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22 luglio, 2024

Santa Maria Maddalena di Màgdala

 Santa Maria Maddalena di Màgdala 

autore: Guido Reni anno: 1635 titolo: Maddalena Penitente luogo: Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini, Roma


Nome: Santa Maria Maddalena
Titolo: Discepola del Signore
Nascita: 22, Magdala, Israele
Morte: 22 luglio 66, Saint-Maximin-la-Sainte-Baume, Francia
Ricorrenza: 22 luglio
Tipologia: Festa


Maria, soprannominata Maddalena dal castello di Magdala, località situata nella costa occidentale del lago di Tiberiad, ove nacque. Peccò molto nella sua giovinezza, ma illuminata dalla divina grazia pianse i suoi peccati e mutò vita. Liberandola dai "Sette Demoni" Gesù la fece quindi diventare sua discepola.

Santa Maria Maddalena


Sul Calvario sfidò l'ira dei nemici di Gesù, assistette alla morte del suo Maestro, e non s'allontanò se non dopo la sepoltura di Lui. Non vide l'ora che trascorresse il sabato, per correre ad imbalsamare con profumi ed aromi il corpo adorabile di Gesù, e fu la prima ad avere la grazia di vederLo risorto.

La domenica mattina, difatti, sull'albeggiare, Maria corse al sepolcro del Salvatore, ma affacciatasi non vide più nulla. Piena di angoscia, mentre le lacrime cominciavano a scendere, velandole lo sguardo, Maddalena si affacciò e guardò nuovamente: due angeli vestiti di bianco le chiesero: « Donna, perché piangi? ». Ella rispose: « Perché hanno portato via il mio Signore e non so dove l'abbiano messo ». E detto ciò si voltò e vide Gesù in piedi, senza però riconoscerLo. Gesù le disse: « Donna, perché piangi? chi cerchi? ». Ed ella, pensando che fosse l'ortolano, gli disse: « Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove l'hai messo ed io lo prenderò ». Gesù le rispose: « Maria? ». Maria si voltò ed esclamò: « Rabbunì ! », che in aramaico vuol dire "Maestro Buono". Le disse Gesù: « Non mi toccare, perché non sono ancora asceso al Padre mio; ma va' dai miei fratelli e di' loro: « Ascendo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro ». 

Noli me tangere
titolo Noli me tangere
autore Tiziano anno 1511 circa


Salito Gesù al cielo, Maria Maddalena fu perseguitata e gettata poi su una vecchia nave senza vela e senza remi, venne abbandonata in balia delle onde, ma miracolosamente approdò a Marsiglia. Scelse per dimora una squallida spelonca e quivi visse per trent'anni in penitenza, preghiera, lacrime e digiuno nutrendosi esclusivamente della presenza degli angeli, finché il 22 luglio del 66 s'addormentò nel bacio del Signore e volò in cielo per adorarLo in eterno. Fu sepolta a Saint Maximin-la-Sainte Baume, dove i monaci dell'ordine di San Cassiano vegliano ancora oggi sul suo sepolcro e tomba in alabastro.

PRATICA. Il Signore disse alla Maddalena: « Molto ti è perdonato, perché molto hai amato ». Queste parole divine ispirino anche a noi grande confidenza nella misericordia infinita di Gesù.

PREGHIERA. Deh! Signore, ci venga in aiuto l'intercessione della beata Maria Maddalena per le cui preghiere.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di santa Maria Maddalena, che, liberata dal Signore da sette demòni, divenne sua discepola, seguendolo fino al monte Calvario, e la mattina di Pasqua meritò di vedere per prima il Salvatore risorto dai morti e portare agli altri discepoli l’annuncio della risurrezione.

PROVERBIO. Santa Maddalena l'acqua se la mena.

ICONOGRAFIA


Nell'iconografia Maria Maddalena è raffigurata principalmente come penitente e eremita, o come donna in abito lungo, talvolta con mantello. Nell'arte Maria Maddalena rispecchia la tradizionale, ma inesatta, identificazione di questo personaggio con la suddetta peccatrice. La sua figura ha ispirato artisti di tutti i tempi e numerose sono le opere di pittura nelle quali è rappresentata per lo più con i lunghi capelli sciolti ed una veste rossa, spesso con l'attributo del vasetto di unguento penitente nel deserto.

