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03 febbraio, 2024

✝ Pensiero del 03 Febbraio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, GRAZIE DI CUORE, VITA MIA!

Barbara


Versetto del Giorno

Lo stolto dà sfogo a tutto il suo malanimo, il saggio alla fine lo sa calmare.

Proverbi 29:11



02 febbraio, 2024

Presentazione del Signore (Festa della Candelora)

 Presentazione del Signore (Festa della Candelora)

autore: Francesco Francia anno: 1517 titolo: La presentazione di Gesù Bambino al Tempio e La Purificazione della Vergine luogo: Abbazia di Santa Maria del Monte

Nome: Presentazione del Signore
Titolo: Candelora
Ricorrenza: 2 febbraio
Tipologia: Festa


«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele» (Luca 2, 29-31).

Questa festa è chiamata con svariati nomi, ciascuno dei quali ricorda un fatto avvenuto in questa giornata in cui la Sacra Famiglia ci diede l'esempio della più perfetta ubbidienza.

Iddio nell'Antico Testamento aveva prescritto che ogni figlio primogenito fosse consacrato a Lui in memoria del beneficio fatto al suo popolo quando tutti i primogeniti degli Egiziani perirono sotto la spada dell'Angelo sterminatore risparmiando invece gli Ebrei.

Un'altra legge poi ordinava che ogni donna ebrea si presentasse al Tempio per purificarsi, quaranta giorni dopo la nascita del bambino, oppure dopo ottanta, se era una figlia, portando alcune vittime da sacrificarsi in ringraziamento ed espiazione.

Siccome le due cerimonie potevano compiersi tutte due assieme, Giuseppe e Maria portarono Gesù alla città santa, quaranta giorni dopo il Natale.

Benché Maria non fosse obbligata alla legge della purificazione, poiché Ella fu sempre vergine e pura, tuttavia per umiltà ed ubbidienza volle andare come le altre.

Ubbidì poi al secondo precetto di presentare ed offrire il Figlio all'Eterno Padre, ma l'offrì in modo diverso dal come le altre madri offrivano i loro figliuoli. Mentre per le altre madri questa era una semplice cerimonia. senza timore di dover offrire i figli alla morte, Maria offrì realmente Gesù in sacrificio alla morte, poiché Ella era certa che l'offerta che allora faceva doveva un giorno consumarsi sull'altare della croce.

Giunti nel recinto del tempio venne loro incontro un vecchio venerando di nome Simeone, uomo giusto e pio, a cui lo Spirito Santo aveva promesso che non sarebbe morto prima d'aver mirato il Salvatore del mondo. Illuminato dal cielo aveva riconosciuto che il figlio di Maria era appunto l'aspettato delle genti. Presolo fra le braccia nell'entusiasmo della riconoscenza esclamò: «Or lascia, o Signore, che il tuo servo, secondo la tua parola, se ne vada in pace... »: poi benedisse i genitori del Bambino dicendo a Maria: «Ecco Egli è posto a rovina e resurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione; ed anche a te una spada trapasserà l'anima».

Maria istruita nella Sacra Scrittura aveva già intravvisto tutte le pene che doveva patire il suo Figlio. e nelle parole di Simeone ne ebbe la dolorosa conferma.

Maria a tutto acconsente. e con mirabile fortezza, offre Gesù all'Eterno Padre, ma la sua anima fu in quel momento attraversata da una spada.

Fatta l'offerta come prescritto dalla legge del Signore, Maria e Giuseppe ritornarono nella Galilea, alla loro città di Nazaret. E il Bambino cresceva e si fortificava pieno di sapienza, e la grazia di Dio era con Lui.

PRATICA Maria per ubbidienza volle adempiere quanto prescriveva la legge, quantunque non vi fosse obbligata. Impariamo anche noi ad ubbidire a tutte le leggi, perché, come dice la Sacra Scrittura, l'uomo ubbidiente riporterà vittoria.

