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28 marzo, 2024

✝ Pensiero del 28 Marzo 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, nel Martirio di CRISTO, si, rinnova il Martirio di ogni cristiano.

Barbara



Versetto del Giorno

Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi».

Luca 22:20



Giovedì della Settimana Santa – IN CEENA DOMINI TRIDUO PASQUALE Solennità

Meditazione sul Vangelo di  Gv 13,1-15

Cominciò a lavare i piedi dei discepoli.

La messa «in cena Domini» è il preludio sacramentale al Triduo Pasquale della passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo. Mentre contempliamo il momento in cui Gesù istituisce il sacramento dell’Eucaristia e dell’Ordine (che ne permette la celebrazione), ecco che il mistero pasquale si apre davanti a noi. Quando noi celebriamo l’Eucaristia non riviviamo l’ultima cena, ma celebriamo l’alleanza nuova stabilita con noi dal Padre per mezzo della morte e risurrezione di Cristo. Due sono gli aspetti che ci guidano in questa celebrazione: l’umiltà di Gesù che lava i piedi ai suoi discepoli, prefigurando con questo la donazione totale di se stesso; e per tre giorni nella terra, l’amore con il quale Gesù Cristo, riprendendo i segni del pane e del vino dell’antica alleanza, inaugura una nuova alleanza. Mangiando e bevendo a quel mistico banchetto noi ogni volta annunciamo la morte del Signore, proclamiamo la sua risurrezione, attendiamo la sua venuta. L’Eucaristia, vertice dei sacramenti dell’iniziazione cristiana, ci permette di vivere dentro il Cristo Risorto con umiltà ed amore

In questa messa che si svolge nella cattedrale, si manifesta il mistero del sacerdozio di Cristo, partecipato dai ministri costituiti nelle singole Chiese locali, che rinnovano oggi il loro impegno al servizio del popolo di Dio.
Il Vescovo, circondato dagli altri sacerdoti, benedice gli oli che verranno adoperati nei diversi sacramenti: il crisma (olio mescolato con profumi), per significare il dono dello Spirito Santo nel Battesimo, nella Cresima, nell’Ordine; l’olio per i catecumeni e quello per i malati, segno della forza che libera dal male e sostiene nella prova della malattia.
Attraverso una realtà terrena, già trasformata dal lavoro dell’uomo (l’olio) e un gesto semplice e familiare (l’unzione), si esprime la ricchezza della nostra esistenza in Cristo, che lo Spirito continua a trasmettere alla Chiesa sino alla fine dei tempi.
Nella nuova ed eterna alleanza tutto ha valore perché tutto procede dall'Unto per eccellenza, da Gesù Cristo.
In lui, come egli stesso dichiara, si realizza in pieno il testo di Is 61,1-2. Gesù dimostra attraverso le opere la sua missione (Atti 10,38).

Giovedì 28 Marzo 

GIOVEDÍ SANTO [CENA DEL SIGNORE]

S. Stefano Harding; S. Ilarione; B. Giovanna M. De Maillé
Es 12,1-8.11-14; Sal 115; 1Cor 11,23-26; Gv 13,1-15
Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza

Gloria e lode a te, Cristo Signore!
Lo Spirito del Signore è sopra di me: 
«Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio».

(Isaia 61,1)  

Gloria e lode a te, Cristo Signore!

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 88)
Rit: Canterò per sempre l’amore del Signore.

Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l’ho consacrato;
la mia mano è il suo sostegno,
il mio braccio è la sua forza.

La mia fedeltà e il mio amore saranno con lui
e nel mio nome s’innalzerà la sua fronte.
Egli mi invocherà: «Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza».

Gloria e lode a te, Cristo Signore!
Lo Spirito del Signore è sopra di me:

«Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio».

Gloria e lode a te, Cristo Signore!

27 marzo, 2024

Mercoledì Santo

Mercoledì Santo


Nome: Mercoledì Santo
Titolo: Il tradimento di Giuda
Ricorrenza: 27 marzo
Tipologia: Commemorazione


Nel terzo giorno della Settimana Santa, il mercoledì, si ricorda una triste vicenda, il tradimento di Gesù da parte di uno dei suoi discepoli, Giuda Iscariota, si approfondisce questa parte del Vangelo già accennata il giorno precedente.

