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28 agosto, 2023

Sant'Agostino

Sant'Agostino

autore: Philippe de Champaigne anno: 1645 - 1650 titolo: Sant'Agostino luogo: Museo d'Arte della Contea di Los Angeles


Nome: Sant' Agostino
Titolo: Vescovo e dottore della Chiesa
Nascita: 13 novembre 354, Tagaste, Africa
Morte: 28 agosto 430, Ippona, Africa
Ricorrenza: 28 agosto
Tipologia: Memoria liturgica
Sito ufficiale:www.augustinus.it


(LA) « Fecisti nos ad te et inquietum est cor nostrum, donec requiescat in te. »
(IT) « Ci hai creati per Te, [Signore,] e inquieto è il nostro cuore fintantoché non trovi riposo in Te. »

Agostino nacque a Tagaste in Africa da famiglia benestante. Il padre, Patrizio, era pagano, ma sua madre Monica era un'ardente cristiana.

Verso la fine dell'anno 370 si portò a Cartagine per studiare rettorica. Trovava nello studio un'attrattiva sì grande, che era costretto a farsi violenza per lasciarlo; ma le cognizioni che acquistava non gli servivano che a nutrire l'orgoglio.

I manichei, conosciuta la sua bramosia per gli studi, solleticarono la sua vanità e l'indussero ad abbracciare la loro dottrina. Nauseato però dalle loro ciance, li abbandonò e si recò a Roma. Da Roma andò a Milano, per insegnare eloquenza.

Monica, addolorata della partenza del figlio, lo raggiunse. Una sera il giovane si sentiva afflitto nello spirito e provava un grande bisogno di spargere lacrime. Si ritirò nel giardino, sotto la chioma di un ombroso fico, e diede libero sfogo al pianto. Sentiva la sua anima coperta di peccati e se ne rammaricava. Ad un certo momento gli parve di sentire nel giardino una cantilena come di fanciullo che diceva: Prendi e leggi, prendi e leggi! Aprì il libro delle lettere di S. Paolo e lesse: Non nei conviti e nelle ubriachezze, non nelle morbidezze e nelle disonestà si trova la pace... Bastò questo perchè scosso dalla grazia divina si risolvesse a darsi senza riserva al servizio di Dio.

Ritornato in Africa, ad Ippona, si diede a vita ascetica. Qualche tempo dopo fu consacrato prete e poi vescovo.

Allora ebbe inizio la sua grande attività contro gli eretici. Ario, Nestorio, Donato, Pelagio tentavano di sfaldare la chiesa.

Contro di essi combatterono i grandi Padri della Chiesa: Atanasio, Gregorio Nazianzeno, Cirillo di Gerusalemme, Cirillo di Alessandria, Giovanni Crisostomo, Ambrogio, Gregorio Magno, ma sopra tutti il grande Agostino. Ben duecentotrentadue sono le sue opere. Nell'anno 400 scrisse il De libero arbitrio per confutare le dottrine manichee. Nel 411 e 412 diresse un'epistola ai cattolici sull'Unità della Chiesa contro i Donatisti. Contro Pelagio scrisse il trattato Della natura e della grazia nel quale dimostra la necessità della grazia divina per sostenere la volontà indebolita dal peccato originale. A quest'opera si riannoda l'altra De gratia et libero arbitrio. Quando poi finalmente il Pelagianesimo veniva condannato da Papa Zosimo, S. Girolamo ormai vecchio, entusiasta per la grande vittoria riportata dai cattolici, per merito specialmente di S. Agostino, non esitò a scrivergli: Salve! Ti onora l'universo! I cattolici ti venerano e ti ammirano come il nuovo fondatore dell'antica fede!

Non vanno poi dimenticate le opere colossali: La Città di Dio e l'altro libro De Trinitate contro Ario.

Nell'anno 430, allorchè i Vandali invasa l'Africa assediavano Ippona, Agostino esalò l'ultimo respiro: era il 28 agosto.

