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06 gennaio, 2024

Epifania del Signore

 Epifania del Signore

autore: Federico Zuccari anno: 1564 titolo: Adorazione dei Magi luogo: Chiesa di San Francesco della Vigna

Nome: Epifania del Signore
Titolo: Adorazione dei Re Magi
Ricorrenza: 6 gennaio
Tipologia: Solennità


«Tribus miraculis ornatum, diem sanctum colimus: Hodie stella magos duxit ad praesepium: Hodie vinum ex aqua factum est ad nuptias: Hodie in Jordane a Joanne Christus baptizari voluit, ut salvaret nos, alleluia.»

Epifania vuol dire manifestazione. La Santa Chiesa istituì questa festa per commemorare la triplice manifestazione di Gesù: come Dio, facendosi adorare dai Magi; come uomo, ricevendo il Battesimo da San Giovanni; come operatore di miracoli, cambiando, alle nozze di Cana, l'acqua in vino.

Oggi però la liturgia ricorda in modo tutto particolare la prima manifestazione di Gesù come Dio, con l'adorazione dei Magi.

Già il profeta Isaia aveva detto: «Sorgi, ricevi la tua luce, o Gerusalemme, poiché la tua luce è venuta, e la gloria del Signore è spuntata su di te».

«E alla tua luce cammineranno le genti ed i re nello splendore che da te emana. Alza intorno il tuo sguardo e mira: tutti costoro si sono radunati per venire da te. Sarai inondata da una moltitudine di cammelli: i dromedari di Madian e d'Efa; tutti quelli di Saba verranno a portare oro ed argento ed a celebrare le lodi del Signore».

Stella dei Re Magi


Difatti, nato Gesù, ecco spuntare una stella: la stella di Giacobbe. I Magi, che erano principi gentili (cioè non ebrei) studiosi di astrologia, appena la videro, si ricordarono delle profezie e dissero: questo è il segno del Re dei Giudei, del Messia, del Salvatore del mondo. Andiamo ad adorarlo. E partirono dalle loro contrade senza spaventarsi né della lunghezza del cammino né delle difficoltà del viaggio, né del pericolo dei ladroni.

Dio premiò tanto il loro coraggio e la generosità, facendo sì che la stella che essi avevano visto in Oriente, li precedesse nel cammino.

Re Magi davanti Erode
autore Scuola catalana anno sec. XIV titolo I re magi ed Erode


Giunti però a Gerusalemme, la stella scomparve. Ma essi animosamente domandarono: «Dov'è il nato Re dei Giudei? Vedemmo la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo». Udito questo, Erode si turbò e con lui tutta Gerusalemme. E radunati tutti i Principi dei Sacerdoti e gli Scribi del popolo, domandò loro dove avesse a nascere il Cristo. Ed essi risposero: «A Bethlem di Giuda». Erode, informati i Magi, si raccomandò loro affinché, adoratolo, ripassassero da lui, dicendo di volere egli pure recarsi ad adorarlo.

Ed ecco i Magi di nuovo in cammino: la stella, che era scomparsa al loro arrivò in Gerusalemme, riapparve con sommo loro gaudio, e li guidò fino al luogo ov'era il fanciullo Gesù. «Ed entrati nella casa, trovarono il Bambino con Maria sua madre, e prostrati lo adorarono; poi, aperti i loro tesori, gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. E avvertiti in sogno di non ripassare da Erode (perché macchinava iniqui disegni), tornarono al loro paese per altra via».

Adorazione dei Magi
autore Sandro Botticelli anno 1475 circa titolo Adorazione dei Magi


La grazia e la benedizione del Pargoletto divino li seguì: si diedero ad una vita perfetta, e la Chiesa oggi onora i tre Magi come santi. Essi sono in modo specialissimo i nostri protettori, essendo le primizie dei gentili nel regno glorioso di Cristo.

PRATICA. Portiamo anche noi a Gesù i nostri doni: l'oro dell'adorazione; l'incenso della preghiera; la mirra della mortificazione.