PREGHIERA Dio onnipotente ed eterno, supplichiamo umilmente la tua maestà, che come l'Unigenito Figlio tuo quest'oggi fu presentato al Tempio nella sostanza di nostra carne, così tu faccia che noi siamo presentati a te con animo purificato.

MARTIROLOGIO ROMANO. Purificazione della beata Vergine Maria, che dai Greci viene chiamata Hypapànte (cioè l'incontro) del Signore.

FILASTROCCA - Per la santa Candelora se nevica o se plora dell'inverno siamo fora, ma, se l'è sole o solicello siamo sempre a mezzo inverno

✝ Pensiero del 02 Febbraio 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, il TUO nome, risuonerà in tutta la Terra, per la tua credibilità, per il tuo sacrificio e per il tuo amore verso il prossimo.

Barbara

Versetto del Giorno

Il Signore sarà re, di tutta la terra e ci sarà il Signore soltanto, e soltanto il suo nome.

Zaccaria 14:9


 Venerdì 4.a – Tempo Ordinario – PRESENTAZIONE DEL SIGNORE – Festa

Meditazione del Vangelo – Lc 2,22-40
Portarono il Bambino per offrirlo al Signore.
La festa d'oggi viene ancora popolarmente chiamata Candelora, per il rito di ingresso della liturgia eucaristica: i fedeli entrano in chiesa con un cero acceso in mano, per simboleggiare il cammino del popolo di Dio verso la luce definitiva, resa già visibile nel bambino Gesù. Egli, infatti, è la “luce per illuminare le genti”, come lo definisce il vecchio Simeone. A quaranta giorni dal Natale, la festa ci orienta già verso la notte di Pasqua, quando entreremo nella chiesa al buio seguendo Cristo luce-del-mondo, simboleggiato dal cero pasquale. Le parole di Simeone lasciano intravedere la passione del Signore (“Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione. .. Ed anche a te una spada trafiggerà l’anima”); Cristo, con il suo sacrificio, ha liberato “quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù per tutta la vita” (II lettura). Perciò il Bambino che entra nel tempio di Gerusalemme è il Signore stesso che viene incontro al suo popolo come re della gloria, secondo la profezia di Malachia e le parole del salmo responsoriale. Per questo preghiamo di “essere presentati” anche noi al Signore, per venire da lui illuminati ed essere anche noi “figli della luce”, come dice s. Paolo, e “luce del mondo”, come veri discepoli del Signore. La nostra vita sarà allora un “camminare incontro al Signore, per possedere la vita eterna”, come chiediamo con la preghiera dopo la comunione.
l vecchio Simeone, certo della promessa ricevuta, riconosce Gesù e la salvezza di cui il Cristo è portatore e accetta il compiersi della sua esistenza.
Anche Anna, questa profetessa ormai avanti negli anni, che aveva però passato quasi tutta la sua vita in preghiera e penitenza riconosce Gesù e sa parlare di lui a quanti lo attendono. Anna e Simeone, a differenza di molti altri, capiscono che quel bimbo è il Messia perché i loro occhi sono puri, la loro fede è semplice e perché, vivendo nella preghiera e nell'adesione alla volontà del Padre, hanno conquistato la capacità di riconoscere la ricchezza dei tempi nuovi.
Prima ancora di Simeone e Anna è la fede di Maria che permette all'amore di Dio per noi di tramutarsi nel dono offertoci in Cristo Gesù.
Giovanni Paolo II nella Redemptoris Mater ci ricorda che quello di Simeone appare come un secondo annuncio a Maria, poiché le indica la concreta dimensione storica nella quale il Figlio compirà la sua missione, cioè nell'incomprensione prensione e nel dolore (n. 16).