Il brano in questione recita “In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: -Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?”- E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo.”

Mentre sono a cena tutti assieme, Gesù annuncia l'imminente tradimento da parte di uno di loro, e risponde a chi gli chiede chi sia: “Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!” Giuda, il traditore, disse: “Rabbì, sono forse io?” Gli rispose: “Tu l’hai detto quasi come a lasciargli una scelta, la possibilità di ripensarci.

Ma cosa ha portato Giuda a questa decisione? Che Gesù non abbia accettato le sue critiche su quanto successo giorni prima, la sua osservazione sullo spreco che fa la donna dell'olio profumato che ha usato per lavargli i piedi.

La tristezza di questo tradimento è resa dalle parole “Colui che ha intinto con me la mano nel piatto” perché questo è un gesto che indica espressione di intimità e fiducia. Il racconto serve a ricordarci che chiunque di noi potrebbe comportarsi come Giuda, chiunque, pur affermando di amare il Signore, potrebbe tradirlo con le proprie azioni, i compromessi. Ma nonostante tutto, l'amore di Gesù supera il tradimento e la negazione, perché è immenso e gratuito, non dipende cioè da quello che facciamo per lui. Questa è la sua grandezza.




✝ Pensiero del 27 Marzo 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, TU, sei luce dei miei occhi.

Barbara

Versetto del Giorno

Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo, e vado al Padre.

Giovanni 16:28


Mercoledì della Settimana Santa

Meditazione sul Vangelo di Mt 26,14-25

Il mio tempo è vicino: farò la Pasqua da te con i miei discepoli.

«Il mio tempo è vicino: farò la Pasqua da te con i miei discepoli». Noi sappiamo che il messaggio del vangelo è per noi: è come se l’autore si rivolgesse direttamente a chi legge e medita il testo. Ecco allora il grande annuncio: «Il tempo di Gesù è vicino ed Egli verrà a mangiare la Pasqua nella nostra casa».  Meravigliosa affermazione che ci mette in guardia: il tempo del Signore è sempre vicino; stiamo attenti a non lasciar correre questa occasione imperdibile! Il lettore non deve infatti lasciarsi trarre in inganno dal ricorrente racconto del tradimento di Giuda (ieri nel vangelo di Giovanni, oggi in quello di Matteo). Il centro del messaggio non è tanto il gesto di Giuda, quanto l’annuncio che Gesù viene a mangiare la Pasqua da noi! Oggi poi la sottolineatura è ancora più precisa. Perché Giuda ha tradito il Signore? Sostanzialmente perché ha lasciato cadere l’occasione propizia della presenza del Signore nella sua vita e, non avendo compreso la grazia di quel momento, è diventato, forse inconsapevolmente, strumento di Satana. «Il mio tempo è vicino»: è il tempo in cui Gesù consegna se stesso per amore, il tempo in cui viene glorificato dal Padre; è il momento in cui il Signore indica all’uomo la strada di una vita spesa bene, fino in fondo, per Dio e per i fratelli. Impariamo da Lui!

Gesù, vedendo che la sua ora si avvicina, fa preparare la Pasqua. Durante la cena, annuncia il tradimento di Giuda. Il salmista aveva già previsto il tradimento dell'amico (Sal 041,10). Il popolo di Giuda condanna Gesù e lo consegna ai pagani. I lavoratori della vigna, dopo aver ucciso i servitori, uccidono anche il figlio del padrone. “Popolo mio, che cosa ti ho fatto? In che cosa ti ho stancato? Rispondimi” (Mi 6,3). Giuda vende Gesù per trenta monete d'argento. Il valore di un servo era di trenta sicli d'argento (Es 21,32). Si valutò con lo stesso valore il profeta che era decaduto (Zc 11,12s). Ed è ancora questa somma che il sinedrio dà per Gesù.
Quando ciò che era stato annunciato si realizza, le Scritture terminano. Tutto, da sempre, era presente agli occhi di Dio. L'azione dell'uomo era prevista, ma non predeterminata. Ed è per questo che Gesù non toglie la responsabilità a colui che lo consegna, poiché egli ha utilizzato male la sua libertà.
Anche noi possiamo tradire Cristo, vendendolo per qualche moneta. La parola del Signore ci insegna, ed il Signore stesso apre le nostre orecchie, affinché possiamo fare parte dei convitati di Gesù, che celebrano con lui la Pasqua, come membra vive della sua Chiesa.