Fu pure il fondatore degli Agostiniani e la sua è una delle quattro regole fondamentali dello stato religioso.

PRATICA. Leggiamo un tratto delle Lettere di San Paolo.

PREGHIERA. Sii propizio, Dío onnipotente, alle nostre suppliche, e poiché ci infondi la speranza, concedici benigno per intercessione del tuo beato confessore e vescovo Agostino, l'abbondanza della tua misericordia.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di sant'Agostino, vescovo e insigne dottore della Chiesa: convertito alla fede cattolica dopo una adolescenza inquieta nei princípi e nei costumi, fu battezzato a Milano da sant'Ambrogio e, tornato in patria, condusse con alcuni amici vita ascetica, dedita a Dio e allo studio delle Scritture. Eletto poi vescovo di Ippona in Africa, nell'odierna Algeria, fu per trentaquattro anni maestro del suo gregge, che istruì con sermoni e numerosi scritti, con i quali combatté anche strenuamente contro gli errori del suo tempo o espose con sapienza la retta fede.




✝ Pensiero del 28 Agosto 2023

 ✝

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro ROSARIO ANGELO, chi si nutre, della parola, di Dio, come hai fatto TU, sarà, nutrito di Giustizia.


Barbara


Versetto del Giorno

Chi è prudente nella parola troverà il bene e chi confida nel Signore è beato.

Proverbi 16:20


Dio, vi benedica da Canzano Barbara

27 agosto, 2023

1998: 27 agosto come oggi moriva Cornelis Teunis (Bob) Brandes-Brilleslijper

 1998: 27 agosto come oggi moriva Cornelis Teunis (Bob) Brandes-Brilleslijper


Venticinque anni fa

Coniuge di Marianne Janny Brandes-Brilleslijper

La loro Memoria, sia benedetto, insieme al loro grande Amore.



Santa Monica

Santa Monica
autore: Girolamo Muziano anno: 1580-1590 titolo: Estasi di Ostia luogo: Museo Cerralbo


Nome: Santa Monica
Titolo: Madre di S. Agostino
Nascita: 331, Tagaste, Numidia
Morte: 27 agosto 387, Ostia
Ricorrenza: 27 agosto
Tipologia: Memoria liturgica
Patrona di:
SardegnaBevilacqua


S. Monica, sempre grandemente venerata dalla Chiesa e posta a modello delle madri cristiane, nacque a Tagaste, in Africa nel 331, da famiglia cristiana, nella quale fin dall'infanzia imparò a conoscere e ad amare Iddio. Ebbe anch'essa, come tutti i fanciulli, certi difetti propri dell'età giovanile, come la golosità, che si manifestava in lei con una spiccata tendenza verso il vino, ma ammonita in tempo dai parenti e aiutata dalla grazia ben presto si corresse.

Fatta giovanetta, i suoi genitori la sposarono ad un legionario romano di nome Patrizio, galantuomo, ma pagano di religione. Non si smarrì la Santa, anzi, suo primo pensiero, unendosi al compagno della sua vita, fu di guadagnarlo a Gesù Cristo mediante una vita sottomessa, fatta di rispetto e di amore.

Per questo ella mantenne sempre una condotta irreprensibile, soffrendo pazientemente senza permettersi mai alcun rimprovero. Tanti sacrifici nascosti agli occhi degli uomini, ma manifesti a Dio, Padre di tutti gli uomini, non potevano non essere esauditi e ripagati.

Ed ecco che Monica ebbe la consolazione di vedere il marito, un anno prima della sua morte, abbracciare la fede cattolica, rinunziando ai suoi vizi e passando nella pratica delle virtù il rimanente della vita.

Intanto ella era divenuta madre di tre figli: Agostino, Novigio e una figlia, di cui ignoriamo il nome.

