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22 febbraio, 2024

✝ Pensiero del 22 Febbraio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, a TE, affido la giustizia in TE, confido.

Barbara

Versetto del Giorno

La fede dipende dunque dalla predicazione, e la predicazione a sua volta, si attua per la parola di Cristo.

Romani 10:17


Giovedì – 1.a Quaresima – CATTEDRA DI SAN PIETRO – Festa

Meditazione sul Vangelo di Mt 16,13-19

Il Signore è il mio pastore.

Con la Prima Lettera di Pietro, siamo aiutati insieme agli «anziani» (presbiteri, da cui preti) della comunità ad accudire alle persone «volentieri», non da padroni, né per alcun personale interesse. E questo per attendere «il Pastore supremo». Siamo preparati ad accogliere l’annuncio di Gesù nel Vangelo e vivere un rinnovato buon discernimento.

Siamo al nord di Israele, presso le falde della catena dell’ante-Libano, a Cesarea di Filippo. Gesù pone «ai suoi discepoli» la domanda che si rinnoverà nei secoli e per ogni persona, per concettizzare sul fondativo rapporto, determinante per la vita di tutti. «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Conosciamo la risposta data allora. Possiamo facilmente fare memoria di tutto ciò che i nostri contemporanei, e molte volte i nostri conterranei, hanno detto su Gesù. La risposta di Pietro, nella tradizione evangelica di Matteo, ha una completezza e correttezza ideale: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Ma è nella risonanza che esprime Gesù a Pietro che dobbiamo ulteriormente meditare: “Beato sei tu, Simone…”; tu, Pietro, sei davvero felice della gioia e della felicità possibile nella storia, che Dio dona. «Perché né carne, né sangue»: giacché non la tua consistenza creaturale, né la tua educazione e tradizione vitale, «ma il Padre mio che è nei cieli…» te lo ha rivelato. La fede in Gesù, il Signore, è solo dono, opera di Dio. Per questo è in grado di dare libertà e di sciogliere da ogni vincolo nefasto.


La liturgia di oggi è illuminata dal pensiero della paternità di Dio. Gesù stesso afferma che Pietro ha parlato per ispirazione del Padre, riconoscendo in lui il Messia, il Figlio di Dio: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli". È dal Padre che viene ogni cosa buona, e in particolare è dal Padre che viene la vita soprannaturale, il cui inizio e fondamento è la fede in Gesù.
E anche Gesù è docile al Padre. Non sceglie di sua iniziativa il primo fra gli Apostoli, ma aspetta che il Padre manifesti la sua scelta e soltanto dopo, quando il riconoscimento di Pietro indica la scelta del Padre, dice a Simone, a Pietro: "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa". C'è dunque un riconoscimento reciproco, basato sull'iniziativa del Padre. Simone riconosce in Gesù il Figlio di Dio, Gesù riconosce in Simone la pietra fondamentale della sua Chiesa.
Anche nella sua bellissima lettera Pietro rivela la sua docilità all'ispirazione del Padre e la sua riconoscenza verso di lui.
Nei primissimi versetti parla della prescienza del Padre: tutto si compie per iniziativa di Dio, che sceglie i suoi eletti "mediante la santificazione dello Spirito per obbedire a Gesù Cristo".
E subito dopo erompe in una acclamazione: "Sia benedetto Dio e Padre", per i benefici che già ci ha elargito e per quelli che ci ha preparati: "Sia benedetto Dio e Padre del Signore Gesù Cristo: nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati". Dio si è di nuovo
manifestato Padre per noi; già ci aveva dato la vita, ora ci ha nuovamente generati, "mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti". Il Padre si è di nuovo rivelato tale donandoci una vita al di là della morte, una vita, dunque, eterna.
Questa generosità che il Padre ci ha dimostrato nel passato è evidentemente promessa d'una altrettanto grande generosità per il futuro. Infatti, Pietro continua: "Ci ha rigenerati per una speranza viva". Già possediamo la vita eterna, ma in germe, un germe colmo di speranza, teso verso il perfetto compimento. Pietro non ha parole abbastanza belle per descrivere quello che Dio ci darà: "Una eredità che non si corrompe, non si macchia, non marcisce, conservata nei cieli...".
Ed è una prospettiva estremamente positiva. Pietro vede la grande bontà di Dio nel passato, vede la grande bontà di Dio per il futuro.
E fra questi due spazi immensi di gioia c'è un piccolo momento di prova: "Perciò siete ricolmi di gioia anche se ora dovete essere per un po' di tempo afflitti da varie prove".
Realmente tutte le difficoltà, le contrarietà, le tribolazioni della vita, che spesso occupano tutto il nostro orizzonte soffocandoci, Pietro le vede come qualcosa quasi trascurabile, un breve momento di afflizione fra due manifestazioni indescrivibili della bontà e generosità divine.
Ed anche queste prove sono lette in maniera molto positiva: sono necessarie per purificare la nostra fede, come l'oro si purifica nel fuoco.
È molto consolante per noi questa visione della vita cristiana, la vita che noi viviamo giorno per giorno e che san Pietro ci presenta con tanto entusiasmo.
Chiediamo a lui che ci aiuti ad essere docili al Padre e pieni di fiducia nel suo amore.