PREGHIERA. O Dio, che con la guida d'una stella oggi hai rivelato alle genti il tuo Figliuolo Unigenito, concedi a noi che per mezzo della fede t'abbiamo conosciuto, di giungere a contemplare la bellezza della tua gloria in Paradiso.

MARTIROLOGIO ROMANO. Solennità dell'Epifania del Signore, nella quale si venera la triplice manifestazione del grande Dio e Signore nostro Gesù Cristo: a Betlemme, Gesù bambino fu adorato dai magi; nel Giordano, battezzato da Giovanni, fu unto dallo Spirito Santo e chiamato Figlio da Dio Padre; a Cana di Galilea, alla festa di nozze, mutando l'acqua in vino nuovo, manifestò la sua gloria.

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✝ Pensiero del 06 Gennaio 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro ROSARIO ANGELO, la manifestazione di nostro Signore, ci aiuti ad essere dei Cristiani ferventi, credibili e non dei Cristiani apatici.

Barbara

Versetto del Giorno

Infatti, non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato.

Ebrei 4:15


Sabato – Tempo di Natale – EPIFANIA DEL SIGNORE SOLENNITÀ
Meditazione sul Vangelo di Mt 2,1-12
Siamo venuti per adorarlo.
L’Epifania è la celebrazione della manifestazione della Luce. Il profeta Isaia invita ad alzarsi, a rivestirsi di luce, perché l’amore del Signore risplende su di noi. Paolo rende partecipi i primi cristiani di Efeso del grande dono ricevuto: la conoscenza del mistero. Questa conoscenza è proposta anche a coloro che non fanno parte del popolo di Israele, i cosiddetti Gentili e, quindi, anche a noi, per godere della salvezza in Cristo.
“Siamo venuti per adorarlo”. I primi a pronunciare questa frase sono stati i Magi, che si misero in cammino guidati da una stella, una luce o un’ispirazione interiore irresistibile al punto da lasciare comodità e sicurezze. Le loro parole suonarono come una minaccia alle orecchie di Erode, il quale rimase turbato. La domanda dei Magi: “Dov’è il re dei Giudei?” va ripetendosi in ogni angolo della terra e lungo tutti i secoli. Dov’è la felicità? Dov’è la sicurezza? Dov’è la fedeltà? Dov’è la risposta a tutti questi interrogativi del cuore? La stella della verità si nasconde, ma la fede semplice, l’abbandono alla Parola di Dio ci guiderà verso la risposta così come condusse i Magi alla grotta. Quale sorpresa! Il Re è nato in una grotta, la madre è una giovane donna, il padre del Re un uomo maturo dai capelli d’argento che, assorto, contempla il Bambino. Eccolo il Re, un neonato sottomesso a tutte le necessità della condizione umana: povertà, fame, freddo, insicurezza materiale. La luce interiore illumina questi ricercatori, che lo accolgono così come si presenta, lo adorano e gli offrono i doni preparati per Lui. Dove cerco il mio re? Sono capace di riconoscerlo quando si presenta nella mia vita? Ho delle pretese che mi impediscono di trovarlo nella quotidianità e semplicità della Vita? I Magi offrirono i segni della loro riconoscenza al loro re, offrirono il meglio di sé. Cosa so offrire io? «Tornarono per un’altra strada». Incontrare il proprio Re non lascia indifferenti nelle proprie incertezze e paure. La vita di chi ha incontrato Cristo non può essere più la stessa di prima: tornare per un’altra strada significa operare un cambiamento di rotta. Significa accettare pienamente Gesù nella sua veste di umiltà e semplicità. Una vita nuova.
Una stella ha guidato i Magi fino a Betlemme perché là scoprissero “il re dei Giudei che è nato” e lo adorassero.
Matteo aggiunge nel suo Vangelo: “Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono”.
Il viaggio dall’Oriente, la ricerca, la stella apparsa ai Magi, la vista del Salvatore e la sua adorazione costituiscono le tappe che i popoli e gli individui dovevano percorrere nel loro andare incontro al Salvatore del mondo. La luce e il suo richiamo non sono cose passate, poiché ad esse si richiama la storia della fede di ognuno di noi.
Perché potessero provare la gioia del vedere Cristo, dell’adorarlo e dell’offrirgli i loro doni, i Magi sono passati per situazioni in cui hanno dovuto sempre chiedere, sempre seguire il segno inviato loro da Dio.
La fermezza, la costanza, soprattutto nella fede, è impossibile senza sacrifici, ma è proprio da qui che nasce la gioia indicibile della contemplazione di Dio che si rivela a noi, così come la gioia di dare o di darsi a Dio. “Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia”.
Noi possiamo vedere la stella nella dottrina e nei sacramenti della Chiesa, nei segni dei tempi, nelle parole sagge e nei buoni consigli che, insieme, costituiscono la risposta alle nostre domande sulla salvezza e sul Salvatore.
Rallegriamoci, anche noi, per il fatto che Dio, vegliando sempre, nella sua misericordia, su chi cammina guidato da una stella ci rivela in tanti modi la vera luce, il Cristo, il Re Salvatore.