Maddalena
titolo Maddalena
autore Tiziano anno 1550-1560


Maria Maddalena penitente
titolo Maria Maddalena penitente
autore Corrado Giaquinto anno 1750 circa


Maddalena è anche un soggetto importante negli episodi della vita di Gesù come nella suggestiva scena del lavaggio dei piedi, in quella della crocifissione e nel "Noli me tangere" della Resurrezione. Quest'ultima famosa locuzione latina proviene dal Vangelo di Giovanni (20, 17), Gesù risorto rivolge a Maria Maddalena; la frase prosegue: nondum enim ascendi ad Patrem meum «infatti non sono ancora salito al Padre mio», ed è interpretata come esortazione di Gesù alla Maddalena a non indagare, toccandolo, se egli dopo la risurrezione avesse ancora un corpo reale giacché, non essendo ancora risalito al Padre, il suo corpo non poteva non essere reale. La scena accennata da Giovanni è stata frequente soggetto di rappresentazione artistica: il «Noli me tangere» di Tiziano.

Santa Maria Maddalena unge i piedi di Gesù Cristo
titolo Santa Maria Maddalena unge i piedi di Gesù Cristo
autore Ambito veneto anno XVII sec


Santa Maria Maddalena ai piedi di Gesù Cristo crocifisso
titolo Santa Maria Maddalena ai piedi di Gesù Cristo crocifisso
autore Gaetano Degiacomi anno secolo XIX


Gesù risorto e Maria Maddalena
titolo Gesù risorto e Maria Maddalena
autore Aleksandr Andreevič Ivanov anno 1836


Si narra che Maria di Magdala dopo la morte del maestro si fosse ritirata in una grotta in Provenza trascorrendovi trent'anni fino alla fine dei suoi giorni. Molte anche le opere dedicate alla sua assunzione in cielo come la tela di José Antolínez, pittore spagnolo del XVII sec.

Assunzione della Maddalena
titolo Assunzione della Maddalena
autore José Antolínez anno 1670-75


Le sue ossa sarebbero poi state portate a Costantinopoli dall'Imperatore Leone VI nel secolo IX. Questa Santa è molto venerata anche dalla Chieda Ortodossa che spesso usa intitolare al suo culto le proprie chiese.

Attributi iconografici di Maria Maddalena: Il Vaso contenente gli unguenti, il Teschio simbolo di penitenza, il crocifisso, il Cilicio o la Sferza, il Libro, la Stuoia, lo Specchio rotto, i Capelli Lunghi, le Gioie disprezzate (collana di perle rotta), le Radici amare, la Grotta, gli Angeli

Maria Maddalena
titolo Maria Maddalena
autore Carlo Dolci anno XVII sec


Maddalena in contemplazione del crocifisso
titolo Maddalena in contemplazione del crocifisso
autore Matteo Loves anno 1630 ca.

✝ Pensiero del 22 luglio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, BEATO è coLui, che pur non avendo, vissuto ha CREDUTO!

Aiutaci, a diventare, CRISTIANI CREDIBILI, come lo sei stato TU. Grazie di cuore.

Barbara


Versetto del Giorno

E chi sono io e chi è il mio popolo, per essere in grado d'offrirti tutto questo spontaneamente? Ora tutto proviene da te; noi, dopo averlo ricevuto dalla tua mano, te l'abbiamo ridato.

I Cronache 29:14


Lunedì – 16.a Tempo Ordinario – S. Maria Maddalena Festa

Meditazione del Vangelo – Gv 20,1-2.11-18


Il Signore è risolto!

Maria di Màgdala è stata descritta come la donna desiderante, eros purificato verso il Cristo sperimentato come sposo. Il riconoscimento del Risorto conduce Maria a convenire il proprio desiderio. Il contatto con “colui che è”, da lei ricercato con “folle” passione, la conduce verso il riconoscimento. Un riconoscimento reciproco (Maria-Maestro) che porta a compimento e a pienezza il suo desiderio. Il cammino percorso da Maria di Màgdala aiuta a rileggere il medesimo desiderio che abita il cuore di ciascuno. L’eros, difatti, è vissuto, per lo più, come ricerca di appagamento egoistico di sé e riduzione dell’altro a oggetto del proprio piacere, della propria felicità. il cammino di Maria, al contrario, ci conduce a riscoprire il desiderio umano intriso della comunione gloriosa che il Risorto ristabilisce e dona. Cristo Risorto ci invita a collocare il desiderio (éros) nell’orizzonte del dono e della comunione (agàpe). La collocazione dell’eros nell’agape offre al cristiano un occhio nuovo per riconsiderare e vivere i propri desideri. È proprio la comunione con il Risorto a nutrire tutto il nostro desiderare. La perfetta reciprocità del riconoscimento tra noi e lui è la condizione del compimento del desiderio. Senza una reciproca agape ogni appagamento è destinato a racchiudersi in vuoto narcisismo o ad aprirsi alla prevaricazione. Ogni desiderio è condannato alla mortificazione di sé e dell’altro. L’agape del Risorto, al contrario, appaga il desiderio di vita e di felicità. È possibile allora, rintracciare l’agape in ogni genere di relazione inscritta nella creaturalità degli affetti; dell’uomo e della donna, del padre e della madre, del tiglio e della figlia, del fratello e della sorella, dell’amico e del nemico. Anche le nostre relazioni con il cosmo, con i beni della terra, trattengono l’energia del Risorto. Il cristiano è chiamato ad annunciare questo nucleo agapico, riconsegnando al Risorto ogni legame d’amore, per impedire che le relazioni umane piombino nella degenerazione vuota di un eros ottuso e mistificante.