Giovedì 22 Febbraio ​
CATTEDRA DI SAN PIETRO (f); S. Pascasio; S. Margherita da Cortona
1.a di Quaresima 1Pt 5,1-4; Sal 22; Mt 16,13-19
Il Signore è il mio pastore: «Non manco di nulla».

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 22)
Rit: Il Signore è il mio pastore: «non manco di nulla».

Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l'anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.

Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

Lode e onore a te, Signore Gesù.

21 febbraio, 2024

✝ Pensiero del 21 Febbraio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, proteggimi, come fai sempre, perché oggi, pomeriggio, devo fare una visita ortopedica. Grazie di cuore.

Barbara

Versetto del Giorno

È sulla via della vita chi osserva la disciplina, chi trascura la correzione si smarrisce.

Proverbi 10:17

20 febbraio, 2024

Memoria Ricorrenza della Nascita Terrena Cornelis Teunis Brandes detto Bob

 Memoria

Ricorrenza della Nascita Terrena Cornelis Teunis Brandes detto Bob
20 febbraio 1912
20 febbraio 2024
Auguri celesti di cuore
Marito di Jenny Brandes-Brilleslijper 


Santa Giacinta Marto

 Santa Giacinta Marto


Nome: Santa Giacinta Marto
Titolo: Veggente di Fatima
Nome di battesimo: Jacinta de Jesus Marto
Nascita: 11 marzo 1910, Aljustrel, Portogallo
Morte: 20 febbraio 1920, Lisabona, Portogallo
Ricorrenza: 20 febbraio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
13 maggio 2000, Fátima, papa Giovanni Paolo II
Canonizzazione:
13 maggio 2017, Fátima, papa Francesco


Jacinta de Jesus Marto, settima figlia di Manuel Pedro Marto e Olimpia de Jesus, era una pastorella nata ad Aljustrel, in Portogallo l'11 marzo 1910, ma è diventata famosa, assieme a suo fratello Francisco e alla loro cuginetta Lucia, per essere stata testimone di alcuni eventi miracolosi: le apparizioni della Madonna.

Giacinta era una bambina come le altre e conduceva una vita semplice: le piaceva giocare e ballare quando possibile.

Ma la sua esistenza cambiò quel 13 maggio 1917 quando, in un luogo chiamato Cova da Iria, nei pressi di Fatima, assistè alla prima apparizione di quella conosciuta in seguito come Madonna di Fatima.