Le cure che la santa madre profuse per la buona educazione dei figli furono certamente grandi; pur tuttavia, Agostino, attirato più dagli amici che lo invitavano al male che dalle raccomandazioni materne, deviò, ponendo così a durissima prova la virtù della sua povera mamma. Ella infatti vedendo il figlio adescato dall'errore e dal vizio, non faceva che elevare al cielo fervorose preghiere, unite a calde lacrime, per impetrarne la conversione. Le sue abbondanti lacrime e fervorose preghiere ottennero la conversione del figlio.

Nel 375 Agostino si trasferì a Cartagine per insegnarvi eloquenza. Nel 383 si imbarcò nottetempo per Roma dove, dopo aver superato una lunga malattia, cominciò ad insegnare eloquenza e retorica. Finché ottenne un posto, tramite il prefetto di Roma Simmaco, a Milano.

A Milano, venne raggiunto dalla mamma, la quale, non considerando le fatiche del viaggio ma solo il bene del figlio, era partita, sola, alla ricerca di lui. Quivi finalmente sarebbero stati appagati i suoi desideri ed esaudite le sue suppliche. Infatti unitasi nel suo apostolato col grande arcivescovo S. Ambrogio che la incoraggiava dicendole: « Non puó andar perduto un figlio di tante lacrime », riuscì con la grazia di Dio a trarre alla fede cattolica Agostino alla fine del 386, che l'anno seguente, ricevette il Battesimo per mano di Ambrogio nella Pasqua del 387 e cominciò una vita santa e feconda di apostolato.

Ringraziato Iddio per tanto favore, Monica e Agostino decisero di prendere la via del ritorno; ma la pia madre, che ormai aveva compiuta la sua missione su questa terra, ad Ostia si ammalò gravemente ed in pochi giorni, felice per la conversione del figlio ottenuta, rese la bell'anima a Dio. Era il 27 agosto dello stesso anno 387.

PRATICA. Imparino i genitori a vigilare sull'educazione cristiana dei figli e a prodigare ad essi le loro maggiori cure.

PREGHIERA. Dio, consolatore degli afflitti e salvezza di quelli che sperano in te, che misericordioso riguardasti alle pie lacrime della beata Monica per la conversione del figliuolo suo Agostino, donaci per l'intervento d'ambedue di deplorare i nostri peccati e di ottenere il favore della tua grazia.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di santa Monica, che, data ancora giovinetta in matrimonio a Patrizio, generò dei figli, tra i quali Agostino, per la cui conversione molte lacrime versò e molte preghiere rivolse a Dio, e, anelando profondamente al cielo, lasciò questa vita a Ostia nel Lazio, mentre era sulla via del ritorno in Africa.



Nell'iconografia Santa Monica è spesso raffigurata come una vedova che regge in mano il Libro della Regola, vestita con un abito nero delle monache agostiniane, talvolta ornato con fiorellini dorati e il capo coperto da un velo ocra.

Santa Monica
titolo Santa Monica
autore Benozzo Gozzoli anno 1464-1465


A volte è rappresentata in mistica visione di angeli.

Santa Monica
titolo Santa Monica
autore Ambito lombardo anno XVIII sec.


Santa Monica
titolo Santa Monica
autore Pietro Maggi anno 1714


Tante le riproduzioni del famoso episodio della cosiddetta "estasi di Ostia", un'esperienza mistica che i due ebbero a Ostia Tiberina nel 387, a breve distanza dal battesimo di Agostino e pochi giorni prima della malattia di Monica.

Estasi di Ostia
titolo Estasi di Ostia
autore Pablo Puchol anno 1909


Oltre all'estasi sono tante le riproduzioni di Sant'Agostino e Santa Monica anche in altre situazioni come nella tela di Giuseppe Riva dove Monica trasmette la fede cristiana ad Agostino.