Mercoledì 27 Marzo 
Settimana Santa

S. Ruperto; B. Francesco Faà di Bruno
Is 50,4-9a; Sal 68; Mt 26,14-25
O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Salve, nostro Re, obbediente al Padre:
«Sei stato condotto alla croce,
come agnello mansueto al macello
».

Lode e onore a te, Signore Gesù!

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 68)
Rit: O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi.

Per te io sopporto l'insulto
e la vergogna mi copre la faccia;
sono diventato un estraneo ai miei fratelli,
uno straniero per i figli di mia madre.
Perché mi divora lo zelo per la tua casa,
gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.

Mi sento venir meno.
Mi aspettavo compassione, ma invano,
consolatori, ma non ne ho trovati.
Mi hanno messo veleno nel cibo
e quando avevo sete mi hanno dato aceto.

Loderò il nome di Dio con un canto,
lo magnificherò con un ringraziamento,
Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
e non disprezza i suoi che sono prigionieri.

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Salve, nostro Re, obbediente al Padre:
«Sei stato condotto alla croce,
come agnello mansueto al macello
».

Lode e onore a te, Signore Gesù!

26 marzo, 2024

Martedì Santo

 Martedì Santo



Nome: Martedì Santo
Titolo: Gesù tradito e rinnegato
Ricorrenza: 26 marzo
Tipologia: Commemorazione



Nel secondo giorno della Settimana Santa che precede la Pasqua si riflette sul brano del Vangelo che descrive l'annuncio del tradimento di Gesù, che Egli fa ai suoi discepoli.

“In quel tempo, mentre Gesù era a mensa con i suoi discepoli, si commosse profondamente e dichiarò: -In verità, in verità vi dico, uno di voi mi tradirà. - I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse.” Ovviamente sono tutti esterrefatti, increduli che uno di loro possa fare una cosa del genere, e lo stesso Giuda capisce che Gesù è a conoscenza delle sue intenzioni, ma non cambia idea e va avanti nel suo proposito.

Quando gli chiedono chi compirà questo orribile gesto, Gesù risponde “È colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò”. È intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. E allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui.”

Dove prima c'erano dubbi, calcoli, ragionamenti, adesso c'è il male, l'oscurità, la tenebra, è Satana che ha portato l'odio nel cuore del discepolo, che si allontana poi nella notte dopo l'esortazione “Quello che devi fare fallo al più presto”. È tutto deciso, tutto va come dovrebbe, e allora il Figlio di Dio afferma “Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui.” La sua morte non è una sconfitta ma un trionfo, è appunto la sua glorificazione che porterà il ritorno al Padre. Dopodiché annuncia “Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma [...]dove vado io voi non potete venire” E alla protesta di Pietro “perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!” la risposta “in verità ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte” è in fondo l'annuncio di un ulteriore tradimento.


✝ Pensiero del 26 Marzo 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, chi vive per se stesso, muore, chi vive amando, vivrà in Eterno in Cristo.

Barbara

Versetto del Giorno

E come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo.

I Corinzi 15:22


Martedì della Settimana Santa

Meditazione sul Vangelo di  Gv 13,21-33.36-38

Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato e Dio è stato glorificato in Lui

«Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in Lui». Dopo aver offerto il boccone a Giuda, Gesù pronuncia queste parole sorprendenti, a cui l’evangelista Giovanni fa seguire un’annotazione: «Era notte». È il momento delle tenebre, del male, l’ora in cui il mondo cade sotto il dominio dell’oscurità e dell’angoscia. Per questo l’osservazione di Gesù – Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato – risulta sorprendente. Ma come? Le tenebre e il tradimento si stanno impadronendo di Gesù e proprio in quel momento egli afferma: «Il Figlio dell’uomo è stato glorificato»? Qui matura la decisione di Giuda di tradire Gesù, qui inizia la passione, e proprio qui l’impotenza di Dio, di fronte alla libertà dell’uomo, raggiunge il massimo della sua debolezza. Perché questo è il momento della gloria? Siamo sconcertati, senza parole. L’insegnamento è grande ed è il punto più alto del messaggio di Gesù ai suoi discepoli. Il momento dell’oscurità è il tempo in cui l’amore si consegna, non si tira indietro, ma si dona facendoci comprendere che, sia pure nel turbamento, è sempre Gesù a guidare la propria vita. L’arresto sarà un evento tragico, ma non inatteso. Preludio alla morte di croce, il Signore trasformerà l’arresto in una consegna della propria vita, insegnandoci che chi si dona, spendendo nel bene la vita, si salva e chi conserva la vita rifiutandosi al dono, la perde. Nell’oscurità la luce dell’amore già squarcia le tenebre!


