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13 giugno, 2021

Per non dimenticare Alfredino Rampi

Per non dimenticare Alfredino Rampi 

Quarant'anni senza Alfredino! 

10 -13 giugno 1981 - 10 -13 giugno 2021

 Ti odo, gioventù lacrimante

che incompiuta rantoli,
tra le fauci di quel pozzo,
che sequestrò per sempre i miei respiri,
bimbo che coccolava ancora acerbo,
sogni incandescenti e deformi,
e disegnava con i suoi occhi corallo,
sentieri di compiutezza,
per donare loro
il senso del cammino e del destino.
Ma quel giorno il gioco
traditore scelse di condurmi,
dove la morte, subdola e mascherata,
mi attendeva per consumare
il suo nuovo sanguinante pasto
di insensatezza e ineluttabilità;
Vermicino era intrappolata,
in un lago di silenzio irreale,
e stava intanto per incenerirsi
il mio esiguo cammino umano,
nella bocca color serpente,
di un profondo pozzo artesiano;
spiegare non so nè mai saprò,
la lacerazione di quell'urlare,
più forte di tutti i dolori,
nel voler riemergere
ma non riuscire più a venire fuori;
udivano forse le mie orecchie,
con la dolcezza di tutti i bambini,
gli inviti ai soccorritori,
del mitico presidente Pertini,
che tutta notte trascorse in quel luogo,
dove la morte volle abbracciarmi,
sfidando il sonno
con la tenerezza e la speranza d'un nonno.
Grazie, presidente,
grazie a tutta la gente che sperò,
che solo potei vedere cadavere,
quando la mia anima sottrassero,
ormai inerte e statica,
ai morsi maledetti
di quella falda freatica.
Mi chiamo Rampi, Rampi Alfredino,
ed in un frammento di maledizione,
ho visto consumarsi il mio destino,
senza neppure potergli dare un nome,
od immortalarlo nelle note d'una canzone.
Non temere, diletta mamma Franca,
nella notte tenebrosa
sono sempre l'angelo che t'affianca,
da quella bara bianca ho vinto la morte,
ora ho per amico Dio,
ed insegnerò alla tua vita,
ad essere sempre forte.

 (...)




Nella memoria di:

  Nella memoria di: 

Nella memoria, di don Antonio Seghezzi

Nella memoria del Vescovo Antonio Bello

Nella memoria di Antonietta di Meo

Nella memoria di don Antonio Maffucci FSCB

Nella memoria di don Antonio Anastasio FSCB







Buon buon onomastico a voi, che siete in Cielo.

La vostra memoria, ci riscaldi il cuore, e ci dia la forza d'andare avanti! 

Auguri di cuore, e Dio, vi benedica!

O Signore buono

 O Signore buono

e misericordioso;
sono qui a recitare
questa preghiera
per chiederti grazia,
in ciò che sai.
Tu puoi tutto,
e so che c'è un motivo
e un disegno sugli eventi,
tuttavia come mi insegni,
busso alla tua porta,
sperando che si apra
alla richiesta
che mi tiene in afflizione.
Aiutami Signore,
abbia pietà di me.
Aiutami almeno a capire,
illumina il mio percorso
e rendimi forte
nell’affrontare i nodi
a me assegnati.
Dammi il coraggio
per accettare
la tua volontà ;
ho bisogno
del tuo sostegno
e di sentire vicino
il tuo amore.
Mi inginocchio
dinnanzi a te e
ti ringrazio
per tutto quello sin ora
mi hai concesso
e per tutto quello che
inaspettatamente mi darai.
Amen.


Ⓒ Blog Site official di Canzano Barbara : Nella memoria, della morte di Alfredino Rampi

Ⓒ Blog Site official di Canzano Barbara : Nella memoria, della morte di Alfredino Rampi:   Nella memoria, della morte di Alfredino Rampi Accoglilo tra le tue braccia, oh Signore e conforta i nostri cuori straziati dal dolore, per...



Sant'Antonio da Padova

 Sant'Antonio da Padova


Nome: Sant'Antonio da Padova
Titolo: Sacerdote e dottore della Chiesa
Nascita: 15 agosto 1195, Lisbona, Portogallo
Morte: 13 luglio 1231, Arcella, Padova
Ricorrenza: 13 giugno
Tipologia: Commemorazione
Sito ufficiale:www.santantonio.org




Sant'Antonio nacque a Lisbona nel 1195 da genitori favoriti da Dio di ricchezze spirituali e di un certo benessere. Dopo la prima educazione ricevuta nella casa paterna da uno zio canonico, continuò la sua istruzione nella scuola vescovile annessa alla Curia. Con l'età cresceva pure nell'umiltà, unita al disprezzo per le glorie mondane; virtù che, unitamente alla fama di taumaturgo, lo distingueranno sempre.