Venerdì 2 Febbraio 
PRESENTAZIONE DEL SIGNORE (f); S. Caterina de’ Ricci
4.a del Tempo Ordinario
Ml 3,1-4; opp. Eb 2,14-18; Sal 23; Eb 2,14-18; Lc 2,22-40
Vieni, Signore, nel tuo tempio santo

I miei occhi hanno visto la tua salvezza: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele.

(Luca 2,30.32)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 23)
Rit: Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.

Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.

Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e valoroso,
il Signore valoroso in battaglia.

Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.

Chi è mai questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.

I miei occhi hanno visto la tua salvezza: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele.

(Luca 2,30.32)

01 febbraio, 2024

✝ Pensiero del 01 Febbraio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, luce dei miei occhi, tienimi per mano! Grazie di cuore.

Barbara


Versetto del Giorno

Le disse Gesù: «Non ti ho detto, che se credi, vedrai la gloria di Dio?».

Giovanni 11:40

31 gennaio, 2024

San Giovanni Bosco

 San Giovanni Bosco

autore: Mario Caffaro Rore anno: 1941 titolo: Ritratto di Don Bosco


Nome: San Giovanni Bosco
Titolo: Sacerdote
Nascita: 16 agosto 1815, Castelnuovo d'Asti
Morte: 31 gennaio 1888, Torino
Ricorrenza: 31 gennaio
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
2 giugno 1929, Roma, papa Pio XI
Canonizzazione:
1 aprile 1934, Roma, papa Pio XI
Luogo reliquie:Basilica di Don Bosco


Questo nome popolarissimo e tanto venerato ricorda un'istituzione grandiosa e benefica che da anni assiste ed educa cristianamente la gioventù, raccolta in centinaia di case sparse in tutto il mondo.

Giovanni Bosco nacque il 16 agosto 1815 ai Becchi, frazione di Murialdo presso Castelnuovo d'Asti, da una povera famiglia di agricoltori. Sua mamma, Margherita, era una santa donna tutta dedita al lavoro ed ai suoi doveri di cristiana: infondere nei suoi figliuoli il santo timore di Dio. Del babbo non poté gustare il sorriso e la carezza, perché se ne volò al cielo quando Giovanni era ancora in tenerissima età.

Fin da fanciullo ebbe il dono di attirare a sè le anime dei fanciulli con i suoi giochi di prestigio e con la sua pietà, che gli cattivava l'animo di tutti.

A prezzo di privazioni di ogni genere, in mezzo alle contrarietà degli stessi familiari, riuscì a compiere gli studi ecclesiastici e nel 1 841 fu ordinato sacerdote. Da questo punto comincia la sua missione speciale: «l'educazione dei giovani».

Lo aveva difatti profondamente colpito il fatto di vedere per le vie di Torino tanti giovanetti malvestiti, male educati, abbandonati, esposti ad ogni pericolo per l'anima e per il corpo, molti già precocemente viziosi e destinati alla galera... Il cuore del giovane sacerdote sanguina: prega e pensa: e la Vergine Benedetta, che lo aveva scelto, gli ispira l'istituzione degli Oratori.

Dopo mille difficoltà e persecuzioni, gli riuscì di comperare a Valdocco (allora fuori Torino) un po' di terreno con una casa ed una tettoia a cui aggiunse una cappella; ebbe così un luogo stabile e sicuro dove poter radunare i suoi «birichini».

Non aveva un centesimo: unica sua risorsa una fede illimitata nella Divina Provvidenza.

In pochissimo tempo i poveri giovani ricoverati diventarono più numerosi; l'opera cresceva e bisognava pensare al futuro. La benedizione di Dio era visibile. E Don Bosco fonda una nuova congregazione religiosa, la Pia Società di S. Francesco di Sales, detta comunemente dei Salesiani, composta di sacerdoti e laici, che poco alla volta aprirono oratori festivi, collegi per studenti, ospizi per artigiani, scuole diurne e serali, missioni fra gli infedeli in tutte le parti del mondo.

