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30 novembre, 2023

Sant' Andrea

 Sant' Andrea 

autore: Mattia Preti anno: 1650 - 1651 titolo: Martirio di Sant’Andrea luogo: Basilica di Sant’Andrea della Valle, Roma

Nome: Sant' Andrea
Titolo: Apostolo
Nascita: 6 a. C., Betsaida
Morte: 30 novembre 60, Petrasso
Ricorrenza: 30 novembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Festa
Protettore:
cantantimarinaipescatori


Il paganesimo della Roma imperiale con tutte le seduzioni e le lusinghe della sua brutale sensualità avvolgeva con funeste ed insidiose spire il popolo ebreo, che attendeva con fede incrollabile l'Emmanuele, colui che sarebbe stato la salvezza d'Israele. Ed ecco squillare nel deserto della Giudea la voce ammonitrice del Battista, che chiamava i popoli alla penitenza, perché il Messia promesso da Dio era per apparire.

Attratto dalla sua ispirata parola, Andrea, pescatore di Betsaida, divenne suo discepolo.

Allorché il Battista, vedendo passare il Messia, gridò agli astanti: «Ecco l'Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo», Andrea era presente e segui Gesù Cristo con un suo compagno.

Il Redentore, appena si accorse dei due, si rivolse a loro e disse:
«Chi cercate?».
«Maestro, risposero quelli, dove abiti?».
«Venite e vedrete», rispose Gesù.

Ed andarono quei fortunati discepoli, e videro non solo la semplice abitazione del Salvatore, ma furono così bene istruiti che si convinsero d'aver trovato veramente il Messia, come aveva loro annunciato Giovanni.

Vocazione dei santi Pietro e Andrea
autore Federico Barocci anno 1586
titolo Vocazione dei santi Pietro e Andrea


Un altro giorno Gesù vide Andrea mentre con Pietro suo fratello pescava nel mare di Galilea e disse loro: «Venite dietro di me e vi farò pescatori di uomini»; e quelli lasciate le reti lo seguirono. Da quel giorno il nostro Apostolo non abbandonò più il suo Maestro.

Venuto il giorno della Pentecoste, Andrea ripieno di Spirito Santo andò ad annunciare il nuovo Messia fra i popoli. Passò nella Frigia, nell'Epiro e nella Tracia dovunque le genti accorrevano per ascoltarlo.

Proseguendo il suo apostolato fra pericoli ed ostacoli senza fine, giunse a Patrasso in Acaia, ove sparse in abbondanza la dottrina di Cristo. Ma a contrastare la sua attività sorse il superbo console romano Egea che, geloso del potere e timoroso di spiacere all'imperatore, cominciò a perseguitarlo.

Il Santo non cedette, ma rivoltosi a quel prepotente pagano gli disse: «Tu che sei giudice degli uomini, sappi che sarai il ludibrio del demonio, se non riconosci in Gesù il giudice di tutti». Preso da sdegno Egea lo fece rinchiudere in un tetro carcere e condannò il grande Apostolo ad essere crocifisso. Somma gioia provò allora Andrea, che alla vista della croce esclamò: «Oh! buona croce, nobilitata dal contatto delle membra del Signore, da me desiderata, amata e lungamente ricercata! toglimi di mezzo agli uomini e rendimi al mio Maestro, affinché per tuo mezzo mi riceva, Egli che in te mi redense!». Avvinto al rozzo legno per due giorni spasimò tra atroci dolori, esaltando il Signore e predicando Gesù Cristo al popolo. Poi la sua bell'anima volò in Paradiso a ricevere la duplice corona di martire e d'apostolo.

La tradizione vuole che Andrea sia stato crocifisso su una croce a forma di X detta Croce decussata che successivamente prenderà il nome di "Croce di Sant'Andrea"; questa venne adottata per sua personale scelta, dal momento che egli non avrebbe mai osato eguagliare il Maestro nel martirio.

Sant’Andrea è il patrono dei pescatori, non solo perché praticava il mestiere ma anche perché fu colui che davanti alla folla affamata, indicò a Gesù il fanciullo che portava i cinque pani d’orzo e i due pesci, che vennero poi utilizzati nel miracolo della moltiplicazione.

PRATICA. Compiamo con esattezza, giorno per giorno, i doveri del nostro stato.