Il tradimento di Gesù, per opera di Giuda, è l'esempio per eccellenza della cattiveria umana. Nel corso della storia, molti uomini hanno tradito i loro amici, coniugi, genitori, figli, concittadini o altri uomini fratelli. Questi uomini hanno stimato cosa da poco la solidarietà e la comunione umana. Ora, nella persona di Giuda, quest'ondata di indifferenza e di cattiveria si alza e si rovescia contro Gesù stesso, che in quanto Logos - Verbo - è il fondamento di ogni relazione positiva.
Durante la Settimana Santa, la sorte terrena del mediatore sarà decisa dal bacio del traditore. Ma il tradimento e la consegna di Gesù ai suoi nemici sarebbero impossibili senza l'azione, ad un livello più profondo, del Padre eterno che, attraverso le circostanze dell'ultima Cena e della preghiera al Getsemani, si consegna lui stesso nella persona del Figlio. Compie così, nel tempo, il dono totale di sé che, nell'eternità, egli compie con la discesa dello Spirito Santo, il cui essere è Amore. La Passione di Gesù esprime nel tempo ciò che il Padre è nell'eternità. Così il tradimento di Giuda, colmo com'era della perversità del peccato, diventa il mezzo attraverso cui lo Spirito d'amore viene mandato in questo mondo, per salvarlo.

Martedì 26 Marzo 

Settimana Santa
Ss. Baronzio e Desiderio; B. Maddalena Caterina Morano
Is 49,1-6; Sal 70; Gv 13,21-33.36-38
La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Salve, nostro Re, obbediente al Padre:

«Sei stato condotto alla croce,
come agnello mansueto al macello
».

Lode e onore a te, Signore Gesù!

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 70)
Rit: La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.

In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami.

Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
«Davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!».
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.

Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.

La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza,
che io non so misurare.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
ed oggi ancora proclamo le tue meraviglie.

«Sei stato condotto alla croce,
come agnello mansueto al macello
».

Lode e onore a te, Signore Gesù!


25 marzo, 2024

Annunciazione del Signore

 Annunciazione del Signore

autore: Luca Giordano anno: tra il 1672 e il 167 titolo: Annunciazione luogo: New York, Metropolitan Museum of Art



Nome: Annunciazione del Signore
Titolo: L'annuncio del concepimento verginale
Altri nomi: Annunciazione della beata Vergine Maria, Maria Santissima Annunziata
Ricorrenza: 25 marzo 8 aprile
Tipologia: Solennità


Il mistero che la S. Chiesa celebra oggi è l'Annuncio dell'Arcangelo Gabriele a Maria, che Ella era stata dal Signore scelta fra tutte le donne ad essere la Madre di Dio, e l'incarnazione del Verbo nel suo seno purissimo.

Anticamente la festa odierna era designata anche col nome di «Concezione di Cristo», «Annunciazione del Signore». Ciò dimostra che era celebrata più come festa del Signore che della 'Madonna; solo col passare del tempo prese man mano spiccato carattere mariano. Oggi è considerata quasi esclusivamente come festa della SS. Vergine.

«Questo giorno, scrive il Guéranger, è grande negli annali dell'umanità; è grande agli occhi medesimi di Dio, perché celebra l'anniversario del più grande avvenimento che siasi compiuto nel tempo. Quest'oggi il Verbo divino, per mezzo del quale il Padre ha creato tutte le cose, s'è fatto carne nel seno d'una Vergine ed ha abitato in mezzo a noi».