Per le fanciulle delle stesse condizioni, D. Bosco istituì le Suore di Maria Ausiliatrice, le quali, come i Salesiani, sono sparse in tutto il mondo, ed affiancano l'opera dei sacerdoti.

Per il popolo D. Bosco scrisse libretti pieni di sapienza celeste, dal titolo «Letture cattoliche» in contrapposizione a quelle protestanti.

Fino all'ultimo la sua vita fu spesa a vantaggio del prossimo, con sacrificio continuo, eroico. Il Signore lo chiamò a sé il 31 gennaio 1888 e fu canonizzato da Pio XI nella Pasqua del 1934.

PRATICA. Aiutiamo in qualche modo le opere per l'educazione della gioventù.

PREGHIERA. O Dio, che suscitasti il beato confessore Giovanni per l'insegnamento cristiano e per trattenere la gioventù nella via della verità., e per suo mezzo radunasti una nuova famiglia nella Chiesa. concedici che a suo esempio e intercessione, infiammati di zelo per la tua gloria e la salute delle anime, possiamo nel cielo essere partecipi del suo gaudio.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Torino san Giovani Bosco, Confessore, Fondatore della Società Salesiana e dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, insigne per lo zelo delle anime e la propagazione della fede, ascritto dal Papa Pio undecimo nei fasti dei Santi.

✝ Pensiero del 31 Gennaio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, l'anima mia, magnifica il Signore, perché TU, mi stai vicino, tutti i giorni, grazie anche alla sua volontà.

Barbara


Versetto del Giorno

Come la cerva anela ai corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio.

Salmo 42:2



30 gennaio, 2024

✝ Pensiero del 30 Gennaio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, tutta la tua vita, è stata basata sulla legge, del rispetto altrui edell'amore al prossimo. Grazie di cuore.

Barbara


Versetto del Giorno

Tutta la legge, infatti trova la sua pienezza, in un solo precetto:

«Amerai il prossimo tuo come te stesso».

Galati 5:14

Massimiliano Kolbe

29 gennaio, 2024

✝ Pensiero del 29 Gennaio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, sorgi dentro di me, ed illumina, il mio cammino di vita. Grazie di cuore.

Barbara


Versetto del Giorno

Poiché se confesserai, con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai, con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo.

Romani 10:9

28 gennaio, 2024

✝ Pensiero del 28 Gennaio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, TU, hai sempre seguito la via tracciata da Dio, e dalla TUA cara famiglia, e sei diventato un Uomo Speciale.

Barbara

Versetto del Giorno

Abitua il giovane, secondo la via da seguire; neppure da vecchio se ne allontanerà.

Proverbi 22:6

27 gennaio, 2024

Memoria VITTIME DELLA SHOAH

Memoria 


 VITTIME DELLA SHOAH

Campo di concentramento di Auschwitz VIENE LIBERATO DALL' ARMATA RUSSA
27 gennaio 1945 27 gennaio 2024



Memoria VIENE TROVATO MORTO LUIGI TENCO

 Memoria


VIENE TROVATO MORTO LUIGI TENCO
(In quest'ultima foto Luigi Tento sorride forzatamente al giornalista Renato Casari, foto fatta il 26 gennaio 1967. al casinò di Sanremo, poche
ore, viene trovato morto ed ancora oggi non si sa ancora il perché; di certo, non si è suicidato).

27 gennaio 1967 27 gennaio 2024



✝ Pensiero del 27 Gennaio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, costudisci, la mia memoria intellettiva, fa che non svanisca mai, nel nulla. Grazie di cuore.

Barbara

Versetto del Giorno

Questa è la fiducia, che abbiamo in lui: «Qualunque cosa, gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta».