PREGHIERA. Supplichiamo istantemente la tua maestà, o Signore, affinché, come il tuo beato apostolo Andrea fu predicatore e pastore della tua Chiesa, così sia per noi perpetuo intercessore presso di te.

MARTIROLOGIO ROMANO. Festa di sant'Andrea, Apostolo: nato a Betsaida, fratello di Simon Pietro e pescatore insieme a lui, fu il primo tra i discepoli di Giovanni Battista ad essere chiamato dal Signore Gesù presso il Giordano, lo seguì e condusse da lui anche suo fratello. Dopo la Pentecoste si dice abbia predicato il Vangelo nella regione dell'Acaia in Grecia e subíto la crocifissione a Patrasso. La Chiesa di Costantinopoli lo venera come suo insigne patrono.

L'AUDIO-VIDEO


✝ Pensiero del 30 novembre 2023

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro ROSARIO ANGELO, io ti ho fisso, nel mio cuore, insieme a Gesù, alla Vergine Maria.

Barbara

Versetto del Giorno

Questi precetti, che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando t'alzerai.

Deuteronomio 6:6-7


Giovedì – 34.a Tempo Ordinario FESTA di SANT’ANDREA APOSTOLO (f)
Meditazione sul Vangelo di Mt 4,18-22
Pescatore di uomini.
Oggi celebriamo con tutta la Chiesa, anche con i nostri fratelli della Chiesa Ortodossa, la festa di sant’Andrea apostolo. Fu chiamato da Gesù a seguirlo mentre, assieme a suo fratello Pietro, dalla barca gettava in mare la rete. Con grande disponibilità subito lasciò tutto e seguì Gesù. Lo accompagnò durante la sua vita pubblica e, dopo l’Ascensione e la Pentecoste, consacrò la sua vita all’annuncio di quel che aveva visto ed udito.

All’inizio della sua vita pubblica Gesù chiama alcuni uomini a seguirlo: Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni, Matteo… Poi, decide di sceglierne fra loro dodici, perché stiano con lui e per mandarli a portare l’annuncio della salvezza. Tra questi c’è Andrea che, da pescatore sul Mare di Galilea, diventa pescatore di uomini. Gesù chiama, sceglie, invia, fa fruttificare l’impegno degli uomini… A Gesù spetta chiamare, a noi rispondere. Così è stato fin dagli inizi del cristianesimo. La risposta di Andrea è molto edificante. “Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono”. Andrea e Pietro si lasciano alle spalle il loro passato, la loro professione, l’insieme della loro vita familiare e del loro ambiente sociale per seguire Gesù. E poi, lo seguirono subito, senza tentennamenti, coraggiosamente, decisamente, guardando avanti, senza mai voltarsi indietro. Di questa stoffa deve essere ogni “pescatore di uomini”, ogni cristiano, perché Gesù chiama tutti ad annunciare il Vangelo, ad essere missionari. Cosa annunciare? Il primo annuncio riguarda il dato essenziale della nostra fede: “Gesù è il Signore, risuscitato dai morti”. Oggi come ieri, questa è l’essenza della fede cristiana: credere nella sovranità di Gesù, che siede alla destra del Padre ed invia il suo Spirito per renderci partecipi della sua vita immortale. Nell’annuncio della fede non deve esserci «distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che l’invocano». Andrea, convinto di questa verità, ha girato il mondo per annunciare Gesù e il suo Vangelo, è andato in Grecia e lì ha dato la sua testimonianza fino alla morte in croce.
Oggi celebriamo la festa dell'Apostolo Andrea, fratello di Simon Pietro e amico di Giovanni e di Giacomo. Il Vangelo ci narra come Andrea ha ascoltato la parola di Dio che gli era rivolta: ""Seguitemi, vi farò pescatori di uomini". Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono". E questa adesione pronta che ha permesso agli Apostoli di diffondere la parola, la "buona notizia" della salvezza. La fede viene dall'ascolto e ciò che si ascolta è la parola di Cristo, che anche oggi la Chiesa diffonde fino alle estremità della terra.
Siamo dunque sollecitati ad ascoltare la parola, ad accoglierla nel cuore. Essa è un rimedio salutare. E una parola esigente, ed è questo il motivo per cui facilmente vorremmo chiudere le orecchie a Dio che ci parla: capiamo che l'ascolto avrà delle conseguenze. Dobbiamo pensare che la parola di Dio è davvero un rimedio, che se qualche volta ci fa soffrire è per il nostro bene, per prepararci a ricevere i doni del Signore.
Ma la parola non è solo un rimedio, è un cibo, il cibo indispensabile per l'anima. E detto nei profeti che Dio metterà nel mondo una fame, non fame di pane, ma di ascoltare la sua parola. E di questa fame che abbiamo bisogno, perché ci fa continuamente cercare e accogliere la parola di Dio, sapendo che essa ci deve nutrire per tutta la vita. Niente nella vita può avere consistenza, niente può veramente soddisfarci se non è nutrito, penetrato, illuminato, guidato dalla parola del Signore.
Nello stesso tempo la parola di Dio è una esigenza. Gesù ne parla come di seme che deve crescere e diffondersi Ovunque. Da questa parola viene la fecondità di Ogni apostolato. Se si dicono parole umane, non è il caso di considerarsi apostoli, ma se abbiamo accolto in noi la parola di Dio, essa ci spinge a proclamarla, a diffonderla dappertutto, per mettere gli uomini in comunicazione con Dio.
Da san Giovanni sappiamo che non è facile ascoltare la parola di Dio, che non è opera umana.
Domandiamo a sant'Andrea di insegnarci ad ascoltare, ad accogliere la parola di Dio molto generosamente, molto semplicemente, molto fraternamente, per essere in comunione con Dio e gli uni con gli altri.