Sabato 6 Gennaio 

EPIFANIA DEL SIGNORE (s)
S. Carlo da Sezze

Is 60,1-6; Sal 71; Ef 3,2-3.5-6; Mt 2,1-12

Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra


Abbiamo visto la sua stella in oriente e siamo venuti per adorare il Signore.

(Matteo 2,2)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 71)
Rit: Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E domini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.

Perché egli libererà il misero che invoca
ed il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

Abbiamo visto la sua stella in oriente e siamo venuti per adorare il Signore.

(Matteo 2,2)

05 gennaio, 2024

✝ Pensiero del 05 Gennaio 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro ROSARIO ANGELO, quest'anno, si celebra, il centenario di Santa ROSALIA, dai un abbraccio alla vera Rosalia, alla tua cara mamma, ed alla piccola Rosalia Lombardo. Grazie di cuore.

Barbara

Versetto del Giorno

Come ignori, per qual via lo spirito, entra nelle ossa dentro il seno d'una donna incinta, così ignori, l'opera di Dio, che fa tutto.

Ecclesiaste 11:5

04 gennaio, 2024

✝ Pensiero del 04 Gennaio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro ROSARIO ANGELO, TU, vivrai, finché io, vivrò, perché TU, abiterai dentro di me.

Barbara

Versetto del Giorno

Chi volge altrove, l'orecchio per non ascoltare la legge,
anche la sua preghiera è in abominio.

Proverbi 28:9

03 gennaio, 2024

Santissimo Nome di Gesù

 Santissimo Nome di Gesù

autore: ambito bresciano anno: 1600 - 1649 titolo: Adorazione del Nome di Gesù luogo: Pinacoteca Repossi

Nome: Santissimo Nome di Gesù
Titolo: Nome d'allegrezza, di speranza e d'amore
Ricorrenza: 3 gennaio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Memoria facoltativa
Patrono di:
CamaioreVaiano


Gesù, che vuol dire Salvatore, è il nome dato al Verbo Incarnato non dagli uomini, ma da Dio stesso. Apparve infatti l'Angelo del Signore a S. Giuseppe e gli disse: «Giuseppe, figlio di David, non temere di prender teco Maria come tua consorte, perché ciò che è nato in lei è dallo Spirito Santo. Darà alla luce un figliuolo, cui porrai nome Gesù, perché sarà Lui che libererà il suo popolo dai peccati». Nacque il Bambino e otto giorni dopo fu circonciso, e fu chiamato Gesù, cioè Salvatore, come era stato nominato dall'Angelo.

Cantate al Signore, benedite il suo nome, annunziate di giorno in giorno la sua salvezza (Sal 95,2)

In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati (Atti 4,12)

Gesù! Nome d'allegrezza, di speranza e d'amore.

Nome d'allegrezza. Quando ci affligge la memoria dei nostri peccati, quando il rimorso si fa sentire più forte nella nostra coscienza, quando lo spavento degli eterni castighi ci assale, ed il demonio cerca precipitarci nella disperazione, pensiamo a Gesù, al nostro Salvatore. Una gioia arcana entrerà nel nostro cuore e ci conforterà; in Lui troveremo la forza e la luce: la luce che illumina, che salva, che santifica.