Sentendosi portato alla solitudine, il Santo pensò presto di ritirarsi in un convento e scelse i Canonici Regolari di S. Agostino. Quivi si diede con tale fervore alla mortificazione della carne, alla ritiratezza e ad un silenzio operoso, da divenire uno specchio per i suoi confratelli.

Ma le sue brame non erano ancora pienamente appagate: il Santo desiderava di ricevere il martirio, se cosi fosse piaciuto al Signore; e a questo scopo, abbandonato il convento di S. Croce, si ritirò tra i Frati Minori ai quali erano permesse le Missioni.

Ma chi può scrutare i disegni altissimi dell'Onnipotente? Antonio, appena giunto in terra di Missione, è assalito da una malattia tale che lo costringe alla più assoluta inazione, e lo inchioda inesorabilmente in un letto, tanto che è costretto al ritorno. Si imbarca allora per ritornare in Portogallo, ma la nave, sbattuta da violenta tempesta, dopo una fortunosa navigazione, viene a sfasciarsi contro il litorale della Sicilia.

Soccorso da alcuni pescatori, viene trasportato a braccia al più vicino convento. Antonio adora la volontà di Dio, ed appena è in grado di camminare si reca ad Assisi. Quivi ebbe la grazia di vedere il suo caro padre S. Francesco, e di assistere al capitolo delle stuoie. Ma in questa circostanza il nostro Santo non parlò, nè fu notato. Dopo l'umiliazione però la Provvidenza, in modo inaspettato, gli apriva la via della predicazione.

Sant'Antonio di Padova e San Francesco
autore Simone Martini anno 1322-1326 titolo San Francesco d'Assisi e sant'Antonio di Padova


Fu una rivelazione: in poco tempo divenne celebre e dovette passare a Montpellier, a Tolosa, a Bologna, a Rimini e a Padova. Nella quaresima che tenne in quest'ultima città, i frutti della grazia divina furono copiosissimi: riconciliò nemici, ridusse i dissoluti a vita migliore, persuase gli usurai alla restituzione. La sua parola era come un dardo che trapassava i cuori e li infiammava d'amore alla virtù.

Il Signore confermava la santità del Santo con numerosissimi miracoli.

Conoscendo per rivelazione che suo padre era accusato ingiustamente della morte di un nobile, pregò Dio e si trovò miracolosamente a Lisbona accanto al padre. Quivi richiamò a vita l'ucciso che indicò l'omicida: suo padre fu salvo.

Sentendosi vicino al termine della vita ottenne il permesso di ritirarsi nel romitorio di Camposampiero; ,qui passò i suoi ultimi giorni nella contemplazione e nell'esercizio sempre più puro dell'amor di Dio. Morì ad Arcella, presso Padova, il 13 giugno del 1231 a 36 anni d'età.

Dopo la sua morte i fanciulli di Padova e dei dintorni andavano gridando: «È morto il Santo, è morto il Santo ». Ed era veramente morto un santo ed un grande santo, che lasciò tracce indelebili di ogni virtù.

PRATICA. Mentre ammiriamo il Santo, cerchiamo di imitarlo nella corrispondenza alla. divina grazia e nel disprezzo delle cose terrene e nell'amore delle celesti.

PREGHIERA. L'annua solennità del tuo beato confessore Antonio allieti, o Dio, la tua Chiesa, affinché munita sempre e d' aiuti spirituali, meriti di godere le • gioie eterne.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Padova sant'Antonio Portoghese, Sacerdote dell'Ordine dei Minori, Confessore e Dottore della Chiesa, illustre per la vita, pei miracoli e per la predicazione, il quale, non essendo ancora trascorso un anno dalla sua morte, dal Papa Gregorio nono fu ascritto nel numero dei Santi.

