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29 maggio, 2024

✝ Pensiero del 29 maggio 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, immagino, la tua felicità, nella commemorazione Liturgica di Papa Paolo VI.

Barbara


Versetto del Giorno

Praticare la giustizia e l'equità, per il Signore vale più d'un sacrificio.

Proverbi 21:3

Memoria

Beato ROLANDO MARIA RIVI, Memoria liturgica diocesana dell'Emilia-Romagna.


28 maggio, 2024

Memoria Il 28 maggio 1941 Kolbe giunse nel campo di concentramento di Auschwitz

 Memoria

Il 28 maggio 1941 Kolbe giunse nel campo di concentramento di Auschwitz



✝ Pensiero del 28 maggio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, dai un abbraccio affettuoso, da parte mia, a Giovanni, perché oggi, avrebbe compito, gli anni Grazie di cuore.

Barbara

Versetto del Giorno

Ma il Signore è fedele; egli vi confermerà e vi custodirà dal maligno.

Memoria

Il 28 maggio 1941 Kolbe giunse nel campo di concentramento di Auschwitz



27 maggio, 2024

Memoria Ricorrenza dell'Anniversario di Matrimonio tra il GIUDICE GIOVANNI FALCONE ed il GIUDICE FRANCESCA MORVILLO

 Memoria

Ricorrenza dell'Anniversario di Matrimonio tra il GIUDICE GIOVANNI FALCONE ed il GIUDICE FRANCESCA MORVILLO 27 MAGGIO 1986 – 27 MAGGIO 2024

AUGURI DI CUORE!!!!



✝ Pensiero del 27 maggio 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, il 27 maggio del 1986, è stato un giorno importante per te, caro dolce amore mio!!!!

Barbara

Versetto del Giorno

Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua».

Luca 9:23

Memoria

Ricorrenza dell'Anniversario di Matrimonio tra il GIUDICE GIOVANNI FALCONE ed il GIUDICE FRANCESCA MORVILLO 27 MAGGIO 1986 – 27 MAGGIO 2024

AUGURI DI CUORE!!!!


26 maggio, 2024

San Filippo Neri

San Filippo Neri



autore: Mario Balassi anno: 1659 titolo: San Filippo Neri che adora la Madonna col Bambino luogo: Collezione privata


Nome: San Filippo Neri
Titolo: Sacerdote
Nome di battesimo: Filippo Romolo Neri
Nascita: 21 luglio 1515, Firenze
Morte: 26 maggio 1595, Roma
Ricorrenza: 26 maggio
Tipologia: Commemorazione
Protettore:
giovani
Beatificazione:
25 maggio 1615, Roma, papa Paolo V
Canonizzazione:
12 marzo 1622, Roma, papa Gregorio XV


Nacque a Firenze da ricca famiglia nel 1515. Ebbe un carattere singolarmente mite, così da essere chiamato "Pippo il Buono".

Studiata umanità, per poter farsi sacerdote rinunziò all'eredità dello zio e partì per Roma, ove fu accolto da un suo concittadino. Visse in questa famiglia vita illibata e mortificata, cautissimo nello stringere amicizie. Il demonio gli suscitava violenti moti della carne, che egli vinceva coll'orazione e coi digiuni, fin che il Signore in premio di tanta lotta gli concesse la grazia di esserne per sempre immune.

Finiti gli studi e fatto sacerdote, si diede con tutte le forze alla propria santificazione.

Favorito della più sublime contemplazione, le ineffabili dolcezze spirituali lo facevano esclamare: « Basta, Signore, basta! perchè questo mio cuore è sì piccolo per amare Voi così amabile! ».

Amava molto i poveri ed era di continuo a contatto con il popolo; visitava gli ammalati nelle loro case e negli ospedali, e li serviva di giorno e di notte. Però prediligeva i giovani, e la sua stanza era divenuta il loro ritrovo gradito. La sua parola era ricca di facezie e comunicava agli astanti l'allegria santa che traboccava dal suo cuore: i suoi detti ai giovani sono passati alla posterità come proverbi di grande sapienza.