I Giovanni 5:14

Memoria

VITTIME DELLA SHOAH

Campo di concentramento di Auschwitz VIENE LIBERATO DALL' ARMATA RUSSA

VIENE TROVATO MORTO LUIGI TENCO



26 gennaio, 2024

L'ultima apparizione in televisione di Luigi Tenco

 Poi arrivò il 1967 e l'ultima apparizione televisiva di Luigi, che conosciamo tutti: il 26 gennaio 1967, penultimo cantante previsto nella scaletta della serata, Tenco salì sul palco del "Salone delle Feste" del Casinò di Sanremo, per presentare la sua canzone "Ciao amore, ciao" al XVII° Festival della Canzone Italiana ...




✝ Pensiero del 26 Gennaio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, TU, per me, sei come un granello di sapienza, di speranza, d'amore, di carità, di giustizia e lo sarai sempre.

Barbara


Versetto del Giorno

Io, infatti, conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo - dice il Signore - progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza.

Geremia 29:11

Memoria

Poi arrivò il 1967 e l'ultima apparizione televisiva di Luigi, che conosciamo tutti: il 26 gennaio 1967, penultimo cantante previsto nella scaletta della serata, Tenco salì sul palco del "Salone delle Feste" del Casinò di Sanremo, per presentare la sua canzone "Ciao amore, ciao" al XVII° Festival della Canzone Italiana ...

25 gennaio, 2024

Conversione di San Paolo Apostolo

 Conversione di San Paolo Apostolo

autore: Giovan Battista Gaulli anno: 1690 titolo: Conversione di San Paolo luogo: Chiesa di San Paolo, Fiastra

Nome: Conversione di San Paolo Apostolo
Titolo: L'adesione al cristianesimo
Ricorrenza: 25 gennaio
Tipologia: Festa


Uno dei più gloriosi trionfi della grazia divina é senza dubbio la conversione di S. Paolo, che la Chiesa celebra oggi con festa particolare.

S. Paolo era ebreo della tribù di Beniamino. Fu circonciso l'ottavo giorno dopo la nascita, e fu chiamato Saulo. Apparteneva, come il padre, alla setta dei farisei: setta la più rigorosa, ma nello stesso tempo la più recalcitrante alla grazia di Dio.

I suoi genitori lo mandarono per tempo a Gerusalemme, alla scuola di Gamaliele, celebre dottore in legge. Sotto questa sapiente guida. Saulo si abituò alla più esatta osservanza della legge mosaica. Questo zelo fu quello appunto che fece di Saulo il persecutore più terribile dei primi seguaci di Gesù.

Lo vediamo nella lapidazione di Stefano custodire le vesti dei lapidatori, non potendo far altro, non avendo l'età prescritta; egli stesso però lapidava nel suo cuore, non solo Stefano, ma tutti i Cristiani, avendo in mente una sola cosa: sradicare dalle fondamenta la Chiesa di Cristo e propagare in tutto il mondo il Giudaismo.

Con questo zelo quindi non vi è niente da stupire se fu uno dei più fieri, anzi il più terribile ministro della persecuzione che infierì contro i Cristiani di Gerusalemme e ben presto fece scomparire i Cristiani che colà si trovavano; ma non pagò di ciò, chiese lettere autorizzative al Sommo Sacerdote, per poter fare strage dei Cristiani rifugiatisi in Damasco. Qui però il Signore l'attendeva: qui la grazia divina doveva mostrare la sua potenza.

Eccolo sulla via di Damasco, accompagnato da arcieri, spirante furore e vendetta. Ma d'improvviso, mentre galoppa, una luce fulgida lo accieca; una forza misteriosa lo sbalza da cavallo ed egli ode una voce dal cielo che gli grida:
« Saulo, perchè mi perseguiti? ».

« Chi sei tu? »
risponde Saulo, meravigliato e spaventato ad un tempo.

Ed il Signore a lui:
« Io sono quel Gesù che tu perseguiti. »

« Che vuoi ch'io faccia, o Signore? »
chiede Saulo interamente mutato dalla grazia.

« Va' in Damasco » gli risponde il Signore - « colà ti mostrerò la mia volontà ».