SUPPLICA A SANT'ANTONIO


(da recitare ogni martedì ed ogni 13 del mese)


San Antonio da Padova


Glorioso sant'Antonio, scrigno delle Sacre Scritture, tu che con lo sguardo sempre fisso nel mistero del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo hai conformato la vita a lode della Trinità perfetta e della semplice unità, ascolta la mia supplica, esaudisci i miei desideri. Mi rivolgo a te, certo di trovare ascolto e comprensione; mi rivolgo a te che immergendo il cuore nella Sacra Scrittura l'hai studiata, assimilata, vissuta e fatta tuo respiro, tuo sospiro, tua parola: fa che anch'io possa col tuo aiuto capirne l'importanza, percepirne l'assolutezza, assaporarne la bellezza, gustarne la profondità. Fa' che possa gustare il Vangelo di quel Gesù che tu hai tanto amato; fa che possa vivere nella mia vita di quel mistero che tu hai tanto celebrato; fa' che possa annunciare a tutti la lieta novella che tu hai proclamato alle persone e agli animali. Rendi forti i miei passi, coraggiose le strade, decise le scelte, prudenti le prove.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre

O Antonio, Santo di tutto il mondo, a te mi raccomando, a te mi affido, a te rivolgo il mio sguardo e in te ripongo ogni fiducia. Non lasciare che le preoccupazioni della vita tolgano tempo alla lode di Dio, che le agitazioni del tempo presente offuschino lo sguardo verso di lui, che le ansie e i dolori cancellino la consapevolezza che tutto è grazia, dono, delicatezza del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Dona agli uomini di oggi, sensibilità verso i poveri, attenzione verso i bisognosi, amore verso gli ammalati. Aiuta tutte le famiglie del mondo ad essere chiese domestiche: aperte per chi bussa, ospitali per chi cerca, caritatevoli per chiunque chiede. Proteggi i giovani dalle insidie del male, orientali alla ricerca del bene; illuminali nelle scelte della loro vita e fa' che sentano l'urgente bisogno di quel Dio da te tanto cercato, incontrato e amato; inoltre esaudiscili nei loro desideri: il lavoro, la serena amicizia, la realizzazione personale.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre

O sant'Antonio, Santo dei miracoli, ti chiedo con cuore sincero di accogliere la supplica che elevo al tuo celeste sguardo: che comprenda pienamente il miracolo della vita, la promuova, la rispetti e la faccia progredire in tutte le sue dimensioni e forme; che sappia donare con cuore generoso e disponibile ed essere felice con chi è nella gioia e partecipe del pianto di chi soffre.
Concedi sempre, o glorioso Santo, la tua benigna protezione a chi viaggia, la tua potente assistenza a chi smarrisce qualcosa, la tua efficace benedizione a chi intraprende un'opera.
Che quel bambino Gesù, teneramente in dialogo con te, possa, tramite la tua intercessione, volgere anche su di noi il suo penetrante sguardo, allungare la sua forte mano per proteggerci e benedirci. Amen.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre

Pensiero del 13 giugno 2021

 Il più piccolo nel Regno dei cieli diventa grande. Così è in noi, è lo Spirito Santo, che dal Battesimo, è Germe di Vita Divina che ci fa figli di Dio, cittadini del Regno.

Meditazione sul Vangelo di Mc 4, 26-34

Il seme.

Il Vangelo presenta le due parabole del seme che cresce spontaneamente, e del granello di senape che, da più piccolo dei semi, diviene il più grande degli ortaggi. La prima lettura è agganciata al Vangelo perché contiene il contrasto piccolo-grande in connessione con l’immagine arborea.

Il Regno è come un seme. Il seme rappresenta una realtà dinamica, ancora in potenza, ma che può svilupparsi in modi sorprendenti. Il seme è piccolo, privo di un potere immediatamente spendibile; simboleggia, pertanto, la pazienza, la fiducia in un futuro aperto. Così è il Regno. Per la prima parabola il Regno è simile a un seme che germoglia e cresce spontaneamente. La presenza di Dio nella storia (il Regno) può apparire insignificante, priva di consistenza, segnata persino dall’impotenza. A volte possiamo scoraggiarci: se Gesù è il Signore, come mai il mondo è ancora segnato da violenza, morte, miseria? Se il Regno è già operativo, come mai non se ne vedono gli effetti in modo più consistente? La Parola di Gesù ci dice che il Regno si sta sviluppando secondo un dinamismo proprio, misterioso, ma efficace. Il Regno non è una favola, è una realtà, e non può più essere fermato. Esso produce “spontaneamente” le proprie strutture. Questo non significa che il nostro apporto sia inutile, ma che il Regno non dipende da noi per quanto riguarda la certezza dell’esito finale. Nella seconda parabola il Regno è simile a un seme piccolo che origina un arbusto grande. Il Regno è una struttura di potere, di influenza sulle persone. Mentre le altre strutture di potere sono orientate al raggiungimento di obiettivi parziali, a beneficio di alcuni e a scapito di altri, il Regno è l’Amore in azione, proteso verso il conseguimento della pienezza per ogni uomo. Il Regno si distingue dai sistemi mondani anche per il fatto che manifesta una sconvolgente debolezza apparente, ma questo non deve ingannare: esso possiede al suo interno l’energia che lo porterà a svilupparsi ben oltre i più grandi centri di potere.

