Christi Fideles - a cui spesso assistiamo non basta a cancellare
gli efferati assassinii di innocenti (sacerdoti, ma
anche donne e fanciulli) perpetrati da partigiani comunisti fra il
1944 e (a guerra ampiamente conclusa) il 1947. In questo
periodo si calcola in 12-15.000 il numero dei civili assassinati dai
partigiani solo in Emilia, nel
cosiddetto “triangolo della morte”. In tale "mattanza
democratica" finirono anche un gran numero, ne sono stati
riconosciuti circa 130, di sacerdoti". Segue, un elenco
(incompleto) di sacerdoti uccisi in Italia, affinché sia di memoria
e monito.
Don GIUSEPPE
AMATEIS, parroco di Coassolo (Torino), ucciso a colpi d'ascia da
partigiani comunisti il 15 marzo 1944, perché aveva pubblicamente
deplorato gli eccessi e le violenze.
Don GENNARO AMATO,
parroco di Locri (Reggio Calabria), ucciso nell'ottobre '43 dai capi
della "repubblica rossa" di Caulonia.
Don ERNESTO BANDELI,
parroco di Bria, ucciso da partigiani slavi a Bria il 30 aprile 1945.
Don VITTORIO BAREL,
economo del Seminario di Vittorio Veneto, ucciso il 26 ottobre 1944
da partigiani comunisti.
Don STANISLAO
BARTHUS, della Congregazione di Cristo Re (Imperia), ucciso il 17
agosto 1944 perché in una predica aveva deplorato le "violenze
indiscriminate dei partigiani".
Don DUILIO
BASTREGHI, parroco di Cigliano e Capannone Pienza, ucciso la notte
del 3 luglio 1944 da partigiani comunisti che lo avevano chiamato con
un pretesto.
Don CARLO BEGHE',
parroco di Novegigola (Apuania), sottoposto il 2 marzo 1945 a
torture e a una finta fucilazione che gli produsse una
ferita mortale.
Don FRANCESCO
BONIFACIO, curato di Villa Gardossi (Trieste), catturato da miliziani
comunisti iugoslavi l'11 settembre 1946 e gettato in una foiba
rimasta sconosciuta.
Don LUIGI BORDET,
parroco di Hóne (Aosta), ucciso il 5 marzo 1946 perché aveva messo
in guardia i suoi parrocchiani dalle insidie del comunismo.
Don SPERINDIO
BOLOGNESI, parroco di Nismozza (Reggio Emilia), ucciso da partigiani
comunisti il 25 ottobre 1944.
Don CORRADO
BORTOLINI, parroco di Santa Maria in Duno (Bologna), prelevato da
partigiani il 1° marzo 1945 e fatto sparire.
Don RAFFAELE
BORTOLINI, canonico della Pieve di Cento, ucciso da partigiani la
sera del 20 giugno 1945.
Don LUIGI BOVO,
parroco di Bertipaglia (Padova), ucciso il 25 settembre 1944 da un
partigiano comunista.
Don MIROSLAVO
BULLESCHI, parroco di Monpaderno (Diocesi di Parenzo e Pola), ucciso
il 23 agosto 1947 da partigiani comunisti jugoslavi.
Don TULLIO CALCAGNO,
direttore di Crociata Italica, fucilato dai partigiani comunisti a
Milano il 29 aprile 1945.
Don SEBASTIANO
CAVIGLIA, cappellano militare della Guardia Nazionale Repubblicana,
ucciso il 27 aprile 1945 ad Asti.
Don CRISOSTOMO
CERAGIOLO, francescano, cappellano militare decorato al v.m.,
prelevato il 19 maggio 1944 da partigiani comunisti nel Convento di
Montefollonico e trovato cadavere in una buca con le mani legate
dietro la schiena.
Don ALDEMIRO CORSI,
parroco di Grassano (Reggio Emilia), ucciso da partigiani comunisti
la notte del 22 ottobre 1944 nella sua canonica.
Don FERRUCCIO
CRECCHI, parroco di Levigliani (Lucca), fucilato all'arrivo delle
truppe di colore nella zona su false accuse dei comunisti del luogo.
Don ANTONIO CURCIO,
cappellano militare dell'11° Btg. Bersaglieri, ucciso il 7 agosto
1941 a Dugaresa da comunisti croati.