Nella celebrazione della santa Messa era spesso rapito in dolci estasi, sollevato in aria e circonfuso da ogni parte di luce celestiale: un angelo in carne!

Al confessionale passava le intere giornate ed era tanta la sua abilità che non andava a lui peccatore, per ostinato che fosse, senza rimettersi sulla retta via; taluni appunto lo evitavano per non avere a convertirsi!

Il Signore lo visitò anche con prove e contrarietà gravissime: fino allo scherno sopra le sue opere di bene, fino alla calunnia più vile, fino alla ribellione di qualcuno dei suoi confratelli; prove che egli vinceva colla dolcezza e colla confidenza filiale in Dio.

A S. Maria della Vallicella fondò la Congregazione dell'Oratorio che di tanto aiuto fu ed è alla Chiesa nell'educazione della gioventù.

Filippo, semplice ed umile, rifuggì sempre gli onori e dignità ecclesiastiche, più volte offertegli. E Dio lo favorì col dono della profezia, dei miracoli e con frequenti visioni.

Morì il 26 maggio del 1595, in età di anni 80. I medici gli trovarono due costole adiacenti al cuore inarcate a causa dei violenti battiti di amor di Dio.

CITAZIONE. State buoni se potete.

PRATICA. « Paradiso! Paradiso! Attendete a vincervi nelle piccole cose, se volete vincervi nelle grandi » (S. Filippo Neri).

PREGHIERA. Signore, che sublimasti alla gloria dei tuoi Santi il tuo beato confessore Filippo, concedici, propizio, che mentre ci rallegriamo per la sua festa approfittiamo dell'esempio delle sue virtù.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma san Filippo Neri, Prete e Confessore, Fondatore della Congregazione dell'Oratorio, insigne per la verginità, per il dono della profezia e pei miracoli.

Santa Maria del Fonte presso Caravaggio

 Santa Maria del Fonte presso Caravaggio






Santa Maria del Fonte presso Caravaggio



Nome: Santa Maria del Fonte presso Caravaggio
Titolo: Apparizione
Ricorrenza: 26 maggio
Tipologia: Commemorazione
Patrono di:
Montescano


Il 26 Maggio del 1432 a Mazzolengo, vicino Caravaggio in provincia di Bergamo, Lombardia, avvenne una delle apparizioni della Madonna. Una giovane contadina, la 32enne Giannetta, figlia di Pietro Vacchi e sposata con Francesco Varoli, contadino ed ex soldato a cui piaceva bere e maltrattare la povera moglie nota per le sue virtù, si trovava fuori dall'abitato a raccogliere erba per i suoi animali.

Erano le cinque del pomeriggio e la ragazza vide all'improvviso vicino a lei una donna “vestita di un abito azzurro e il capo coperto di un velo bianco”, bellissima, alta, che la spaventò molto con la sua inaspettata presenza, ma che subito la rassicurò spiegandole chi fosse. E il suo messaggio fu “L’altissimo onnipotente mio Figlio intendeva annientare questa terra a causa dell’iniquità degli uomini, perché essi fanno ciò che è male ogni giorno di più, e cadono di peccato in peccato. Ma io per sette anni ho implorato dal mio Figlio misericordia per le loro colpe. Perciò voglio che tu dica a tutti e a ciascuno che digiunino a pane ed acqua ogni venerdì in onore del mio Figlio, e che, dopo il vespro, per devozione a me festeggino ogni sabato. Quella metà giornata devono dedicarla a me per riconoscenza per i molti e grandi favori ottenuti dal Figlio mio per la mia intercessione.”

Queste parole si riferivano probabilmente al momento storico che il luogo stava attraversando, con una guerra tra veneti e milanesi che si contendevano Caravaggio per poter controllare le popolazioni bergamasche e cremonesi.

Giannetta obbedì e raccontò ciò che aveva visto e udito, e la gente iniziò a visitare il luogo trovando nei pressi una fonte che pare prima non ci fosse; presto si diffuse la notizia che fosse miracolosa e iniziarono ad arrivare malati che speravano in una guarigione.