Giovedì 30 Novembre
S. Saturnino; S. Illuminata; B. Maria Maddalena dell’lnc.
34.a del Tempo Ordinario
Rm 10,9-18; Sal 18; Mt 4,18-22
Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio

Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini

(Matteo 4,19)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 18)
Rit: Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.

I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.

Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
ed ai confini del mondo il loro messaggio.

Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini

(Matteo 4,19)

29 novembre, 2023

✝ Pensiero del 29 novembre 2023

 ✝

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro ROSARIO ANGELO, TU, sostienimi quando io, vacillo, fa che il mio sguardo non perda, mai, di vista il suo.

Barbara

Versetto del Giorno

Acquista la sapienza, acquista l'intelligenza; non dimenticare le parole della mia bocca e non allontanartene mai.

Proverbi 4:5



28 novembre, 2023

✝ Pensiero del 28 novembre 2023

 ✝

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro ROSARIO ANGELO, grazie di cuore, d'avermi protetto, mio dolce custode.

Barbara

Versetto del Giorno

Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».

Giovanni 8:31-32





27 novembre, 2023

✝ Pensiero del 27 novembre 2023

 ✝

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro ROSARIO ANGELO, nella nostra CREDIBITÀ, c'è anche la nostra FEDELTÀ


Barbara

Versetto del Giorno

Ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna.

Giovanni 4:14




Tre anni, senza don Antonio Maffucci

 Consumami di te oh Signore.

Tre anni, senza don Antonio Maffucci
CHI AMA FINO A CONSURMARSI PER AMORE DI CRISTO, IN CRISTO VIVRÀ IN ETERNO.
Canzano Barbara



26 novembre, 2023

YARA GAMBIRASIO

 YARA GAMBIRASIO

26 NOVEMBRE 2010
26 NOVEMBRE 2023



Solennità di Cristo Re

 Solennità di Cristo Re


Nome: Solennità di Cristo Re
Titolo: Re dell'Universo
Ricorrenza: 26 novembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Solennità


Il Papa Pio XI, istituendo nell'anno Giubilare 1925 la nuova solennità di Cristo Re, pubblicava la sapientissima enciclica « Quas primas ». Ne riportiamo i punti principali.

«Avendo concorso quest'Anno Santo non in uno ma in più modi, ad illustrare il regno di Cristo, ci sembra che faremo cosa quanto mai consentanea al Nostro apostolico ufficio, se, assecondando le preghiere di moltissimi Cardinali, Vescovi e fedeli fatte a Noi, sia da soli, sia collettivamente, chiuderemo questo stesso Anno con l'introdurre nella sacra Liturgia una festa speciale di Gesù Cristo Re. Da gran tempo si è usato comunemente di chiamare Cristo con l'appellativo di Re, per il sommo grado di eccellenza che ha in modo sovraeminenie fra tutte le cose create. In tal modo, infatti, si dice che Egli regna nelle menti degli uomini, non solo per l'altezza del suo pensiero e per la vastità della sua scienza, ma anche perché Egli è la Verità, ed è necessario che gli uomini attingano e ricevano con obbedienza da lui la verità. Similmente Egli regna nelle volontà degli uomini sia perché in Lui alla santità della volontà divina risponde la perfetta integrità e sottomissione della volontà umana, sia perché con le sue ispirazioni influisce sulla libera volontà nostra, in modo da infiammarci verso le più nobili cose. Infine, Cristo è riconosciuto Re dei cuori, per quella sua carità che sorpassa ogni comprensione umana e per le attrattive della sua mansuetudine e benignità».