Don SIGISMONDO
DAMIANI, francescano, ex cappellano militare, ucciso da comunisti
slavi a San Genesio di Macerata l'11 marzo 1944.
Don TEOBALDO
DAPPORTO, arciprete di Castel Ferrarese (diocesi di Limola), ucciso
da un comunista nel settembre 1945.
Don EDMONDO DE
AMICIS, cappellano militare, pluridecorato della prima guerra
mondiale, ucciso il 26 aprile 1945 da partigiani comunisti.
Don AURELIO DIAZ,
cappellano della Sez. Sanità della Divisione "Ferrara",
fucilato nelle carceri di Belgrado nel gennaio del '45 da partigiani
"titini".
Don ADOLFO DOLFI,
canonico della Cattedrale di Volterra, sottoposto il 28 maggio 1945 a
torture che lo portarono alla morte l'8 ottobre successivo.
Don ENRICO DONATI,
arciprete di Lorenzatico (Bologna), massacrato il 23 maggio 1945
sulla strada di Zenerigolo. Don GIUSEPPE DORFMANN, fucilato nel bosco
di Posina (Vicenza) il 27 aprile 1945.
Don VINCENZO
D'OVIDIO, parroco di Poggio Umbricchio (Teramo), ucciso nel maggio
'44 sotto accusa di simpatie per il fascismo.
Don GIOVANNI ERRANI,
cappellano militare della Guardia Nazionale Repubblicana, decorato al
v.m., condannato a morte dai partigiani a Forlì, salvato dagli
americani e deceduto in seguito, acausa delle torture subite.
Don COLOMBO FASCE,
parroco di Cesino (Genova), ucciso nel maggio del 1945 da partigiani
comunisti.
Don GIOVANNI FAUSTI,
Superiore generale dei Gesuiti in Albania, fucilato il 5 marzo 1946
perché italiano. Con lui furono trucidati ALTRI sacerdoti dei quali
non si è mai potuto conoscere il nome.
Don FERNANDO
FERRAROTTI, francescano, cappellano militare reduce dalla Russia,
ucciso nel giugno 1944 a Champorcher (Aosta) da partigiani comunisti.
Don GREGORIO
FERRETTI, parroco di Collevecchio (Teramo), ucciso da una banda di
partigiani slavi ed italiani nel maggio 1944.
Don GIOVANNI
FERRUZZI, arciprete di Campanile (Imola), ucciso da partigiani il 3
aprile 1945.
Don ACHILLE FILIPPI,
parroco di Maiola (Bologna), ucciso la sera del 25 luglio 1945 perché
accusato di simpatie fasciste.
Don GIUSEPPE GABANA,
della diocesi di Brescia, cappellano della VI Legione della Guardia
di Finanza, ucciso il 3 marzo 1944 da un partigiano comunista.
Don SANTE FONTANA,
parroco di Cornano (Pontremoli), ucciso dai partigiani il 16 gennaio
1945.
Don GIUSEPPE
GALASSI, arciprete di S. Lorenzo in Selva (Imola), ucciso il 1°
maggio 1945 perché sospettato di simpatie per il fascismo.
Don TISO GALLETTI,
parroco di Spazzate Sassatelli (Imola), ucciso il 9 maggio 1945
perché aveva criticato il comunismo.
Don DOMENICO GIANNI,
cappellano militare in Jugoslavia, prelevato la sera del 21 aprile
1945 e soppresso dopo tre giorni.
Don GIOVANNI
GUICCIARDI, parroco di Mocogno (Modena), ucciso il 10 giugno 1945
dopo sevizie inflittegli nella sua canonica.
Don VIRGINIO ICARDI,
parroco di Squaneto (Acqui), ucciso il 4 luglio 1944 a Preto da
partigiani comunisti.
Don LUIGI ILARIUCCI,
parroco di Garfagnolo (Reggio Emilia), ucciso il 19 agosto 1944 da
partigiani comunisti.
Don GIUSEPPE JEMMI,
cappellano di Felina (Reggio Emilia), ucciso il 19 aprile 1945 perché
aveva deplorato gli "eccessi inumani di quanti disonoravano il
movimento partigiano".