Questo mistero era già stato preannunciato fin dal Paradiso terrestre, indi più esplicitamente ripetuto e specificato dai Profeti. Isaia, quale segno della Redenzione, all'empio Acaz dice: «Ecco una Vergine concepirà e partorirà un figlio ed Emmanuele sarà il suo Nome». Più innanzi dice ancora: «Dalla radice di Jesse germinerà una verga e un fiore spunterà da essa».

Venuta poi la pienezza dei tempi, il tempo accettevole e propizio della Redenzione, mentre la purissima Vergine nazarena innalza le sue più ferventi preci per accelerare la venuta del Messia, le appare uno dei più fulgidi Arcangeli del Paradiso, Gabriele, e con sommo rispetto e devozione la saluta: «Ave, piena di grazia, il 'Signore è teco, benedetta tu fra le donne». Udendo queste cose Maria si turba e pensa che specie di saluto sia questo. L'Angelo per rassicurarla le dice: «Non temere, Maria, poiché hai trovato grazia presso Dio; ecco concepirai nel seno e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo e il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà fine». E Maria, che già ha consacrato la sua verginità a Dio, non comprendendo ciò, dice all'Angelo: «Come avverrà questo se io non conosco uomo? ». Rispondendo l'Angelo le dice: «Lo Spirito Santo verrà in te e la virtù dell'Altissimo ti adombrerà. E per questo quello che nascerà da te sarà santo e sarà chiamato figlio dell'Altissimo... poiché nulla è impossibile a Dio». E Maria dice: «Ecco la serva del Signore, sia fatto di me secondo la tua parola». E l'Angelo si parte da lei.

In quel momento il Figlio di Dio scese in lei, prese carne e pur rimanendo vero Dio, cominciò ad essere anche vero uomo, per poi un giorno patire e morire, a fine di salvarci riaprendoci il Paradiso e meritandoci le grazie per bene operare.

Come ogni data relativa agli eventi dell'infanzia di Gesù, anche quella del 25 marzo per l'Annunciazione fu stabilita in riferimento a quella del Natale e viene rinviata se coincide con una domenica di Quaresima o altre solennità del tempo pasquale.

PRATICA. Credere sempre più nei privilegi mariani, particolarmente in quelli che formano l'aureola più fulgida di Maria, la sua perpetua Verginità e la divina Maternità.

PREGHIERA. Dio, che hai voluto che il tuo Verbo all'annuncio dell'Angelo prendesse carne nel seno della Beata Vergine Maria, concedi a noi tuoi devoti che mentre la crediamo veramente Madre di Dio, siamo aiutati dalla sua intercessione presso di te.

MARTIROLOGIO ROMANO. Annunciazione della beatissima Vergine Maria, Madre di Dio.

PROVERBIO. Per l'Annunziata la rondine è ritornata.

ICONOGRAFIA


Il tema dell'Annunciazione Mariana è stato molto sfruttato nella Storia dell'Arte; tante sono infatti le rappresentazioni che possiamo oggi ammirare e che risalgono a diverse epoche e stili.
Ma gli elementi presenti in ognuna di esse e comuni ad ognuna sono la figura di Maria e quella dell'Angelo, affiancati talvolta alla Colomba, ovvero lo Spirito Santo.

LE DIVERSE OPERE


La prima rappresentazione di questo momento tanto importante riportato nei vangeli risale al III secolo ed è un affresco in una catacomba romana che vede la donna seduta e l'angelo dinanzi a lei.
Nell'iconografia che è seguita negli anni la seduta è diventata via via un trono, uno scranno o un baldacchino; quest'ultimo nell'arte bizantina del Medioevo ha di fatto inserito, con la sua maestosità, Maria in una dimensione divina.

Dal VI secolo poi spesso è rappresentata in piedi a parlare con il messaggero divino in segno di rispetto per averne saggiamente compreso l'importanza.

Allo stesso tempo la raffigurazione di una tenda in molte opere ha un significato non solo decorativo ma può essere di rivelazione, nei templi le immagini sacre erano infatti celate da un drappo fino alla rivelazione ai fedeli. O anche può sottolineare l'autorità di Maria richiamando l'iconografia imperiale romana in cui i drappi erano posti alle spalle dei sovrani.