La regalità di Gesù Cristo «consta di una triplice potestà: la prima è la potestà legislativa. È dogma di fede che Gesù Cristo è stato dato agli uomini quale Redentore in cui essi debbono riporre la loro fiducia e nel tempo stesso come Legislatore, a cui debbono ubbidire. In secondo luogo, egli ebbe dal padre la potestà di giudicare il cielo e la terra, non solo come Dio, ma ancora come uomo. Infine, diciamo che Gesù Cristo ha pure il diritto di premiare o punire gli uomini anche durante la loro vita».

Dove si trova il regno di N. S. Gesù Cristo? Di quali caratteri particolari è dotato? Come si acquista? Il regno di N. S. Gesù Cristo «ha principalmente carattere soprannaturale e attinente alle cose spirituali. Infatti, quando i Giudei e gli stessi Apostoli credevano per errore che il Messia avrebbe reso la libertà al popolo ed avrebbe ripristinato il regno di Israele, Egli cercò di togliere loro dal capo queste vane attese, e questa speranza». Così pure quando la folla, presa da ammirazione per gli strepitosi prodigi da lui operati, voleva acclamarlo re, egli miracolosamente si sottrasse ai loro sguardi e si nascose: ed a Pilato che l'aveva interrogato sul suo regno rispose: «Il mio regno non è di questo mondo». L'ingresso in questo regno soprannaturale, si attua mediante la penitenza e la fede, e richiede nei sudditi il distacco dalle ricchezze e dalle cose terrene, la mitezza dei costumi, la fame e la sete di giustizia ed inoltre il rinnegamento di se stessi per portare la croce dietro al Signore. Ecco il programma di ogni cristiano che vuole essere vero suddito di Gesù Cristo Re!

MASSIMA. Al regno di Cristo tutti gli uomini sono invitati a entrare mediante la penitenza; questo regno è opposto al regno di Satana e richiede che i suoi sudditi tengano l'animo distaccato dalle ricchezze terrene, e che prendano la loro croce per seguire Gesù Cristo Re. Pio XI.

PRATICA. Consacratevi con tutto il cuore alla sequela di Gesù Cristo, eleggetelo per re della vostra mente, del vostro cuore e della vostra vita.

O Gesù regna nelle menti e nei cuor E il mondo formi il tuo regno d'amor.

MARTIROLOGIO ROMANO. Solennità di nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo: a Lui solo il potere, la gloria e la maestà negli infiniti secoli dei secoli.

✝ Pensiero del 26 novembre 2023

 ✝

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro ROSARIO ANGELO, TU, sei la LUCE, che illumina il mio Universo.

Barbara

Versetto del Giorno

Il Signore è il mio pastore: «Non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare ad acque tranquille mi conduce».

Salmo 23:1-2


Domenica – 34.a Tempo Ordinario – SOLENNITÀ CRISTO RE SALVATORE DELL'UNIVERSO (s)
Meditazione sul Vangelo di Mt 25,31-46

Venga il tuo Regno!