Nonostante la sua giovanissima età il cambiamento fu radicale, ella infatti si fece seria e modesta, e il suo spirito di sacrificio divenne parte integrante della sua giovane vita: si privava anche della merenda per aiutare i bambini di due famiglie bisognose, e la sua preoccupazione più grande era la salvezza delle anime dei peccatori, per le quali pregava ininterrottamente.

Per i successivi sei mesi da quella prima apparizione, così come aveva loro annunciato la “Signora più brillante del sole” tornarono in quel luogo ogni 13 del mese fino per raccogliere il Suo messaggio.

Nella sua semplicità capì che l'inferno era una realtà terribilmente seria e che a lei era chiesto di impegnarsi perché tante persone potessero evitare un castigo così severo. Continuava a chiedere a Lucia: «Non si esce mai di là?» «No». «E dopo tanti e tanti anni?» «No, l'inferno non finisce mai». «E se noi preghiamo molto per i peccatori, Nostro Signore li libererà di lì? Poverini! Dobbiamo fare tanti sacrifici».

Giacinta fu vittima dell'epidemia di febbre spagnola che la colpì assieme a tante altre persone e morì all'età di 9 anni il 20 febbraio 1920. Beatificata da Giovanni Paolo II il 13 maggio 2000, è stata proclamata santa da Papa Francesco il 13 maggio 2017, in occasione del centenario della prima apparizione. Il suo corpo attualmente è conservato nel Santuario di Fatima.

«Un giorno, quando Giacinto e Francesco avevano ormai contratto la malattia che li costringeva a letto, la Vergine Maria venne a visitarli in casa, come racconta Giacinta: "A me ha chiesto se volessi ancora convertire peccatori. Le ho detto di sì: E, quando si avvicina il momento della dipartita di Francesco, la piccola gli racco-manda: "Da parte mia porta tanti saluti a nostro Signore alla Madonna e di' loro che sono disposta a sopportare tutto quanto vorranno per convertire i peccatori". Giacinto potrebbe benissimo esclamare con san Paolo: "Mi rallegro di soffrire per voi, completando in me stesso quello che manca alle tribolazioni di Cristo a vantaggio del suo corpo che è la Chiesa"» (Giovanni Paolo li).

MARTIROLOGIO ROMANO. In località Aljustrel vicino a Fatima in Portogallo, Santa Giacinta Marto, che, sebbene ancora fanciulla di tenera età, sopportò con pazienza il tormento della malattia da cui era affetta e testimoniò con fervore la sua devozione alla beata Vergine Maria.

✝ Pensiero del 20 Febbraio 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, nel TUO sacrificio, c'è l'insegnamento alla fedeltà, all'amore, al prossimo. Grazie di cuore.

Barbara



Versetto del Giorno

Per questa grazia, infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene.

Efesini 2:8-9

Memoria

Ricorrenza celeste di Santa Giacinta Marto la piccola Veggente di Fatima

20 febbraio 1910 20 febbraio 2024

Memoria

Ricorrenza della Nascita Terrena Cornelis Teunis Brandes detto Bob

20 febbraio 1912

20 febbraio 2024

Auguri celesti di cuore

Marito di Jenny Brandes-Brilleslijper

19 febbraio, 2024

✝ Pensiero del 19 Febbraio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, TU, per me, sei come un diamante, più prezioso, che Dio, potesse creare, tramite i tuoi cari genitori.

Barbara

Versetto del Giorno

Ora il timore del Signore sia con voi; nell'agire badate che nel Signore nostro Dio non c'è nessuna iniquità; egli non ha preferenze personali né accetta doni.

II Cronache 19:7

18 febbraio, 2024

✝ Pensiero del 18 Febbraio 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, aiutateci, a camminare, nei sentieri, dell'umiltà, fedeltà e dell'amore, in voi confidiamo. Grazie di cuore.

Barbara

Versetto del Giorno

È meglio rifugiarsi nel Signore, che confidare nell'uomo.

Salmo 118:8

17 febbraio, 2024

Nel 2001, in questo giorno, nasceva Matteo Ferrarii.