13 Giugno 

È bello rendere grazie al Signore

Il seme è la parola di Dio,
il seminatore è Cristo:

«chiunque trova lui, ha la vita eterna».

(Marco 4,30)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 91)
Rit: È bello rendere grazie al Signore.

È bello rendere grazie al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunciare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte.

Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio.

Nella vecchiaia daranno ancora frutti,
saranno verdi e rigogliosi,
per annunciare quanto è retto il Signore,
mia roccia: in lui non c’è malvagità.

Il seme è la parola di Dio,
il seminatore è Cristo:

«chiunque trova lui, ha la vita eterna».

(Marco 4,30)

Alfredino Rampi, la tua memoria sia una benedizione per noi! 


12 giugno, 2021

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Ⓒ Blog Site official di Canzano Barbara : 1929: 12 giugno come oggi sarebbe stato il complea...:  Oggi,  sarebbe stato il 91° compleanno di Anne Frank. Il 1942 giugno 1942, Anne riceve il suo primo diario controllato rosso per il suo 13°...

Oggi, sarebbe stato il 92° compleanno di Anne Frank. Il 1942 giugno 1942, Anne riceve il suo primo diario controllato rosso per il suo 13° compleanno. ′′ Forse uno dei miei regali più simpatici... ha scritto. Il diario non è stato sorpreso, perché Anne l'aveva scelto da sola...
Sulla pagina di copertina ha scritto: ′′ Spero di poterti confidare tutto, poiché non sono mai riuscito a confidarmi con nessuno, e spero che tu sia una grande fonte di conforto e sostegno (12 giugno 1942 ).
Ha scritto di quello che è successo e di chi c'erano, la sua festa di compleanno, i suoi regali, i suoi amici, l'amore, la storia della sua famiglia e la sua classe scolastica Più tardi, Anne ha portato il suo diario con sé quando si è nascosta. È stato uno dei primi oggetti che ha confezionato.





ATTO DI CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

 ATTO DI CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

O pietosissimo Cuore Immacolato di Maria, eccomi con la mia famiglia ai tuoi piedi. Con l'autorità che mi viene da Dio e in soddisfazione dei tuoi desideri ripetutamente manifestati a Fatima e alla tua prediletta Suor Lucia, voglio consacrare me, la mia famiglia e tutto quanto mi appartiene al tuo misericordiosissimo Cuore Immacolato. O Maria, Vergine potente e Madre di Misericordia, Regina del Cielo e Rifugio dei peccatori, noi interamente ci consacriamo al tuo Cuore Immacolato. Ti consacriamo tutto il nostro essere e tutta la nostra vita: tutto ciò che abbiamo, tutto ciò che amiamo, tutto ciò che siamo: i nostri corpi, i nostri cuori, le nostre anime. A Te consacriamo il nostro focolare, la nostra casa, i nostri averi. Noi vogliamo che tutto ciò che é in noi e attorno a noi ti appartenga e desideriamo che partecipi ai benefici delle tue benedizioni materne.
E affinché questa consacrazione sia davvero efficace e duratura, rinnoviamo oggi ai tuoi piedi, o Maria, le promesse del nostro Battesimo e della nostra prima Comunione. Noi ci impegniamo a professare sempre coraggiosamente le verità della Fede; a vivere da veri cattolici, pienamente sottomessi a tutte le direttive del Papa e dei Vescovi in comunione con lui. Noi ci impegniamo a osservare i Comandamenti di Dio e della Chiesa, ed in particolare la santificazione delle feste. Noi ci impegniamo inoltre a far entrare nella nostra vita, per quanto ci sarà possibile, le consolanti pratiche della Religione cristiana, specialmente quelle del S. Rosario quotidiano, della santa Confessione e della santa Comunione.
Noi ti promettiamo infine, o gloriosa Madre di Dio e tenera Madre degli uomini, di mettere tutto il nostro cuore al servizio del tuo culto benedetto, al fine di affrettare e di assicurare, per mezzo del Regno del tuo Cuore Immacolato, il Regno del Cuore del tuo adora-bile Figlio nelle anime nostre ed in quelle di tutti gli uomini, nel nostro caro Paese e in tutto l'universo, sulla terra come in Cielo.
O dolce Madre nostra, così come ebbe a dirti il tuo devoto Papa Pio XII, in quest'ora grave della storia umana, ci affidiamo e ci con-sacriamo al tuo Cuore Immacolato.
Ti commuovano tante rovine materiali e morali, tanti dolori, tante angosce, tante anime torturate, tante in pericolo di perdersi eterna-mente!
Regina della pace, prega per noi e da' al mondo la pace nella verità, nella giustizia, nella carità di Cristo; riconduci all'unico ovile di Gesù, sotto l'unico e vero Pastore, i popoli separati per l'errore e per la discordia; difendi la Santa Chiesa di Dio dai suoi nemici; arresta il diluvio dilagante dell'immoralità; suscita nei fedeli l'amore alla purezza, la pratica della vita cristiana e lo zelo apostolico.
Noi in perpetuo ci consacriamo a te, al tuo Cuore Immacolato, o Madre nostra e Regina del mondo, affinché tutte le genti, pacificate con Dio e tra loro, ti proclamino Beata e con te intonino, da un'estremità all'altra della terra, l'eterno "Magnificat" di gloria, di amore e di riconoscenza al Cuore di Gesù, nel quale solo possono trovare la Verità, la Vita e la Pace. Amen.