Don SERAFINO
LAVEZZARI, seminarista di Robbio (Piacenza), ucciso il 25 febbraio
1945 dai partigiani insieme alla mamma e a due fratelli.
Don LUIGI LENZINI,
parroco di Crocette (Modena), ucciso da partigiani rossi la notte del
21 luglio 1945.
Don GIUSEPPE
LORENZELLI, priore di Corvarola di Bagnone (Pontremoli), ucciso da
partigiani il 27 febbraio 1945 dopo essere stato obbligato a scavarsi
la fossa.
Don LUIGI MANFREDI,
parroco di Budrio (Reggio Emilia), ucciso il 14 dicembre 1944 perché
aveva deplorato gli "eccessi partigiani".
Don DANTE MATTIOLI,
parroco di Coruzzo (Reggio Emilia), prelevato la notte del 1° aprile
1945 e scomparso per sempre.
Don FERNANDO MERLI,
mansionario della Cattedrale di Foligno, ucciso il 21 febbraio 1944
presso Assisi da comunisti.
Don ANGELO MERLINI,
parroco di Fiamenga (Foligno), ucciso il medesimo giorno dagli
stessi, presso Foligno.
Don ARMANDO MESSURI,
cappellano delle Suore della S. Famiglia in Marino, ferito a morte da
partigiani comunisti e deceduto il 18 giugno 1944. Don GIACOMO MORO,
cappellano militare in Jugoslavia, fucilato dai comunisti "titini"
a Micca di Montenegro.
Don ADOLFO NANNINI,
parroco di Cercina (Firenze), ucciso il 30 maggio 1944 da partigiani
comunisti.
Don SIMONE NARDIN,
dei Benedettini Olivetani, tenente cappellano dell'Ospedale Militare
"Belvedere" in Abbazia di Fiume prelevato da partigiani
jugoslavi nell'aprile 1945 e fatto morire tra sevizie orrende.
Don LUIGI OBID,
economo di Podsabotino e San Mauro (Gorizia), prelevato da partigiani
e ucciso a San Mauro il 15 gennaio 1945.
Don ANTONIO PADOAN,
parroco di Castel Vittorio (Imperia), ucciso da partigiani l'8 maggio
1944 con un colpo di pistola in bocca ed uno al cuore.
Don ATTILIO PAVESE,
parroco di Alpe Gorreto (Tortona), ucciso il 6 dicembre 1944 da
partigiani dei quali era cappellano, perché confortava alcuni
prigionieri tedeschi condannati a morte.
Don FRANCESCO
PELLIZZARI, parroco di Tagliolo (Acqui), chiamato nella notte del 10
maggio 1945 e fatto sparire per sempre.
Don POMPEO PERAI,
parroco dei SS. Pietro e Paolo di Città della Pieve, ucciso per
rappresaglia partigiana il 16 giugno 1944.
Don ENRICO
PERCIVALLE, parroco di Varriana (Tortona), prelevato da partigiani e
ucciso a colpi di pugnale il 14 febbraio 1944.
Don VITTORIO PERKAN,
parroco di Elsane (Fiume), ucciso il 9 maggio 1945 da partigiani
mentre celebrava un funerale.
Don ALADINO PETRI,
pievano di Caprona (Pisa), ucciso il 27 giugno 1944 perché ritenuto
filo-fascista.
Don NAZARENO
PETTINELLI, parroco di Santa Lucia di Ostra di Senigallia, fucilato
per rappresaglia partigiana nel luglio 1944.
Don UMBERTO PESSINA,
parroco di San Martino di Correggio, ucciso il 18 giugno 1946 da
partigiani comunisti.
Seminarista GIUSEPPE
PIERAMI, studente di teologia della diocesi di Apuania, ucciso il 2
novembre 1944 sulla Linea Gotica da partigiani comunisti.
Don LADISLAO
PISACANE, vicario di Circhina (Gorizia), ucciso da partigiani slavi
il 5 febbraio 1945 con altre dodici persone.
Don ANTONIO PISK,
curato di Canale d'Isonzo (Gorizia), prelevato da partigiani slavi il
28 ottobre 1944 e fatto sparire per sempre.
Don NICOLA POLIDORI,
della diocesi di Nocera e Gualdo, fucilato il 9 giugno 1944 a Sefro
dapartigiani comunisti.