Nome di speranza. Gesù stesso ci dice: « Se chiederete qualcosa al Padre in nome mio, Egli ve la darà ». « O uomini, pare ci dica, di che temete? Se la vostra miseria vi fa arrossire, se temete pei vostri peccati il Padre mio, se non osate chiedere a Lui ciò che a voi sta a cuore, fatevi coraggio : chiedete in nome mio, e tutto vi sarà dato ».

Nome d'amore. Oh si! Chi, pronunciando questo dolcissimo nome, non ricorda quanto sia costata la nostra Redenzione? Chi non si commuove innanzi a un eccesso di tanto amore? È Gesù, Dio uguale al Padre, che si sacrifica su di una croce e agonizza fra atroci tormenti per noi! Egli, l'innocente, muore schernito e vilipeso da quelli stessi per cui dà la vita. Nome d'amore, d'infinito amore, nome che a Lui solo compete, perché solo Lui ha redento il genere umano! E per questo il Padre gli diede un nome che è sopra ogni nome. A questo nome piegano la fronte gli Angeli ed i Beati del cielo, tremano le forze degli abissi, e riverenti si inchinano gli abitanti della terra.

Quel bambino che i profeti da tanti anni preannunziarono, quel bambino di cui parlano le Scritture, quello che l'umanità da tanto tempo aspettava come un liberatore, oggi lo conosciamo: si chiama Gesù, Salvatore. Egli è Colui che ha chiuso le porte dell'inferno ed ha aperto quelle del Paradiso; Colui che dà gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.

San Bernardino da Siena


La devozione al Santissimo nome di Gesù ha origini molto antiche e fu divulgata dai francescani. L’antica devozione al Santissimo Nome di Gesù, di particolare importanza per i Gesuiti e in particolar modo per Sant’Ignazio di Loyola, vide nella figura di San Bernardino da Siena il principale divulgatore. Fu proprio San Bernardino ad inventare il Trigramma IHS, l’emblematica sigla di Cristo al centro di un sole a 12 raggi, ovvero le prime tre lettere del nome di Gesù in lingua greca (ΙΗΣΟΥΣ). Ma queste lettere rappresentano anche l’abbreviazione di Iesus Hominum Salvator, ovvero “Gesù Salvatore degli uomini”.

Trigramma di Cristo


Ma la sigla IHS ha un significato ben preciso, Cristo è rappresentato dal sole che irradia luce e calore e lo fa attraverso l’opera dei 12 apostoli, i 12 raggi, ovvero, attraverso la Chiesa.

PRATICA. Non pronunciate mai invano il nome di Gesù; ma invocatelo con fede in ogni vostra necessità.

PREGHIERA. Gesù mio, scrivete il vostro nome sul mio povero cuore e sulla mia lingua, acciocché, tentato a peccare, io resista con invocarvi; tentato a disperarmi, io confidi nei vostri meriti. Fate che il vostro nome mi infiammi d'amore, e sia sempre la mia speranza, la mia difesa e l'unico mio conforto.

MARTIROLOGIO ROMANO. Santissimo Nome di Gesù, il solo in cui, nei cieli, sulla terra e sotto terra, si pieghi ogni ginocchio a gloria della maestà divina.

✝ Pensiero del 03 Gennaio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro ROSARIO ANGELO, quando chiudo gli occhi, vedo tutto il tuo amore.

Barbara

Versetto del Giorno

Esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male.

I Tessalonicesi 5:21-22


02 gennaio, 2024

✝ Pensiero del 02 Gennaio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro ROSARIO ANGELO, la TUA vicinanza, per me, è come una carezza sul cuore.

Barbara

Versetto del Giorno

Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.