Pensiero del 12 giugno 2021

 Come il Cuore aperto di Gesù è la Porta del Paradiso così il Cuore della Madre ci introduce nella Misericordia del Figlio.



Meditazione sul Vangelo di Lc 2, 41-51

Serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.

La Chiesa oggi celebra la memoria del Cuore Immacolato di Maria. Esso ci invita a meditare sul mistero di Cristo e della Vergine, nella sua interiorità e profondità. Maria che custodisce le parole e i gesti del Signore meditandoli nel suo cuore, è dimora dello Spirito Santo, sede della sapienza, immagine e modello della Chiesa che ascolta e testimonia il messaggio del Signore. Lo Spirito Santo ha preparato il Cuore di Maria a essere la dimora di Cristo e il tempio vivente di Dio. La grazia porta anche in noi la presenza divina, che ci consacra e ci dona la gioia. Maria è consapevole di avere una sua particolare missione: compiere totalmente la volontà del Padre.

In questo brano evangelico Maria e Giuseppe appaiono nel compimento della legge del Signore. Cosa hanno fatto durante gli otto giorni nei quali sono rimasti a Gerusalemme non ci è dato di sapere, perché a Luca interessa solo quello che è capitato dopo quei giorni. Dal versetto 43 in poi, infatti, il racconto è tutto centrato su Gesù: egli è l’oggetto primario dell’annuncio del Vangelo. Mentre i genitori riprendono la via del ritorno, l’adolescente Gesù rimane a Gerusalemme, all’insaputa dei suoi genitori. E mentre questi lo cercano, lui se ne sta nel tempio, ad ascoltare e interrogare i maestri d’Israele. Maria e Giuseppe lo ritrovano dopo tre giorni e sua madre non riesce proprio a capire perché si sia comportato in quel modo. Nella risposta che il fanciullo Gesù fornisce ai genitori appare il verbo “dovere”; per lui, dunque, esiste un “devo” che guida la sua condotta. Gesù intende orientare la sua vita nel compimento della volontà di Dio, che Egli chiama «Padre mio». A Maria e Giuseppe si riapre in continuità, la via della fede, che li aiuterà ad approfondire sempre più il mistero del Figlio. Quello che è capitato nel tempio è solo un’anticipazione e serve loro per prepararsi al futuro. La conclusione del brano è quanto mai semplice: Gesù torna con i genitori a Nazareth e sta loro sottomesso. Anche questa obbedienza rientra tra le realtà che Maria conserva nel suo cuore. Essa sa già che l’avvenire le riserverà altre sorprese e lei assume quel giusto atteggiamento che l’aiuterà a capire sempre di più il mistero del Figlio. Solo chi conserva le parole sante nel suo cuore, le confronta, le medita e soprattutto fissa il suo sguardo su Gesù, a poco a poco, penetra nella sua conoscenza e diviene suo vero discepolo.