  • Nel 2001, in questo giorno, nasceva Matteo Ferrari



Auguri di cuore, di buon compleanno, buona festa, in Cielo.
V'immagino a giocare a calcio insieme.

Barbara

Memoria Nel 1941 in questo giorno, veniva arrestato Massimiliano Maria Kolbe, dai tedeschi a Niepokalanów.

Memoria

Nel 1941 in questo giorno, veniva arrestato Massimiliano Maria Kolbe, dai tedeschi a Niepokalanów.

17 febbraio 1941 | Il francescano Maximilian Kolbe fu arrestato dai tedeschi a Niepokalanów. È stato prima inviato alla prigione di Pawiak a Varsavia e poi ad Auschwitz, dove ha finalmente sacrificato la sua vita - si è offerto volontario per sostituire Franciszek Gajowniczek, condannato a morte di fame.




✝ Pensiero del 17 Febbraio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, tempo di riflessione....Dai, un abbraccio al mio papà ed a Matteo Ferrari, in questo giorno di festa, per i loro compleanni. Tanti auguri di cuore.

Barbara

Versetto del Giorno

Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo.

Efesini 2:13

Memoria

Nel 1941 in questo giorno, veniva arrestato Massimiliano Maria Kolbe, dai tedeschi a Niepokalanów.

17 febbraio 1941 | Il francescano Maximilian Kolbe fu arrestato dai tedeschi a Niepokalanów. È stato prima inviato alla prigione di Pawiak a Varsavia e poi ad Auschwitz, dove ha finalmente sacrificato la sua vita - si è offerto volontario per sostituire Franciszek Gajowniczek, condannato a morte di fame.




16 febbraio, 2024

Memoria Ricorrenza, della nascita terrena di Margot Sarah Betti Frank, sorella di Annelies Marie e Vittima della shoah

 Memoria

Ricorrenza, della nascita terrena di Margot Sarah Betti Frank, sorella di Annelies Marie e Vittima della shoah
Auguri di cuore
16 febbraio 1926
16 febbraio 2024



✝ Pensiero del 16 Febbraio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, custodiscimi, dentro di te.

Barbara

Versetto del Giorno

E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».

Matteo 19:26

Memoria

Ricorrenza, della nascita terrena di Margot Sarah Betti Frank, sorella di Annelies Marie e Vittima della shoah

Auguri di cuore

16 febbraio 1926

16 febbraio 2024


15 febbraio, 2024

✝ Pensiero del 15 Febbraio 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, TU, hai perso la tua vita, per proteggere tutti noi, ed adesso la tua vita vive in eterno. Grazie di cuore!

Barbara

Versetto del Giorno

Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.

Isaia 55:9

14 febbraio, 2024

Mercoledì delle ceneri

 Mercoledì delle Ceneri


Nome: Sacre Ceneri
Titolo: Inizio della Quaresima
Ricorrenza: 14 febbraio
Tipologia: Movibile
Tipologia: Festa


Il Mercoledì delle Ceneri è il giorno nel quale ha inizio la quaresima, il periodo di quaranta giorni che precedono la Pasqua di Risurrezione e nei quali al Chiesa cattolica invita i fedeli ad un cammino di penitenza, di preghiera, di carità per giungere convertiti al rinnovamento delle promesse battesimali, che si compirà appunto la Domenica di Pasqua.

Momento caratteristico della liturgia del Mercoledì delle Ceneri è lo spargimento, da parte del celebrante, di un pizzico di cenere benedetta sul capo dei fedeli. Si accompagna tale rito con le parole «Convertitevi e credete al Vangelo» (Mc 1,15), frase introdotta dal Concilio Vaticano II, mentre prima si utilizzava l'ammonimento, contenuto nel Libro della Genesi, «Memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris» («Ricordati uomo, che sei polvere e in polvere ritornerai»), forma quest'ultima ancora in uso nella Messa tridentina.