Efesini 4:32


01 gennaio, 2024

Maria Santissima Madre di Dio

 Maria Santissima Madre di Dio

autore: Sassoferrato anno: metà del XVII secolo titolo: Madonna col Bambino dormiente luogo: Pinacoteca Comunale di Cesena

Nome: Maria Santissima Madre di Dio
Titolo: Divina Maternità di Maria
Ricorrenza: 1 gennaio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Solennità


Questa festa fu istituita dal Sommo Pontefice Pio XI nel 1931, in occasione del XV Centenario del Concilio Efesino, coll'Enciclica Lux Veritatis

Gesù nacque da una Vergine senza concorso di padre terreno, perché tale nascita conveniva al futuro Salvatore degli uomini, il quale, benché avesse in se la natura umana, ne doveva però ignorare le condizioni. Ciò fu opera della potenza divina: una Vergine è diventata Madre rimanendo Vergine.

Questa Vergine è Maria SS. della stirpe regale di Davide: « Ecco che una Vergine concepirà nel suo seno e partorirà un Figlio a cui sarà posto il nome di Emanuele che significa: Dio con noi ».

La fede della Chiesa nel dogma della Divina Maternità di Maria SS. si conservò ininterrotta attraverso tutti i secoli.

Infatti fin dai primi tempi, allorché Nestorio osò opporsi a coloro che davano a Maria il titolo di Madre di Dio, il popolo ne fu così scandalizzato ed indignato, che nella chiesa stessa protestò contro quella falsa dottrina. E quando tre anni dopo il concilio radunato in Efeso condannò l'eresiarca, la folla immensa che attendeva ansiosa di vedere solennemente riconosciuto il proprio amore e la propria fede nella Beatissima Madre di Dio, acclamò con la gioia più viva le decisioni dei Padri del concilio, e li accompagnò trionfalmente alle loro dimore. E noi crediamo fermamente in questo dogma, non solo perché così ci insegna la S. Chiesa che è infallibile, ma anche per la testimonianza della Sacra Scrittura e di tutta la storia.

Il titolo di Madre di Dio è per Maria SS. il fondamento, la ragione e la sorgente delle le sue grandezze. « È Madre di Dio, dice Cornelio a Lapide: dunque essa è immensamente più eccelsa di tutti gli Angeli, anche dei Cherubini e dei Serafini; è Madre di Dio, e perciò è la più pura, la più santa; così che, dopo Dio, non si può immaginare purezza maggiore: è Madre di Dio, e perciò possiede in grado molto più elevato tutti i privilegi concessi a qualsiasi altro santo».

Ma mentre è Madre di Dio, Maria è pure benignissima Madre nostra, perché Gesù ce la diede per Madre quando, inchiodato alla croce, disse a Giovanni ed in lui a ciascuno di noi: «Ecco tua Madre»; e perché Maria esercitò veramente gli uffici di Madre, dapprima verso gli Apostoli e poi verso tutta la Chiesa e verso ciascuno dei fedeli. E chi non sente di amare una Madre così buona e potente? In lei trovano la difesa più sicura le anime innocenti, in lei trovano il conforto gli afflitti, in lei riposano le speranze di chi, caduto in peccato, vuole risorgere e ritornare al Signore: per le sue mani passano tutte le grazie.

PRATICA. Ricordiamoci di dire ogni sera le tre Ave Maria.

PREGHIERA. O Dio, che volesti che il tuo Verbo, all'annunzio dell'Angelo, prendesse l'umanità nel seno della Beata Vergine Maria, concedi a noi suoi devoti, che, come crediamo ch'ella è veramente la Madre di Dio, così veniamo aiutati dalla sua intercessione presso di Te.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nell'ottava del Natale del Signore e nel giorno della sua Circoncisione, solennità della santa Madre di Dio, Maria: i Padri del Concilio di Efeso l'acclamarono Theotókos, perché da lei il Verbo prese la carne e il Figlio di Dio abitò in mezzo agli uomini, principe della pace, a cui fu dato il Nome che è al di sopra di ogni nome.

✝ Pensiero del 01 Gennaio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro ROSARIO ANGELO, oggi, solennità della SANTA MADRE DI DIO. Dai un bacio, alla Beata Vergine Maria, da parte mia. Grazie di cuore.