Quello stesso anno si iniziò a costruire una piccola cappella diventata nel 1516 una grande costruzione dedicata a Santa Maria del Fonte, la quale venne poi demolita tranne la cappellina e al suo posto si trova oggi un grande Santuario.

Santissima Trinità

 Santissima Trinità


Nome: Santissima Trinità
Titolo: Il Padre il Figlio e lo Spirito Santo
Ricorrenza: 26 maggio
Tipologia: Solennità


La Chiesa, dopo aver stabilite diverse feste che onorano le singole Persone della Santissima Trinità, ne fissò pure una in onore delle Tre Persone.

Questa festa fu istituita nei primi secoli del Medio Evo per opera specialmente dei monaci che cominciarono a celebrarla nei loro monasteri. Di qui si estese man mano alle singole diocesi e finalmente all'intera Chiesa Romana per opera di Papa Giovanni XXII che nel 1314 la dichiarava festa universale, fissandola la prima domenica dopo Pentecoste.

«Abbiamo visto, dice il Guéranger, gli Apostoli di Pentecoste ricevere lo Spirito Santo, e fedeli all'ordine del loro Divino Maestro, mettersi in viaggio per andare ad ammaestrare le nazioni nel nome della Santissima Trinità. Era dunque conveniente che la festa di Dio Uno e Trino seguisse immediatamente la Pentecoste cui si connette con misterioso vincolo».

La festa della Trinità è una festa cara e gradita a tutti i cristiani perché ricorda il più grande mistero della nostra religione: «Un Dio solo in tre persone uguali e distinte»; questo dogma, che è il grande oggetto della nostra adorazione in vita, sarà poi la nostra eterna felicità in cielo.

La Messa ed il Breviario sono un continuo succedersi di invocazioni alla Santissima Trinità.

Così tutti i Sacramenti portano la medesima invocazione. L'intenzione quindi della Chiesa nell'avere tutta impregnata la Sacra Liturgia del nome della Santissima Trinità è di far vivere nelle menti dei fedeli questo mistero e di far rinnovare in essi i sentimenti di una profonda adorazione, di una umile riconoscenza verso le Tre Persone.

Verso il Padre, come principio di tutto ciò che è, Padre di un Figlio eterno e con sostanziale a Lui, Padre che col Figlio è principio dello Spirito Santo.

Verso il Figlio, generato ab eterno dal Padre, incarnatosi, morto sulla croce per la salvezza degli uomini.

Verso lo Spirito Santo, come amore eterno e sostanziale del Padre e del Figlio dai quali procede, e da Essi dato alla Chiesa, che santifica, vivifica, mediante la carità che si diffonde nei nostri cuori.

Nessun altro mistero è tanto ricordato nella Liturgia come questo. Nei Sacramenti che sono i principali mezzi della grazia si fa menzione della Santissima Trinità.

Nel Battesimo, il bambino viene battezzato nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo. Nella Cresima si ha la formula: «Ti segno col segno della croce, ti confermo col crisma della salute nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo».

Dopo la distribuzione della Santissima Eucarestia il sacerdote benedice nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo.

Al confessionale il sacerdote comincia con la benedizione e dà l'assoluzione nel nome della Santissima Trinità.

Soventissimo invocato, nel Sacramento dell'Ordine.

Nel matrimonio il sacerdote congiunge gli sposi nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo.

In tutti gli inni, in tutti i salmi, in tutte le preghiere della Messa son ricordate le Tre Persone: è una lode perenne che si dà alla Santissima Trinità.

PRATICA. Facciamo sovente il segno della santa croce, recitiamo bene il Gloria al Padre e al Figliuolo e allo Spirito Santo.

PREGHIERA. Ci giovi alla salvezza dell'anima e del corpo, o Signore Dio nostro, la comunione di questo sacramento, la confessione della sempiterna e santa Trinità e della stessa individua unità.