Gesù Cristo è il re dell’universo. Ma la sua regalità si impone silenziosamente e misteriosamente nei cuori di ogni persona regalando la gioia, la pace vera che il mondo non può dare. Il suo è un regno di pace, di giustizia, d’amore e di grazia. Non è un regno che s’impone con la potenza umana, ma che emana dall’abbondanza dell’offerta di se stesso e del suo amore salvifico. Egli è il pastore che è disposto a dare la vita per le sue pecorelle. Di fronte a Lui si dividono gli uomini: vi sono coloro che hanno agito bene nei confronti dei propri fratelli e coloro che invece hanno trascurato di farlo.
La parabola raccontata da Gesù colloca l’uditore dinanzi alla realtà della propria vita: qualunque sia stato il percorso realizzato nella nostra esistenza, qualunque siano state le circostanze favorevoli o meno, le motivazioni, le pressioni ambientali, eccetera, alla fine conterà semplicemente ciò che abbiamo realizzato per Dio e per i nostri fratelli. San Giovanni della Croce diceva: “Al tramonto della nostra vita, saremo giudicati sull’amore”. L’amore produce le opere del bene, il servizio, la donazione disinteressata fino al sacrificio. La festa di Cristo Re ci offre una grande occasione di riflessione personale: Cristo regna anche nel mio cuore? Sono anch’io una persona attenta a coloro che mi stanno accanto? Madre Teresa di Calcutta diceva che lei si sforzava di fare in modo che ognuna delle persone con le quali veniva a contatto, potesse da lei ricevere almeno, per lo meno un sorriso, un gesto di attenzione, di bontà… E sappiamo quanto ha potuto realizzare una persona così! La prima uscita dal Vaticano che Giovanni Paolo II, appena eletto Papa, fu ad un amico Vescovo colpito da un ictus, ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma; tutti ricordiamo poi la visita al suo attentatore nella prigione e tanti altri gesti di carità che risultano spontanei in un cuore rivolto verso dalla preghiera. Noi lasciamo regnare Cristo nel nostro cuore quando lo seguiamo come la pecorella segue il suo pastore, quando crediamo in Lui e ci lasciamo guidare ovunque Lui voglia, anche se non comprendiamo appieno le sue strade, anche se camminiamo per valli oscure. E Lui ci insegna ad essere un pochino anche noi pastori dei nostri fratelli, dei nostri figli, dei nostri parenti e amici, di ognuna delle persone che Dio ci pone accanto. Lasciamoci guidare da Lui e impariamo da Lui e con Lui a donare la vita per le altre pecorelle. Sì, Signore, venga in noi il tuo regno!

Conosciamo questo testo che, ai giorni nostri, è uno dei più citati e discussi. Per alcuni esso riassume quasi tutto il Vangelo. Questa tendenza non dipende da una moda o da una certa ideologia, ma corrisponde a qualcosa di assai più profondo che già esiste in noi. Quando siamo colpiti e sorpresi da un’idea, da un avvenimento o da una persona, sembriamo dimenticare tutto il resto per non vedere più che ciò che ci ha colpiti. Cerchiamo una chiave in grado di aprire tutte le porte, una risposta semplice a domande difficili.
Se leggiamo questo passo del Vangelo con questo spirito, il solo criterio di giudizio, e di conseguenza di salvezza o di condanna, è la nostra risposta ai bisogni più concreti del nostro prossimo. Poco importa ciò che si crede e come si crede, poco importa la nostra appartenenza o meno a una comunità istituzionale, poco importano le intenzioni e la coscienza, ciò che conta è agire ed essere dalla parte dei poveri e dei marginali.
Eppure, questa pagina del Vangelo di san Matteo è inscindibile dal resto del suo Vangelo e del Vangelo intero. In Matteo troviamo molti “discorsi” che si riferiscono al giudizio finale. Colui che non si limita a fare la volontà di Dio attraverso le parole non sarà condannato (Mt 7,21-27). Colui che non perdona non sarà perdonato (Mt 6,12-15; 1-35). Il Signore riconoscerà davanti a suo Padre nei cieli colui che si è dichiarato per lui davanti agli uomini (Mt 10,31-33). La via della salvezza è la porta stretta (Mt 7,13). Per seguire Cristo bisogna portare la propria croce e rinnegare se stessi. Colui che vuole salvare la propria vita la perderà (Mt 16,24-26). San Marco ci dice anche: Colui che crederà e sarà battezzato, sarà salvato. Colui che non crederà sarà condannato (Mc 16,15-16). Queste parole ci avvertono di non escludere dal resoconto finale la nostra risposta ai doni soprannaturali e alla rivelazione. Guarire le piaghe del mondo, eliminare le miserie e le ingiustizie, tutto questo fa parte integrante della nostra vita cristiana, ma noi non rendiamo un servizio all’umanità che nella misura in cui, seguendo il Cristo, liberiamo noi stessi e liberiamo gli altri dalla schiavitù del peccato. Allora solamente il suo regno comincerà a diventare realtà.