Marcello Brunin

(Dall’alba al tramonto)

Accanto alla Vergine Madre, Maria Maddalena fu tra le donne che collaborarono all'apostolato di Gesù (Lc 8, 2-3) e lo seguirono fino alla croce (Gv 19, 25) e al sepolcro (Mt 27, 61). Secondo la testimonianza dei vangeli, ebbe il privilegio della prima apparizione di Gesù risorto e dallo stesso Signore ricevette l'incarico dell'annunzio pasquale ai fratelli (Mt 28, 9-10); Gv 20, 11-18).
Il cardinale Carlo Maria Martini al riguardo commentava: «Avremmo potuto immaginare altri modi di presentarsi. Gesù sceglie il modo più personale e il più immediato: l'appellazione per nome. Di per sé non dice niente perché “Maria” può pronunciarlo chiunque e non spiega la risurrezione e nemmeno il fatto che è il Signore a chiamarla. Tutti però comprendiamo che quell'appellazione, in quel momento, in quella situazione, con quella voce, con quel tono, è il modo più personale di rivelazione e che non riguarda solo Gesù, ma Gesù nel suo rapporto con lei. Egli si rivela come il suo Signore, colui che lei cerca».
La prima lettura e il brano evangelico mettono in evidenza la dimensione della ricerca che accomuna il girovagare in città dell'amata del Cantico dei Cantici, che chiede a chi l'incontra se abbia visto «l'amore dell'anima mia», e il domandare della Maddalena a quello che lei crede essere il custode del giardino se sappia dove sia stato posto Gesù, «il mio Signore». L'esperienza della ricerca dell'amato, particolarmente sottolineata dai mistici ma caratterizzante ogni itinerario spirituale, talora si incontra con la frustrazione: ciò che si cerca non si trova, ma l'assenza anziché spegnere il desiderio lo rende più intenso e struggente, come le lacrime di Maria e il suo sostare davanti alla tomba vuota fanno percepire. Spesso non trovare più ciò che un tempo si trovava in un certo modo è preludio a un salto nel cammino spirituale, che apre a una relazione più profonda col Signore.
L'itinerario di Maria è paradigmatico. Recatasi al sepolcro pensando di trovare il corpo morto di Gesù per abbracciarlo inerme e gelido per l'ultima volta, non lo vede, anche se presente; non lo riconosce, perché non è morto, come pensa, ma è vivo e sta parlando con lei. Lo riconosce progressivamente: prima come «maestro», sentendosi chiamare per nome, poi come «Signore», cioè pienamente come Dio, quando, costretta nuovamente da Gesù a vivere l'assenza, non potendolo trattenere, ne ritroverà la presenza annunciandolo agli apostoli.


Lunedì 22 Luglio
S. Maria Maddalena (f); S. Gualtiero; B. Agostino da Biella
16.a del Tempo Ordinario
Ct 3,1 – 4a opp. 2Cor 5,14-17; Sal 62; Gv 20,1-2.11-18
Ha sete di te, Signore, l’anima mia


(Dalla Sequenza pasquale)

Raccontaci, Maria: «Cosa hai visto sulla via?
La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto».

SALMO RESPONSORIALE (Samo 62)
Rit: Ha sete di te, Signore, l'anima mia.

O Dio, tu sei il mio Dio,
dall'aurora io ti cerco,
ha sete di te l'anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz'acqua.

Così nel santuario ti ho contemplato,
guardando la tua potenza e la tua gloria.
Poiché il tuo amore vale più della vita,
le mie labbra canteranno la tua lode.

Così ti benedirò per tutta la vita:
«Nel tuo nome alzerò le mie mani.
Come saziato dai cibi migliori,
con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.

Quando penso a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all'ombra delle tue ali.
A te si stringe l'anima mia:
«La tua destra mi sostiene».


(Dalla Sequenza pasquale)

Raccontaci, Maria: «Cosa hai visto sulla via?
La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto».



21 luglio, 2024

✝ Pensiero del 21 luglio 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, beata è la Giustizia, perché è stata applicata, da UOMINI e DONNE CREDIBILI, come TE.

Barbara


Versetto del Giorno

Il poco del giusto è cosa migliore dell'abbondanza degli empi; perché le braccia degli empi saranno spezzate, ma il Signore è il sostegno dei giusti.