12 Giugno

Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore

Beata la Vergine Maria:

«Custodiva la parola di Dio,
meditandola nel suo cuore
».

(Luca 2,19)

SALMO RESPONSORIALE (I Samuele 2,1.4-8)
Rit: Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.

Il mio cuore esulta nel Signore,
la mia forza s’innalza grazie al mio Dio.
Si apre la mia bocca contro i miei nemici,
perché io gioisco per la tua salvezza.

L’arco dei forti s’è spezzato,
ma i deboli si sono rivestiti di vigore.
I sazi si sono venduti per un pane,
hanno smesso di farlo gli affamati.
La sterile ha partorito sette volte
e la ricca di figli è sfiorita.

Il Signore fa morire e fa vivere,
scendere agli inferi e risalire.
Il Signore rende povero e arricchisce,
abbassa ed esalta.

Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farli sedere con i nobili
e assegnare loro un trono di gloria.

Beata la Vergine Maria:

«Custodiva la parola di Dio,
meditandola nel suo cuore
».

(Luca 2,19)


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Ⓒ Blog Site official di Canzano Barbara : RICORDANDO A RUTKA LASKIER QUELLO CHE SAREBBE STAT...:   RICORDANDO A RUTKA LASKIER QUELLO CHE SAREBBE STATO IL SUO 91° COMPLEANNO-12 GIUGNO 2020 Rutka Laskier era una ragazza ebrea di 13 anni qu...

RICORDANDO A RUTKA LASKIER QUELLO CHE SAREBBE STATO IL SUO 92° COMPLEANNO-12 GIUGNO 2021

Rutka Laskier era una ragazza ebrea di 13 anni quando ha tenuto un diario che raccontava i tre mesi della sua vita a BEDZIN, Polonia occupata dalla Germania -- dal 19 gennaio 1943 al 24 aprile 1943. Il suo caseificio è stato pubblicato per la prima volta nel 2006, confrontando il diario di Anna Frank all'istante. Anne Frank, infatti, nacque lo stesso giorno e anno di Rutka Laskier-12 giugno 1929. Il diario di Rutka è stato pubblicato in numerose traduzioni.
Il diario:
Il diario inizia il 19 gennaio 1943 con la voce ′′ Non riesco a capire che sono già 1943, quattro anni dall'inizio di questo inferno." Un mese dopo, il 20 febbraio 1943 Lei scrive: ′′ Ho la sensazione che sto scrivendo per l'ultima volta. C'è un Aktion in città. Non mi è permesso uscire ed impazzisco, imprigionato in casa mia... Da qualche giorno, qualcosa nell'aria... La città aspetta senza fiato in attesa, e questa anticipazione è la peggiore di tutte .. Vorrei che finisse già! Questo tormento; questo è l'inferno. Cerco di fuggire da questi pensieri, del giorno dopo, ma continuano a tormentarmi come mosche assillanti..."
Parole finali di Rutka:
Una delle ultime voci di Rutka dice: ′′ Se solo potessi dire che è finita, si muore una volta sola... Ma non posso, perché nonostante tutte queste atrocità, voglio vivere, ed aspettare il giorno seguente."


 Buon compleanno Rutka - Le tue parole continuano a vivere e il tuo ricordo non è dimenticato!



11 giugno, 2021

11 GIUGNO – GIORNATA MONDIALE DELLA SANTIFICAZIONE DEL CLERO

 11 GIUGNO – GIORNATA MONDIALE DELLA SANTIFICAZIONE DEL CLERO

Come lo scorso anno, i preti della Comunità del Sacro Cuore in collaborazione con il Delegato per la formazione del clero propongono ad ogni singola fraternità presbiterale di celebrare la Giornata di santificazione favorendo l’occasione per riscoprire il valore di questo appuntamento tramite una maggiore partecipazione.