MARTIROLOGIO ROMANO. Solennità della santissima e indivisa Trinità, in cui professiamo e veneriamo Dio uno e trino e la Trinità nell’unità.

✝ Pensiero del 26 maggio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, oggi, la chiesa, celebra la SANTA TRINITÀ, scenda su di noi, l'Amore Trinitario del Signore per renderci veri CRISTIANI CREDEBILI E FEDELI.

Barbara



Versetto del Giorno

Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti, sono essi la gioia del mio cuore.

Salmo 119:111


Memoria
Ricorrenza del santo battesimo di Francesco Forgione in religione, san PADRE PIO DA PIETRELCINA.
26 Maggio 1887 ore 5.00
Auguri di cuore, caro Padre Pio, ci protegga dal cielo.
Grazie di cuore.


25 maggio, 2024

Memoria Ricorrenza della nascita di Francesco Forgione in religione, san PADRE PIO DA PIETRELCINA.

 Memoria

Ricorrenza della nascita di Francesco Forgione in religione, san PADRE PIO DA PIETRELCINA.

25 MAGGIO 1887

Auguri di cuore, caro Padre Pio, ci protegga dal cielo.
Grazie di cuore.




✝ Pensiero del 25 maggio 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, bisogna essere credibili, per essere credenti, questo vale, su ogni cosa, per ogni evento della vita.

Barbara

Versetto del Giorno

Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.

I Corinzi 3:17


Memoria
Ricorrenza della nascita di Francesco Forgione in religione, san PADRE PIO DA PIETRELCINA.
25 maggio 1887

Auguri di cuore, caro Padre Pio, ci protegga dal cielo.
Grazie di cuore.

24 maggio, 2024

Memoria Ricorrenza della Cresima, di Carlo Acutis, futuro Santo!

Memoria

Ricorrenza della Cresima, di Carlo Acutis, futuro Santo!

24 maggio 2003 24 maggio 2024


Auguri di cuore, caro Carlo.






✝ Pensiero del 24 maggio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, oggi, la Chiesa, celebra Maria Ausiliatrice, v'immagino, tutti insieme, a pregare la Madonna, datele un bacio anche da parte mia, e pregate per noi.

Grazie di cuore.

Barbara

Versetto del Giorno

Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi.

I Giovanni 4:12

Memoria

Ricorrenza della Cresima, di Carlo Acutis, futuro Santo!

24 maggio 2003 24 maggio 2024

Auguri di cuore, caro Carlo.

Santa Maria Ausiliatrice

 Santa Maria Ausiliatrice


Nome: Santa Maria Ausiliatrice
Titolo: L'aiuto dei Cristiani
Ricorrenza: 24 maggio
Tipologia: Commemorazione


Maggio è il mese dei fiori e la Chiesa lo dedica al fiore che non appassisce, alla « rosa di Gerico piantata sulle rive dei ruscelli »: Maria. Ed in questo mese la pioggia di rose delle più belle grazie cade dal cielo sui devoti di questa Madre di Misericordia.

Oggi la Chiesa festeggia il titolo suo dolcissimo e carissimo Aiuto dei Cristiani.

La mattina del 7 ottobre 1571, dopo sei ore di fiera mischia, nelle acque di Lepanto, i Cristiani inalberavano il vessillo della croce sulla nave ammiraglia turca, e il grido di vittoria risonava tra le file dell'esercito: Vittoria! Vittoria! I Turchi sgominati si diedero alla fuga: il bilancio della giornata per loro era stato terribile: 20.000 morti, 5.000 prigionieri, 107 galee arse o sommerse. Tutta la cristianità veniva così liberata dalla diabolica ferocia della mezzaluna. Chi diede la vittoria?

Il mondo cristiano recitava la corona del Rosario in unione col papa S. Pio V, il quale mentre parlava nel Concistoro ai cardinali, nel momento culminante della battaglia, aprì una finestra e rapito in estasi esclamò: Vittoria! Abbiamo vinto! Andiamo a ringraziare la Madonna! Ed a perpetua riconoscenza a Maria aggiungeva nelle Litanie lauretane l'invocazione: Auxilium Christíanorum, ora pro nobis! e stabiliva che nella prima domenica di ottobre si celebrasse la tanto cara festa del S. Rosario.