Salmo 37:16-17


20 luglio, 2024

Memoria muore L'unico Pontefice, di santa Maria Goretti e di Santa Gemma Galgani.

 Memoria

Papa Leone XIII (in latino: Leo PP. XIII, nato Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci; Carpineto Romano, 2 marzo 1810 – Roma, 20 luglio 1903) è stato il 256º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 20 febbraio 1878 fino alla morte.








L'unico Pontefice, di santa Maria Goretti e di Santa Gemma Galgani.


✝ Pensiero del 20 luglio 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, TU, sei come l'ORO, per me, sei prezioso, come ai gli occhi di Dio.

Barbara


Versetto del Giorno

La vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: «Non ti lascerò e non ti abbandonerò».

Ebrei 13:5


Memoria
Papa Leone XIII (in latino: Leo PP. XIII, nato Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci; Carpineto Romano, 2 marzo 1810 – Roma, 20 luglio 1903) è stato il 256º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 20 febbraio 1878 fino alla morte.

L'unico Pontefice, di santa Maria Goretti e di Santa Gemma Galgani.


19 luglio, 2024

Memoria Nel 1992, in questo giorno, muore il Giudice Paolo Emanuele Borsellino e la sua Scorta.

 Memoria


Nel 1992, in questo giorno, muore il Giudice Paolo Emanuele Borsellino e la sua Scorta.

Memoria Nel 1803, in questo giorno, nasce Giuditta Caterina Cittadini, sorella della beata Caterina Orsola Cittadini

 Memoria

Nel 1803, in questo giorno, nasce Giuditta Caterina Cittadini, sorella della beata Caterina Orsola Cittadini




Preghiera a Giuditta Cittadini
Signore Dio, Padre misericordioso,
noi ti lodiamo e ti ringraziamo
per il dono di Giuditta Cittadini,
autentica testimone
della tua passione educativa per l'umanità.
Fedele al tuo invito ella si dedicò
alla cristiana educazione della gioventù
con cuore di madre.
Con la grazia del tuo Santo Spirito,
ponila nella tua Chiesa
come modello
di vita totalmente spesa
nella conformazione
a Gesù divino maestro.
Fa che, attraverso il suo esempio,
possiamo aderire al tuo progetto di salvezza e, per sua intercessione,
ottenere il bene che tanto desideriamo.
Te lo chiediamo,
per la gloria del tuo nome. Amen
Padre nostro, Ave Maria
Gloria alla Santissima Trinità.
Auguri di cuore, di Buon compleanno, a Giuditta Catenina Cittadini
19 luglio 1803
19 luglio 1924
Canzano Barbara

✝ Pensiero del 19 luglio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro Rosario Angelo, nei tuoi occhi, io, vedo immensità celeste.

Oggi, è una giornata molto triste, per la Sicilia e per tutta l'Italia intera.

Dai un abbraccio a Paolo Borsellino ed alla sua scorta, anche da parte mia.

Barbara

Versetto del Giorno

Guardate gli uccelli del cielo: «Non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure, il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?».

Matteo 6:26


Memoria

Nel 1803, in questo giorno, nasce Giuditta Caterina Cittadini, sorella della beata Caterina Orsola Cittadini

Memoria

Nel 1992, in questo giorno, muore il Giudice Paolo Emanuele Borsellino e la sua Scorta.




18 luglio, 2024

✝ Pensiero del 18 luglio 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, Ti sei affidato, totalmente a Dio e hai camminato, umilmente nelle vie della Giustizia.

Auguri di cuore, dolcissimo Amore mio!

Barbara


Versetto del Giorno

Il timore del Signore è il principio della scienza; gli stolti disprezzano la sapienza e l'istruzione.

Proverbi 1:7


Memoria

Nel 1978, in questo giorno Rosario Angelo Livatino, presta giuramento per la Magistratura


17 luglio, 2024

In Memoria del funerale di Alfredino Rampi

 In Memoria del funerale di Alfredino Rampi




Il 17 luglio, del 1981, si celebrava il funerale del piccolo Alfredino Rampi, caduto in un pozzo artesiano in una piccola frazione di campagna vicino a Frascati. Dopo quasi tre giorni di inutili tentativi di salvataggio, il bambino morì dentro il pozzo a una profondità di circa 60 metri. La salma venne trasportata da quegli stessi volontari che tentarono, invano, di salvarlo.

La mancanza di organizzazione e coordinamento dei soccorsi, ai limiti dell'improvvisazione, fecero capire l'esigenza di una nuova struttura organizzativa per poter gestire le situazioni di emergenza. Negli anni successivi, questa necessità portò alla nascita della Protezione Civile.

Nella Chiesa Fuori le Mura

✝ Pensiero del 17 luglio 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato



Caro Rosario Angelo, sei il mio sole di giustizia, insieme a Gesù e la Beata Vergine Maria.