Domenica 26 Novembre 
NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO RE DELL’UNIVERSO (s)
34.a del Tempo Ordinario
Ez 34,11-12.15-17; Sal 22; 1Cor 15,20-26.28; Mt 25,31-46
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla

Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, di nostro padre Davide! 

(Marco 11,9.10)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 22)
Rit: Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare.
Ad acque tranquille mi conduce.

Rinfranca l’anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, di nostro padre Davide! 

(Marco 11,9.10)

25 novembre, 2023

Giornata internazionale contro la violenza delle donne

 Giornata internazionale contro la violenza delle donne

25 novembre

Se DIO, TI DONA, UN AMORE, TU NON DEVI BUTTARLO VIA, MA AMARLO DI PIÚ DELL'AMORE

NO ALLA VIOLENZA, SI ALL'AMORE VERO.
Canzano Barbara



✝ Pensiero del 25 novembre 2023

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro ROSARIO ANGELO, oggi, giornata internazionale femminicidio, caro giudice, magari gli uomini, fossero tutti come LEI.

Barbara

Versetto del Giorno

Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: «Questa, infatti, è la Legge ed i Profeti»”.

Matteo 7:12


24 novembre, 2023

✝ Pensiero del 24 novembre 2023

 ✝

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro ROSARIO ANGELO, tienimi, stretta a te, con lo sguardo verso Dio, e fa che io, non perda mai, di vista i veri valori della vita.

Barbara

Versetto del Giorno

La moltitudine, di coloro che erano diventati credenti, aveva un cuore, solo e un’anima sola, e nessuno considerava sua proprietà, quello che gli apparteneva, ma fra loro, tutto era comune.

Atti degli Apostoli 4:32




23 novembre, 2023

✝ Pensiero del 23 novembre 2023

 ✝

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro ROSARIO ANGELO, TU, vali più dell'oro, per me. Rendo, grazie a Dio, ed ai tuoi genitori.


Barbara

Versetto del Giorno

Onora il Signore con i tuoi averi, e con le primizie di tutti i tuoi raccolti.

Proverbi 3:9

22 novembre, 2023

Santa Cecilia

 Santa Cecilia

autore: Simon Vouet anno: 1626 titolo: Santa Cecilia luogo: Museo di Arte Blanton, Austin

Nome: Santa Cecilia
Titolo: Vergine e martire
Nascita: II Secolo, Roma
Morte: 22 novembre 230, Roma
Ricorrenza: 22 novembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Memoria liturgica
Canonizzazione:
pre canonizzazione


Sotto l'impero di Alessandro Severo era stata proibita ogni persecuzione contro i cristiani e la Chiesa godette un periodo di tranquillità e di pace. Ma a turbare il mite gregge di Cristo sorse presto il tristo prefetto di Roma, Almachio.

Essendosi assentato l'imperatore dalla capitale, egli ne approfittò per sfogare il suo odio contro i cristiani scatenando contro di loro una terribile persecuzione.

Fra le sue vittime più illustri, va ricordata S. Cecilia, nobilissima vergine romana. Nacque ella da ricchissima famiglia alle falde del Gianicolo, e quivi fra agi e comodità fu educata dai più rinomati maestri di Roma.

Fattasi segretamente cristiana, andava ogni giorno più distaccando il suo cuore dalle cose terrene.

Estasi di Santa Cecilia
autore: Bernardo Cavallino anno: 1645
titolo: Estasi di Santa Cecilia


Costretta a sposarsi, durante le feste del matrimonio, mentre tutti l'attorniavano per festeggiarla e cantavano inni pagani, essa in cuor suo cantava un cantico di amore al suo mistico e vero sposo, Gesù Cristo. Quando fu sola con Valeriano gli disse: « Sappi che io sono cristiana e già da molto tempo ho consacrato a Gesù tutto il mio cuore... Egli solo è il mio sposo, e tu devi rispettare il mio corpo, perché io ho sempre vicino a me un Angelo del Signore che mi custodisce e mi difende ».

Valeriano rispose: « Io crederò a quanto mi dici e farò quello che tu desideri, se potrò vedere questo Angelo che ti custodisce ». E Cecilia: « Nessuno può vedere l'Angelo del Signore, se non è battezzato. Va' dunque dal santo vescovo Urbano, fatti istruire nella religione cristiana, fatti battezzare, e poi ritorna e vedrai quanto desideri ». Valeriano andò, si fece istruire ed il Vescovo, vedendo le sue buone disposizioni e la mirabile trasformazione che la grazia aveva operato in lui, lo battezzò.