Oggi 11 giugno nasceva: San Francisco Marto

 Oggi 11 giugno nasceva: 

San Francisco Marto

Nome: San Francisco Marto
Titolo: Veggente di Fatima
Nascita: 11 giugno 1908, Aljustrel, Portogallo

San Barnaba

 San Barnaba

autore Anonimo lombardo anno XVIII sec titolo San Barnaba, evangelizzatore di Milano
Nome: San Barnaba
Titolo: Apostolo
Nascita: I secolo d. C., Cipro
Morte: 11 giugno 61, Salamina, Cipro
Ricorrenza: 11 giugno
Tipologia: Commemorazione




S. Barnaba nacque da Giudei della tribù di Levi, rifugiatisi a Cipro allorchè Pompeo il Grande invase la Palestina. A 12 anni fu mandato a Gerusalemme ove frequentò la scuola di Gamaliele e strinse cordiale amicizia con due condiscepoli: Stefano e Saulo. Erano tutti e tre della stessa età e dovevano un giorno tutti e tre versare il loro sangue per Gesù Cristo e per la sua Chiesa nascente.

Il Salvatore intanto incominciava a riempire la Giudea dei suoi prodigi, ed una folla grandissima lo seguiva entusiasta. In una delle tante volte che Gesù si recò a Gerusalemme, andò alla piscina probatica, e quivi trovò un uomo da trentotto anni ammalato, e gli domandò: « Vuoi essere guarito? ». Quello rispose: « Signore, non ho nessuno che mi metta nell'acqua quando essa è agitata ». Allora il Signore, mosso a compassione, gli comandò: « Alzati, prendi il tuo letto e cammina ». E quegli si alzò e fu sano sull'istante. Barnaba presente a questo prodigio, credette in Gesù e ne divenne fedele discepolo.

Dopo la Pentecoste, quando gli Apostoli iniziarono la loro predicazione fra i pagani, Barnaba fu mandato ad Antiochia. Avendo ottenuto in questa città un numero considerevole di conversioni, e volendo ampliare il campo del suo apostolato, Barnaba pensò a Saulo, che dopo la sua conversione si era ritirato a Tarso. Vi andò, e trovatolo lo condusse ad Antiochia.

Dopo avere dimorato più di un anno in questa città, avvenne che lo Spirito Santo fece segregare i due apostoli Barnaba e Saulo per la missione alla quale li aveva assunti. Ricevettero allora la pienezza del sacerdozio, l'episcopato, dopodiché abbandonarono Antiochia e conducendo seco Giovanni Marco si recarono a Cipro, poi a Salamina e a Pafo ove il proconsole Sergio Paolo si convertì. Quivi Saulo mutò il suo nome in Paolo. Partiti poi da Pafo andarono a Perge in Panfilia mentre Giovanni Marco ritornava a Gerusalemme. Cacciati di là, raggiunsero Iconio; quivi il Signore diede loro una grande consolazione: la conversione della vergine Tecla. In seguito si recarono a Listri ed in molte altre città nelle quali operarono numerose conversioni.

Dopo il Concilio di Gerusalemme, essendosi Giovanni Marco riunito a Barnaba, Paolo si separò da essi, e preso Sila con sé, partì per l'Asia Minore, mentre Barnaba e Giovanni Marco fecero vela per Cipro. La tradizione ci dice che Barnaba percorse anche l'Egitto e l'Italia.

Ritornato a Cipro si stabilì a Salamina e convertì moltissimi isolani. Ma i Giudei, adirati per il bene che faceva, s'impadronirono dell'Apostolo, e dopo averlo fatto molto soffrire Io lapidarono (11 giugno del 60 ca.). Giovanni Marco ne seppellì le preziose reliquie in una caverna.

Nel 485 il santo Martire apparve ad Antemio vescovo di Salamina rivelandogli il luogo della sua sepoltura. Sul suo petto fu trovato un esemplare del Vangelo di S. Matteo, scritto in ebraico di sua propria mano.

PRATICA. Imitiamo S. Barnaba nell'amore al S. Vangelo, facendo oggi un piccolo sacrificio per la sua propagazione.

PREGHIERA. O Dio che ci allieti per i meriti e l'intercessione del tuo beato apostolo Barnaba, concedici propizio di conseguire per i suoi meriti la felicità eterna.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Salamina, in Cipro, il natale di san Barnaba Apostolo, il quale, di nazione Cipriota, ordinato dai discepoli Apostolo delle genti insieme a Paolo, percorse con lui molte regioni, esercitando l'ufficio della predicazione evangelica a lui affidato; finalmente, andato a Cipro, vi onorò il suo Apostolato con un glorioso martirio. Il suo corpo, al tempo dell'Imperatore Zenone, fu ritrovato per rivelazione dello stesso Barnaba, insieme ad una copia del Vangelo di san Matteo, trascritta di sua mano dallo stesso Barnaba