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25 dicembre, 2023

✝ Pensiero del 25 dicembre 2023

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SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro ROSARIO ANGELO, Sia un buon Natale, per tutti, ma soprattutto, pieno di fede in Cristo nostro Signore Gesù il Cristo. Auguri di cuore.

Barbara

Versetto del Giorno

Oggi, vi è nato nella città di Davide, un salvatore, che è il Cristo Signore.

Luca 2:11


Meditazione sul Vangelo di Lc 2,1-14

Dio è amore.

È nato il Salvatore ed è gioia in tutto il mondo! Nel Vangelo che la liturgia della Chiesa ci presenta oggi, l’evangelista Giovanni non si sofferma sui particolari umani del racconto, ma preferisce rivolgere invece il nostro sguardo verso gli abissi dell’eternità, per farci riconoscere i veri ordini di grandezza dell’evento: «Il Verbo si è fatto carne e dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia».

Nel Vangelo di Natale, quanto di familiare e adorabile si trova nella stalla di Betlemme nella nascita di Gesù Cristo sembra aver lasciato il posto al mistero: non si parla del bambino e della madre, dei pastori e degli angeli. Tuttavia, anche in questo Vangelo si parla della «luce che risplende nelle tenebre», della gloria del «Verbo che si è fatto carne», che non è stato accolto. «Così un ascolto più attento può farci ben comprendere che il vangelo di oggi dice le stesse cose dette da quello della Notte Santa e che tutti i vangeli annunciano soltanto un unico Vangelo» (Benedetto XVI). Cosa vuol comunicarci di così importante la Chiesa con questa liturgia? Soltanto che Dio è amore, che è buono e che non è un essere supremo lontano da noi e irraggiungibile! Ha tempo per noi, tanto tempo da essersi adagiato in una mangiatoia e da essere rimasto per sempre uomo. Noi però non vogliamo crederci, non vogliamo credere all’idea che Dio si sia fatto bambino per lasciarsi stringere dalle braccia del nostro amore, non vogliamo credere che la verità è bella! Una canzone di qualche anno fa cantava “la verità ti fa male”, e in base alla nostra esperienza il più delle volte è crudele. Quando per una volta non sembra essere così, preferiamo la nostra sfiducia ed il nostro scetticismo alla bontà di Dio, che fin dai tempi di Betlemme vorrebbe toccare il nostro cuore. «I suoi non lo hanno accolto»: in fondo siamo troppo orgogliosi per lasciarci salvare. La nostra superbia chiude le porte a Dio e, quindi, anche agli uomini. «Egli è venuto come un bambino per vincere la nostra superbia. Forse ci saremmo arresi più facilmente di fronte alla potenza, di fronte alla saggezza. Ma egli non vuole la nostra resa, vuole il nostro amore. Vuole liberarci dalla nostra superbia e renderci così veramente liberi. Lasciamo dunque che la gioia di questo giorno pervada la nostra anima. Non è un’illusione. È la Verità!» (Benedetto XVI).


“Mentre un profondo silenzio avvolgeva l’universo e la notte nella sua rapida corsa era giunta nel mezzo del suo cammino, il Verbo onnipotente, dagli altissimi cieli, balzò dal suo trono regale” (Liturgia).
“Solo il silenzio rivela gli abissi della vita” (Zundel). Le più grandi opere di Dio sono frutto del silenzio. Solo Dio ne è testimone e, con lui, coloro che vedono interiormente, che fanno silenzio e vivono della presenza del “Verbo silenzioso”, come Maria che sapeva e meditava questi avvenimenti nel suo cuore.
La parola eterna è il Verbo silenzioso. E Maria, sua madre, si fa discepola del Verbo. “Maria ascolta, condivide, si dà, si perde nei suoi abissi... Ogni fibra del suo essere reagisce a questo richiamo: “Fammi sentire la tua voce” (Ct 2,14). Maria dà ascolto al Verbo silenzioso, l’unica verità. La sua carne può divenire allora culla della parola eterna. Maria non dice nulla di sé, non aggiunge nulla di sé... Offre la sua trasparenza come un puro vetro ai raggi del sole e il mistero di Gesù vi risplende per intero” (Zundel).
Maria è la realizzazione della profezia di Isaia: “Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, ...ma tu sarai chiamata Mio Compiacimento”. Per mezzo del silenzio in cui avvolge l’avvenimento del quale è stata protagonista, Maria è la dimora della presenza di Dio.
Il Verbo cerca in lei dimora.
In lei ogni uomo si vede chiamato allo stesso destino: divenire dimora di Dio, del Verbo silenzioso. Perché, se è vero che Dio ha creato la natura umana solamente per ricevere da essa la madre di cui egli aveva bisogno per nascere (Nicolas Cabasilas), ogni uomo è chiamato, attraverso l’accoglienza silenziosa del Verbo, a diventare tempio del Verbo, “Basilica del silenzio” così come Maurizio Zundel immaginava la Madonna.

Lunedì 25 Dicembre 

NATALE DEL SIGNORE (S) 

S. Anastasia di Sirmio; S. Eugenia; S. Alberto Chmielowski

Is 52,7-10; Sal 97; Eb 1,1-6; Gv 1,1-18

Tutta la terra ha veduto la salvezza del nostro Dio

Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama.

(Luca 2,14)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 96)
Rit: Oggi la luce risplende su di noi.

Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Annunciano i cieli la sua giustizia
e tutti i popoli vedono la sua gloria.

Una luce è spuntata per il giusto,
una gioia per i retti di cuore.
Gioite, giusti, nel Signore,
della sua santità celebrate il ricordo.

Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama.

(Luca 2,14)

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