S. Monica trasmette ad Agostino la fede cristiana
titolo S. Monica trasmette ad Agostino la fede cristiana
autore Giuseppe Riva anno 1890-99


✝ Pensiero del 27 Agosto 2023

✝ 

SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B. V. M.
GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro ROSARIO ANGELO, illumina, i nostri cuori induriti, riempili di Fede, e d’Amore, verso il Signore.

Barbara


Versetto del Giorno
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
Giovanni 15:16

Dio, vi benedica da Canzano Barbara

26 agosto, 2023

Festa liturgica di Sant'Alessandro Martire

Festa liturgica di Sant'Alessandro Martire



 26 agosto, CELEBRIAMO SANT'ALESSANDRO, nostro patrono, militare romano che subì il martirio. Grata trafugò il corpo e lo fece seppellire in un orto dove sarebbe sorta la grande basilica di Sant'Alessandro, poi abbattuta durante la costruzione delle mura.


La festa del Santo Patrono rappresenta nelle nostre Comunità un’occasione significativa per rinnovare la coscienza e la responsabilità dei cristiani nella edificazione della città di tutti, condividendo questo impegno con le persone che hanno a cuore lo spessore umano della nostra convivenza civile. La circostanza, che attinge allo splendore di una testimonianza connotata dalla forza del martirio, sospinge i cristiani ad una rinnovata, mite e coraggiosa determinazione, convinti che l’ispirazione che scaturisce dalla loro fede sia capace di illuminare e alimentare i sentimenti e le scelte che contribuiscono alla crescita di una “città fraterna”.
Proprio la virtù della “fraternità” caratterizza la celebrazione di quest’anno: si tratta di condividere e sostenere il convincimento che la dimensione fraterna del vivere e lavorare insieme non è un lusso di cui disporre dopo aver conquistato ciò che ci è più necessario, ma rappresenta la condizione necessaria perché possiamo conseguire ciò che ci sembra indispensabile. I cristiani non possono sottrarsi a questa virtù evangelica e sono lieti di poterla riconoscere e condividere con tante persone impegnate per la dignità dell’uomo e delle sue relazioni fondamentali.

Mons. Francesco Beschi
Vescovo di Bergamo

Sant'Alessandro di Bergamo

 Sant'Alessandro di Bergamo


Nome: Sant' Alessandro di Bergamo
Titolo: Martire
Nascita: III secolo , Tebe
Morte: 26 agosto 303, Bergamo
Ricorrenza: 26 agosto
Tipologia: Commemorazione


Ai primi giorni d'autunno, l'esercito di Massimiano Cesare si trovava nelle valli svizzere, non lontano dalla conca del lago Lemano. Più che una guerra guerreggiata, lo aspettava una insidiosa guerriglia contro i fieri montanari del paese, sempre ribelli e costantemente inquieti.

Le Alpi, tutt'intorno, erano già incappucciate di neve. Faceva freddo. I soldati della legione risognavano la calda sabbia della loro terra natale. Era infatti una legione di soldati egiziani, detta Legione Tebana perché reclutata nella Tebaide, attorno alla città di Tebe.

Ad Agaunia, il primicerius Maurizio ordinò l'alt ai suoi legionari. Fece disporre il campo, in attesa di ordini da Octodurum. Da Octodurum, Massimiano Cesare ordinò che, in attesa di attaccar battaglia, si celebrasse un sacrificio propiziatorio agli dei.

I soldati cristiani della Legione Tebana si rifiutarono di eseguire l'ordine sacrilego. Massimiano minacciò rappresaglie, ma nessuno cedette. Giunse allora un reparto di littori per le misure disciplinari. Un soldato su ogni dieci della Legione Tebana cadde sotto il gladio. Ma i superstiti non si lasciarono intimorire, e si fecero vicendevolmente animo, spronati dal primicerius Maurizio. A Massimiano, mandarono a dire che la loro fedeltà agli insegnamenti del Signore era la più sicura garanzia della lealtà anche verso l'Imperatore. Seguì una seconda decimazione; poi una terza, finché tutti i legionari della cristiana legione furono giustiziati, ad Agaunia, in quell'autunno della fine del III secolo.