Barbara


Versetto del Giorno

Poiché in Cristo Gesù non è la circoncisione che conta o la non circoncisione, ma la fede che opera per mezzo della carità.

Galati 5:6


Memoria


Nel 1981, in questo giorno, si svolgevano i funerali di Alfredino Rampi.

16 luglio, 2024

Beata Vergine Maria del Monte Carmelo

 Beata Vergine Maria del Monte Carmelo


Nome: Beata Vergine Maria del Monte Carmelo
Titolo: Apparizione
Altri nomi: Madonna del Carmine
Ricorrenza: 16 luglio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione


Il Monte Carmelo fu, fin dai tempi più remoti, assai famoso in Palestina ma oggi territorio israeliano. Su di esso infatti si ritiravano uomini di santa vita per onorarvi, ancor prima che nascesse, la Vergine Madre di Dio. Venne santificato pure da un lungo soggiorno che vi fece il profeta Elia.

Continuarono poi sempre pii solitari a ritirarsi sul Monte Carmelo, ma quando la spada di Maometto assoggettò la Palestina, a stento alcuni riuscirono a salvarsi nascondendosi nelle spelonche.

Verso il secolo XI, un pio sacerdote calabrese eresse sui ruderi di una cappella anteriore una chiesetta alla Vergine, ed, avendo raccolti altri compagni, ebbe dal patriarca di Gerusalemme una regola di vita. Ebbe così inizio l'ordine dei Carmelitani che fu poi approvato dai Sommi Pontefici Onorio II e Gregorio IX.

Ma la festa della Madonna del Carmine è strettamente legata al grande devoto della Vergine, S. Simone Stock. Era questi un inglese che, per onorare la Madre di Dio, si era dato ad austerissime discipline, rinnovando le mortificazioni dei primi eremiti. E quando, sul principio del XIII secolo, l'Ordine Carmelitano si estese in Inghilterra, S. Simone, attratto dalla devozione che i Carmelitani professavano a Maria, volle entrare nel loro Ordine. Accettato, chiese di vedere il Monte Carmelo, e così visitò a piedi nudi tutti i luoghi sacri della Palestina, trattenendovisi per ben sei anni. Solo Iddio è testimonio delle fervorose preghiere che il Santo fece su quel sacro suolo nelle notti silenziose!

Ed appunto in una di quelle notti gli apparve la Vergine che, consegnandogli uno scapolare, gli disse con dolcezza: Figlio, prendi il segnale del mio amore.

E che questo sia il segnale dell'amore di Maria ce lo dice il seguente versetto, riferito allo scapolare: Protego nunc, in morte juvo, post funera salvo! Avranno, dice Maria, la mia protezione in vita, saranno da me aiutati in morte e dopo la morte li condurrò in cielo.

S. Simone, per soddisfare il desiderio della Regina del Cielo, con grande zelo propagò questa devozione, che si estese rapidamente.

Anche i Papi si tennero onorati di appartenere alla milizia di Maria, e concessero molte indulgenze agli ascritti. Il Privilegio sabatino che godono gli ascritti all'abitino del Carmine assicura la liberazione dal Purgatorio, per intercessione di Maria, il primo sabato dopo la morte.

La solennità della Beata Vergine del Carmine si celebra il 16 luglio, in ricordo dell'apparizione e della consegna dello scapolare a S. Simone.

Il Beniamino di Maria, l'apostolo dell'abitino del Carmine, morì proprio il 16 luglio del 1265 in età di oltre cento anni.

PRATICA. Impariamo ad amare Maria, e portiamo sempre sul nostro corpo l'abitino del Carmine.

PREGHIERA. O Dío, che decorasti l'ordine del Carmelo del titolo singolare della tua beatissima sempre Vergine e Madre Maria, concedi propizio che mentre oggi ne celebriamo la festa con solenne ufficio, muniti della sua protezione, meritiamo di giungere ai gaudi eterni.

MARTIROLOGIO ROMANO. Beata Maria Vergine del Monte Carmelo, dove un tempo il profeta Elia aveva ricondotto il popolo di Israele al culto del Dio vivente e si ritirarono poi degli eremiti in cerca di solitudine, istituendo un Ordine di vita contemplativa sotto il patrocinio della santa Madre di Dio.