Don GIUSEPPE PRECI,
parroco di Montaldo (Modena), ucciso il 24 maggio 1945 dopo che era
stato chiamato ad assistere un morente.
Don GIUSEPPE RASORI,
parroco di San Martino in Casola (Bologna), ucciso la notte sul 2
luglio 1945 nella sua canonica sotto accusa di simpatie fasciste.
Don ALFONSO
REGGIANI, parroco di Amola di Piano (Bologna), ucciso da comunisti la
sera del 5 dicembre 1945.
Seminarista ROLANDO
RIVI, di Reggio Emilia, di 14 anni, ucciso il 13 aprile 1945 da
partigiani comunisti solo perché indossava la tonaca.
Don GIUSEPPE ROCCO,
parroco a Santa Maria, diocesi di S. Sepolcro, ucciso da slavi il 4
maggio 1945.
Don ANGELICO ROMITI,
francescano, cappellano degli allievi ufficiali della Scuola di
Fontanellato, decorato al v.m., ucciso la sera del 7 maggio 1945 da
partigiani comunisti.
Don LEANDRO
SANGIORGI, salesiano, cappellano militare decorato al v.m., fucilato
a Sordevolo Biellese il 30 aprile 1945.
Don ALESSANDRO
SANGUANINI, della Congregazione della Missione, fucilato a Ranziano
(Gorizia) il 12 ottobre 1944 da partigiani slavi.
Don LODOVICO SLUGA,
vicario di Circhina (Gorizia), ucciso insieme al confratello don
PISACANE il 5 febbraio 1944.
Don LUIGI SOLARO, di
Torino, ucciso il 4 aprile 1945 perché familiare del Federale di
Torino Giuseppe Solaro, anch'egli soppresso.
Don EMILIO SPINELLI,
parroco di Campogialli (Arezzo), fucilato il 6 maggio 1944 dai
partigiani sotto accusa di filo-fascismo.
Don EUGENIO
SQUIZZATO, francescano, cappellano partigiano, ucciso dai suoi il 16
aprile 1944 fra Corio e Lanzo Torinese perché, impressionato dalle
crudeltà che essi commettevano, voleva abbandonare la formazione.
Don ERNESTO TALE',
parroco di Castelluccio Formiche (Modena), ucciso insieme alla
sorella l'11 dicembre 1944 perché sospettato di simpatie per il
fascismo.
Don GIUSEPPE
TAROZZI, parroco di Riolo (Bologna), prelevato la notte sul 26 maggio
1945 e fatto sparire.
Don ANGELO
TATICCHIO, parroco di Villa di Rovigno (Pola), ucciso da partigiani
iugoslavi nell'ottobre 1943.
Don CARLO
TERENZIANI, prevosto di Ventoso (Reggio Emilia), fucilato la sera del
29 aprile 1945 perché ex cappellano della Milizia.
Don ALBERTO TERILLI,
arciprete di Esperia (Frosinone), morto in seguito a sevizie
inflittegli nel maggio 1944.
Don ANDREA TESTA,
parroco di Diano Borrello (Savona), ucciso il 16 luglio 1944 da una
banda partigiana perché osteggiava il comunismo.
Mons. EUGENIO
CORRADINO TORRICELLA, della Diocesi di Bergamo, ucciso il 7 gennaio
'44 ad Agen (Francia) da partigiani comunisti.
Don RODOLFO TRCEK,
diacono della Diocesi di Gorizia, ucciso il 1° settembre 1944 a
Montenero d'Idria da partigiani comunisti.
Don FRANCESCO
VENTURELLI, parroco di Fossoli (Modena), ucciso il 15 gennaio 1946 da
comunisti.
Don GILDO VIAN,
parroco di Bastia (Perugia), ucciso da partigiani comunisti il 14
luglio 1944.
Don GIUSEPPE VIOLI,
parroco di Santa Lucia di Madesano (Parma), ucciso il 31 novembre
1945 da partigiani comunisti.
Don ANTONIO ZOLI,
parroco di Morra del Villar (Cuneo), ucciso da partigiani comunisti
perché durante la predica del Corpus Domini del 1944 aveva deplorato
l'odio tra fratelli.