Persino la posizione delle mani della Madonna assume un significato diverso. Al mento come segno di riflessione, con il palmo verso l'esterno a suggerire un'iniziale riserva, con il dorso sul petto a indicare il suo consenso o la sua fiduciosa accoglienza.

L'ANGELO


L'angelo Gabriele, raffigurato in piedi o in ginocchio, reca spesso tra le mani un giglio, emblema di purezza e simbolo per eccellenza della maternità virginale della Madonna come nell'olio su tela di Tiziano risalente al 1535, o uno scettro, simbolo del bastone di comando che Dio, imperatore celeste, affida al suo speciale ambasciatore.


Annunciazione
titolo Annunciazione
autore Tiziano Vecellio anno 1539



In alcune opere l'angelo Gabriele non è da solo, ma in compagnia di altri angeli, soprattutto dalla seconda metà del 1500. Saltuariamente si aggiungono la figura di Dio che osserva dall'alto, la quale assieme alla colomba, quindi allo Spirito Santo, sta a sottolineare l’intervento della Trinità nel momento del concepimento.

Ne vediamo un bellissimo esempio nell'Annunciazione del Pinturicchio, del 1500, che racchiude tutti i simboli ripresi dagli altri artisti, compreso un piccolo Gesù Bambino che plana verso il grembo materno.


Annunciazione
titolo Annunciazione
autore Pinturicchio anno 1500



IL LEGGIO


Altro elemento che si aggiunge all'iconografia dell'Annunciazione è il leggio, o comunque un libro, per riprendere il racconto dei Vangeli che vuole Maria intenta a leggere il salterio, ovvero il libro dei Salmi, nel momento in cui riceve il messaggero. Questo elemento viene introdotto sotto l'influsso della spiritualità francescana che sottolinea la pietà di Maria piuttosto che la sua regalità ed è un riferimento alla sua preghiera e al raccoglimento preparatori alla venuta di Dio.

LA COLOMBA


Infine, ecco la colomba che rappresenta come detto lo Spirito Santo, raffigurata soprattutto, dal XII secolo, mentre si dirige verso Maria attraverso un raggio di luce. Questa figura la troviamo nella Bibbia solo nel racconto del Battesimo di Cristo, ma dal Concilio di Nicea sarà riconosciuta come rappresentazione valida dello Spirito Santo.

Lunedì Santo

 Lunedì Santo


Nome: Lunedì Santo
Titolo: Maria unge i piedi di Gesù
Ricorrenza: 25 marzo
Tipologia: Commemorazione


Il Lunedì Santo è il primo giorno della Settimana Santa, e dà inizio ad una serie di celebrazioni che culminano con la Pasqua.

Durante questo primo giorno si analizza il brano del Vangelo in cui si racconta di Gesù che, dopo aver resuscitato il suo amico Lazzaro, si trova ora nella sua città, Betania, nonostante i sommi sacerdoti abbiano deciso di ucciderlo.

È con i suoi discepoli, e gli viene offerto un banchetto dove servono Marta e Maria, le sorelle di Lazzaro, che pure è un commensale. “Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento.”

L'azione compiuta dalla donna lascia tutti interdetti: ella in assoluto silenzio, nel compiere il gesto, si scioglie i capelli, cosa concessa alle donne solo in presenza del marito. Il suo è un dono di gratitudine e di devozione totale.

L'olio usato per l'unzione è molto costoso, e uno degli apostoli, Giuda, osserva che è un vero spreco, perché si sarebbe potuto vendere e donare il ricavato ai poveri: in realtà vorrebbe rubare il denaro dalla cassa comune, come è solito fare. È come se stesse dando un valore monetario ad un gesto di generosità, di amore, ma l'amore non ha prezzo.

E Gesù gli risponde prontamente “Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri, infatti, li avete sempre con voi, ma non sempre avete me” come a dire che il ricordo di quel gesto lo accompagnerà fino alla morte, dato che i condannati a morte,
all'epoca, non ricevevano sepoltura e quindi non potevano essere unti di olio profumato, come da usanza. È come se Maria abbia già capito ed accettato che Gesù è il Messia, anche se sarà crocifisso e così umiliato.