Barbara

Versetto del Giorno

Guidami nella tua verità ed istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza, in te ho sempre sperato.

Salmo 25:5


Lunedì – Ottava di Natale – MARIA SANTISSIMA AMDRE DI DIO SOLENNITÁ

La liturgia che celebriamo oggi è la prima festa mariana comparsa nella Chiesa occidentale. Il “Natale Sanctae Mariae” inizia ad essere celebrato a Roma intorno al VI secolo. La liturgia si collega a quella del Natale, perciò il primo giorno di gennaio fu chiamato “in octava Domini”. La riforma del calendario ha riportato a questa data la festa della maternità divina, che dal 1931 veniva celebrata l’11 ottobre, a ricordo del concilio di Efeso (431), che aveva sancito solennemente una verità tanto rara al popolo cristiano: Maria è vera Madre di Cristo, che è vero Figlio di Dio. Oggi si celebra anche la Giornata della Pace, così violata in questi nostri giorni. La pace è un dono di Dio. Essa è possibile perché nel Figlio di Dio fatto uomo e morto sulla croce, l’umanità si è riconciliata con il Signore. In Cristo incontriamo il Padre e in lui diventiamo fratelli. Chiediamo al Signore di concederci la sua pace, la pace che ci ha portato con il suo annuncio evangelico, affinché cessino tutte le guerre, e non solo quelle internazionali, ma anche quelle che viviamo dentro di noi.

Meditazione sul Vangelo di Lc 2,16-21

Andarono e trovarono.

Le letture e il salmo di questa solennità ci parlano del volto di Dio. Quale volto più bello e desiderabile da vedere che il volto della mamma! Il dono di Maria come madre è la maniera più umana che Dio ha escogitato per starci vicino, per dirci quanto ci ama e quanto è vicino alle nostre quotidiane necessità; sempre in silenzio, nascosto, ma presente ed efficace. Iniziamo un nuovo anno sotto la protezione di Maria come Madre, viviamo questo presente per sentire sempre la sua protezione.

In questa giornata si riflette e si prega per la pace. Luca, l’evangelista di Maria, ci prende per mano come i pastori e ci porta alla culla di Betlemme. Le poche righe del vangelo sono un itinerario di fede. I pastori andarono e trovarono. La fede è dinamismo, non ammette rinvii, se si vuol trovare bisogna andare, mettersi in cammino. Il cammino è per ogni uomo uguale e diverso. Andare presuppone un movimento interiore per lasciarsi coinvolgere nell’avventura del soprannaturale: “Trovarono” dice l’evangelista. Ognuno dei pastori ha visto le stesse persone e circostanze: Maria, il Bambino, Giuseppe, la grotta, gli animali… Ma nessuno di loro ha vissuto l’incontro allo stesso modo. Ognuno ha trovato e perciò cambiato qualcosa nel suo cuore, nel suo atteggiamento quotidiano, nei suoi giudizi e valutazioni. Nessuno che entri in rapporto con il soprannaturale, con Dio, con Gesù, resta poi lo stesso. Dove non ci sono cambiamenti, non c’è vero incontro, ci possono essere forse dei buoni sentimenti, ma non un incontro di fede. “Dopo averlo visto riferirono”. Ci sono due effetti della loro esperienza: uno è interiore, ed è la curiosità, lo stupore, la meraviglia, è il nascere della fede. E la fede che non provoca stupore e meraviglia è una fede morta. L’altro effetto è rendere gloria a Dio. Aver fede significa, innanzitutto, lasciar entrare Dio nella propria vita. Ecco il segreto della vera pace, della pace autentica, quella che ha la sua fonte nel cuore di Dio. Dal modo in cui vivo la mia fede, si può dire qual è la mia pace. La pace è il dono di Dio, è il messaggio degli angeli ai pastori. Ogni qualvolta lavoriamo perché dentro di noi ci sia la buona volontà, diventiamo destinatari del messaggio di Betlemme.