Anche il Sant'Alessandro festeggiato oggi, vien detto soldato della Legione Tebana, come molti altri Santi venerati nell'Italia settentrionale, perché aver appartenuto alla legione dei Martiri, per un cristiano e un soldato, appariva come il maggior titolo di nobiltà d'animo e di eroismo.

Egli sarebbe stato uno di quei pochi legionari i quali, trovandosi momentaneamente distaccati in altre località, sfuggirono all'eccidio di Agaunia, per subire poi il martirio in altri luoghi dove fiori la loro devozione.

Sant'Alessandro, per esempio, è l'amatissimo Patrono della città di Bergamo: perciò la leggenda lo fa morire a Bergamo, dopo essere sfuggito due volte al carcere e avere infranto gli idoli davanti al suo comandante e persecutore, Massimiano Cesare.

A lui, primo Martire e Patrono di Bergamo, è dedicata la Cattedrale della città, che sembra proteggere con la sua mole gli altri due bellissimi monumenti di Bergamo antica: la Chiesa di Santa Maria Maggiore, e la Cappella Colleoni, nel suggestivo e silenzioso scenario della Città Alta.

Al glorioso Patrono son dedicate poi altre due chiese nella Città Bassa: Sant'Alessandro della Croce e Sant'Alessandro in Colonna, tutt'e due ricche di antiche memorie. Il soldato egiziano, il superstite della Legione Tebana, ha dunque in Bergamo la sua seconda e più vera patria, dove al calore del sole si sostituisce il tepore dell'affetto, nell'estate della fede, che non conosce autunni.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Bergamo, sant’Alessandro, martire.

PROVERBIO. A San Alessandro acquaiolo o piove o si duole.

ICONOGRAFIA


Nell'iconografia Sant’Alessandro è raffigurato tradizionalmente in veste di soldato romano con un vessillo, a piedi o sopra un imponente cavallo. Spesso tiene in mano una palma, simbolo del martirio, o un giglio.

Sant'Alessandro
titolo Sant'Alessandro
autore Bernardino Luini anno 1525


Sant'Alessandro
titolo Sant'Alessandro
autore Ambito lombardo anno secolo XVII


Sant'Alessandro
titolo Sant'Alessandro
autore Ambito bergamasco anno 2003


Sono varie anche le riproduzioni del santo durante il momento del martirio come nella tela di Enea Salmeggia parte di un Ciclo delle storie di sant'Alessandro. Nell'opera il carnefice è raffigurato di spalle centrale alla tela nell'atto di riporre la spada nel fodero. A terra il capo e e il corpo acefalo del martire. Intorno, un popolo di osservanti pietrificato tra cui è presenta uno con la brocca dell'acqua chiesta da Alessandro per potersi lavare mani e faccia prima di essere martirizzato, come indicato da fra Celestino.

Martirio di Sant'Alessandro
titolo Martirio di Sant'Alessandro
autore Enea Salmeggia anno 1617


L’opera di Bernardino Luini raffigura il santo con i suoi tipici attributi: vestito come un soldato romano, tiene nella mano destra il vessillo e nella sinistra la palma del martirio.

Martirio di Sant’Alessandro
titolo Sant'Alessandro
autore Martirio di Sant’Alessandro anno 1693-1694

✝ Pensiero del 26 Agosto 2023

 ✝

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro ROSARIO ANGELO, chi abbasserà, sarà innalzato e TU, ti sei abbassato e Dio, ti ha glorificato.


Barbara


Versetto del Giorno

Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo.

Efesini 6:11


Memoria Liturgica, sant’Alessandro, patrono di Bergamo.



22 agosto, 2023

✝ Pensiero del 22 Agosto 2023

 ✝

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro Rosario Angelo, Maria Regina, t’illumini, il TUO bel VOLTO, dandoti, un bacio da parte mia.