Un altro Papa è strettamente legato alla storia di questo titolo: Pio VII. Condotto da Napoleone prigioniero a Fontainebleau, gemeva nell'umiliazione, e la Chiesa orbata del suo Capo visibile, alzava più strazianti le sue grida di dolore a Dio, quando il santo Pontefice fece un voto a Maria, e l'Ausiliatrice gli concedeva il 24 maggio 1814 di rientrare libero e trionfante in Roma. Il 10 maggio dell'anno seguente si recava a Savona per soddisfare il suo voto, incoronando solennissimamente la Madonna della Misericordia; e verso la fine di quell'anno con un breve, a testimonianza della sua gratitudine a Maria, istituiva la festa di Maria Ausiliatrice da celebrarsi il 24 maggio, anniversario del suo ritorno alla sede romana.

D'allora in poi chiese e confraternite sorsero in diversi luoghi ad onorarla sotto questo titolo, finché Maria richiese un grande santuario a S. Giovanni Bosco, al quale mostrando più volte il luogo ove dovevasi fabbricare, gli soggiunse: Hic domus mea, inde gloria mea! E di qui davvero l'Ausiliatrice profonde a piene mani i suoi tesori celesti, temporali e spirituali: qui rifulge la sua gloria.

Papa Benedetto XV esclamava: « Non a caso la Chiesa pone l'invocazione di Maria Ausiliatrice dei Cristiani in fine delle Litanie, perché dopo aver invocato Maria con tanti appellativi, vuole con questo riassumerli tutti. Dopo averla proclamata Salute degli infermi, Rifugio dei peccatori, salutata Consolatrice degli afflitti, quasi a compendiare queste dolci prerogative la invoca Auxiiium Christianorum. Pare dunque a noi che questo titolo apra ancor più il nostro cuore alla confidenza e racchiuda in sé la forza dell'espressione di tutti gli altri ».

PRATICA. Siamo infermi? Siamo peccatori? Siamo afflitti? Ricorriamo a Maria: Auxilium Christianorum, ora pro nobis!

PREGHIERA. Onnipotente e misericordioso Signore, che a perpetua difesa del popolo cristiano, hai costituita la stessa SS. Vergine tua Madre, concedi a noi propizio, che muniti d'un tal presidio, combattendo in vita possiamo riportare in morte la vittoria sul nemico infernale

23 maggio, 2024

Memoria Ricorrenza della strage di Capaci, ricordare sempre e dimenticare mai!!!!!!

 Memoria

Ricorrenza della strage di Capaci, ricordare sempre e dimenticare mai!!!!!!



23 maggio 1992 23 maggio 2024

Memoria Ricorrenza del Sacerdotale di Mons. Ubaldo Nava Sessant'anni di vita sacerdotale.

 Memoria

Ricorrenza del Sacerdotale di Mons. Ubaldo Nava

Sessant'anni di vita sacerdotale.

Auguri di cuore e grazie di tutto.



23 maggio 1964 23 maggio 2024

✝ Pensiero del 23 maggio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, il tuo sguardo, mi dona conforto e sicurezza, ti voglio tanto bene Grazie di cuore.

Barbara


Versetto del Giorno

Agli occhi dell'uomo tutte le sue vie sono rette, ma chi pesa i cuori è il Signore.

Proverbi 21:2


Memoria

Ricorrenza del Sacerdotale di Mons. Ubaldo Nava

Sessant'anni di vita sacerdotale

Auguri di cuore e grazie di tutto.

23 maggio 1964 23 maggio 2024


Memoria

Ricorrenza della strage di Capaci, ricordare sempre e dimenticare mai!!!!!!