LE DUE GRANDI PROMESSE
DELLA MADONNA DEL CARMINE

1. - A S. Simone Stock, implorante dal cielo un segno di protezione per l'Ordine Carmelitano, duramente provato in quei tempi la Madonna stessa, il 16 Luglio 1251, porgendo il S. Scapolare disse : « Questo sarà per te e per tutti Carmelitani il Privilegio, che chiunque morirà con questo Abito, non soffrirà fuoco eterno »

2. - Al Papa Giovanni XXII, angustiato per le calamità abbattutesi sulla Chiesa Cattolica, la Madonna, esortandolo a promulgare la specialissima indulgenza da lei ottenuta per i Confratelli del Carmine gementi nel Purgato-rio, disse: « lo madre delle grazie discenderò il sabato dopo la morte, e ne libererò quanti ne troverei nel purgatorio, per condurli verso il monte Santo della vita Eterna » ( Bolla Sabatina, 3 Marzo 13321 )

IN TERRAM CARMELI

Nell'Introito della Messa per la Vigilia della festa del Carmine, leggiamo il passo del Profeta Geremia: « lo vi ho introdotto nella terra del Carmelo perché ne mangiaste i frutti squisiti e godeste tutte le sue delizie... » In senso spirituale la liturgia ricorda ai figli del Carmelo la divina generosità nell'ammetterli nella famiglia di Maria, dove vengono a godere i migliori frutti della grazia.

Le due grandi promesse dello Scapolare insieme ad una storia secolare di grazie e di miracoli, sono l'espressione concreta del-la funzione materna di Maria.

SUPPLICA ALLA
MADONNA DEL CARMINE


Madonna del Carmine


I. O Vergine Maria, Madre e Regina del Carmelo, in questo giorno che ricorda la tua tenerezza materna per chi piamente indossa il santo Scapolare, innalziamo le nostre preghiere e, con confidenza di figli, imploriamo il tuo patrocinio.

Tu vedi, o Vergine Santissima, quante prove temporali e spirituali ci affliggono: volgi il tuo sguardo di misericordia su tali miserie e da esse libera noi che ti invochiamo, ma liberane anche coloro che non t’invocano, perché imparino a invocarti.

Il titolo con il quale oggi ti celebriamo, richiama il luogo scelto da Dio per riconciliarsi con il suo popolo, quando questo, pentito, volle ritornare a Lui. Dal monte Carmelo, infatti, il profeta Elia innalzò la preghiera che, dopo lunga siccità, ottenne la pioggia ristoratrice, segno del perdono di Dio: la preannunciò con gioia il santo Profeta quando vide levarsi dal mare una nuvoletta bianca che in breve tempo ricoprì il cielo. In quella nuvoletta, o Vergine Immacolata, i tuoi figli Carmelitani hanno visto te, sorta purissima dal mare contaminato dell’umanità, che nel Cristo ci hai dato l’abbondanza di ogni bene e con quella visione nel cuore essi andarono e vanno nel mondo a parlare e a testimoniare te, i tuoi insegnamenti, le tue virtù.

In questo santo giorno sii per noi nuova sorgente di grazie e di benedizioni.

Salve Regina

II. Per dimostrarci più chiaramente il tuo affetto, o Madre nostra, tu riconosci come simbolo della nostra devozione filiale lo Scapolare che piamente portiamo in tuo onore e che tu consideri come tua veste e noi come segno della nostra consacrazione a te.

Vogliamo renderti grazie, o Maria, per il tuo Scapolare. Quante volte, però, ne abbiamo fatto poco conto; quante volte abbiamo trascurato quell’abito che doveva essere per noi simbolo e richiamo alle tue virtù! Ma tu perdonaci e fa’ che il tuo santo Scapolare ci sia di difesa contro i nemici dell’anima e del corpo, richiamandoci il pensiero di te e del tuo amore nel momento della tentazione e del pericolo.

O Madre nostra tutta santa, in questo giorno che ricorda la tua continua bontà verso di noi che viviamo la spiritualità del Carmelo, commossi e fiduciosi, ti ripetiamo la preghiera che da secoli ti rivolge l’Ordine a te consacrato: “Fior del Carmelo – vite fiorente – splendore del Cielo, – tu solamente sei Vergine Madre. – Dolce Madre e intemerata, – ai figli tuoi sii propizia – stella del mare”.

Questa invocazione segni l’aurora di un’era nuova di santità per tutti i popoli, per la Chiesa e per il Carmelo. Desideriamo rimanere saldi in questo nobile proposito, perché diventino realtà le parole che interessano tanto il Carmelo fin dai primi momenti della sua esistenza: “Molte volte e in molte maniere i santi Padri hanno stabilito che ciascuno deve vivere nell’ossequio di Gesù Cristo e servire fedelmente a Lui con cuore puro e buona coscienza”.

Salve Regina

III. O Maria, è grande il tuo amore per tutti i devoti del tuo Scapolare. Non contenta di aiutarli perché vivano in modo da evitare la condanna eterna, ti prendi cura di abbreviare ad essi le pene del Purgatorio, per affrettare l’ingresso in Paradiso. Questa è una grazia, o Maria, che rende più luminose tutte le altre grazie e degna di una madre misericordiosa quale tu sei.