Saulo si alza, ma essendo cieco, si fa condurre a Damasco, dove rimane tre giorni in rigoroso digiuno e in continua orazione. Al terzo giorno Anania, sacerdote della Chiesa Damascena, per rivelazione di Dio, si porta nel luogo dove si trova Saulo, lo battezza e gli ridona la vista. Da quel momento Paolo è mutato da feroce lupo in docile agnello: la grazia di Dio opera in lui per formare il vaso di elezione, l'Apostolo delle genti.

Paolo, docile ai voleri di Dio, tanto crebbe nell'amore di Gesù, che arrivò a dire: «Chi mi separerà dalla carità del mio Gesù? forse la persecuzione? la fame? i sacrifici o la morte? Ah, no, né la vita, né la morte, né il presente, né il futuro saranno capaci di separarmi da quel Gesù per cui vivo, per cui lavoro e col quale sono crocifisso. Egli sarà la mia corona perché non sono io che vivo ma è Gesù che vive in me».

PRATICA. Iddio permette nella Chiesa le persecuzioni affinché la sua vigna, potata, produca frutti più abbondanti (S. Agostino).

PREGHIERA. Dio, che con la predicazione del beato apostolo Paolo hai istruito il mondo intero, deh! fa' che, mentre oggi veneriamo la sua conversione, per i suoi esempi veniamo a te.

MARTIROLOGIO ROMANO. Festa della Conversione di san Paolo Apostolo, al quale, mentre percorreva la via di Damasco spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, Gesù in persona si manifestò glorioso lungo la strada affinché, colmo di Spirito Santo, annunciasse il Vangelo della salvezza alle genti, patendo molto per il nome di Cristo.

✝ Pensiero del 25 Gennaio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, oggi, si celebra, la conversione di San Paolo Apostolo, aiutateci ad essere Cristiani credibili.

Barbara


Versetto del Giorno

Grande è il Signore e degno di ogni lode, la sua grandezza non si può misurare.