23 maggio 1992 23 maggio 2024



22 maggio, 2024

Santa Rita da Cascia

 Santa Rita da Cascia



Nome: Santa Rita da Cascia
Titolo: Vedova e religiosa
Nome di battesimo: Margherita Lotti
Nascita: 1381, Roccaporena
Morte: 22 maggio 1457, Cascia
Ricorrenza: 22 maggio
Tipologia: Commemorazione
Patrona di:
CasciaBorgocarbonara
Beatificazione:
19 ottobre 1626, Roma, Papa Urbano VIII
Canonizzazione:
24 maggio 1900, Roma, papa Leone XIII


Nacque Rita a Rocca Porena, paesello nei pressi di Cascia nell'Umbria, l'anno 1381.

Sotto la vigile cura dei genitori la bimba cresceva giudiziosa e pia, come un fiore di serra, con particolar tendenza alla solitudine ed alla preghiera.

Era suo vivo desiderio di consacrare a Dio la sua verginità, ma i genitori vollero che si sposasse. Lo sposo era burbero e collerico, ma Rita, armata di pazienza, tutto seppe sopportare, ricambiando bene per male, senza che in diciott'anni di matrimonio la concordia venisse infranta in quella casa.

Uomini pessimi le trucidarono il 'consorte. Ella, anziché pensare a farne vendetta, pregava Dio per quegli infelici, non solo, ma si studiava di istillare nei suoi due figliuoli l'eroismo del perdono cristiano. Scorgendo che crescevano tuttavia bramosi della vendetta pregò istantemente il Signore che li volesse prendere in cielo prima che avessero tempo a macchiarsi di sangue. Dio l'esaudì.

Libera da ogni cura di famiglia, pregò di essere accolta nel monastero delle Agostiniane. Per ben due volte ricevette un brusco diniego, finché il Signore volle appagare il suo desiderio con un prodigio.

Stando nel cuore della notte in orazione, le comparvero S. Giovanni Battista, S. Agostino e S. Nicola da Tolentino, che le rivolsero parole di conforto, la invitarono a seguirli e miracolosamente la introdussero nel monastero. Quelle vergini, ammirate e commosse, non esitarono più a riceverla per loro consorella.

Non tardò molto la buona vedova a divenire lo specchio di ogni virtù. Ubbidiva colla semplicità di una fanciulla; la Superiora le ordinò un giorno di innaffiare un legno secco ed ella non esitò un istante a farlo.

Rita era l'innamorata del Crocifisso. La passione di Gesù era la sua meditazione prediletta e ne rimaneva così infiammata da versar abbondanti lacrime.

Un giorno, mentre pregava con più intenso fervore e supplicava l'amato Gesù ad associarla alla sua passione, un raggio di luce partì dal Crocifisso, si rifletté sul capo di Rita, poi una spina si staccò dal capo adorabile di Gesù e venne a trafiggere la sua fronte; vi produsse una profonda ferita seguita da un'insanabile piaga, che rimase fino alla morte; piaga che oltre ad acuti dolori esalava un grande fetore, per cui ella per non infastidire le sorelle amava restare solitaria e conversare con Dio.

Gesù la faceva davvero patire a sua imitazione. L'ultima sua malattia durò quattro anni: anni di acuto e lento martirio, che fornirono la misura della sua eroica pazienza e insaziabile brama di patire. Gesù, con un miracolo, mostrò quanto gli fosse caro il suo patire.

Era un rigidissimo inverno; il gelo e la neve erano abbondanti. Rita pregò una donna di Rocca Porena che andasse al suo antico orto e le portasse ciò che v'era di maturo e di fiorito. Si credette scherzasse: però, passando di là, quella signora scorse due freschi fichi ed una bella ed olezzante rosa era un regalo del suo Gesù.

Vicina a morire udì Gesù e la sua santa Madre che la invitavano alla celeste dimora, alla quale volò il 22 maggio del 1439.

I fedeli la chiamano la «Santa degli impossibili».

PRATICA. Gesù comanda ad ogni cristiano di perdonare e pregare per i propri nemici: ecco il vero eroismo!