Il brano del vangelo ci narra un episodio della vita di una famiglia ebrea, ma l'ambientazione è inusuale per una nascita. Si tratta di una famiglia emarginata socialmente. Eppure, il bambino è Dio e la giovane donna l'ha concepito e partorito nella verginità. Alcuni pastori si affrettano, in risposta a un messaggio dal cielo, per riconoscerlo e glorificarlo a loro modo.
Vi è difficile considerarlo vostro Dio?
Volgete il pensiero per un attimo al fascino persistente esercitato da sua madre su uomini e donne di ogni ambiente e classe, su persone che hanno conosciuto successi o fallimenti di ogni tipo, su uomini di genio, su emarginati, su soldati angosciati e destinati a morire sul campo di battaglia, su persone che passano attraverso dure prove spirituali.
Il genio artistico si è spesso consacrato alla sua lode: pensate alla “Pietà” di Michelangelo, al gran numero di Madonne medievali e rinascimentali, alle vetrate incantevoli della cattedrale di Chartres e alla più bella di tutte le icone: la Madonna di Vladimir, che aspetta con pazienza, nel Museo Tretiakov di Mosca, giorni migliori.
Perché la Madonna ispira tanta umanità?
Forse perché è, come dicono gli ortodossi, un'icona (= immagine) di Dio?
Forse perché Dio parla per suo tramite anche se Maria resta sempre una sua creatura, sia pure una creatura unica grazie ai doni ricevuti dal Padre?
Tutto ciò è stato oggetto di discussioni, spesso accese, quando spiriti grandi cercarono di esprimere in termini umani il mistero di Dio fatto uomo.
Maria fu definita madre di Dio, theotoko, e ciò contribuì a calmare dispute intellettuali. Questo appellativo è particolarmente caro ai cristiani dell'Est, ai nostri fratelli del mondo ortodosso, ed è profondamente radicato nella loro teologia, ripetuto spesso nelle loro belle liturgie, specialmente nella liturgia bizantina, che è stata considerata la “più perfetta” proprio per via delle sue preghiere ufficiali dedicate al culto di Maria.
Cominciamo l'anno nel segno di questo grande mistero.
Cerchiamo allora di approfondire la nostra devozione a Maria, Madre di Dio e nostra, eliminandone, però, ogni traccia di sentimentalismo spicciolo.
Tentiamo di convincere i giovani che si tratta qui di un idealismo rispondente, certo, alle aspirazioni più profonde dello spirito umano, ma che richiede impegno e molto coraggio.

Lunedì 01 Gennaio   

MARIA SS. MADRE DI DIO (s); S. Fulgenzio

Tempo di Natale

Nm 6,22-27; Sal 66; Gal 4,4-7; Lc 2,16-21

Dio abbia pietà di noi e ci benedica


Molte volte e in diversi modi nei tempi antichi Dio ha parlato ai padri per mezzo dei profeti; ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio.

(Ebrei 1,1.2)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 66)
Rit: Dio abbia pietà di noi e ci benedica.

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.

Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.

Molte volte e in diversi modi nei tempi antichi Dio ha parlato ai padri per mezzo dei profeti; ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio.

(Ebrei 1,1.2)


31 dicembre, 2023

Tedeum di ringraziamento di fine anno

 Tedeum di ringraziamento di fine anno


Noi ti lodiamo, Dio *

Ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra Ti adora.
A Te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
con i Cherubini e con i Serafini
non cessano di dire:
I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il glorioso coro degli Apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la Santa Chiesa ovunque proclama la tua gloria:
Padre di infinita maestà;
O Cristo, Re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
Tu nascesti dalla Vergine Madre
per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei Cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Crediamo che
(Il seguente versetto si canta in ginocchio)
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei Santi.
Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno Ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Abbi pietà di noi, Signore, *
abbi pietà.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.
V) Benediciamo il Padre, e il Figlio con lo Spirito Santo.
R) Lodiamolo e glorifichiamolo nei secoli.
V) Benedetto sei, o Signore, nel firmamento dei cieli.
R) Lodevole e glorioso e sommamente esaltato nei secoli.