Barbara


Versetto del Giorno

Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete il campo di Dio, l'edificio di Dio.

I Corinzi 3:9


Memoria


Memoria liturgica, Maria Regina




15 agosto, 2023

MEMORIA Muore Janny Brandes-Brilleslijper 15 agosto 2003 15 agosto 2023, vent’anni fa. La sua Memoria, sia benedetta.

  Nei miei pensieri, avevo detto addio a tutto.”


(Janny Brandes-Brilleslijper)

Cara Janny, Dio, non aveva detto addio a te, il tuo nome significa "Dio, è grazia". Tu sei la grazia più grande, che Dio potesse fare a questo mondo, e lo sei stata per molti, in quei campi di sterminio, oltre che per la tua famiglia, anche per me lo sei ed io chiedo la sua grazia, sotto forma di benedizione su di noi, disabili, per noi, è un continuo combattimento, contro l'indifferenza e l'ignoranza ingenerale.

MEMORIA

Muore Janny Brandes-Brilleslijper

15 agosto 2003 15 agosto 2023, vent’anni fa.

La sua Memoria, sia benedetta.

Canzano Barbara



Assunzione della Beata Vergine Maria

 Assunzione della Beata Vergine Maria

autore: Guido Reni anno: 1627 titolo: Assunzione di Maria luogo: Chiesa di Santa Maria Assunta a Castelfranco Emilia

Nome: Assunzione della Beata Vergine Maria
Titolo: Maria assunta in cielo
Ricorrenza: 15 agosto
Tipologia: Solennità


Gesù salendo al cielo aveva lasciato la sua Madre a guida della Chiesa nascente perchè fosse a tutti di conforto. La lasciò fin tanto che la vide necessaria a guidare e raddolcire le pene degli Apostoli e dei discepoli, ma appena vide che la sua missione era compiuta, le fece risuonare all'orecchio le parole: Veni, mater mea: Veni, coronaberis (Vieni, madre mia, vieni: sarai coronata). Maria che tanto e così ardentemente aveva desiderato di unirsi in Paradiso al suo Divin Figliuolo, ebbe un sussulto: il suo vergine cuore, inondato di nuovo amore e di nuova speranza, con un palpito più forte spezzò il fragile velo del corpo che teneva ancora la sua anima prigioniera su questa terra e spirò di puro amor di Dio. Era a Gerusalemme e fu sepolta nell'orto degli Ulivi. Narra la tradizione che al transito della Beata Vergine erano presenti tutti gli Apostoli, eccetto San Tommaso. Ma come la sua mancanza di fede nella resurrezione di Gesù gli aveva permesso di mettere la sua mano nel costato del Salvatore, così ora la sua assenza era stata disposta da Dio perchè gli Apostoli potessero constatare l'Assunzione della Vergine. Difatti, all'arrivo di Tommaso, gli Apostoli gli furono attorno raccontandogli il beato transito della Madonna, e quando egli espresse il desiderio di vederla ancora una volta, sia pure nel sepolcro, tutti gioirono perché dava anche ad essi occasione di rinnovare il loro doloroso, ma pur amoroso addio alla Madre. Si recarono quindi tutti insieme al sepolcro, ma invece del corpo di Maria trovarono rose e gigli dai quali emanavano fragranze ineffabili di Paradiso. Maria, l'arca santa, il tabernacolo del Verbo fatto carne, era stata dagli Angeli assunta in cielo. Questa è l'origine della festa odierna che è una delle più antiche in onore della SS. Vergine. L'Assunzione segna l'ingresso trionfale di Maria in cielo, la sua glorificazione, la sua incoronazione nella corte celeste.

Maria trionfa oggi in cielo della triplice vittoria del figlio suo: Gesù ha trionfato del peccato, della concupiscenza e della morte: e la SS. Vergine associata al trionfo del Figlio, canta oggi vittoria sul peccato per la sua immacolata concezione; vittoria sulla concupiscenza per la sua verginale maternità; vittoria sulla morte per la sua risurrezione e gloriosa assunzione al cielo.