PREGHIERA. O Signore, che ti sei degnato di conferire a Rita tanta grazia da amare i suoi nemici e da portare nel cuore e in fronte i segni della tua carità e della tua passione, deh! concedici per l'intercessione e i meriti di lei di amare i nostri nemici e contemplare dolori della tua santa passione, così che conseguiamo il premio promesso agli amanti.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Cascia, in Umbria, santa Rita Vedova, Monaca dell'Ordine degli Eremiti di sant'Agostino, la quale, dopo le nozze del secolo, amò unicamente l'eterno sposo Cristo.

PROVERBIO. Per Santa Rita ogni rosa è fiorita.

SUPPLICA A SANTA RITA





O’ gloriosa Santa Rita, raccolti attorno a te in questo giorno solenne, con cuore lieto e riconoscente, ancora una volta ci affidiamo alla tua preghiera che sappiamo potente presso Dio, Padre onnipotente e misericordioso.

Tu che hai vissuto le diverse condizioni della vita e conosci le preoccupazioni e le ansie del cuore umano, tu che hai saputo amare e perdonare ed essere strumento di riconciliazione e di pace, tu che hai seguito il Signore come il bene prezioso davanti al quale impallidisce ogni altro bene, ottieni per noi il dono della sapienza del cuore che insegna a percorrere la via del Vangelo.

Guarda alle nostre famiglie e ai nostri giovani, a quanti sono segnati dalla malattia, dalla sofferenza e dalla solitudine, ai tuoi fratelli e sorelle agostiniani, ai devoti che a te si affidano con speranza.

Chiedi per tutti la grazia del Signore, la fortezza e la consolazione dello Spirito, la forza nella prova e la coerenza nelle azioni, la perseveranza nella fede e nelle opere buone, perché possiamo testimoniare davanti al mondo, in ogni circostanza, la fecondità dell’amore e il senso autentico della vita, fino a quando, al termine del nostro pellegrinaggio terreno, saremo accolti nella casa del Padre, dove insieme con te canteremo la sua lode per i secoli eterni.

Amen

ICONOGRAFIA


Nell'iconografia Santa Rita è spesso rappresentata con l’abito agostiniano, l’attributo iconografico più importante è la stigmate in fronte, un segno della corona di spine di Cristo, che ricevette come sigillo della sua santità e ricompensa del suo grande amore, come nella tela di Tito Troja nel santuario di Santa Rita .

Santa Rita da Cascia
titolo Santa Rita da Cascia
autore Tito Troja anno 1888


Nel dipinto Santa Rita è rappresentata vestita da monaca, in ginocchio mentre riceve dal Salvatore la stigmate sulla fronte. L’ambiente richiama l’epoca e la cella monastica: il pavimento di mattoni a lisca di pesce, l’inginocchiatoio ligneo gotico, il crocifisso e il vangelo aperto. Alla base dell’inginocchiatoio è presente un flagello di corda, simbolo della penitenza. In alto, affiorano angeli con in mano un ramo di fichi e delle rose, attributi iconografici della Santa.

Anche nel dipinto di un autore bergamasco poco conosciuto è un classico esempio dell'iconografia classica di Santa Rita.

Santa Rita
titolo Santa Rita
autore Andreini A. anno sec. XX


Lo stesso stile lo possiamo notare anche nella grande tela di autore ignoto presente nella Chiesa di Santa Rita da Cascia alle Vergini a Roma dove Rita riceve la stimmate in fronte e un angelo che le pone una corona di fiori sul capo che a volte è fatta di spine come segno di devozione al Signore visibile nel dipinto successivo anch'esso di un autore ignoto.

Santa Rita da Cascia


Santa Rita da Cascia

✝ Pensiero del 22 maggio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, beati, quelli che hanno sete di Giustizia, perché in Cristo, saranno saziati.

Barbara

Versetto del Giorno

Quanto a voi, tutto ciò che avete udito da principio rimanga in voi. Se rimane in voi quel che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre.

I Giovanni 2:24