È consuetudine che le ceneri utilizzate per l'imposizione delle ceneri sul capo dei fedeli si ricavino dalla bruciatura dei rametti di palme o di ulivo benedetti in occasione della Domenica delle Palme, dell'anno precedente.

Altro aspetto caratteristico della liturgia che ha inizio il Mercoledì delle Ceneri è l'uso del colore viola per i paramenti sacri nonché il fatto che per tutto il periodo quaresimale non si canta l'alleluia e non si recita il gloria.

PREGHIERA. «L'umiltà di Cristo ci ha insegnato ad essere umili: nella morte infatti si sottomise ai peccatori; la glorificazione di Cristo glorifica anche noi: con la risurrezione infatti ha preceduto i suoi fedeli. Se noi siamo morti con lui ? dice l'Apostolo ? vivremo pure con lui; se perseveriamo, regneremo anche insieme con lui (2 Tim. 2, 11. 12)» (Sant'Agostino Sermoni, 206, 1).

PRATICA. La chiesa richiede in questo giorno si osservi il digiuno e l'astinenza dalle carni. Per quanto attiene il periodo di quaresima, che inizia con il Mercoledì delle Ceneri, insegna Sant'Agostino: «Il cristiano anche negli altri tempi dell'anno deve essere fervoroso nelle preghiere, nei digiuni e nelle elemosine. Tuttavia questo tempo solenne deve stimolare anche coloro che negli altri giorni sono pigri in queste cose.»

MARTIROLOGIO ROMANO. Giorno delle Ceneri, e principio del digiuno della sacratissima Quaresima.

✝ Pensiero del 14 Febbraio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, l'AMORE, è un DONO, e TU hai donato la TUA VITA, PER TUTTI NOI.

GRAZIE DI CUORE

Barbara

Versetto del Giorno

«L'amore, non fa nessun male, al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore».

Romani 13:10

Buon INIZIO DI QUARESIMA A TUTTI

e buon San Valentino

MERCOLEDÌ DELLE CENERI - Festa

L’origine di questa celebrazione risale all’antica forma penitenziale. Originariamente, infatti, il sacramento della penitenza non veniva celebrato con le modalità attuali, ma aveva una forte dimensione pubblica, e la celebrazione “delle ceneri” costituiva il rito che dava inizio al cammino di penitenza dei fedeli, che sarebbero stati assolti dai loro peccati nella celebrazione mattutina del Giovedì Santo. Col tempo, il gesto dell’imposizione delle ceneri si è esteso a tutti i fedeli, non solo ai pubblici penitenti. Dalla Bibbia ricaviamo il duplice significato della cenere: in primo luogo, è segno della debole e fragile condizione dell’uomo. In secondo luogo, la cenere rappresenta anche il segno esterno di chi si pente del proprio peccato e decide di riprendere il cammino verso il Signore. La semplice ma coinvolgente liturgia del Mercoledì delle Ceneri conserva questo duplice significato espresso nelle formule di imposizione: “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai” e “Convertitevi e credete al Vangelo”.