« Colla sua morte, Maria, dice S. Giovanni Damasceno, dà gloria a Dio accettando la distruzione del suo essere come condizione della natura umana da lui creata; acquista per sè grandi meriti umiliandosi fino all'annientamento; dà a noi l'esempio della sottomissione che dobbiamo avere al Creatore ». Oltre a questo S. Alfonso dice che la SS. Vergine accettò la morte anche per imitare il suo Divin Figliuolo, che si era degnato di morire per amor nostro. Perciò S. Bernardino da Siena, tutto pieno di gioia per tanta festività, commentando il passo: Surge Domina, tu et arca sanctificationis tuae, grida al Signore: « Sì, o Gesù, ascenda al cielo anche la tua SS. Madre santificata dalla tua concezione ».

Cosi, come Gesù è nostro Salvatore, Maria è dispensatrice di grazie; Gesù nostro mediatore, e Maria nostra mediatrice; Gesù redentore, Maria corredentrice; Gesù via, verità, vita, Maria vita, dolcezza e speranza nostra; Gesù e Maria come sono uniti nella loro opera per la nostra salvezza, così in cielo sono uniti nella medesima gloria immortale.

PRATICA. Facciamo l'atto di accettazione della morte.

PREGHIERA. Supplichiamo la tua clemenza, o Signore Dio nostro, affinchè, mentre celebriamo l'Assunzione della Madre tua, veniamo liberati, per sua intercessione, da tutti i mali che ci minacciano.

MARTIROLOGIO ROMANO. Solennità dell’Assunzione della beata Vergine Maria, Madre di Dio e Signore nostro Gesù Cristo, che, completato il corso della sua vita terrena, fu assunta anima e corpo nella gloria celeste. Questa verità di fede ricevuta dalla tradizione della Chiesa fu solennemente definita dal papa Pio XII.

ICONOGRAFIA


Nell'iconografia l’immagine di Maria Assunta in Cielo è in genere strutturata in tre parti sovrapposte. Maria è collocata nella parte superiore in piedi mentre è trasportata da angeli spesso musicanti, a volte è inscritta in una mandorla formata dagli stessi angeli come nel capolavoro del Pinturicchio. Possono accompagnarla gli arcangeli Michele e Gabriele, più raramente Cristo, a terra gli apostoli circondano il sepolcro vuoto con gli occhi rivolti alla scena. L'esempio più classico è sicuramente quello di Guido Reni che creò varie versioni di Maria Assunta.

Assunzione della Vergine Maria
titolo Assunzione della Vergine Maria
autore Guido Reni anno 1617


Assunzione della Vergine Maria
titolo Assunzione della Vergine Maria
autore Alessandro Turchi anno 1631-35


Assunzione della Vergine
titolo Assunzione della Vergine
autore Ambito di Federico Zuccari anno XVI sec


Assunzione della Vergine
titolo Assunzione della Vergine
autore Simon Vouet anno 1644-49


Assunzione della Vergine
titolo Assunzione della Vergine
autore Pinturicchio anno XV sec.


Talora sono presenti alcuni santi come in una Sacra Conversazione o l’apostolo Tommaso in atto di ricevere la cintola dalla Vergine stessa. Rubens aggiunse il nuovo motivo delle due donne che raccolgono le rose, forse Marta e Maria, personificazioni della vita attiva e di quella contemplativa. Esse simboleggiano, secondo un autore della Controriforma, il corpo e l’anima della Madonna.

Assunzione della Vergine
titolo Assunzione della Vergine
autore Pieter Paul Rubens anno 1625-1626


Un terzo elemento della composizione, è costituito da Dio padre a volte circondato da cherubini e serafini che si appresta ad accogliere la Vergine.