Santi Cecilia e Valeriano
autore: Lelio Orsi anno: XVI sec
titolo I Santi Cecilia e Valeriano


Ritornato presso la sua santa sposa, entrando nella stanza, vide un Angelo di bellissimo aspetto, che teneva in mano due corone intrecciate di rose e di gigli. A tale vista Valeriano comprese che una di quelle corone era preparata per lui se fosse rimasto sempre fedele a Gesù Cristo.

Quindi non solo promise di custodire intatta la purezza della sua castissima sposa, ma si fece ferventissimo cristiano ed istruì e fece battezzare anche suo fratello Tiburzio. Continuava intanto la persecuzione: Valeriano ed il fratello Tiburzio furono decapitati, mentre Cecilia fu condannata a morire asfissiata nella sua stessa camera da bagno.

I soldati eseguirono l'ordine, ma aperta la camera dopo un giorno e una notte trovarono la Santa sana e salva come se avesse respirata aria purissima. Comandò allora Almachio che un littore le troncasse il capo. Andò il littore, vibrò ben tre colpi, ma non riuscì a staccare completamente la testa dal busto, per cui terrorizzato si allontanò lasciando la Santa in una pozza di sangue.

Martirio di Santa Cecilia
autore: Orazio Riminaldi anno: 1620-1625
titolo Martirio di Santa Cecilia


I fedeli accorsi, raccolsero con pannolini il sangue della Martire, come preziosa reliquia e soccorsero Cecilia che visse ancora tre giorni, pregando ed incoraggiando gli astanti ad essere forti nella fede.

Finalmente, consolata dal Papa Urbano a cui donò la propria casa affinchè fosse trasformata in chiesa, placidamente spirò, e andò a cantare eternamente le lodi al suo amato sposo Gesù.

PRATICA. Facciamo qualche atto di riparazione per le numerose bestemmie contro Dio.

PREGHIERA. O Dio, che ci allieti con l'annua solennità della tua beata Cecilia vergine e martire, fa' che, mentre la veneriamo, ne seguiamo anche i santi esempi.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di santa Cecilia, vergine e martire, che si tramanda abbia conseguito la sua duplice palma per amore di Cristo nel cimitero di Callisto sulla via Appia. Il suo nome è fin dall’antichità nel titolo di una chiesa di Roma a Trastevere.

Approfondimento


Santa Cecilia è nota per essere la patrona della musica un'affiliazione che le è stata attribuita grazie ad un brano della Passio nel quale, descrivendo il suo matrimonio si dice: Cantantibus organis, Cecilia virgo in corde suo soli Domino decantabat dicens: fiat Domine cor meum et corpus meum inmaculatum ut non confundar che tradotto sarebbe: «Mentre suonavano gli strumenti musicali, la vergine Cecilia cantava nel suo cuore soltanto per il Signore, dicendo: Signore, il mio cuore e il mio corpo siano immacolati affinché io non sia confusa». Fu così che da questo canto le venne attribuito l'appellativo di patrona della musica.

Già nel celebre dipinto di Raffaello L'estasi di Santa Cecilia, una volta posto nella Chiesa di San Luigi dei Francesi poi trasferito nella Pinacoteca Nazionale di Bologna, la vergine martire veniva raffigurata con un organo portativo in mano e con ai piedi «sparsi per terra instrumenti musici, che non sono dipinti, ma vivi e veri si conoscono».

Santa Cecilia
autore: Raffaello Sanzio anno: 1514 circa
titolo Estasi di santa Cecilia


L'AUDIO-VIDEO



✝ Pensiero del 22 novembre 2023

 ✝

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro ROSARIO ANGELO, custodiscimi come pupilla agli occhi, all'ombra delle tue ali nascondimi.
Io nella giustizia contemplerò il tuo volto, al risveglio mi sazierò della tua immagine.

Barbara

Versetto del Giorno

Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo.

I Corinzi 12:12



21 novembre, 2023

Memoria Liturgica Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio Festività di tutti i Monasteri in Italia, festa di tutte le monache di Clausura.

