MASSIMA. Il nostro Agnello pasquale, Cristo, è stato immolato. Perciò facciam festa non col vecchio lievito della malizia, ma con gli azimi della parità e della verità. S. Paolo ai Corinti.

PRATICA. La solennità di tutte le solennità che la Provvidenza ha voluto assegnarvi in questo mese, sollevi al cielo il vostro spirito, la mente ed il cuore: tutto quello che non è per il cielo, è tutto perduto. O Adamo, felice il tuo peccato Che un sì gran Redentor ci ha meritato!

MARTIROLOGIO ROMANO. In questo giorno, che il Signore ha fatto, solennità delle solennità e nostra Pasqua: Risurrezione del nostro Salvatore Gesù Cristo secondo la carne.



ICONOGRAFIA


L'iconografia della Resurrezione di Cristo vanta di tantissime opere d'arte quasi sempre raffiguranti il Cristo che risorge dal sepolcro con una bandiera crociata simbolo della resurrezione, insieme a lui in basso quasi sempre troviamo i soldati che erano di guardia al sepolcro, in molte rappresentazioni sono presenti anche le donne che portarono gli aromi sulla tomba del Signore, Maria Maddalena, Maria di Cleofa e Giovanna la Mirofora o Maria Solome. Una delle più celebri rappresentazioni della resurrezione è sicuramente quella di Raffaello che con i suoi meravigliosi colori esalta la forza e la bellezza della scena dove oltre ai tipici soggetti sono visibili anche due splendidi angeli che sono i primi testimoni e gli interpreti del Risorto e che aprono la strada all’annuncio di vittoria sulla morte e avranno un ruolo importante nell'incontro con le Tre Marie

Resurrezione di Crist
titolo Resurrezione di Crist
autore Raffaello anno 1501-1502


Anche la magnifica opera di Piero della Francesca conservata nel Museo Civico di Sansepolcro è una grande rappresentazione della scena con i soldati che sono addormentati.

Resurrezione
titolo Resurrezione
autore Piero Della Francesca anno 1458-1474


Anche la celebre opera di Peter Paul Rubens conservata a Palazzo Pitti di Firenze rappresenta come Cristo si leva trionfante, reggendo il vessillo crociato, con un angelo che lo scopre e due putti che gli reggono la corona di spine.

Resurrezione di Cristo
titolo Resurrezione di Cristo
autore Pieter Paul Rubens anno 1616 circa


Di notevole fascino anche l'opera di Domenico Ghirlandaio artista del XV sec

Resurrezione di Cristo
titolo Resurrezione di Cristo
autore Domenico Ghirlandaio anno 1490-1498