Meditazione del Vangelo – Mt 6,1-6.16-18

Il padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

All’inizio del tempo di Quaresima, la liturgia ci offre un brano collocato al centro del Discorso della Montagna. L’insegnamento di Gesù ai discepoli riguarda la ‘nuova giustizia’ nei rapporti tra l’uomo e Dio. Gesù fa riferimento a tre pratiche religiose molto importanti nella vita del popolo d’Israele: l’elemosina, la preghiera e il digiuno. Egli non contesta queste azioni, ma la perdita del loro significato originario di ricerca personale di Dio. Fare l’elemosina voleva esplicitare la disponibilità ad aiutare il prossimo, la solidarietà verso gli altri destinatari, anche loro, delle promesse del Dio d’Israele; voleva riconoscere che quanto ricevuto è un dono del Signore, da gestire responsabilmente nel contesto dell’alleanza fra Dio e il suo popolo. La preghiera è l’espressione più diretta del rapporto personale con Dio. Questo stesso rapporto con Dio è spesso cercato attraverso il digiuno come espiazione per i peccati commessi, cioè riconoscendo i propri limiti umani, e come conversione. Si tratta dunque di tre azioni in cui l’uomo avvia un dialogo con il Signore, che deve essere il vero e unico referente. L’ostentazione di questi atti nei confronti degli altri, invece, evidenzia l’affermazione di se stessi nei loro confronti, di una presunta migliore giustificazione nel rapporto con Dio attraverso una immagine pubblicizzata della propria pietà. Non è più il Signore il destinatario della propria azione, bensì l’uomo cui si impone una falsa superiorità, anche nel rapporto con il Signore. Invece, nel porsi in relazione con il Signore, Gesù insegna che la sobrietà e soprattutto l’interiorità del gesto, “nel segreto”, sono l’unico modo di dialogare. È questo lo stile del discepolo che non dovrà cadere nella tentazione orgogliosa di annunciare quanto v’è di straordinario nel Regno dei Cieli con un’ostentazione fine solo a se stessa, ma che, invece, dovrà testimoniare “nel quotidiano, nell’abituale, nel nascosto, dando così segno della vera obbedienza e della verità autentica” (Bonhoeffer).


Il Mercoledì delle Ceneri, la cui liturgia è marcata storicamente dall’inizio della penitenza pubblica, che aveva luogo in questo giorno, e dall’intensificazione dell’istruzione dei catecumeni, che dovevano essere battezzati durante la Veglia pasquale, apre ora il tempo salutare della Quaresima.
Lo spirito comunitario di preghiera, di sincerità cristiana e di conversione al Signore, che proclamano i testi della Sacra Scrittura, si esprime simbolicamente nel rito della cenere sparsa sulle nostre teste, al quale noi ci sottomettiamo umilmente in risposta alla parola di Dio. Al di là del senso che queste usanze hanno avuto nella storia delle religioni, il cristiano le adotta in continuità con le pratiche espiatorie dell’Antico Testamento, come un “simbolo austero” del nostro cammino spirituale, lungo tutta la Quaresima, e per riconoscere che il nostro corpo, formato dalla polvere, ritornerà tale, come un sacrificio reso al Dio della vita in unione con la morte del suo Figlio Unigenito. È per questo che il Mercoledì delle Ceneri, così come il resto della Quaresima, non ha senso di per sé, ma ci riporta all’evento della Risurrezione di Gesù, che noi celebriamo rinnovati interiormente e con la ferma speranza che i nostri corpi saranno trasformati come il suo.
Il rinnovamento pasquale è proclamato per tutta l’umanità dai credenti in Gesù Cristo, che, seguendo l’esempio del divino Maestro, praticano il digiuno dai beni e dalle seduzioni del mondo, che il Maligno ci presenta per farci cadere in tentazione. La riduzione del nutrimento del corpo è un segno eloquente della disponibilità del cristiano all’azione dello Spirito Santo e della nostra solidarietà con coloro che aspettano nella povertà la celebrazione dell’eterno e definitivo banchetto pasquale. Così, dunque, la rinuncia ad altri piaceri e soddisfazioni legittime completerà il quadro richiesto per il digiuno, trasformando questo periodo di grazia in un annuncio profetico di un nuovo mondo, riconciliato con il Signore.

Mercoledì 14 Febbraio

MERCOLEDÌ DELLE CENERI (f)

SS. CIRILLO E METODIO, patr. Europa (f); S. Antonino 

Gl 2,12-18; Sal 50; 2Cor 5,20 – 6,2; Mt 6,1-6.16-18 

Perdonaci, Signore: abbiamo peccato 


Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore.

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

(Salmo 95,8)

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 50)
Rit: Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra

e la mia bocca proclami la tua lode.


Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore.

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

(Salmo 95,8)