 Memoria Liturgica


Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio


Festività di tutti i Monasteri in Italia, festa di tutte le monache di Clausura.



La Madonna, vi guidi, sempre mostrandovi, la via dell'Amore, che solo il Signore può donare ad ogni creatura.

Canzano Barbara

Presentazione della Beata Vergine Maria

 Presentazione della Beata Vergine Maria

autore: Sirani Giovanni Andrea anno: 1643 circa titolo: Presentazione della Vergine al Tempio luogo: Pinacoteca Nazionale, Bologna

Nome: Presentazione della Beata Vergine Maria
Titolo: Dedicazione di Maria al Signore
Ricorrenza: 21 novembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Memoria liturgica


Maria aveva raggiunta l'età di tre anni, ed i suoi genitori, secondo la promessa fatta, la portarono al tempio onde consacrarla al Signore.

Possiamo immaginare il loro dolore nel doversi separare da Colei che per tanto tempo avevano aspettato, per cui tanto avevano sospirato e pregato, e che formava l'unica consolazione e l'unico conforto della loro vecchiaia. Ma la fedeltà al voto doveva trionfare sull'amor naturale, ed essi si disposero al grande sacrifizio.

Maria invece, sebbene piccolina, appena seppe che doveva recarsi al tempio, ben volentieri acconsentì, per consacrarsi interamente al Signore e dimorare in mezzo alle vergini votate al ministero del tempio.

Consolata da questo pensiero, Maria insisté presso i genitori, affinché venisse sollecitata la partenza verso il monte santo, su cui si ergeva superbo e magnifico il tempio di Gerusalemme. E l'ora giunse: Maria si avviò verso la grande città.

Appena scorse da lontano il luogo della sua dimora innalzò i suoi occhi al cielo, ed adorò Colui che doveva incarnarsi nel suo seno.

Il Sommo Sacerdote all'apparire di quella fanciulla rimase estasiato. Quel volto più divino che umano, quegli occhi limpidi e affascinanti, quelle labbra socchiuse ad un sorriso, davano alla fanciulla un'espressione angelica. Il Sacerdote quasi non osava toccarla e solo alle preghiere dei genitori si decise a prendere la fanciulla e ad offrirla al Signore, Dio d'Israele.

E così Maria, docile alla voce celeste, dimentica del popolo e della casa paterna, offrì al suo Divino Sposo il sacrificio più puro, più gradito e più perfetto che abbia mai ricevuto la Divina Maestà dopo il sacrificio della croce.

Intanto la Vergine, ritirata fra quelle mura, dava esempi sublimi di umiltà e modestia: sempre sorridente e gentile con le sue compagne, non faceva mai nulla che le potesse disgustare. La sua anima, sempre assorta in Dio, si intratteneva in lunghe orazioni e veglie, e non sapeva distaccarsi dalla contemplazione del suo Diletto.

Studiava molto le Sacre Scritture, imparò a tessere la seta e le altre stoffe per preparare gli abiti ai sacerdoti e gli indumenti per il tempio.

E così Maria, qual viola nascosta, trascorse circa undici anni nel ritiro.

PRATICA. Impariamo da Maria a consacrare le nostre forze al Signore e a servirlo con la massima fedeltà.

PREGHIERA. O Dio, che hai voluto che la Beata Maria sempre Vergine, abitacolo dello Spirito Santo, quest'oggi fosse presentata al tempio, deh! fa' che noi per sua intercessione meritiamo di essere presenti nel tempio della sua gloria.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria della Presentazione della beata Vergine Maria. Il giorno dopo la dedicazione della basilica di Santa Maria Nuova costruita presso il muro del tempio di Gerusalemme, si celebra la dedicazione che fece di se stessa a Dio fin dall'infanzia colei che, sotto l'azione dello Spirito Santo, della cui grazia era stata riempita già nella sua immacolata concezione, sarebbe poi divenuta la Madre di Dio.

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✝ Pensiero del 21 novembre 2023

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro ROSARIO ANGELO, io mi sazierò, sempre del suo immenso Amore, perché il suo sguardo è fisso in Cristo.

Barbara

Versetto del Giorno

Poiché ristorerò copiosamente l'anima stanca e sazierò ogni anima che languisce.

Geremia 31:25


Memoria Liturgica


Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio


Festività di tutti i Monasteri in Italia, festa di tutte le monache di Clausura.