Veramente, come Regina del Purgatorio, tu puoi mitigare le pene di quelle anime ancora lontane dalla gioia di Dio. Pietà ti prenda, dunque, o Maria, di tutti i tuoi figli che pieni di speranza aspettano di entrare in Cielo per vedere e udire ciò che occhio mai vide e orecchio d’uomo mai udì. In questo bel giorno si sveli loro la potenza della tua intercessione materna.

Noi ti supplichiamo, o Vergine, per le anime dei nostri cari e per quelle che in vita furono rivestite del tuo Scapolare e si impegnarono a portarlo con decoro, ma non vogliamo dimenticare tutte le altre che aspettano il dono della visione beata. Per tutte ottieni che, purificate dal Sangue innocente di Cristo, siano ammesse quanto prima alla felicità senza fine.

Anche noi ti preghiamo! Per gli ultimi momenti del nostro pellegrinaggio verso Cristo, perché nulla ci impedisca di accoglierlo nella sua nuova venuta. Prendici per mano e guidaci al godimento dei frutti del tuo Carmelo, giardino di delizie eterne.

Salve Regina

IV. Tante altre grazie vorremmo chiederti, o nostra dolcissima Madre! In questo giorno, che i nostri padri dedicarono alla gratitudine per te, ti supplichiamo di beneficiarci ancora. Impetraci la grazia di non macchiare con la colpa l’anima nostra. Liberaci dai mali del corpo e dello spirito, concedici le grazie d’ordine temporale che vorremmo chiederti per noi e per il nostro prossimo. Tu puoi esaudire le nostre richieste; e abbiamo fiducia che le esaudirai per l’amore che nutri verso il tuo Gesù e verso di noi, che a te siamo stati affidati come figli.

E ora benedici tutti noi, o Madre della Chiesa e Regina del Carmelo. Benedici il Sommo Pontefice che in nome di Gesù guida ai pascoli ubertosi il popolo di Dio; concedigli la gioia di trovare pronta e leale risposta ad ogni sua iniziativa a beneficio dell’uomo. Benedici il vescovi, nostri Pastori; le vocazioni sacerdotali e religiose, speranze della Chiesa; tutti i Sacerdoti. Benedici quanti soffrono a causa delle aridità dello spirito e delle prove della vita. Illumina gli animi tristi e infiamma i cuori inariditi. Sostieni quelli che zelano la tua devozione con il proporre lo Scapolare del Carmelo come richiamo a imitare le tue virtù. Benedici, infine, le anime del Purgatorio: libera con sollecitudine quelle che ti sono state devote. Benedici tutti i tuoi figli, o Madre nostra e nostra Consolatrice. Sii con noi sempre, nel pianto e nella gioia, ora e nel momento in cui il giorno terreno si spegnerà.

L’inno di ringraziamento qui incominciato si muti in canto di lode nei cieli dove tu vivi con Cristo, Re e Signore per tutti i secoli dei secoli. AMEN

Ave, o Maria.


LO SCAPOLARE


Lo scapolare deriva dal latino scapula ossia spalla e rappresenta oggi una parte significativa dell’abito religioso indossato dai monaci.

Lo scapolare è caratterizzato da due grandi rettangoli di tessuto uniti da due strisce dello stesso tessuto che vengono posate sulle spalle e lasciano cadere i due rettangoli lungo la persona, una parte sulla schiena e una parte sul petto. In alcuni casi è possibile trovare anche la versione con il cappuccio. Questa tipologia è la versione originale indossata ancora oggi dalla maggior parte dei membri di diversi ordini religiosi, primi fra tutti i Carmelitani, i principali diffusori di questa devozione.

Lo scapolare ha un significato importante, indica un rapporto di appartenenza alla Madonna, e da parte della Madonna indica il suo impegno a proteggerci e a soccorrerci nel momento del bisogno.

Lo scapolare ha un origine umile. Nell’Alto Medioevo i servi erano soliti indossare sopra la tunica, una corta casacca del colore che indicava il padrone. Si trattava di un segno di appartenenza ma anche una garanzia di protezione. Anche nella cavalleria era presente infatti, il cavaliere indossava sopra la sua armatura le insegne della dama alla quale dedicava le sue imprese.

Uno degli usi più tradizionali è quello fatto dai confratelli del Carmine, diffuso grazie a Simone Stock e che portano lo scapolare durante le processioni in onore alla Vergine del Monte Carmelo, durante il pellegrinaggio del Giovedì Santo da un altare della reposizione ad un altro.

Nel 1950 una bolla di Pio XII invitava ad utilizzare lo scapolare come arma di devozione mariana poichè era uno strumento accessibile a tutti i fedeli.