Salmo 145:3


Giovedì – 3.a Tempo Ordinario – CONVERSIONE SAN PAOLO APOSTOLO – FESTA
Meditazione sul Vangelo di Mc 16,15-18
Andate… e predicate il Vangelo.
Nella prima lettura viene narrato l’incontro tra Saulo, persecutore dei cristiani, e il Signore, incontro che farà dell’appassionato giudeo il testimone privilegiato, davanti a tutti gli uomini del Crocifisso risorto. Nel Vangelo, Gesù manifesta il suo desiderio che l’annuncio evangelico raggiunga ogni creatura, perché tutti abbiano la possibilità di divenire suoi discepoli.
Quando Paolo, nelle Lettere, fa riferimento alla sua conversione, sottolinea come, prima d'incontrare Cristo, egli fosse stato un appassionato difensore della tradizione e fosse poi divenuto quindi persecutore dei cristiani (cfr. Fil 3,4-6). Anche il testo degli Atti degli Apostoli conferma questa notizia, mostrando come Saulo avesse intuito da tempo che quel gruppo che annunciava Cristo morto e risorto rappresentava una minaccia, un pericolo per le autorità giudaiche. Ed era proprio il riferimento a Cristo l’elemento minaccioso: i cristiani, infatti, invece di cercare di osservare la Legge per essere giusti agli occhi di Dio, si affidavano a quell’uomo che annunciavano essere morto e risorto, desideravano lasciarsi plasmare dalla fede in Lui. Parlare della conversione di Paolo, dunque, significa far memoria del momento in cui Saulo incontrò Cristo o, meglio, del momento in cui il Crocifisso Risorto lo afferrò. Sulla via di Damasco, Saulo scopre che la sua persecuzione non si rivolge semplicemente contro i cristiani, ma contro Gesù di Nazareth, scopre di essere stato scelto personalmente, di essere uno strumento eletto, di non essere lui il protagonista principale della sua vita, ma Dio; e a questo Dio egli si affida facendosi battezzare. La conversione si concretizza in una missione: annunciare Gesù, Figlio di Dio, e fare in modo che la fede nel Risorto plasmi i diversi aspetti della vita al punto da poter affermare: “Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Gal 2,20). La vita di Paolo, come quella di ogni cristiano, continua ad essere una “vita nella carne”, non esente da ambiguità, da limiti, ma illuminata dalla fede: una vita che non si chiude in se stessa, ma si apre alla relazione con Cristo, che diviene il suo unico punto di riferimento.
Oggi vediamo la potenza di Dio in san Paolo, divenuto da persecutore Apostolo che ha accolto la fede in Cristo e l'ha diffusa, con una fecondità apostolica straordinaria, che non è ancora cessata.
Ma poiché siamo ancora nella settimana dell'unità, riflettiamo su alcuni aspetti della conversione di Paolo che si possono mettere in relazione con l'unità.
San Paolo si preoccupava al massimo dell'unità del popolo di Dio. Fu proprio questo il motivo che lo spingeva a perseguitare i cristiani: egli non tollerava neppure il pensiero che degli uomini del suo popolo si staccassero dalla tradizione antica, lui che era stato educato, come egli stesso dice, alla esatta osservanza della Legge dei Padri ed era pieno di zelo per Dio. Ai Giudei che lo ascoltano dopo il suo arresto egli paragona appunto il suo zelo al loro: "... pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi".
E dunque possibile essere pieni di zelo per Dio, ma in modo sbagliato. San Paolo stesso lo dice nella lettera ai Romani: "Essi hanno molto zelo, ma non è uno zelo secondo Dio", è uno zelo per Dio, ma concepito secondo gli uomini (cfr. Rm 10,2).
Ora, mentre Paolo, pieno di zelo per Dio, usava tutti i mezzi e in particolare quelli violenti per mantenere l'unità del popolo di Dio, Dio lo ha completamente "convertito", rivolgendogli quelle parole che rivelano chiaramente quale sia la vera unità. "Chi sei, o Signore? Mi disse: Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti". Nelle tre narrazioni della conversione di Paolo molti dettagli cambiano: alcuni vengono aggiunti, altri scompaiono, ma queste parole si trovano sempre, perché sono veramente centrali. Paolo evidentemente non aveva coscienza di perseguitare Gesù, caricando di catene i cristiani, ma il Signore in questo momento gli rivela l'unità profonda esistente fra lui e i suoi discepoli: "Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti". Forse proprio allora Paolo ebbe la prima rivelazione del corpo di Cristo, del quale ha parlato poi nelle sue lettere. Tutti siamo membra di Cristo per la fede in lui: in questo consiste la nostra unità.
Gesù stesso fonda la sua Chiesa visibile. "Che devo fare, Signore" chiede Paolo, e il Signore non gli risponde direttamente: "Prosegui verso Damasco; là sarai informato di tutto ciò che è stabilito che tu faccia". Lo manda dunque alla Chiesa, non vuole per il suo Apostolo una conversione individualistica, senza alcun rapporto con gli altri discepoli. Egli deve inserirsi nella Chiesa, Corpo di Cristo, al quale deve aderire per vivere nella vera fede.

Giovedì 25 Gennaio 
CONVERSIONE DI SAN PAOLO AP. (f); S. Anania; B. Antonio Migliorati
3.a del Tempo Ordinario
At 22,3-16 opp. At 9,1-22; Sal 116; Mc 16,15-18
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo

Io ho scelto voi, dice il Signore, perché andiate e portiate frutto ed il vostro frutto rimanga.
(Giovanni 15,16)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 116)
Rit: Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.

Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.

Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.

Io ho scelto voi, dice il Signore, perché andiate e portiate frutto ed il vostro frutto rimanga.
(Giovanni 15,16)