✝ Pensiero del 31 dicembre 2023

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro ROSARIO ANGELO, per TE, la TUA Famiglia, era SACRA. Oggi, la Chiesa, celebra la SACRA FAMIGLIA.

Barbara

Versetto del Giorno

Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera.

Romani 12:12

Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe

 Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe

autore: Bartolomé Esteban Murillo anno: 1675-1682 titolo: Due Trinità luogo: National Gallery, Londra

Nome: Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe
Titolo: Esempio santissimo
Ricorrenza: 31 dicembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Patrono di:
Balestrate


La festa della Sacra Famiglia fu introdotta nella liturgia cattolica solo localmente nel XVII secolo. Nel 1895 la data fissata per tale festa fu la terza domenica dopo l'Epifania, fu soltanto nel 1921 che grazie a papa Benedetto XV la celebrazione fu estesa a tutta la Chiesa. Giovanni XXIII modificò ulteriormente la data spostandola alla prima domenica dopo l'epifania. La riforma liturgica del Concilio Vaticano II infine la festa la Sacra Famiglia la prima domenica dopo Natale e quando il Natale cade di domenica, viene spostata al 30 dicembre.

Il suo significato è molto importante in quanto dopo aver visto la Sacra Famiglia dare alla luce e accudire il neonato Gesù a Nazareth, in questa festività la si può ammirare e ricordare nella vita di tutti i giorni, mentre vede crescere il Cristo. L'eccezionalità di tale famiglia risiede soprattutto nel fatto che i gesti quotidiani che in qualsiasi focolare domestico erano e sono ancora oggi svolti, coincidono allo stesso tempo con il pregare, amare, adorare il proprio Dio, comunicando con suo figlio incarnato in terra. Accudendo Gesù, lavandolo e giocando insieme a lui la Madonna e San Giuseppe mettevano in pratica i dovuti atti di culto, rappresentando il punto d'inizio per ogni famiglia cristiana, del tempo e odierna, che viveva ogni istante della giornata come un sacramento.

Santa Famiglia
autore Juan Simón Gutiérrez anno 1680 titolo Santa Famiglia


La festa ha come obiettivo quello di conferire un esempio a tutte le famiglie cristiane, che avrebbero potuto guardare con orgoglio al nucleo familiare che fu di Cristo il quale, nonostante le particolari condizioni note, era caratterizzato da tutte le normali problematiche che chiunque si trova ad affrontare. Maria seguì lo sposalizio con Giuseppe, seguendo la legge ebraica, ma soprattutto il grande piano del suo Dio, conservando però la propria verginità. In seguito alla Visitazione a Sant'Elisabetta iniziò a sentire i chiari segni di una gravidanza, giungendo infine a dare alla luce il Figlio del Signore. Prima dell'età adulta raggiunta da Gesù, la Madonna viene citata in alcuni Vangeli per un episodio accaduto durante l'adolescenza di Cristo (al tempo dodicenne), che si intrattenne al tempio con i dottori, mentre i suoi genitori penavano ormai da tre giorni nel cercarlo senza sosta.

MARTIROLOGIO ROMANO. Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, esempio santissimo per le famiglie cristiane che ne invocano il necessario aiuto.

30 dicembre, 2023

✝ Pensiero del 30 dicembre 2023

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro ROSARIO ANGELO, Angelo mio, proteggimi.

Barbara

Versetto del Giorno

Lo sapete, fratelli miei carissimi: «Sia ognuno pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira».

Giacomo 1:19



29 dicembre, 2023

✝ Pensiero del 29 dicembre 2023

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro ROSARIO ANGELO, TU, sei stato scelto da Cristo, perché sei stato un uomo credibile, nell'Amore, e sei il mio tesoro più grande.

Barbara

Versetto del Giorno

Ma quanti sperano nel Signore, riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi.

Isaia 40:31


28 dicembre, 2023

✝ Pensiero del 28 dicembre 2023

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro ROSARIO ANGELO, TU, hai donato la vita ed ora vivi, in eterno nell'Amore del Signore.

Barbara

Versetto del Giorno

Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza.

Efesini 6:10