Ma nel corso del tempo si venne a creare uno scapolare sempre più compatto e pensato per i fedeli laici. In questo modo, il fedele poteva partecipare alla spiritualità del Carmelo e alle grandi grazie ad esso legate, come ad esempio il privilegio sabatino. Infatti, nella sua bolla chiamata Sabatina, papa Giovanni XXII affermò che chi avrebbe usato lo scapolare poteva essere liberato dalle pene del Purgatorio il sabato successivo alla sua morte e accedere alle porte del Paradiso.

Lo scapolare del Carmelo
Scapolare Madonna del Carmine


Oggi lo scapolare è formato da due quadratini di tessuto marrone uniti da cordoni. All’interno di essi è presente da una parte l’immagine della Madonna del Carmelo e dall’altra il Cuore di Gesù, oppure in alcuni casi lo stemma dell’Ordine Carmelitano. Possiamo considerarla come una miniatura dell’abito carmelitano e per questo è solitamente di tela. Il fedele che si riveste dello scapolare entra a far parte della famiglia carmelitana e si consacra alla Madonna. Lo scapolare è quindi un segno visibile dell’alleanza con Maria.

IL PERDONO DEL CARMINE


La Santa Chiesa Cattolica concede l'Indulgenza plenaria, applicabile per sè o per le anime dei defunti, al fedele che, dal mezzogiorno del 15 alla mezzanotte del 16 luglio, nella solennità della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, visita una Chiesa o un Oratorio pubblico dell'Ordine Carmelitano.
Condizioni:
1. Essere battezzato e non scomunicato;
2. Avere l'intenzione di ottenere l'Indulgenza;
3. Conversione del cuore ed esclusione di qualsiasi affetto dal peccato, anche veniale;
4. Confessione sacramentale individuale;
5. Partecipare alla S. Messa e Comunione eucaristica;
6. Dal mezzogiorno del 15 a tutto il 16 luglio, visita di una Chiesa o di un Oratorio carmelitano e, durante la visita, rinnovo della professione di Fede, mediante la recita del:
- Credo (per riaffermare la propria identità cristiana);
- Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre o altra preghiera, secondo le intenzioni del Papa.
Il giorno della visita, con la recita del Padre nostro e del Credo, può essere spostato alla Domenica precedente o successiva al 16 Luglio (incominciando in ogni caso dal mezzogiorno della vigilia), per facilitare ai fedeli l'acquisto dell'Indulgenza

ICONOGRAFIA


La Madonna del Carmine viene rappresentata nell'iconografia con il Bambino Gesù in braccio, spesso con abito e scapolare bruni e mantello bianco, nell'atto di mostrare lo scapolare carmelitano. All'immagine di Maria sono spesso associate quelle dei santi dell'ordine o di anime purganti tra le fiamme.

Madonna del Carmelo
titolo Madonna del Carmelo
autore Pittore peligno anno 1931


Madonna del Carmelo


Madonna del Carmelo
titolo Madonna del Carmelo
autore Ambito salentino anno 1870


Ma la Vergine Maria è rappresentata spesso, sempre con in mano lo scapolare del Carmine, ma nell'azione di donarlo a San Simone Stock e al suo ordine religioso affidando come detto particolari promesse a chi l'avrebbe indossato per tutta la vita. Un esempio lo possiamo ammirare con la splendida tela di Marcello Vieri, artista senese del XVIII sec.

Madonna del Carmelo con San Simone Stock
titolo Madonna del Carmelo con San Simone Stock
autore Marcello Vieri anno 1792


Spesso lo scapolare non è quello in formato ridotto ma il vero e proprio indumento carmelitano che ricevette Simone Stock dalla Vergine come nella tela di Graziani E. detto il Giovane, artista bolognese del XVIII secolo.

San Simone Stock riceve dalla Madonna lo scapolare
titolo San Simone Stock riceve dalla Madonna lo scapolare
autore Graziani E. detto il Giovane anno 1739

✝ Pensiero del 16 luglio 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, TU, applicavi la legge, volgendo lo sguardo verso Dio, e verso il prossimo.

Barbara

Versetto del Giorno

E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E siate riconoscenti!

Colossesi 3:15



Memoria


Ricorrenza, dell'onomastico del beato Rolando MARIA Rivi.

Il piccolo beato Rolando Maria Rivi è stato affidato da subito alla Madonna del Carmelo.

 Il piccolo beato Rolando Maria Rivi è stato affidato da subito alla Madonna del Carmelo.



Il piccolo beato Rolando Maria Rivi è stato affidato da subito alla Madonna del Carmelo. *La foto è della vera statua ancora nella chiesa di San Valentino alla dx dell'altare maggiore.

Fabiana Guerra

Amici Comitato Rolando Rivi


Auguri di cuore di Buon onomastico al Beato Rolando MARIA Rivi.