✝
SUB
TUTELA DEI
S.
T. D. E DELLA B. V. M.
GIUDICE
ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA
INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato
Caro
Rosario Angelo, il TUO nome, risuonerà in tutta la Terra, per la tua
credibilità, per il tuo sacrificio e per il tuo amore verso il
prossimo.
Barbara
Versetto
del Giorno
Il
Signore sarà re, di tutta la terra e ci sarà il Signore soltanto, e
soltanto il suo nome.
Zaccaria
14:9
Venerdì 4.a – Tempo Ordinario – PRESENTAZIONE DEL SIGNORE – Festa
Meditazione del Vangelo – Lc 2,22-40
Portarono il Bambino per offrirlo al Signore.
La
festa d'oggi viene ancora popolarmente chiamata Candelora, per il rito di ingresso della liturgia eucaristica: i fedeli entrano in chiesa con un cero acceso in mano, per simboleggiare il cammino del popolo di Dio verso la luce definitiva, resa già visibile nel bambino Gesù. Egli, infatti, è la “luce per illuminare le genti”, come lo definisce il vecchio Simeone. A quaranta giorni dal Natale, la festa ci orienta già verso la notte di Pasqua, quando entreremo nella chiesa al buio seguendo Cristo luce-del-mondo, simboleggiato dal cero pasquale. Le parole di Simeone lasciano intravedere la passione del Signore (“Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione. .. Ed anche a te una spada trafiggerà l’anima”); Cristo, con il suo sacrificio, ha liberato “quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù per tutta la vita” (II lettura). Perciò il Bambino che entra nel tempio di Gerusalemme è il Signore stesso che viene incontro al suo popolo come re della gloria, secondo la profezia di Malachia e le parole del salmo responsoriale. Per questo preghiamo di “essere presentati” anche noi al Signore, per venire da lui illuminati ed essere anche noi “figli della luce”, come dice s. Paolo, e “luce del mondo”, come veri discepoli del Signore. La nostra vita sarà allora un “camminare incontro al Signore, per possedere la vita eterna”, come chiediamo con la preghiera dopo la comunione.
l vecchio Simeone, certo della promessa ricevuta, riconosce Gesù e la salvezza di cui il Cristo è portatore e accetta il compiersi della sua esistenza.
Anche Anna, questa profetessa ormai avanti negli anni, che aveva però passato quasi tutta la sua vita in preghiera e penitenza riconosce Gesù e sa parlare di lui a quanti lo attendono. Anna e Simeone, a differenza di molti altri, capiscono che quel bimbo è il Messia perché i loro occhi sono puri, la loro fede è semplice e perché, vivendo nella preghiera e nell'adesione alla volontà del Padre, hanno conquistato la capacità di riconoscere la ricchezza dei tempi nuovi.
Prima ancora di Simeone e Anna è la fede di Maria che permette all'amore di Dio per noi di tramutarsi nel dono offertoci in Cristo Gesù.
Giovanni Paolo II nella Redemptoris Mater ci ricorda che quello di Simeone appare come un secondo annuncio a Maria, poiché le indica la concreta dimensione storica nella quale il Figlio compirà la sua missione, cioè nell'incomprensione prensione e nel dolore (n. 16).
Venerdì 2 Febbraio
PRESENTAZIONE DEL SIGNORE (f); S. Caterina de’ Ricci
4.a del Tempo Ordinario
Ml 3,1-4; opp. Eb 2,14-18; Sal 23; Eb 2,14-18; Lc 2,22-40
Vieni, Signore, nel tuo tempio santo
I miei occhi hanno visto la tua salvezza: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele.
(Luca 2,30.32)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 23)
Rit: Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.
Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e valoroso,
il Signore valoroso in battaglia.
Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è mai questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
I miei occhi hanno visto la tua salvezza: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele.
(Luca 2,30.32)